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Autore: Heart InRussia    02/07/2013    4 recensioni
Chiamatemi Jo, anche se per gli Oasis io sono Joel.
Non avrei accettato di lavorare per loro se non mi servissero i soldi per andarmene da qui.
Non dovrei fingermi un ragazzo, non dovrei comprare la birra a Liam, non dovrei fare la barista al mattino e il facchino dopo pranzo. Non dovrei abbassare la voce per sembrare un ragazzino. Non dovrei fare un lavoro da uomo.
Non ti avrei mai sentito suonare, non ti avrei conosciuto. Non avrei sentito i brividi che può dare una chitarra.
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Liam Gallagher, Noel Gallagher
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alle sette e mezza le registrazioni terminarono e il gruppo uscì dal magazzino per cenare.

Finalmente libera.  Jo si lasciò scivolare lungo il muro e si sedette per  terra. Era a pezzi.

Aveva passato il pomeriggio a spostare casse, preparare panini, collegare cavi.

E ora avrebbe dovuto pulire il magazzino, ma non ne aveva voglia.

I colleghi la trattavano come il piccolino del gruppo, quindi era privilegiato e più coccolato rispetto agli altri, ma aveva comunque molto da fare. Troppo.

Essere Joel è faticoso, rifletté.

Avrebbe preferito mille volte essere al bar con Sally e sfogarsi, come normalmente (prima del loro arrivo) avrebbe fatto ogni sera. Avrebbero bevuto qualcosa insieme col locale chiuso e si sarebbero raccontare la giornata.

Avrebbe voluto togliersi il cappello e sciogliere i capelli, ma aveva paura che arrivasse Noel.

Andò al frigorifero nell’angolo e prese un panino per sé. Aveva una fame allucinante.

SI augurò che il lavoro le facesse smaltire tutto quello che mangiava.

Che vita. Forse un giorno tutto ciò le sarebbe sembrato lontano anni luce, ma al momento era davvero pesante. Quando la band fosse partita, avrebbe dormito due giorni almeno di fila, senza dubbio.

La porta si aprì.

-Sei tornato!- Esclamò contenta.

Noel alzò le spalle e afferrò una chitarra appoggiata alla parete, prima di sedersi qualche metro davanti a lei.

-E’ stata una giornataccia- disse semplicemente.

Benvenuto nel club.

Non le sembrava cortese fare domande, quindi tacque e andò avanti a mangiare il panino.

-E mio fratello è un coglione.

-Si sa- rispose Jo senza pensarci.

Poi realizzò cosa aveva detto e se ne pentì subito. Due occhi spalancati ricambiarono il suo sguardo spaventato. Avvampò, e nell’imbarazzo abbassò la visiera sugli occhi.

-Scusami, non volevo…Non intendevo! Non lo penso!

Il ragazzo scoppiò a ridere fragorosamente.

La ragazza si sentì mancare il fiato. Sono un idiota. Sono un idiota. Sono un idiota. Non sapeva cosa dire e più ci pensava e cercava idee più si sentiva il cervello vuoto.

-Scusa, mi dispiace un sacco… Perdonami. Non avrei mai voluto dirlo. Solo che lui stamattina al bar…

Okay, cosa stava dicendo?

Jo, calmati si impose.

-Che ha fatto?- Chiese Noel continuando a sorridere- Ci ha provato con la barista?

-Io.. Non lo so, credo…

-E’ un classico. Ma di noi tutti, non devi farci caso. – Parve interrotto da qualche pensiero. -Sei strano Joel. O sei strano o sei stupido.

Molto bene. Cosa aveva fatto di storto quel giorno?

Si tirò la visiera sugli occhi, e incrociò le braccia al petto. -Magari mi ha dato fastidio- disse semplicemente.

-E’ la tua ragazza?- Gli chiese l’altro, divertito.

Aveva proprio l’aria strafottente.

-Non devi guardarmi così, come se fossi un bambino- rispose lei, sinceramente irritata.

-Ma tu sei un ragazzino. Non offenderti-

Poi avvertendo il suo disagio cambiò argomento:- Ehi, mi aiuti col testo di questa canzone?-

Suonò qualche accordo. Suonava e accompagnava con le spalle quella melodia, canticchiando a bassa voce senza parole.

-Mi piace- disse Jo- Vuoi fare un testo serio?

-No, non credo. Perché?

-Non mi sembri uno da testi seri. Anzi, non mi sembri uno serio.

La ragazza sorrise e lui ricambiò di istinto. Ma il suo sorriso era incrinato e lei avvertì che, per qualche misterioso motivo, lo aveva messo a disagio.

 

 

Continuava a suonare da tutta mattina, e iniziava a sentirsi infastidito. Insomma, capiva che l’ispirazione andava seguita e sapeva che Noel al lavoro significava qualcosa di buono ma la cosa lo irritava. In quei momenti non c’era per nessuno e Liam provava quella sensazione (da lui così odiata) di essere un estraneo con suo fratello.

-Haven’t ya finished yet?

Chiese sottolineando quell’ultima parola. Probabilmente l’avrebbe fatto scazzare, ma almeno avrebbe ottenuto la sua attenzione.

-Liam, via.- Infatti.

Il ragazzo spense la sigaretta e andò a sedersi di fianco al chitarrista, in quello spazio isolato dietro la sala studio (alberi, terreno secco e niente altro)-Ma perché ci vuole così tanto?

-Non so, non trovo il testo. Non mettermi pressione.

-Nessuno ti mette pressione! Ma di solito focalizzi tutto subito, ecco.

-Non è sempre facil, non ho la testa sgombra.

-Mah- si rialzò e si passò una mano tra i capelli-bevi un po’ di più, fumati qualcosa, non pensarci.

Sempre così, senza pensare, scappando da tutto. Certo che anche per lui a volte era questa la soluzione, ma quella volta sentiva che stava aggirando il problema, lo rimandava scappando dai suoi pensieri in testa.

Con suo fratello non si poteva parlare e lui voleva capire, conoscere cosa lo rendeva così inquieto.

 

Nei giorni successivi Noel le parve spesso sovrappensiero. Tornava tutte le sere, ma a volte lo vedeva chiudersi in un guscio e di colpo parlare con meno naturalezza. La musica andava avanti, ma non trovava le parole.

Magari provava a inserirne qualcuna, ma poi confessava a Jo (anzi, a Joel) che gli sembrava senza senso e abbandonava.

-Per qualcuno deve avere un senso questo testo, anche se gli altri non lo capiscono. -disse una volta.

-Non sono d’accordo- affermò lei.- Molte cose sono senza senso.-

-Quando è così, mi rifiuto di capirle. Ma se le scrivo io voglio che dicano qualcosa. Devono dirmi qualcosa.

Non rispose. Entrambi si chiusero in un silenzio di pensieri tutti loro.

-Hai sentito gridare ieri?-Chiese dopo qualche istante

-No, in realtà-rispose lei stupita-cosa è successo?

-Niente, solite cose.

Quando diceva così era perché aveva litigato col fratello, ormai lo sapeva. Aveva assistito poche volte a quegli scontri, ma non restava mai a sentirli. Si sentiva a disagio, molto.

Le ricordava qualcosa che voleva dimenticare, di quando era bambina. Stava male quando due litigavano.

Noel prese un respiro profondo:- Joel-chiese esitante-se mai tu volessi parlare con qualcuno… con me puoi farlo. Sei uno in gamba. Lo so che ti da fastidio quando litighiamo. Perché non lo dici mai? Perché non me ne hai parlato?

-Perché sei gentile con me?-sbottò lei. Se ci teneva davvero, poteva evitare di picchiare Liam sotto ai suoi occhi. Perché faceva la parte del buono?

-Mi ascolti quando suono, mi tieni compagnia, mi ospiti qui. E non ho mai visto qualcuno così chiuso in se stess…

-Piantala. Qual’è la verità?

La verità, pensò Noel, è che c’è qualcosa di te che mi sfugge.

-Non capisco che intendi. Non posso essere gentile?

-Scusami se sono scortese nel dirlo, ma non mi va che qualcuno reciti con me. Questo non sei tu, ti vedo tutto il giorno e in questo momento non sei la persona che conosco. Sto bene in tua compagnia, ma ti considero amico, non qualcuno con cui fingere.

-Ehi, ho solo detto che con me puoi parlare-

-Parlare di che? Cosa vuoi sapere? Perché di colpo inizi a farmi domande? Non ho niente che non va, perché credi che io debba parlare?

-Perché sei saltato su?

-Siete tutti uguali, cazzo!

Si alzò, arrabbiata, e uscì dalla stanza. Se solo si fosse girata, avrebbe visto Noel Gallagher sorridere, dopo giorni.

 

I don't bellieve in everything I see
You know I'm blind, so why'd you disagree? 

 

Riiiii eccomi qua!!!!

So di essere un po’ in anticipo, ma ho realizzato che devo far stare tutto in meno di dieci capitoli entro Agosto, e non ho tutto questo tempo.

Innanzitutto vorrei ringraziare di cuore chi ah recensito:

FraRose che ha fatto un’analisi davvero molto acuta e per nulla superficiale e che ha avuto la cortesia di scrivermela tutta…Mi ha fatto pensare a un po’ di cose, tra cui come appare la fic e come potrei farla proseguire (anche se so già come andrà a finire –eheh- ho ricevuto spunti interessantissimi). Davvero grazie per la cura e il cuore con cui hai letto questi primi capitoli!

 

Windofchange  che segue con attenzione e mi fa sapere subito il suo parere…E’importante capire se Noel e Liam ci stanno simpatici in tutta questa vicenda, e mi fido moltissimo di un giudizio attento come il tuo, a cui non sfugge nulla!

Thebeatgoesonx  che mi fa i pollici in su per questo inizio… Ecco, io spero che questo capitolo non sia l’inziipo di una delusione ma ti ringrazio tanto per il tuo super sostegno!!

RemeberWhen che è stata la primaaaaaaa e che ha recensito immediatamente con grande entusiasmo, mentre mi chiedevo come avevo reso il secondo capitolo. Meno male che c’eri :D

 

Non sapete che bello sia stato ricevere le vostre recensioni e sapere che ne pensate… Non è da tutti fermarsi e perdere tempo ed energie per mettere giù quello che si pensa della storia e sono fortunata ad avere come lettori voi che lo avete fatto J per non parlare dei giudizi bellissimi e sorridenti che mi avete lasciato…. Davvero GRAZIE

Un ringraziamento va ovviamente anche ai lettori silenziosi, che se anche non giudicano però ci sono e hanno dedicato un po’ del loro tempo a Noel, Sally, Liam e Jo!

 

A proposito di questo capitolo:

non che sia successo molto, è soprattutto di passaggio e in preparazione al prossimo (che pubblicherò Martedì prossimo, il 9):

Noel è sempre più pensieroso e, no romanticone, non è chesia innamorato ;) ma solo un po’ confuso da qualcosa (tanananaaaa suspanceee) che si scoprirà il prossimo capitolo

Liam capisce che qualcosa non va (ebbene sì!!Non è così stupido) ma non ha tutta questa voglia di stare a pensarci… anzi, non capisce perché il big brother debba stare a pensarci e non faccia invece finta di nulla

 Jo è in  una situazione non facile, perché se all’inizio si era trovata bene con Noel ora si rende conto che qualcosa non è come dovrebbe essere: si confida di meno, cerca di farle domande…

 

Insomma….

 

La causa di tutto è il grande Gallagher!!!!!!!!!!!!!

Alla fine sorride, perché….be, non ve lo posso dire ora, se no poi chi legge il prossimo capitolo? E io vorrei che gli stessi fantastici lettori che mi han seguita  fin qui  leggessero anche il capitolo 4, in cui si capiranno tante cose!

A settimana prossima ragazzi,

spero di trovarvi!

  
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