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Autore: Sara Scrive    04/07/2013    61 recensioni
Sara Bennet è una giovane scrittrice inglese di Dover.
Ha iniziato la sua carriera a 17 anni, quando scrisse la sua prima Fan Fiction che in futuro , dato il grande successo, avrebbe attirato l'attenzione di una casa editrice che avrebbe deciso di farla diventare libro.
Essendo una storia su un gruppo di cantanti le era stato imposto di cambiare nome ai personaggi ma la sua decisione era irremovibile: voleva che la sua storia scritta nel 2011 conservasse i nomi originali : Harry, Louis, Liam , Niall e Zayn.
Decise di provare ad ottenere l'autorizzazione per i diritti d'autore e il permesso di pubblicare il libro.
Visto che la storia era particolarmente diversa dalle altre, e rispecchiava realmente i caratteri dei suoi idoli, il management degli One Direction decise di darle l'autorizzazione , ovviamente avendo la sua parte di profitti ricavati dalla vendita del libro.
In un anno 12.000.000 milioni di copie vendute , tradotto in 36 paesi.
Finchè più avanti, le viene fatta una proposta sempre dal management, che per guadagnare maggiormente le chiede il permesso per far diventare il suo libro un film.
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Trailer:  http://www.youtube.com/watch?v=KCPiCa4cfEI
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Giovedì.
Sbarrai la casella sul calendario col pennarello sulla mensola.
“Chissà se mi ha scritto” pensai guardando il cellulare sul tavolo.
Non trovando nessun messaggio decisi di ritornare  a finire di fare colazione per poi iniziare la giornata con le pulizie casalinghe.
Cominciai a spazzare in cucina, distraendomi ogni tanto a causa dei rumori che provenivano dalla strada.
Ad un tratto, sentii il campanello suonare e mi precipitai a rispondere, sperando stupidamente che fosse Harry.
<<  Chi è ?  >>
<<  Simon  >> disse una voce glaciale e cupa.
 
Restai letteralmente paralizzata udendo il suo nome, come se mi avessero congelato sul posto: ero rimasta  immobile con la cornetta in mano.
<<  Ehm…entra pure  >> dissi un po’ incerta, premendo con il dito tremante il tasto per aprire il portone.
Durante l’attesa di una manciata di minuti cercai di sistemare al meglio casa. Mi guardai attorno, saltellando da una stanza all’altra alla velocità della luce; accesi persino il computer e lo sistemai sul divano per fargli vedere che stavo lavorando diligentemente al libro.
Quando sentii dei passi pesanti avvicinarsi all’entrata mi venne quasi un infarto ma senza mostrarmi spaventata mi precipitai ad andargli ad aprire prima che citofonasse di nuovo.
<<  Noi due… >>, non appena spalancai l’uscio mi guardò di traverso, << … dobbiamo fare una bella chiacchierata, signorinella  >>.
Il suo volto livido e lo sguardo severo non promettevano nulla di buono.
Mi scansai di un poco per fargli posto, abbassando lo sguardo, intimorita. Dopo essersi guardato intorno distrattamente Simon si diresse in salotto e senza neanche togliersi la giacca cominciò a parlare.
<<  Sono tornato ieri a Londra e invece di andare a casa a riposare sono passato in studio per controllare come andava avanti tutto quanto. Ed è così che si svolge bene il proprio lavoro giusto? Controllando puntualmente come vanno le cose  >>, mi guardò di bieco, <<  Bisogna sempre dare il massimo e rispettare le regole. Lo sai cosa succede quando non si rispettano le regole? Succede che gli affari vanno male, e se gli affari vanno male diventa peggio per tutti  >>.
Non riuscivo a decifrare le sue emozioni. La sua espressione era indecifrabile, senza nessuna smorfia particolare, un misto di tratti severi e diligenti. L’unica cosa che cambiava era la sua voce che diventava sempre più alta man mano che parlava. Ma non c’era bisogno di avere una laurea in psicologia per sapere di cosa voleva parlarmi e in quel momento il solo pensiero che lui avesse potuto proibirmi di stare con Harry mi distruggeva. 
<<  Oggi avrei dovuto comunicarvi tramite messaggio che l’intervista di domani è stata spostata a Mercoledì. Sai perché sono venuto a dirtelo di persona? Per assicurarmi che tu comprendessi bene il secondo messaggio che ho intenzione di darti  >>.
Improvvisamente il suo tono divenne duro e freddo, così che abbassai nuovamente lo sguardo puntandolo sulle mie mani intrecciate nervosamente.
<<  Ieri sera sono passato a controllare come stava andando il montaggio e quello he ho visto non mi è piaciuto per niente: Chris stava guardando una scena, alquanto strana… tu ed Harry vi stavate baciando… ma non credo che fosse necessario per il film. Così gli ho chiesto che cosa fosse. Ed indovina che mi ha risposto?  >>.
Iniziai a tremare come una foglia, la sua voce glaciale mi metteva in soggezione e tutto quello che riuscivo a fare era stare in silenzio.
<<  Con tanta naturalezza ha detto “Ma come, non lo sai? Quei due sono innamorati persi l’uno dell’altra. Guarda questo bacio … è così tremendamente vero che lo metterei al posto di quello con Louis”  >>.
Simon lasciò cadere la frase nel silenzio tombale del salotto. Non sapevo che dire, ero semplicemente terrorizzata dalla sua reazione. Ed infatti sobbalzai non appena urlò: <<  Mi vuoi spiegare che significa?! Ti avevo detto di pensare solamente a quel fottuto libro!  >>.
Urlò così forte che mi venne da piangere ma evidentemente a lui non importava nulla di come avrei potuto sentirmi.
<<  Harry è il capo gruppo!  Ora tu penserai “ma non è vero: lo sono tutti e cinque”  >> fece una stridula imitazione di una vocetta femminile che mi infastidì parecchio.
<<  NO! Quel ragazzo è una fonte inesauribile di soldi. Con tutte quelle oche che gli vanno dietro…se avessi avuto una relazione con Louis avrei chiuso un occhio... ci sarebbe stato persino più audience per il film….ma Harry! Ti rendi conto di quanti soldi perderei io e tutto il menagement?! Noi contiamo su tutto questo teatrino….contiamo sulle bambine di tredici-quattordici anni che pensano di potersi fidanzare con loro e spendono centinaia di soldi in stronzate varie, tutte quelle ragazzine che fanno pazzie anche solo per vederlo! Vedere solo Lui: Harry Styles dei One Direction! E ora?!  >>.
<<  M-ma non c’è solo Harry negli One Direction  >> provai a replicare , ma quello che uscì fu un insieme di suoni sussurrati.
Simon smise di gesticolare come un ossesso e mi rivolse un sorrisetto un po’ sardonico e un po’ comprensivo. <<  Sara, ma quanto sei ingenua? >>.
Scosse la testa lentamente, mentre sembrava che si stesse arrendendo, come se stesse parlando ad una bambina capricciosa.
<<  Tu proprio non lo capisci il mondo dei soldi vero? Dopo la formazione degli One Direction ci siamo resi conto che era Harry il favorito del gruppo. Era Harry il volto che ci permetteva di guadagnare quattrini in quantità industriale. Tu  non puoi immaginare il dislivello che c’è fra i guadagni che otteniamo con gli altri ragazzi e con Harry. Sondaggi su sondaggi, alla fine la maggior parte delle ragazzine sceglie sempre lui…  >>.
Una lacrima sfuggì al mio controllo e mi attraversò il viso, sentivo gli occhi bruciarmi cercando di trattenermi. Simon sospirò profondamente ma non parve scomporsi più di tanto. L’unica cosa che mi incoraggiava a tranquillizzarmi era il fatto che da cinque minuti aveva smesso di urlare.
<<  Ah…Sara, Sara, Sara … Io non vorrei fare la parte del mostro, ma devo pensare ai miei affari. E se i miei affari prevedono questo.. allora lo devo fare ciò che serve senza obbiettare. Magari andando più avanti lo capirai  >>.
Simon si interruppe, osservandomi attentamente. Il cuore mi galoppava nel petto, le guance arrossate per lo sforzo di trattenermi, la vista appannata. Era tutto un terribile incubo.
<<  Pensa a Taylor Swift...una notizia da centinaia di profitti, e i due hanno accettato di provarci. La coppia era destinata già in partenza a non durare…tu, Sara, in fondo sei solo una ragazza normale. Sei fragile. Non credo proprio che riusciresti a reggere così tanto disprezzo da parte delle fans  >>.
<<  Ma io ed Harry siamo diversi … >> mormorai provando a protestare debolmente.
<<  E sai a quelle cosa gliene importa?! Loro non vi conosco personalmente, loro non sanno chi siete. Potreste avere il più bel rapporto del mondo, ma tu rimarresti comunque la stronzetta che ha rubato Harry Styles alle sue adorate fans!  >> scattò all’improvviso.
Sobbalzai all’indietro, spaventata. Lo fissavo con gli occhi sgranati e lucidi, incapace di formulare una frase di senso compiuto.
Simon si ricompose, sistemando la giacca sulle spalle e gettando un occhio all’orologio da polso. << Gli affari sono affari  >>. Rialzò lo sguardo di ghiaccio. <<  Ti proibisco di rivedere Harry. Sta lontana da quel ragazzo, sarà meglio per entrambi  >>.
<<  M –ma …  >>.
<<  Niente ma!  >> m’interruppe brusco afferrandomi il braccio con decisione. <<  Tu ed Harry vi vedrete altre due volte: per l’intervista di Mercoledì e per la premiere  >>.
Le sue parole rimbombavano nella mia mente causandomi dolore, più parlava e più mi veniva da piangere.
<<  Ah  >>, si fermò prima di superare la porta, <<  Non parlare di questo con Harry, quel ragazzo è una testa calda  a volte. Potrebbe fare follie in qualsiasi momento e l’ultima cosa che vogliamo è che si rovini la carriera  >>.
<<  Simon …  >> pigolai, cercando di farmi coraggio.
<<  Sei testarda eh?  >> chiese sfidandomi con un’occhiataccia. <<  Questo è l’ultimo avvertimento. Ti ricordo che io ho ancora il tuo contratto in mano. Lo sai che posso strapparlo in mille pezzi e rispedirti a casa a Dover?  >>
Mi zittii e tutta la forza che credevo di poter aver scemò via in un sol secondo. Simon era troppo per me, non potevo affrontarlo. Lui era impassibile ed autoritario, metteva i brividi, e io non ero in grado di tenergli testa.
<<  Dimenticati Harry  >> decretò infine, poi senza aggiungere altro si chiuse la porta alle spalle violentemente.
Quella fu l’ultima goccia che fece traboccare il vaso. Una lacrima silenziosa mi rigò la guancia e con se portò via l’immagine sorridente di Harry che avevo nella mente prima dell’arrivo di Simon.
Rimasi seduta sul divano per non so quanto tempo a contemplare il vuoto mentre venivo travolta da mille e mille singhiozzi.
Perché non potevo avere quello che volevo? Perché Simon era così ingiusto con me?
Erano abbastanza egoistici per un certo verso i pensieri che avevo in quel momento, perché io ero riuscita ad ottenere molto… eppure solo Harry sembrava l’unica cosa di cui m’importasse davvero.
Ad un tratto sobbalzai sul divano quando sentii “What Makes you beautiful” suonare  dal mio cellullare, e capii che  qualcuno mi stava chiamando. Attraversai il corridoio molto lentamente, facendo scricchiolare il legno del parquet sotto i miei piedi ed arrivai davanti al tavolo della cucina, dove il telefono squillava impaziente. I miei occhi si spalancarono di  poco quando lessi il nome sul display : Harry.
<<  P-pronto ?  >> mormorai cercando di ricompormi.
<<  Ehi principessa, sono Harry !  >> esclamò lui e dal suo tono di voce potevo capire che stava sorridendo.
<<  Ehi  >> risposi cercando di imitare il suo tono di voce.
<<  Allora… visto che l’intervista è stata rimandata a Mercoledì.. che ne dici se ti vengo a prendere direttamente sotto casa tua?  >>
<<  Harry …  >> Stavo per rispondere sì, ma mi bloccai di colpo sapendo di dover dire delle cose che neanche pensavo. <<  Non credo sia una buona idea uscire domani …  >>
<<  Ah.. – rispose, poi ci fu silenzio e riprese a parlare con lo stesso entusiasmo di prima – Allora facciamo Sabato? O il prossimo Mercoledì, vanno bene questi giorni?  >>
<<  Harry – lo interruppi sospirando il suo nome e maledicendo mentalmente  quello che stavo per dire – Non credo che dovremmo uscire insieme  >>
<<  Perché no?  >> chiese confuso.
<<  Perché penso sia inutile – feci passare qualche istante di silenzio e ripresi a parlare – E’ stato tutto uno sbaglio quello di Martedì. Ho detto delle cose che non pensavo  >>
Ci fu un silenzio tombale che durò due minuti buoni e durante quell’attesa ero andata in panico, la mia testa stava per dare di matto e forse sarei esplosa se Harry avesse tardato a rispondere di qualche secondo.
<<  Quindi… m-mi stai dicendo che non provi nulla per me?  >> chiese con la voce ancora più roca del solito.
Mentire, odiavo mentire. Ma se volevo continuare a scrivere e non danneggiare la carriera di Harry dovevo farlo.  <<  Sì  >>
Ci fu di nuovo silenzio, poi Harry riprese  parlare con la voce più acuta del solito <<  Certo che voi donne siete davvero stronze – sembrava stesse piangendo – Almeno posso sapere perché mi hai mentito due giorni fa? Cos’è provavi pena per me? Perché sono stato un idiota troppo affrettato?  >>
Non sapevo cosa rispondere, i secondi passavo ed io non trovavo le parole giuste da dire per cercare di rendere la mia bugia meno dolorosa.
<<  Non aggiungere altro… - Esclamò arrabbiato – il tuo silenzio mi è bastato per capire parecchie cose. Ma potevi almeno  non aspettare fino all’ultimo?  >>
<<  Io …  >> replicai di nuovo , senza nulla da dire. Lasciai passare il tempo sperando che mi dicesse che non si sarebbe arreso e che sarebbe venuto a casa mia a parlarmi personalmente ma invece niente lui non parlava, e per dire qualcosa rimaneva tanto tempo a ragionarci su.
<<  Io ti amo, ma ovviamente non è me che vuoi  >> mormorò prima di chiudere la telefonata.
Mi accasciai contro il muro della cucina mentre le lacrime che ero riuscita ad asciugare momentaneamente mi rigavano il volto per l’ennesima volta.
Avevo appena fatto la cazzata più grande della mia vita, ma non potevo tornare indietro.
 
                                              *                                     *                                     *
 
Sei giorni. Erano passati sei giorni.
Sei giorni in cui non avevo fatto altro che stare appresso al nuovo libro da pubblicare, per sei giorni ero uscita di casa solo per fare la spesa ed era da sei giorni che nessuno mi scriveva per sapere come stavo.
Erano passati sei fottuti giorni, eppure quel Mercoledì mi sembrava arrivato troppo in fretta, mi sentivo un’altra persona mentre sistemandomi il berretto, uscivo di casa per andare all’intervista prima della premiere.
In quel momento, mentre Carl metteva in moto la macchina mi sentivo in ansia ed non sapevo cosa aspettarmi al mio arrivo, non sapevo cosa avrei dovuto dire o fare davanti a tutti e soprattutto davanti ad Harry. Speravo con tutta me stessa, che questa situazione sarebbe durata poco, che si sarebbe risolto tutto ma ero certa che le mie richieste non potevano essere esaudite.
<<  Siamo arrivati  >> m’informò Carl vedendo che rimanevo in trance a fissare il vuoto oltre il finestrino.
Scuotendo lentamente la testa per riprendermi, mi avvicinai alla portiera per constatare quante persone mi stavano aspettando davanti all’entrata dell’edificio e quando feci il punto della situazione salutai il mio autista per poi uscire dall’auto.
Come al solito, trovai ad aspettarmi la solita assistente che Simon ci aveva affidato per la promozione  del film. Per intenderci, quella che ci accompagnava sempre alle interviste.
Mentre prendevo l’ascensore e mi avvicinavo sempre di più alla ‘resa dei conti’  cominciavo a sentirmi pesante, le gambe si muovevano a fatica ed io avevo una gran voglia di tornare a casa.
“Che codarda” pensai credendo che prendendomi in giro mi sarei data un motivo per dimostrarmi di non essere una vigliacca, ma invece la reazione che ebbi fu totalmente diversa. Indugia per un minuto sulla porta e quando varcai la soglia dello studio non riuscivo a staccare lo sguardo dai miei piedi.
<<  Ciao!  >> disse la voce squillante di Louis mentre veniva ad abbracciarmi.
<<  Ciao Lou!  >> risposi spostando rapidamente la mia attenzione su di lui.
<<  Qui stiamo per iniziare, Zayn è andato a prendere due bottigliette d’acqua ma torna fra poco. La diretta è fra cinque minuti  >> Spiegò gesticolando leggermente, ma  notai qualcosa di strano il lui, come se mi guardasse con apprensione.
<<  Ehi Sara !  >> mi salutò un’altra voce.
<<   Nick !  >> esclamai con un sorriso facendo finta di essere allegra per dimostrare agli altri che stavo bene.
Qualche secondo dopo entrò in sala un tecnico che spostò un grande divano al centro della sala accanto ad una sedia, mentre subito dopo  la nostra assistente cominciò a darmi alcune indicazioni.
<<  Mettiti seduta accanto a Louis  e poi aspetta qui che mando qualcuno a metterti il microfono. Mi raccomando, sorridi sempre davanti alle telecamere,  stavolta facciamo una diretta sul canale della BBC quindi deve essere tutto perfetto. Vuoi un po’ d’acqua?  >> chiese infine mentre continuava a parlare a macchinetta.
<<  No grazie  >> risposi cercando di mostrarmi cordiale, anche se ero abbastanza seccata.
Neanche a farlo apposta, quando alzai gli occhi al cielo il mio sguardo cadde su Harry, facendomi rattristare all’istante quando lo vidi chino sul suo Iphone  con la tipica faccia da  “lasciatemi stare”.
Si vedeva che era giù di corda, ormai lo conoscevo e mi sentivo un essere spregevole per aver mentito in quel modo … ma qui siamo nel mondo reale e non in una favola.. qui contano i soldi e il lavoro per l’amore non c’è posto; Soprattutto se sei una super star con miliardi di fans in tutto il mondo e con una lunga carriera davanti.
 Oh.. se solo Harry avesse saputo almeno un terzo di quello che era successo… magari le cose sarebbero potute andare diversamente.
<<  Bene, cominciate a sedervi  >> disse un cameraman barbuto avvicinandosi alla telecamera.
Fui la prima a prendere posto sul divano, Louis si sedette subito al mio fianco e Zayn  prese posto accanto a lui con Liam vicino, mentre Niall si avvicinò per sedersi vicino a me  ma si fermò subito dopo. <<  Oh, Scusa Harry – disse voltandosi – Penso che tu voglia sederti qui  >>
<<  No – rispose con voce ferma – siediti pure lì  >>
Abbassai nuovamente lo sguardo verso il pavimento  e sperai di diventare invisibile con tutte le mie forze.
<<  Tutto apposto?  >> chiese Niall sfiorandomi il braccio.
<<  Sì,  sto bene. Grazie per avermelo chiesto  >> risposi cercando di ingannarlo con un sorriso ma lui ricambiò poco convinto.
Intanto, con la coda dell’occhio vidi Harry prendere posto accanto a Liam… In pratica il più lontano da me. Questo fu un colpo pesante, che mi mandò in trance per buona parte dell’inizio dell’intervista dove rispondevo a monosillabe e sorridendo ogni tanto.
<<  Sei emozionata per la premiere? Vi ricordo che è esattamente fra una settimana, quindi preparatevi per vedere i vostri idoli all’Empire Cinema  >> esclamò Nick  sorridendo.
<<  Sì – risposi  - Sono davvero emozionata, non ho mai fatto così tante cose nuove in poco tempo. Tutto quello che sto vivendo mi sembra un sogno  >>
<<  Com’è stato girare il film? Insomma ne sono successe di tutti i colori…  >> chiese il presentatore a Louis.
<<  Be’ amico.. sicuramente questa esperienza ha segnato molto la band in quanto nostro primo film in cui dobbiamo , anche se interpretiamo noi stessi, recitare una parte. Però devo dire che a parte l’incendio è estato tutto molto positivo!  >>
<<  Ci sono degli  episodi che volete raccontarci?  >> disse rivolgendo la domanda a tutti quanti.
<<  Sì io! – Esordì Niall alzando leggermente la mano – Per esempio quella  volta che Liam cominciò a ridere come uno scemo per tutta la giornata. Non riusciva a dire le sue battute senza attaccare la sua ridarella agli altri, così mi sono avvicinato a lui e gli ho dato … - Non riuscì  a finire il suo racconto che si mise a ridere – io… gli ho dato… oh, non riesco a dirlo.. è troppo divertente.  >>
<<  Questo coglione mi ha dato una sberla senza motivo  >> s’intromise Liam sbuffando.
Nick si lasciò scappare una risata <<  Vedo che andate d’accordo, questo mi fa piacere. Allora ragazzi .. non volete proprio nulla del film? E’ tutto molto Top Secret ?  >>
<<  Mi dispiace Nick – disse Zayn – o ti compri il biglietto o non ti diremo niente  >>
<<  Invece ce l’ho – rispose mostrando un foglietto – questo qui l’ho preordinato, ecco ti faccio vedere l’ordine. Il biglietto per andare a vedere il film dovrebbe arrivarmi fra 5 giorni. Hai visto come ci  tengo a voi?  >>
Fece una pausa mostrando ciò che teneva in mano alla telecamera, poi si girò  e cominciò a camminare verso Liam.
<<  E tu Harry? Non dici niente ?  >>
<<  Vi aspettiamo al cinema!  >> esclamò poco convinto cercando di fare un balletto ridicolo con le braccia.
<<  Sì, ragazzi. Harry ha  ragione , vi aspettiamo al cinema per il nuovo film dell’anno. Mi raccomando, correte a comprare  i vostri  biglietti.  >>
La nostra assistente ci fece un cenno dall’angolo in cui si era appostata per tenerci sotto controllo: evidentemente l’intervista stava finendo.
<<  Che altro, qui è Nick Grimshaw, Sara Bennet e gli One Direction! Grazie per averci seguito, alla prossima!  >>
Salutammo tutti con la mano verso la telecamera, cercando di sembrare  soddisfatti e contenti di aver sprecato mezza giornata a rispondere alle solite domande sul film.
Il pallino verde vicino la scritta On Air si spense ed in quel momento capimmo che potevamo smettere di stare seduti sul divano.
<<  Cavolo, ho il culo quadrato! Per quanto tempo sono rimasto lì seduto? Un’ora?  >> chiese Louis ad Harry alzandosi.
<<  Non lo so  >> rispose lui disinteressato continuando a guardare il telefono.
Scossi la testa , cercando di pensare al mio pranzo. In realtà stavo pensando ai fatti miei per cercare di non dare troppo peso al fatto che mi faceva male vedere sia Harry che me in quello stato :sembravamo due estranei, non ci eravamo neanche salutati.
Affrettando il passo mi diressi verso l’uscita della sala per andare a prendere le mie cose e tornare a casa definitivamente. Prima di andarmene parlai qualche istante con la nostra assistente, la quale mi liquidò molto velocemente con un “Avrai più spiegazioni durante il corso della settimana, per adesso puoi tornare a casa”.
“Meglio così – pensai fra me e me mentre prendevo la borsa – stare a casa senza far nulla mi sembra la scelta migliore”
Mi voltai di scatto e per sbaglio  sbattei la faccia contro qualcuno  <<  Scusa  >> esclamai portandomi la mano sul naso dolorante.
<<  Ti sei fatta male e chiedi scusa?  >> chiese ironico lasciandosi scappare una risatina.
<<  Harry  >> mormorai con un sorriso.
<<  Scusami tu  >> aggiunse cambiando tono di voce e andandosene via velocemente.
Cercai di trattenere le lacrime e tutta la tristezza che avevo dentro di me per non darla a vedere in giro e fortunatamente Carl mi aspettava all’uscita con la macchina per portarmi via dal mio inferno privato.
 
 
Quella sera  ero davvero giù di corda, non avevo voglia di vedere nessuno, mi ritrovavo in cucina  a girare lentamente con un mestolo l’umile minestrina che mi ero preparata.
Purtroppo per me, io sono quel tipo di persona che dopo che è accaduto qualcosa di spiacevole non riesce a smettere di rifletterci o di pensare a tutto quello che sarebbe potuto succedere se avessi detto qualcosa al posto di un’altra. Infatti, mentre guardavo dentro la pentola mi sembrava di rivedere le scene della mattina precedente, rivedevo Harry intento ad ignorare tutto e tutti col suo cellulare e  m’immaginavo cosa sarebbe successo se al posto di un “Harry ” avessi detto “Adesso aspetti 5 minuti, perché noi due dobbiamo parlare”.
Certo a mente  fredda è più facile ragionare e trovare le cose giuste da dire ma…  “Ormai quello che è fatto è fatto” pensai mentre spegnevo il fuoco.
Apparecchiai alla bell’è meglio ed iniziai  a mangiare quando ad un tratto sentii il campanello suonare impaziente. Sbattei arrabbiata il pugno sul tavolo, “Chi è che rompe anche all’ora di cena?” pensai visto che il campanello continuava a squillare come se la persona dietro alla porta si divertisse a fare una musichetta a suon di scampanellate.
Inizialmente pensai di ritrovarmi davanti l’inquilino del piano di sopra - una ragazza di diciotto anni che si era appena trasferita e veniva sempre a chiedermi il sale – ma spalancai gli occhi quando aprii la porta e mi ritrovai davanti Louis con ancora il dito attaccato al pulsante del campanello.
<<  Fermo là! -  gli intimai afferrandogli il  braccio. – lo sai che potevi risparmiarmi tutto questo giochetto. Ti stavo venendo ad aprire già al primo squillo.  >> affermai acida.
Lui ridacchiò leggermente , capendo di aver esagerato col suo dispetto e subito dopo cercò di ricomporsi anche se i suoi occhi sorridevano ancora. <<  Senti, io davvero non so da dove iniziare … Comunque bella casa!  >> esordì mentre senza il mio permesso varcava la soglia e curiosava nelle varie stanze.
<<  Grazie   >> risposi alzando gli occhi al cielo.
<<  Adesso farò una cosa inaspettata : mi autoinvito a cena, mi va bene qualsiasi cosa. Non ho ancora  mangiato e sto morendo di fame – disse prima di notare sul mio viso un’espressione contrariata – Ti prego! Ti ricordo che io ero sempre uno dei primi che veniva ad aiutarti ad apparecchiare quando stavamo a Los Angeles  >>
Sospirai e gli  indicai la cucina, come consenso a farlo rimanere a  mangiare da me. Con tutte quelle persone che invitato o a pranzo o a cena, avrei potuto aprire un ristorante…Prima Carl, adesso Louis e quasi tutti i giorni… Harry.
<<  Ti preparo delle fettine di carne  >> annunciai mentre aprivo il frigo dopo aver visto che intanto si stava sedendo a tavola. <<  Appendi il giacchetto all’appendiabiti in corridoio  >> gli consigliai infine, facendo finta di non aver capito che la sua visita in realtà aveva uno scopo.
Dopo alcuni istanti di silenzio Louis iniziò  a parlare : <<  Prima sono passato davanti casa tua dopo essere andato a comprare alcune cose .. e così visto che non c’ero mai stato ho pensato di venire a salutarti …  >>
Mi girai e lo guardai di sbieco <<  E va bene – si corresse – Non è vero. Ma se te lo dico tu ti arrabbi.  >> disse prima di fermarsi.
Forse il fatto che fossi tornata a preparare la carne lo incoraggiò a continuare il suo discorso, infatti dopo poco risentii la sua vocetta squillante echeggiare in tutta la cucina. <<  Mi spieghi che succede fra e quell’altro squilibrato? Insomma.. oddio .. voi non vi parlate da una settimana e un uccellino mi ha detto che …  >>
<<  Lo sai – mormorai guardandolo in faccia  - e…  a volte Harry a proprio ragione, sei un pettegolo! Ma gli affari tuoi mai Loueh ?  >> esclamai scocciata <<  Cosa sei venuto a fare?  >> aggiunsi con una smorfia.
<<  Adesso basta ! - esclamò lui alzandosi dalla sedia e  assottigliando gli occhi. - Io ti voglio bene, ma con te non ho lo stesso rapporto che mi lega ai ragazzi, quindi se devo scegliere fra uno di loro e te io scelgo uno di loro  >>
<<  M-ma questo che centra?  >> balbettai abbastanza stupita dalla sua insolita reazione: non avevo mai visto Louis alzare la voce se non per dire le sue solite cretinate.
<<  E poi – continuò inarcando il sopracciglio – questi sono anche affari miei. Non so come arrivare al punto. Prima cercavo di arrivarci facendo dei giri di parole ma.. cavolo è difficile, soprattutto se mi ritrovo una ragazza alterata !  >>Si fermò di colpo come se fosse andato in trance <<  Non è che per caso hai … ? >>
<<  No! Non ho il ciclo! – sbottai  cercando di non arrossire – adesso mi dici che vuoi?!  >>
<<  Voglio che tu mi dica cosa ti passa per il cervello! Senti, io lo so che .. insomma ti piacevo.. ma il bacio che ci siamo dati era finto. Per me non significava nulla… Oh diamine, ma perché voi ragazze vi fate così tanti filmini mentali… Ecco l’ho detto!  >> Esclamò portandosi una mano fra i capelli e voltandosi di lato.
<<  Aspetta, aspetta, aspetta  >> mormorai avvicinandomi <<  Siete voi che vi siete fatti i filmini mentali! Che cosa ti ha detto Harry?  >> chiesi scuotendolo.
<<  Harry non mi ha detto niente, non sa neanche che sono qui  >> replicò con la voce da ragazzino.
<<  Oh andiamo Lou, non la dai a bere   a nessuno  >>
<<  E allora? – ghignò mettendosi a braccia conserte – Sì è vero, ho parlato con Harry ma lui no sa che sono qui  >>
<<  Cosa stai cercando di fare?  >> chiesi inarcando il sopracciglio.
Lui mise le sue mani sulle mie  spalle tenendomi ferma <<  Adesso sarò sincero con te – esordì serio – Sono stato a casa di Harry, che stava facendo l’asociale davanti al telefono. Abbiamo quasi litigato, sarà stato qualche giorno fa. Ed è venuto fuori che ce l’aveva con me perché diceva che gli avevo fregato la ragazza.  >> Si fermò un attimo per osservare la mia espressione stupita dopo quello che mi aveva detto.
 << Dal canto mio, ho cercato di spiegargli bene le cose e lui piagnucolando, perché lo sai anche tu che Harry è un vero bambino in fondo, mi ha detto che l’ultimo giorno delle riprese dopo che lui aveva trovato il coraggio di parlarti tu sembravi così tutta convinta di voler stare con lui e invece qualche giorno dopo gli hai fatto capire di aver cambiato idea per me. Perché ti eri montata la testa. E adesso sono venuto qui a chiarire. – fece una pausa e cambiando espressione e tono di voce mi scosse un poco – Mi dici che hai nel cervello? Potevi subito essere chiara, adesso Harry ci sta male e a me dispiace. Possibile che non te ne importa nulla?  >>
Sentii pizzicarmi il naso e alzai il viso per incrociare lo sguardo di Louis <<  Non è così …  >> mormorai prima di mettermi a piangere.
Ero così stanca di tutte quelle persone che alzavano la voce davanti a me senza motivo, ormai non mi importava neanche  se mi stavo mettendo a piangere davanti a Louis.
Subito dopo le sue braccia mi avvolsero in un abbraccio quasi soffocante <<  Mi dispiace, forse non dovevo essere così duro.. anche tu hai dei sentimenti.. ma Harry è uno dei miei migliori amici… e adesso sta male… quindi mi sentivo in dovere di…  >>
<<  Louis tu non sai quello che è successo …  >> sussurrai fra i singhiozzi appoggiando la testa sulla  sua spalla.
<<  Dimmelo, magari ti posso aiutare…  >>
<<  Magari fossi innamorata di te… sarebbe più facile… ma tu non puoi aiutarmi.  >> risposi scuotendo leggermente la testa mentre  lui parve illuminarsi <<  Ma allora se non sei innamorata di me,  perché non vuoi stare con Harry?  >>
<<  Ma io voglio stare con Harry !  >> replicai irrigidendomi spazientita sciogliendo l’abbraccio.
<<  E allora qual è il problema?!?  >> Chiese scocciato, visto che ancora non riusciva a capire cosa fosse successo.
<<  Io non posso dirtelo… - risposi voltandomi. – Senti… finiamo di mangiare, torni a casa e facciamo finta che tutto questo non sia mai accaduto…  >>
<<  Eh no mia cara – esclamò battendo un pugno sul tavolo – Harry sta a pezzi, tu ti sei messa a piangere… Non posso far finta di niente. Io non me ne vado da casa tua finchè  tu non mi dici cosa è successo!  >>
<<  Non posso …  >> mormorai come risposta.
<<  Ti fidi del sottoscritto ?  >> chiese aspettando che annuissi.  <<  Bene, allora io ti prometto che qualsiasi cosa succeda io ti aiuterò. Perché noi siamo amici, e gli amici si aiutando sempre  >>
<<  Louis, ma … tu non puoi capire  >>
<<  Niente ma – m’interruppe  - Non mi arrendo qui.  >>
<<  Ecco …  >>
<<  Ecco ?  >> chiese interrompendomi di nuovo.
<<  Una settimana fa   >> ripresi a parlare, sperando di non subire altri interventi da parte sua.
<<  Una settimana fa?  >>
<<  Allora Louis, mi fai finire?! - Aspettai che smise di ridere e continuai il mio discorso. – Simon è venuto personalmente da me … e mi ha detto, anzi minacciato che… che… se sto con Harry posso dire addio al mio contratto e…. ed ha aggiunto che gli rovinerei la carriera perché le fans si arrabbierebbero e ne combinerebbero di tutti i colori… ed io… io non voglio perdere e danneggiare nessuno…  >> spiegai  cercando invano di fare un discorso fluido anche se ero scossa ripetutamente dai singhiozzi.
<<  Ma perché non l’hai detto ad Harry?!  >> chiese confuso incrociando le braccia al petto.
<<  Perché Simon ha aggiunto che se l’avessi fatto, Harry avrebbe potuto fare qualche pazzia… ed ha ragione.. tu sai com’è Harry… e non avrei dovuto dirlo neanche a te.. e  mentre se ne andava ha sbattuto la porta  >> replicai, per fargli capire che ero con le mani legate  e non potevo fare nulla.
<<  Che stronzo … - mormorò aggrottando la fronte – non è la prima volta che lo fa. Ci sono state altre ragazze che “frequentavamo” ma che sono sempre rimaste segrete e  quando la relazione che ci legava a loro diventava troppo intima,  arrivava il menagement e riportava la situazione come voleva… - fece una pausa e guardò la tavola con i nostri piatti ancora vuoti - Ah.. questo è proprio un bel grillo, pensavo che con te avrebbe chiuso un occhio ma evidentemente mi sbagliavo…  >>
<<  M- ma Eleanor ? Danielle .. Perrie?  >> chiesi inarcando il sopracciglio.
<<  Oh – si passò una mano fra i capelli castani – loro non sono un problema, a me, Liam e Zayn ci lasciano più libertà. Sono Harry e Niall quelli più ‘controllati’, perché sono i preferiti a quanto pare …  >>
<<  Be’… mi dispiace.. Comunque tu eri il mio preferito, se vuoi saperlo  >> esordii come per rassicurarlo, anche se ero convinta che lui fosse il favorito di altre migliaia di ragazze.
<<  Grazie – rispose ridacchiando – Poi invece sei stata travolta dal fascino del bel ricciolino eh? >>
Abbassai lo sguardo imbarazzata, ma appena mi ricordai di quello che era successo mi sedetti scoraggiata sullo sgabello del tavolo, aspettandomi che dicesse frasi consolatorie tipo “Mi dispiace” o “Non pensarci più” ma Louis era un ragazzo particolare, un ragazzo imprevedibile dal carattere frizzante, infatti quello che fece subito dopo fu  portarsi la mano sul cuore e dire : <<  Sistemerò io  questo macello, troverò sicuramente una soluzione. Adesso … non piangere. Devi fidarti di me – disse sicuro mettendomi una mano sulla spalla  - Troverò un modo, ma tu devi fare ciò che dico. Parola di Louis Tomlinson  >> 




#Spazio dell'autrice
Ok, allora adesso sono sicura che la puntualità non fa parte di me. Quindi, per quanto io mi sforzi di essere puntale per un capitolo ci vuole circa una settimana.
Faccio i soliti ringraziamenti ad Aurora, Silvia e Martina che hanno una pazienza infinta nei mie confronti e mi aiutano sempre.
Come avete visto, niente va sempre rose  e fiori e in questo capitolo si capisce quale ruolo abbia Simon in tutta la storia, perché in molte fanfiction ho visto che quando una relazione non deve venire allo scoperto la spiegazione che viene data è sempre abbastanza vaga, qui per attenermi sempre su uno sfondo reale ho spiegato come il mondo dei soldi possa influenzare la vita delle persone.
Spero che non ci siano troppi errori, mi rendo conto che ho tanta strada da fare ma spero che capitolo dopo capitolo io riesca a fare dei piccoli miglioramenti.
Sempre in questo capitolo (Oddio, quante volte ripeto questa parola), potete notare che ho aggiunto delle scenette divertenti come lo schiaffo che Niall da a Liam e il modo di bussare alla porta di Louis. Sì, non sono capace a fare capitoli troppo tristi soprattutto se mi ritrovo a scrivere in spiaggia dove la gente mette musica allegra a tutto volume e si mette  a ballare.
Che poi ragionandoci io adoro Louis, perchè in ogni mia fanfic anche se non fa il protagonista riesce sempre ad essere uno dei personaggi migliori, soprattutto in questa storia. Forse perchè lui è una persona abbastanza allegra e a me piacciono le persone allegre che non si deprimono mai, quindi .. bho non so, a me fa impazzire, soprattutto quando fa lo scemo, anche nelle fanfiction fa ridere e quel che mi piace di più è il fatto che riesco senza l'uso della comicità grassa a creare delle scenette divertenti.
Comunque, non voglio ammorbarvi troppo, spero che la storia continui a piacervi e che anche questo capitolo sia di vostro gradimento.
Un ultimo ringraziamento lo volevo fare a tutti voi, che avete messo questa storiella fra le seguite, ricordate e preferite e a tutti quelli che recensiscono sempre e mi mandano messaggi su fb, efp, twitter e cazzi vari. Sappiate che lo apprezzo molto, perché dietro un semplice capitolo c’è sempre un grande lavoro. Quindi grazie a tutti, anche a chi non recensisce, anzi a chi non recensisce no, perché fa il pigro che gli pesano le mani. Ok, scherzo.
Comunque, fatevi sentire, io sono sempre qui (?) e….
Ciao!!!




 Video su Sara & Harry (http://www.youtube.com/watch?v=_oi_oo7jZ4g

 

 

 

 

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