QUELLO CHE
C’ERA OLTRE
“Quando Ryta si rese conto che tutti erano in posizione, lasciò il
suo angolo, dove ora Malfoy era impegnato a bloccare Voldemort e si portò al posto che era stato prima del
biondino. Quindi ricominciò a recitare la formula.
Dopo aver teso
le braccia in alto, il vortice grigio si creò nuovamente sul capo del signore
oscuro, che continuava a dimenarsi per il dolore. Draco
non gli lasciava scampo.
"Maledetto!!!"
imprecava, come impazzito. "Sei un traditore proprio come tuo
padre!!!"
Ron non seppe
perché, o forse fece solo finta di niente, troppo impegnato com'era a mantenere
integra la sua barriera, ma fu insolito il fatto che dopo quelle parole Draco Malfoy, avesse reso molto
più potente la sua maledizione, quasi come se il suo odio fosse cresciuto a
dismisura... chissà come mai, si ritrovò a pensare, prima di rivolgere
l'attenzione verso Ryta...
La ragazza
ormai doveva essere giunta al culmine del contro-incantesimo, perché il vortice
grigio si era ingigantito molto di più e uno strano vento aveva iniziato a
vorticare intorno al corpo di Hermione.
"No!!!
Non potete farmi questo!!!" ruggì Voldemort
furioso, mentre il vento lo innalzò di qualche centimetro da terra. Poco dopo
un alone nero, attirato dal centro del vortice, iniziò a staccarsi dal corpo di
Hermione, e man mano si allontanò da lei.
Il vento era
così forte che Ron dovette coprirsi il volto con le braccia, ma la troppa
curiosità lo spinse ad osservare quello che stava accadendo. Vide quell'alone
nero, che altri non era che l'anima di Voldemort,
venire risucchiata dentro al vortice, accompagnato dalle sue urla e dalle sue
minacce ormai senza più valore.
Pochi secondi
dopo tutto era finito.” [Da Il mio destino è qui con te, capitolo 22]
La
voragine lo risucchiò senza che potesse fare nulla. Quella maledetta ragazzina,
aveva fomentato Potter e i suoi stupidi amici e aveva rovinato tutto.
Quelli
erano incantesimi oscuri, che solo lui avrebbe dovuto conoscere! Solo lui,
aveva il diritto di usare!
E
invece quella insulsa mezzosangue aveva osato tanto, aveva pronunciato con le
sue ingrate labbra, quella formula che lui conosceva tanto bene.
E
che purtroppo sapeva anche a cosa avrebbe portato.
Alla
Dannazione.
Il
flusso lo trascinò per diverso tempo lungo un tunnel soffocante, da cui non
sembrava esserci via di uscita. Non seppe per quanto tempo vi rimase dentro, ma
ormai aveva importanza più, il tempo?
La
sua destinazione sarebbe stata una dimensione, dove i minuti e le ore non sono
che inezie e dove la tortura e il dolore, continuano per l’eternità.
Fu
quasi ironico pensare che l’unica cosa che gli era rimasta, era la curiosità di
sapere cosa avrebbe trovato, sul suo cammino. Ma non rise, storse invece le
labbra disgustato dal suo stesso pensiero e socchiuse gli occhi, lasciandosi
trasportare.
Una
volta arrivato, avrebbe scoperto tutto.
Fu
sorpreso di sentire il contatto con il terreno, quando atterrò. Lui non aveva
più corpo, ormai. Si era impossessato di quella sciocca Granger,
dopo aver trasmutato la sua anima, dal vecchio corpo a Nagini.
Ma
ora sentiva la consistenza della propria pelle e il dolore della caduta
rovinosa.
“Perfetto.”
La sua tortura aveva già inizio. Come uno spirito, non avrebbe mai potuto
provare tutto il dolore di un corpo umano.
Quante
volte aveva disprezzato quello che considerava la sua parte più vulnerabile?
Fosse
stato per lui, avrebbe abbandonato il suo corpo già da molto tempo prima… ma
purtroppo, questo avrebbe significato anche perdere molti dei poteri che aveva
acquisito.
Constatò
che mentre il corpo era tornato, la sua bacchetta era ovviamente andata
sperduta.
Si
alzò in piedi, guardandosi intorno e leccandosi le labbra provocatorio;
qualsiasi cosa avrebbe trovato, avrebbe avuto pane per i suoi denti.
Questo
perché lui era già
Il
luogo scarsamente illuminato, solo un fascio di luce lo circondava, come quei
vecchi lampioni sulle strade londinesi, di quando era giovane. Cercò di fare
alcuni passi, ma si rese subito conto che gli era impossibile muoversi.
Un
vento freddo e umido si sollevò lentamente, aumentando a poco a poco e l’aria
si fece più tetra.
“Ti
sto aspettando…”
C’era
qualcosa che si stava avvicinando, qualcosa che avanzava e che presto avrebbe
iniziato a torturarlo… o ci avrebbe provato.
“Potrei
torturare, io te.”
Non
si sarebbe fatto prendere alla sprovvista, lui era l’Oscuro, sarebbe stato in
grado di affrontare qualsiasi cosa, anche la più terribile. Era cresciuto a
forza di umiliazioni e sapeva cosa significava soffrire. Ma soprattutto sapeva
bene cosa fare per far soffrire.
All’improvviso
una voce lontana, come un lamento. Non seppe distinguere le parole dette,
sembrava una di quelle arcane formule magiche con cui spesso aveva avuto a che
fare, ma di questa non ne conosceva la provenienza.
“Mieeeeeeeeeeeeeeeeee…….”
Assottigliò
lo sguardo, cercando di vedere per lo meno, da dove provenisse quella voce.
Strinse i pugni, provando ancora una volta a smuovere i piedi, pronunciando
anche qualche incantesimo senza bacchetta, ma invano.
“…luuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu…”
Strinse
i denti, mentre lo sguardo si incattivì maggiormente e gli occhi rossi
saettarono di rabbia.
“Non
farti attendere.” Il tono di minaccia, quasi di obbligo. Lui era nato per
comandare e lo avrebbe fatto fino alla fine.
“Mieeeeeeeeee………. Mieeeeeeeeeee…..”
Il
buio si fece meno opprimente, iniziarono a comparire delle sagome, anche se
ancora non erano abbastanza visibili.
“…luuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu…. Mieeeeeeeeee…..”
Era
sempre stato calmo, fin da quando aveva messo piede in quel posto. Arrabbiato,
certo, ma non spaventato, non teso. Mai, lui avrebbe provato paura per
qualcosa. Mai.
Almeno
fino a che una mano non lo agguantò per la spalla con forza e quando lui si
voltò di scatto, per accogliere malamente il suo aguzzino, sgranò gli occhi.
“Mielu!!!”
Un
viso sorridente e particolarmente felice, gli coprì interamente la visuale. Una
massa di ricci, che incorniciava un volto rotondo, gli occhi socchiusi dalla
smorfia e un sorriso un po’ troppo appariscente per i suoi gusti.
Qualunque
cosa fosse, sorrideva troppo, parlava in modo strano e soprattutto sembrava
inquietantemente troppo felice di trovare lui lì.
“Il
mio Nano!!” esclamò l’essere, con voce squillante spacca timpani e senza
lasciargli scampo balzò su di lui.
Si
aggrappò alle spalle, cingendogli poi la vita con le gambe per potersi reggere
e in questo modo avere la possibilità di acchiappargli il viso con le mani… e
di iniziare a baciarlo ovunque.
Lord
Voldemort, alias Tom Marvolo Riddle,
alias Signore Oscuro, alias Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato,
strabuzzò letteralmente gli occhi di fuoco, indietreggiando per il contraccolpo
e rischiando anche di cadere.
Fortunatamente
barcollò soltanto e poi riuscì a riprendere l’equilibrio, quel tanto da cercare
di staccarsi quella ventosa di dosso.
Era
la prima volta nella sua lunga e temibile vita, che qualcuno osava tanto.
Nemmeno quando da giovane era costretto a sedurre le vecchie streghe per
ottenere il potere che cercava.
“Maledetta!!”
esclamò Voldemort, riuscendo e scrollarsela dalle spalle con uno strattone
violento.
L’essere,
che effettivamente aveva le sembianze di una donna, cadde a terra di sedere,
esclamando di dolore.
“Ehi!
Ti sei rincoglionito?!” si alzò di scatto, assottigliando lo sguardo e buttando
il labbro in fuori. “Tu non sai con chi hai a che fare, mio caro Nano!”
Il
Nan-cioè… il Signore Oscuro aprì la bocca per dire
qualcosa a quella, che adesso lo fissava in una strana posizione – le gambe
aperte, ben piantate per terra e le braccia arrotolate sotto le ascelle – ma
poi la richiuse deglutendo.
Improvvisamente
si rese conto che tra le tante torture, a questa proprio non era preparato.
“Spogliati.”
“Che
cos-“ Voldemort deglutì l’esclamazione. Un Signore Oscuro non si scompone. Mai.
Si concesse per un piccolo schiaffo sulla pelata, giusto per rendersi conto se
veramente avesse davanti un’assatanata con l’aria da pazza, oppure Minus quella sera aveva cucinato pesante.
Quando
ricordò molto velocemente che Minus probabilmente era
morto e che lui da mesi ormai non aveva uno stomaco, l’orrenda verità gli
comparve davanti, sottoforma di quella donna che adesso gli aveva appena
ripetuto di spogliarsi.
“Non
osare con me. Non lo farò mai.”
Non
si aspettava di averla convinta, ma sicuramente non si aspettava nemmeno quello
che accadde dopo. Vide l’essere sogghignare improvvisamente e rimboccarsi le
maniche.
“Meglio
così. Ci penso io.”
Un
incubo. Non avrebbe mai potuto immaginare cosa significasse vivere un incubo.
Ora lo sapeva.
Maledisse
Potter,
Ma
ora, doveva pensare a se stesso. In un improvviso barlume di follia, sgranò gli
occhi e guardò oltre la creatura.
“Severus! Che ci fai qui!” il tempo che questa si voltasse e
prese a scappare dal lato opposto.
Il
Signore Oscuro che fugge! Questa umiliazione, è la più terribile!
Forse
fu questo che gli fece interrompere la corsa, si fermò di botto, scuotendo il
capo inorridito. Ma cosa gli era preso?
“Ehi,
dove scappi!” intanto la creatura si era accorta del tranello e lo aveva
raggiunto con una corsetta indisponente. “Brutto Nano cattivo! Adesso ti faccio
vedere io!”
Gli
acchiappò la tunica da dietro la schiena, strappandogliela, poi ridacchiò
compiaciuta.
Lord
Voldemort non si mosse. Avrebbe subito a testa alta, non era un codardo lui!
Lui era il Signore Oscuro!
“Mielu!” forse la creatura parve felice di quella resa,
perché decise di acchiapparlo con uno strattone e di prenderselo in spalla.
“Ehi.,
che diav-“
Tentò
di ribellarsi ma una strana forza lo tenne fermo e costretto sulla schiena
della creatura.
“Lasciami
andare! Immediatamente!”
“Scordatelo!
Sono anni che attendo questo momento!”
“Io
sono il Signore Oscuro, maledizione!” tuonò in un ultimo disperato tentativo.
La
donna sorride a trentadue denti e gli toccò il sedere. “Appunto, mielu!” aumentò il passo, scomparendo nell’oscurità con
l’ormai Nano.
“E
sai qual è la parte migliore? Che qui ci siamo solo io e te, mielu! Per sempreeeeeeeeeeeeeeee”
Oltre
la barriera non c’è mai cosa ti aspetti. Ti prepari ad una cosa ma rischi
sempre di trovarne un’altra. Non essere mai sicuro di niente... potresti
trovare sul cammino anche una mielu che smania per
te! =P
TBC
Secondo
assaggio, ma questa volta in chiave comica XDDD
Mi
spiace se non tutti hanno compreso questa cosa, la mielu
di cui parlo è la mia adorata Pea, che ama alla follia il caro Voldemort,
detto Nano per via di numerose elucubrazioni mentali di quell’adorabile gruppo
di pazze di Chequered_RPG.
Spero
di aver colpito nel segno, almeno un po’ ^^
Detto
questo, alla prossimaaaaaa!!
Ryta