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Autore: Fiamma Erin Gaunt    07/07/2013    1 recensioni
Kestrel è una giovane ninja del villaggio della sabbia; i suoi genitori sono stati uccisi da Zanna Bianca della Foglia e ora lei è giunta a Konhoa in cerca di vendetta, tuttavia non sa che l'unico Hatake rimasto in vita è un ragazzo della sua età.
Genere: Generale, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Obito Uchiha, Rin | Coppie: Obito/Rin
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Cap 2

 

 

- Hai intenzione di batterti con quel tipo, quel Kakashi, vero? – le chiese Lee Ryan, affiancandola e scambiando un’occhiata con Baki, che scosse lievemente la testa come a dire di lasciar perdere.

Kestrel si voltò verso di lui, rivolgendogli la migliore delle sue espressioni impassibili, - Se anche fosse, non sarebbero fatti tuoi, giusto? –

- È solo che sono curioso, non l’hai mai visto prima, non puoi già avercela con lui. –

- È il figlio di Zanna Bianca. – replicò, per lei questo era un motivo più che sufficiente per non sopportarlo.

- E quindi? Non è colpa sua se i tuoi genitori sono morti. – obiettò testardamente.

Aveva appena finito di pronunciare la frase che un diretto si abbatté sul suo naso, mandandolo a gambe all’aria e facendolo sanguinare copiosamente. Baki scrollò le spalle, come a dire che lui lo aveva avvertito di lasciar perdere, e gli tese una mano per aiutarlo a rimettersi in piedi.

- Ti ha dato di volta il cervello? L’ho sempre detto che sei una pazza furiosa. –

- Piantala Lee, chiudi quella boccaccia larga. – intervenne, facendo una lieve pressione sulla spalla del compagno di squadra. Non gli era particolarmente simpatico, ma avevano bisogno che fosse in condizioni abbastanza buone per sostenere l’esame, e non aveva affatto la certezza che in quel momento Kestrel fosse abbastanza in sé da ricordarsi che non poteva permettersi di sfogarsi su di lui.

- Non devi nominare i miei genitori, mai e per nessuna ragione, o la prossima volta a sanguinare sarà la tua testa. È chiaro? – soffiò avvicinandosi con aria minacciosa.

- Cristallino. – replicò al suo posto Baki, rivolgendo un’occhiata significativa al ragazzo al suo fianco, che annuì controvoglia e borbottò qualcosa che poteva essere inteso come un assenso.

- Adesso che ne dite di evitare di farci fuori a vicenda e raggiungere la maestra Ko? –

I due annuirono, lasciando che questa volta fosse Baki a prendere il comando del gruppo e a indirizzarli verso il punto d’incontro che avevano concordato con Madame Ko.

Trovarono ad attenderli una ninja più vicina alla quarantina che alla trentina, il volto delicato era solcato da una profonda cicatrice che le partiva dalla tempia e correva su tutto il lato destro, fino al mento.

- Ce ne avete messo di tempo, credevo vi foste persi. –

- Ci scusi per il ritardo, Madame, ma abbiamo incontrato dei ninja lungo la strada. – replicò Baki, chinando leggermente il capo in segno di rispetto.

- Di Konhoa? – chiese interessata.

- Sì, c’era Hatake tra di loro. – confermò Kestrel, prendendo la parola e attirando l’attenzione della ninja sull’espressione rancorosa della sua allieva.

- Controllati, disciplina la mente, non puoi farti prendere dal furore. – la redarguì.

La ragazza annuì, chiudendo gli occhi e prendendo tre grossi respiri; cercò di rilassarsi, decontraendo i muscoli delle braccia e del collo. Le sembrava di fare violenza a se stessa reprimendo la rabbia, ma sapeva che Madame Ko aveva ragione: non era il momento di farsi annebbiare la mente, ci sarebbe stato tempo per la vendetta.

- A te cosa è successo, Lee, ti hanno attaccato? – continuò, rivolgendosi stavolta verso il meno talentuoso dei suoi allievi, che compensava la scarsa abilità di combattente con l’innata capacità di statista; capacità che non riusciva comunque ad impedirgli di cacciarsi continuamente nei guai a causa della sua brutta abitudine di parlare senza pensare.

Il ragazzo rivolse un’occhiata nervosa a Kestrel, evidentemente incerto sul raccontare come si erano svolti gli eventi o meno.

- Temo sia colpa mia, Madame, non sono riuscita a controllarmi, anche se ormai dovrei sapere che ciò che dice molto spesso non passa neanche lontanamente vicino a quei pochi neuroni che sono rimasti in quella sua testa ad ananas. –

Lee la guardò in cagnesco, pronto a controbattere, ma la ninja lo fermò con un cenno della mano.

- Kestrel. –

Il tono di rimprovero con cui aveva pronunciato il suo nome la spinse ad abbassare lo sguardo, sforzandosi di assumere un’aria pentita che non le riuscì per niente.

- Chiedo scusa, Madame. –

La donna scosse la testa, ben sapendo che il pentimento della ragazza non era affatto sincero, ma decise di lasciar correre; non si poteva cambiare radicalmente il carattere di una persona e lei non era tanto stupida da provarci, inoltre l’aggressività era il punto di forza di Kestrel, sarebbe stato sciocco privarla di un’arma come quella.

- Scuse accettate, Kestrel, ma ora seguitemi, abbiamo perso già abbastanza tempo. – asserì, conducendoli in un boschetto isolato e dividendoli in gruppi; tenne Kestrel con sé, malgrado tutto non se la sentiva di mettere a rischio Baki, non prima delle selezioni.

Dopo che Baki ebbe finito di lamentarsi per il fatto che a lui toccava confrontarsi con quell’inetto di Lee, l’allenamento proseguì senza ulteriori problemi.

 

 

 

 

 

*******

 

Minato accolse i suoi allievi con un’aria leggermente contrariata. Quel ritardo se lo sarebbe aspettato da Kakashi, che sembrava incapace di arrivare in orario ad un appuntamento, ma non da Rin e Obito che di solito arrivavano a destinazione con largo anticipo.

- Ci scusi maestro, ma abbiamo avuto un contrattempo. – esordì Rin, venendo interrotta da Obito,

- Sì, abbiamo incontrato i ninja del villaggio della sabbia… e quella Kestrel è davvero. –

Non seppero mai cosa fosse Kestrel secondo Obito, perché Minato lo interruppe con tono sorpreso.

- Avete incontrato Kestrel e Baki, gli allievi di Madame Ko? –

Aveva sentito parlare di quei due ragazzi, erano conosciuti in ogni villaggio per le loro doti eccezionali e tutti i maestri avevano detto la stessa cosa ai loro allievi: erano loro due gli avversari da battere.

- Sì, e personalmente li ho trovati degli insopportabili palloni gonfiati. – borbottò Rin, a cui sembrava proprio non andare giù il comportamento di quei ninja e la reazione che la ragazza aveva scatenato in Obito.

- State attenti a quei due, soprattutto alla ragazza; se è vero la metà di ciò che si dice sul suo conto allora è bene non sottovalutarla. – li avvisò, lo sguardo fattosi immediatamente meditabondo. L’arrivo dell’ultima Tanaka in circolazione proprio durante le selezioni dei chunin non doveva essere un caso; era abbastanza sicuro che in tutto ciò ci fosse lo zampino di Ko e si ripromise di tenerla d’occhio. Conoscendo la ninja, non dubitava che avrebbe fatto ricorso a qualsiasi stratagemma pur di fare in modo che i suoi allievi venissero promossi e, se in tutto ciò riusciva anche ad esaudire il desiderio di vendetta dell’allieva, per Kakashi si sarebbe messa decisamente male.

- Immagino che tu non sappia perché quella ragazza ce l’ha tanto con te, vero Kakashi? –

Il ragazzo scosse la testa, perplesso. Aveva avuto l’impressione che provasse del rancore nei suoi confronti, ma aveva scartato quell’ipotesi perché non riusciva a trovare una ragione per ciò.

- I suoi genitori sono stati uccisi da tuo padre durante una missione. –

Kakashi sgranò gli occhi, sorpreso. Non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere, ma tutto sommato ora tutto aveva senso.

- In sostanza, maestro, state dicendo che vorrà vendicarsi su di me? –

Minato annuì, soddisfatto per il fatto che il ragazzo avesse centrato in pieno il nocciolo della questione.

- Sta con gli occhi aperti, Kakashi. So che è bella e sembra una fata, ma quella è la principessa delle fate tanto quanto lo sono io. –

- Terrò gli occhi aperti. – promise, anche se in cuor suo sapeva bene che dopo quella rivelazione il desiderio di affrontarla era cresciuto. Sarebbe stato uno scontro epico, ne era certo.

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Eccoci con il secondo capitolo di questa fic. Spero che vi piaccia e che mi lasciate qualche piccola recensione (anche semplicemente per dire che fa schifo u.u). Al prossimo capitolo.

Baci baci,

                  Fiamma Erin Gaunt

  
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