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Autore: becky    22/01/2008    1 recensioni
Ultimo anno ad Hogwarts per Luna e i più giovani, dopo la guerra, le morti, le distruzioni… tutto sembra tornato alla normalità. Ma la vita nella scuola di magia più famosa del mondo può davvero essere definita normale? Assolutamente no…soprattutto se arrivasse un nuovo studente, bello e dannato, un giovane Poeta Maledetto. E quando i suoi occhi neri incontrano quelli di ghiaccio di una biondina stralunata ogni catena che li legava al passato si spezza…
Genere: Romantico, Introspettivo, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Luna Lovegood, Nuovo personaggio
Note: Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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(tiene presente solo in parte gli avvenimenti del settimo libro)

 

CAPITOLO 1: Come Back…something will change

 

Quell’anno, ad Hogwarts, era iniziato apparentemente come tutti gli altri.

Ormai Harry Potter e compagni avevano terminato gli studi, e il ruolo dei più vecchi ed esperti  nell’antica scuola di magia era passato ai loro migliori amici: Ginny, Colin, Nigel, Luna…

In apparenza quello era un anno come tutti gli altri, con i ragazzi che si affrettavano a partire col treno, i pesanti bauli sulla banchina, il banchetto inaugurale…

In apparenza quello era un anno normalissimo per tutti. Si, apparentemente era così…ma le apparenze spesso ingannano…

In verità qualcosa di strano quell’anno c’era. Sotto sotto, non tutti lo notavano, c’era qualcosa di diverso. Innanzitutto c’era la pace: la guerra era finita. Ed era una gran bella novità! In secondo luogo non c’erano più guai a scuola…erano scomparsi assieme a quel porta sciagure di Potter.

E poi…poi c’era un nuovo studente…

Il banchetto di inizio anno era bello come sempre. Migliaia di candele sospese in aria illuminavano la sala grande, e centinai di studenti affamati si rimpinzavano di prelibatezze.

Al tavolo di corvonero, alcune ragazzine del quinto anno chiacchieravano tra loro eccitate.

Una di loro, lunghi capelli castani stretti in una coda di cavallo, sussurrò febbrile alle amiche – Ma lo avete sentito? È arrivato un nuovo studente…proprio oggi!-. Un’altra ragazza, bionda, si sporse oltre la spalla dell’amica cercando una faccia nuova al loro tavolo – Davvero? E dov’è? Dov’è? E chi è? Cosa fa? Quanti anni ha?-. La mora le fece cenno di tacere e con aria da cospiratrice si sporse verso le altre compagne – Mi hanno detto che deve frequentare il settimo anno! È inglese, ma finora ha vissuto all’estero…è appena tornato qui con la sua famiglia e ha deciso di frequentare l’ultimo anno scolastico proprio ad Hogwarts!-. La biondina emise un gridolino e con gli occhi sgranati esclamò – Sul serio? Forte…allora magari parla anche un’altra lingua! E dove è stato smistato?-. La ragazza più ben informata della scuola alzò gli occhi al cielo – Dio Emily come sei curiosa! E comunque è andato a tassorosso! Sei contenta?-. Nella discussione intervenne una spilungona con i capelli corti e corvini – Si, l’ho sentito dire anche io … - e indicando con la mano di fronte a se bisbigliò - …e se vi interessa è proprio quello lì, Jack Raynolds!-.

Jack Raynolds era il nuovo studente di cui tutti parlavano. In una manciata di giorni era diventato una piccola star, era sulla bocca di tutti e ogni studente avrebbe voluto conoscerlo, per tante ragioni.

Ovviamente perché era di moda, faceva tendenza. Nessuno sapeva nulla di lui, aveva il fascino del mistero e dello sconosciuto. E il fatto che fosse anche piuttosto bello aiutava… Teneva i capelli castani, quasi neri,  non molto lunghi, con le punte che gli sfioravano leggermente le spalle. Qualche ciuffo ostinatamente fuori posto gli scendeva spesso sulle guance lisce o gli copriva gli occhi scurissimi. Aveva poi sempre un sorriso dolce e gentile, che nasceva lentamente sul suo viso per scoppiare poi in tutta la sua genuinità.

Le ragazze facevano la fila per presentarsi e magari per scroccargli un appuntamento, mentre i ragazzi lo volevano come amico e tentavano di coinvolgerlo nei loro passatempi.
Ma a Jack tutto questo non interessava molto. Non che fosse asociale o solitario, tutt’altro! Lo si vedeva spesso scherzare e ridere nei corridoi con i suoi compagni di stanza, o giocare a scacchi e a gobbiglie con altri ragazzi… eppure rimaneva comunque riservato e discreto.

Il suo fascino di bello e tenebroso aumentò col tempo, soprattutto nel vederlo gironzolare spesso per il parco del castello tutto solo con i suoi pensieri. Oppure non era affatto raro trovarlo in biblioteca a leggersi qualche libro, seduto in un angolo o appoggiato ad una parete.

Quante ragazze facevano la fila per vederlo così, ma lui le degnava appena di uno sguardo. Certo, le ragazze gli piacevano, e anche parecchio…forse troppo! Il problema era proprio quello… il suo cuore ancora doleva per una ragazza. Aveva appena chiuso una storia seria, di quelle che ti porti dietro per molto tempo, anche se non lo vorresti, e non gli andava di dover mettersi alla ricerca di un’altra ragazza. “è presto per questo” si ripeteva. E poi quelle lì…gli davano l’impressione di essere tutte oche e galline…meglio evitare altre delusioni.

Col passare dei giorni e delle settimane il giovane Jack Raynolds si era facilmente conquistato il soprannome di “poeta maledetto”. Un soprannome coniatogli proprio dai suoi amici, che sottolineavano sempre la sua somiglianza con quel genere di uomini. Forse un po’ per lo stile retrò e sofisticato, un po’ per la parlata educata e un po’ per le sue lunghe passeggiate in riva al lago con un libro in mano, Jack sembrava davvero un poeta di altri tempi.

Quella era una tranquilla domenica di Ottobre. Il sole spuntava tenue dalle nuvole e l’autunno stava già cedendo il posto al freddo e grigio inverno Scozzese.
Sulla riva del lago nero sedeva un giovane studente con corti capelli castani e il viso semi coperto da una sciarpa gialla e rossa. Anche quel giorno Jack aveva preferito rifugiarsi lì, in solitudine a leggere un libro, piuttosto che sentirsi al centro dell’attenzione collettiva al castello.

Ma purtroppo, i suoi propositi di pace e tranquillità svanirono quando un gruppetto di ragazzine petulanti gli si fecero incontro.

Una di loro, con lunghi capelli castani, si sedette al suo fianco senza chiedere il permesso e sfoderando due grossi occhioni dolci gli tese una mano – Ciao…io sono Julia! E tu dovresti essere Jack Raynolds, vero?-. Il ragazzo alzò desolato gli occhi dal libro e le strinse la mano con un mezzo sorriso imbarazzato – Supposizione esatta … sono proprio io Jack Raynolds!-. Le ragazze attorno a lui sospirarono e si sciolsero. Julia, che evidentemente doveva aver un certo ascendente sulle compagne iniziò a blaterare qualcosa che Jack si preoccupò di non sentire. Sospirò rammaricato e finse di ascoltare mentre la sua mente vagava già lontana. Il suo sguardo si perse nel vuoto, in direzione del castello. Stava pensando di alzarsi e andarsene quando qualcosa richiamò la sua attenzione. Dalla scalinata del castello stava scendendo qualcuno.

Una figuretta minuta e delicata correva sbarazzina verso il lago. Era una ragazza non molto alta con un corpicino piccolo e grazioso. I biondi e fluenti capelli erano lasciati completamente in balia delle raffiche di vento, ma lei non sembrava curarsene. Correva nella loro direzione, ma sembrava quasi non averli visti. Aveva un passo elegante e vivace, come il viso: delicato e con una perenne aria sognante.
Jack la guardò a lungo, seguendo ogni suo movimento, finché la biondina non giunse in prossimità del lago Nero. Si era fermata a qualche metro da loro, ma non li aveva degnati nemmeno di uno sguardo.

Si era chinata sulla riva e aveva immerso qualcosa nell’acqua, e ora stava come aspettando qualcosa.

Jack rimase colpito da quel modo di fare assente e distaccato, ma al tempo stesso anche aggraziato e fanciullesco. Il moro non si accorse nemmeno che Julia aveva smesso di colpo di parlottare e aveva assunto un aria critica e superba. No, lui era troppo intento a osservare la bionda figura poco distante da lui. Era incantato da quegli occhi chiari e sognanti, e da quell’atteggiamento di distaccata superiorità che rasentava lo svampito.

Dopo qualche secondo la fanciulla bionda immerse una mano dell’acqua gelida, e Jack si stupì di non sentirle fare la minima protesta. Avrebbe scommesso tutto quello che aveva che un’altra ragazza avrebbe gridato e si sarebbe lamentata, ma lei non aveva detto nulla. Con una naturalezza incredibile estrasse una piccola sfera di vetro dall’acqua e come se nulla fosse ritornò sui suoi passi. Forse era uno strano esperimento…
La ragazza non si voltò indietro, se non per un brevissimo istante in cui i suoi occhi di cristallo incrociarono quelli scuri e profondi di Jack.

Mentre la biondina ritornava al castello saltellando soddisfatta Jack tornò alla realtà  e sentì Julia sussurrare con voce schizzinosa - … è proprio stordita! Se non fosse per Potter e gli altri nessuno saprebbe nemmeno che esiste!-. Jack la fulminò con lo sguardo e chiese con voce sicura e ferma – Voi sapete chi è quella ragazza?-. Julia alzò le spalle e con aria superba disse – Si, si chiama Luna Lovegood, settimo anno di Corvonero! Ma non è indispensabile che tu sappia il suo nome…-. Jack scattò in piedi ed esclamò – Se permetti, scelgo IO cosa è indispensabile che sappia oppure no!-. Julia e le altre ragazze rimasero per un attimo senza fiato, poi una di loro sibilò sconvolta – Scusa, ma sai…lei è un po’…come dire? Strana! -.
Jack si sentì avvampare. Quanto detestava i pregiudizio sulla gente! Non sopportava che qualcuno potesse additare un'altra persona in quel modo… quante volte lui stesso era stato ritenuto “diverso” solo perché straniero?

Il ragazzo chiuse con un colpo secco il libro e guardò le ragazzine petulanti con sguardo gelido. Inspirò profondamente e infine disse – è stato QUASI un piacere discorrere con voi, signorine…ma temo che ciò non accadrà più!- e con queste parole girò sui tacchi e tornò al castello. 

()

OVVIAMENTELA MAGGIOR PARTE DEI PERSONAGGI SONO DI JK ROWLING…

Eccomi tornata a scrivere, dopo tanto tempo! E questa volta con qualcosa di totalmente differente…il grande mondo di Hogwarts e dintorni. Spero che vi attragga almeno un po’ e spero che continuiate a leggerla…io farò del mio meglio per non deludervi!

Mi lasciate qualche commento, per favore? Grazie mille!

(becky)

(Questa storia è dedicata al “mio” vero Jack…che mi fa arrabbiare ma poi perdonare come sempre…e al mio grande correttore…Grazie cucciolo!)

 

  
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