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Autore: Denisedecline_    05/07/2013    6 recensioni
Rosso.
Rosso è il colore che vorrei che i miei capelli avessero. Quei capelli che tengo stretti tra le dita nei momenti di panico.
Rosso è il sangue che ho trattenuto dentro quando i morsi che mi davo sulle labbra erano troppo forti.
Rosso è la macchia sul mio passato e rosso è il colore che dedico a lui.
Il più grande stronzo mai visto sulla faccia del pianeta: Tommaso Sparvieri.
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Terzo capitolo.
Secondo giorno. Terza ora. Inglese.

Alla fine ho chiacchierato un po’ con Alex e, mi sono accorta di non saper molto su mio fratello.
Ha un mondo dentro, proprio come me, ma lo tiene ancora più nascosto.
Non lo espone ai raggi del sole, lo lascia al buio.
Sembra quasi che il suo cuore stia diventando di ghiaccio.
Come quando privi ad un fiore la luce.
Si secca.
Ieri, Alex, ha rifiutato una mia carezza e ogni qualvolta che provavo ad abbracciarlo, si scostava, quasi come se si fosse scottato o gli desse fastidio quella vicinanza.
Devo parlarci, ma ho paura.
Ho paura perché non so quello che prova e si isola dal mondo.
Parla con gli altri, certo, ma a casa sta zitto, finito di mangiare va via, in camera e resta lì dentro fino alla mattina seguente.
Sono stanca e ho bisogno di staccare da tutto.
E se portassi qualche giorno Alex alla casa al mare?
Gli farebbe bene. Mi farebbe bene. Ci farebbe bene.
Decisamente.

Per quanto riguarda Tommaso, colui che ho soprannominato Mr. Odio, beh, oggi non si è presentato a scuola.
Bella cosa fare un’assenza soltanto al secondo giorno.
Ci sono rimasta male per ieri, per le cose che ha detto.
No, ma ‘’rimasta male ‘’, non è il termine adatto, preferirei dire che mi ha confusa e spiazzata al tempo stesso.





Tu non mi conosci e sembri tanto impaurita da me. -
- Non mi importa di conoscerti e non ho paura di niente, io. -

Cerco di non ridere, mi ci manca solo la nota.
Io impaurita?  Da chi? Da lui?
Da Tommaso Sparvieri, il ragazzo che detta legge in un liceo classico della grande Milano.
Non scherziamo!
Di lui non avrebbe paura neanche una mosca. Esclusi i primini. Loro sono un caso a parte.
Basta che Sparvieri faccia un schiocco delle dita e loro gli ubbidiscono come se fossero cagnolini ai suoi porci comodi.
Mi chiedo se anche le ragazze che passano tra le sue lenzuola ogni notte, siano ‘’impaurite’’ da lui..
No, loro no.
Loro cercano solo una cosa: sesso.
Del sano sesso con lui.
Per vantarsene e per far spettegolare un po’ tutto l’istituto.
Devo ammettere che senza lui e il gruppetto di oche e ‘’bellocci’’ figli di papà che gli vanno dietro, ci sarebbe ben poco di cui parlare durante la ricreazione.

I miei pensieri vengono interrotti dalla mano di Carolina che mi da’ un buffetto sulla schiena da dietro.
Mi giro la guardo truce.
Le sussurro un: ‘’Che c’è?’’
E con il capo indica qualcosa davanti a me.
Il mio pensiero è solo uno: la professoressa, cazzo.
Deve essersi accorta che ero su un altro pianeta, probabilmente.
Ritorno seduta correttamente e dopo aver incassato l’occhiataccia mandatami da quest’ultima, riprendo i miei appunti da dove li avevo lasciati.

Alla fine delle lezioni, io e Car, decidiamo di evitare di tornare a casa e andare a mangiare qualcosa al ‘’Clementino ‘’ per poi concludere i compiti lì.
- Sei capitata come compagno di banco proprio con Tommaso. – scoppia a ridere ed io le riservo un’altra delle mie occhiate maligne.
Carolina parla troppo e questo è un fatto risaputo da tutti.
- Con questo che vorresti dire, scusa? – le domando scocciata mentre proseguiamo il nostro cammino.
- Ma niente, solo che ragazzo più figo e che ispira cose illegali da fare anche in luoghi pubblici, non lo potevi trovare.- continua a ridere mentre io rimango senza parole.
- Dimmi la verità, all’uscita hai fumato qualcosa ed io non me ne sono accorta. – la guardo fortemente convinta di quello che dico.
- Ma perché?! Che ci sarebbe di male nell’ammettere che è un gran pezzo di figlio di mamma?-
- Assolutamente niente, se togli il fatto che stiamo parlando di Sparvieri. – schiocco la lingua contro il palato.
- Io devo ancora capire perché vi odiate. -
Mi fermo un attimo per osservarla, posando poi il mio sguardo sull’insegna del ristorante.
‘’ O’ Clementino. ‘’ la scritta è sempre illuminata. A qualsiasi ora del giorno e della notte.

Entriamo dentro e ci sediamo al solito tavolo.
Viene a prendere le nostre ordinazioni Clemente, detto da tutti Clementino.
E’ napoletano fino al midollo e ha deciso di fare proprio al Nord carriera.

Appena finito di mangiare, prendiamo la saggia decisione di rimandare a più tardi ancora lo studio e fare due passi sulla spiaggia.
E’  ancora settembre e l’acqua non è poi freddissima, così mi tolgo le scarpe, arrotolo il jeans fino alle caviglie ad entrambe le gambe e lascio che l’acqua salata mi accarezzi i piedi, cullandoli.
Io e Carolina parliamo del più e del meno.
Degli amori estivi, della sua prima volta, della mia mai avvenuta e del fatto che secondo lei dovrei darmi una mossa.
Nah, lascio perdere i suoi ragionamenti e continuo ad essere convinta che fare l’amore sia un passo importante.
Per me mai niente sarà solo sesso.
Carolina mi lascia un bacio sulla guancia e si avvia verso casa.
No, oggi non è giornata di studio per nessuna delle due.
‘’E’ ancora troppo presto per i compiti!’’ ha esclamato prima al mio ennesimo tentativo di convincerla.
Molti miei compagni le farebbero la statua per le sue parole, ne sono certa.
Io, invece, continuo a camminare a passo lento lungo la riva e caccio fuori dalla tracolla il mio amato iPod.
Ripetizione casuale: attiva.
Lascio che le parole di Micaela mi trasportino in un’altra direzione e alzo le braccia a mo’ di aquila:

* ‘’Ho paura di non farcela,
ma c’è un qualcosa in me,
che è la forza dell’amore,
urlerò il tuo nome al cielo,
mi alzerò come un fiume in piena,
per sconfiggere il tuo addio. ,,

Stranamente mi ritrovo a pensare a quell’idiota e resto senza fiato, bloccando la mia voce che ormai si era liberata nell’aria.
Una mano mi sfiora la schiena ed io mi volto di scatto, spaventata.
Il grigio-azzurro dei miei occhi s’incatena ad un altro misto di nocciola e verde.

- Lucrezi. – sussurra, con voce calda. Maledizione! Oltre allo spavento anche questo tono deve usare? Il mio cuore si butterà dal sesto piano, mi sa’.
Riacquisto la mia lucidità mentale persa per pochi secondi e rispondo fintamente seccata:
- Sparvieri. -
- Che ci fai qui? – mi chiede sorridendo. Ohw, pure i fatti miei ti devo raccontare ora, bamboccio?
- La spiaggia è pubblica o sbaglio? -
- Come non detto. – alza le spalle e si gira, ricomincia a camminare nella direzione opposta alla mia.
Le mie mani, dotate di una propria volontà, lo afferrano per il giubbino e lo costringono a fermarsi.
Lo faccio voltare piano.
- Aspetta. – abbasso lo sguardo e mi mordo la guancia come se sentissi di star sbagliando.
Mi alza il viso con le dita:
- Che c’è, micia? – avrei giurato di aver visto qualcosa di diverso nei suoi occhi.
Mi do della stupida mentalmente, devo essermi sbagliata.
- No, niente.. – sussurro – Ti andrebbe di fare una passeggiata? -
Mi guarda spiazzato: - Non ti arrabbi per il nomignolo e mi chiedi anche di camminare con te?! – scoppia a ridere.
Mi prende per il culo?! ‘Fanculo, lui e il suo essere idiota.
- No. – stringo i denti e i pugni lungo i fianchi – Mi è passata la voglia. -
Provo a superarlo, ma mi blocca.
E’ troppo, davvero troppo alto.
Scuote la testa ridendo e mi prende la mano – Stupida. – continua a camminare.
Stavolta non rispondo, mi limito a gonfiare le guance come se fossi un pesce palla e a seguirlo riponendo il mio salvatore (l’iPod.) nella tasca.


* Micaela – Fuoco e Cenere.

Nota autrice: Ebbene si, sono per la terza volta qui.
Si, lo so, son passati solo due giorni da quando ho postato l’ultimo capitolo, ma da domani sarò impegnata e non penso di esserci per una ventina di giorni, quindi aggiorno ora.
Che ne dite? Vi piace?
E’ un’idea che mi è venuta mangiando gelato alle due di notte canticchiando appunto la canzone di Micaela.
Spero che vi sia piaciuto.
Recensite.
Un bacio,Rossa.

  
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