Una
lettera.
Una
semplice lettera.
Così
Misteriosa…
Dalla
quale,forse, avrei
dovuto categoricamente diffidare.
Ma
non sarebbe mai stato nel
mio carattere non accettare il rischio, per amore del pericolo.
Sono
fatta così. Sin da
bambina, sono sempre
stata la più
curiosa, la più vivace, sveglia e piena di entusiasmo per
qualunque cosa
comportasse qualche stranezza o cambiamento.
Una
lettera, sigillata e poggiata
sul mio letto candito e ordinato, con inciso sul retro il mio nome: Ginevra.
E
un fiore…già. Come
dimenticarlo?
Una
bellissima rosa gialla.
Chissà
se sia stata davvero
casuale la scelta di un fiore come questo?...forse neanche lo
saprò mai.
Tutto
è iniziato così. E ora
mi ritrovo a camminare apparentemente tranquilla in direzione della
foresta proibita.
E’ una calda giornata di primavera,e non riesco ancora a
capacitarmi di ciò sto
facendo.
Ho
deciso di perdere alcune
ore di lezione per incontrare un perfetto sconosciuto.
O
meglio, per incontrare
qualcuno che sicuramente conosco; ma che non ha avuto
l’accortezza di
esplicitarsi nella lettera.
Continuo
a farmi così tante
domande…sono curiosa, ma nello stesso tempo anche
spaventata, con mio gran
stupore. Perché mai scegliere un posto così
pericoloso e insolito per un
incontro?
Inspiegabile.
O forse semplicemente
intrigante. Ma che sto dicendo?...non posso pensare davvero una cosa
del
genere.
E’
così bello sentire il
caldo venticello primaverile accarezzarmi dolcemente il viso; questa
giornata
meriterebbe proprio di essere trascorsa così, qui,
all’aria aperta, per godere
di tutto ciò che il nostro sguardo può cogliere
in momenti come questi.
Ma
ecco che i miei pensieri
tornano a rivolgersi in modo ostinato al misterioso individuo e
all’incontro
che mi aspetta.
Incomincio
ad addentrarmi
nella foresta.
Inizio
a camminare
lentamente. Voglio essere cauta, prudente. Attenta.
E’
tutto così strano.
Continuo
a camminare; ma dove
sto andando? Non lo so nemmeno.
La
lettera non è stata molto
chiara. Non dava indicazioni di alcun luogo preciso, ma aveva solamente
nominato la foresta proibita.
Così
mi rassegno, e mi fermo.
Rimango
in silenzio per
alcuni minuti, cercando di cogliere qualsiasi rumore o suono intorno a
me che
possa attirare la mia attenzione.
Ad
un tratto, mentre mi
guardavo attorno curiosa come sempre, noto che ai piedi di un grande
albero
posto alle mie spalle, vi è una bellissima rosa gialla.
Una
semplice coincidenza?
Forse.
Ma
francamente ne dubito.
E’
tutto troppo strano.
Mi
avvicino e colgo quel
meraviglioso fiore tra la mani;lo osservo e lo ammiro in tutta la sua
bellezza,
ma non smetto di domandarmi cosa mai voglia dire tutto questo.
Ad
un tratto un flash improvviso. E
subito un tremito.
Ma
cosa sto facendo?
Getto
violentemente la
rosa a terra e
inizio ad indietreggiare
impaurita.
Cosa
mi sta succedendo?
Avverto
la paura sopraffarmi,
e, stranamente, non
riesco a vincerla.
E
continuo a non capirne il
motivo.
E
come se qualcuno riuscisse
a controllarmi e guidare i miei istinti.
Non
sono più io a decidere;sento
la testa iniziare a girarmi…
E
improvvisamente mi ritrovo
stesa a terra.
…inizio
a riprendermi,non so
come; non so cosa sia successo poco fa né tanto meno il
perché.
Non
so cosa fare.
Ho
paura.
La
cosa migliore da fare in
questo momento sicuramente è quella di andarmene.
Devo
lasciare questo posto
all’istante…
E
non tornarci più.
“…E
qui ti sbagli Ginevra…”