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Autore: afraidofspoon    06/07/2013    1 recensioni
A Marika, che ultimamente c'ho troppi mostri chiusi nel petto e non riesce a liberarli. Una raccolta di drabble, flashfic e OS.
Allungai la mano per accendere l’autoradio; avrebbe tenuto compagnia ad Harry mentre io mi preoccupavo di riaddormentarmi - erano appena le quattro del mattino.
“Non vuoi vedere il sole sorgere con me?” Aveva chiesto, vedendomi abbassare il sedile reclinabile.
Gli rivolsi il mio ultimo sguardo. “Har, noi comuni, grezzi mortali non facciamo queste cose”.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Marika, sperando vivamente che si riprenda dal periodo buio.
Non sono brava con le parole, lo sai.
Avevo detto "questa volta non deve importare il gesto",
invece fattelo bastare, va.




«  if  you’re  broken  I  will  mend  ya  »

“Ce ne andiamo, Zayn” aveva detto.

Il fatto che mi avesse chiamato per nome la diceva lunga sulla serietà delle sue parole - da sempre ero Bohem.

Quello sguardo preoccupato e arrabbiato con cui era venuto a prendermi non lo dimenticherò mai.

“Dove mi porti, tortaiolo?” avevo domandato di rimando.


Lo sapevamo entrambi che quei sorrisi che ci rivolgevamo sapevano non di una luce alla fine del tunnel, ma di una fuga. Mi rimarrà per sempre impressa quella sua fretta di rubare quattro panni dall’armadio, il dentifricio e un po’ di soldi con cui tentare la sopravvivenza; quella sua fretta di camminare, hop-hop, un passo storto dietro l’altro.

Harold e la sua fretta di andarsene, portarmi via da quel posto che mi stava stretto da un poco. La sua fretta di salvarmi e cancellare tutto quello che mi procurava il dolore, quel grido d’aiuto che tacevo sempre, ma picconava costantemente nella mia cassa toracica.

Quella fretta di farmi ricordare di me, come se io fossi un suo problema.

“A stare bene” ha risposto lui, ricambiando il mio sorriso con le labbra un po’ più strette.

Non sapevo che dire, avevo un nodo in gola che costringeva le parole a restare lì, incastrate fra l’incavo fra le due clavicole. Avrei voluto dirgli cose che il mio stomaco non sapeva liberare, di quelle belle e un po’ mortificate. Magari delle scuse, magari dei “grazie”. Mi andava di dovergli dire qualcosa, che fosse una cazzata o che fosse importante.

I miei occhi si posarono sui suoi piedi di grandezza discutibile, che consumavano la mia camera da letto disordinata. Quando questi si bloccarono a pochi passi da me, alzai lo sguardo e sciolsi il mio caramello nella sua menta.

Tacito silenzio.

Una sorta di prurito accolse le mie mani, che svogliatamente si tesero verso le sue.

“Alzami, plebeo!” quanta dolcezza emanavo solo e soltanto io alle quattro del mattino?

Harry si stese un sorriso sulle labbra e afferrò le mie mani, così da riuscire ad alzarmi. Appena le mie mani tornarono libere, gli diedi una pacca sulla spalla, come a ringraziarlo del suo aiuto.

Pochi istanti dopo mi ritrovai a chiudere la porta di casa. “Ma cos’è sta storia che stai comandando tu? Harold!”.




Ci tenevo solo a precisare che non ci sarà il pairing in queste flasfic;
era solo un regalo che volevo fare ad una persona che mi sopporta da mesi.
A presto, si spera - non sono sempre così puntuale e svelta...

  
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