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Autore: Black_Oblivion    10/07/2013    5 recensioni
Un'antica storia, vera. Sul mondo dei maghi e i suoi segreti. L'ultimo anno dei Malandrini, sarà ricco di amori, dolori, sorprese, vecchi ricordi e nuovi amici...
Sospesa per il momento... un giorno o l'altro la riprenderò, non prima di averla rivista.
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, I Malandrini, Nuovo personaggio, Severus Piton, Voldemort | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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E’ TUTTO SCRITTO NELLE STELLE

 

 

 

 

Capitolo dedicato a FullmetalBlue13, di ritorno dall'Irlanda.

Bentornata FB13!!! <3

 

 

 

 

La luce tenue dell'alba infastidiva il sonno di una ragazza dai capelli rosa cicca e mesh arancioni, mischiando vorticosamente la realtà e il sogno.

-Sono stata bene con Potter?- si chiese una ragazza dai capelli rosso-argento

-Sì- rispose

“Nora… sicura di volerlo fare?” domandò un uomo dall’aspetto severo ma gentile e festoso.

“Sì, padre. Ne sono sicura. E’ ora che le parole di una madre ritornino al figlio prediletto” rispose l’ombra di una ragazza nell’oscurità

“Inesperta e avventata! Non puoi proseguire!” affermò una voce autoritaria, una voce estranea a quella realtà, metallica ed elettronica

“Lily Evans è sempre più carina”. Il ragazzo che lo disse, contemplava una fotografia, e quella raffigurava una ragazza dagli occhi di smeraldo

“Jennifer! Io ti AMO!” urlò a squarcia gola un ragazzo

“Lily! Amica mia, ti prego… vattene! C’è la luna piena e io…” Remus Lupin non riuscì a continuare per una fitta al petto. La luna piena stava sorgendo, come ogni mese. Interminabile e inesauribile fonte di sconforto per lui.

“Ryan… io non l’ho baciato! Non lo farei mai! Io amo solo te!” urlò…

 

La notte di Nora Nightbrees era passata tra incubi e realtà. La luna piena era scomparsa e lei si svegliò di soprassalto sconvolta da quei ricordi e premonizioni che le mandavano in tilt il cervello.

Erano le sette e mezza del mattino, si alzò non curante delle ferite al fianco. E andò in bagno. Una fitta di dolore la colse di sorpresa e perse l’equilibrio cadendo rovinosamente a terra.

Con il respiro affannoso decise di medicarsi le ferite.

Si alzò e lavò il sangue dal pavimento, infine si vestì e uscì di soppiatto dalla camera per andare in Sala Comune.

Guardando il fuocherello vide il riflesso di una persona dietro di lei.

Si girò lentamente e la persona le afferrò il polso

“Sei tu!” disse la voce di Sirius Black

“Lasciami! Maleducato!” rispose Nora

“Conosci il segreto di Remus! Chi sei?”

“Black! Mollami!”

 

-Sono ancora nella forma demone. Non può riconoscermi.- pensò lei

Sirius la lasciò e lei si sedette sul primo divano che trovò.

“Conosco Remus da quando è nato. Credo di aver più diritto io di conoscere il segreto di Remus che tu e i tuoi amici messi insieme. Chi sono? Non ve l’ho già detto. Forse ti stai chiedendo perché non mi hai mai vista ad Hogwarts dato i miei capelli sfavillanti, non è vero?”

“Conosci bene Remus?”

“Sì”

“Non ti ho mai vista ad Hogwarts e voglio sapere il perché.”

“Solo durante una notte di luna piena ho i capelli rosa con mesh arancioni. Fa parte della mia natura. Io sono per metà demone. Di quelli che riescono a controllare gli elementi. Per un buffo incidente il mio demone dell’aria ha acquisito anche i poteri del fuoco. Rosa è l’aria, l’arancione il fuoco. Ma quando la luna piena se ne  va, i miei capelli tornano normali.”

“Questo è del tutto impossibile. I demoni non esistono” tentò di replicare lui

“E per i Babbani i maghi sono solo favole inventate per spaventare i bambini. Sta più attento nell’ascoltare le favole, la prossima volta. Troverai qualcosa d’interessante.”

“Troverò il tutto in un libro di favole”

“Sei molto sveglio e intelligente anche se non lo dai a vedere. Ora riposati fino all’ora delle lezioni. Nora ti sveglierà”

La ragazza si alzò e scoccando un bacio sulla fronte del ragazzo se ne andò

“No. Aspetta…”

Sirius non riuscì a finire la frase che si addormentò.

Andandosene disse: “Questo sarà un giorno da dimenticare, ne sono certa.”

Tornò in camera ed entrò, di nuovo, in bagno.

“Resterò qui. Fino a che i miei capelli non ritornano normali.” disse al suo riflesso che stranamente le rispose: “Forse non dovresti andare a lezione. Dovresti riposare, la notte scorsa hai fatto un po’ di casino.”

Il suo riflesso sorrise tranquillo. Per poi tornare a essere come la padrona.

“Mi spiace, ma credo che oggi ci saranno delle cose interessanti, anche se da dimenticare” rispose lei.

 

 

 

 

La mattinata iniziò senza troppi intoppi, alla notizia del ricovero di Remus John Lupin, il suo intero fan club si riunirono davanti all’infermeria, bloccando la circolazione del castello.

La prima ora di Difesa contro le arti oscure si fuse tra la teoria e la pratica dell’incanti offensivi e difensivi. Durante la seconda, invece si provava sul campo.

“Credo che conosciate l’Auror Alastor Moody. Oggi è qui per aiutarci con qualche spiegazione e dimostrazione. Chi vuoi offrirsi come vittima spontanea?” iniziò il professore di Difesa, Nicolas Dolish.

“Serve una vittima da ognuna delle due case: Grifondoro e Serpeverde” disse l’Auror Moody, e con il suo occhio azzurro elettrico che scrutava tutti gli studenti nella stanza e fuori.

“Lei signorina” E indicò Nora “contro quell’altra signorina” e lui indicò Bellatrix Lestrange

“Bene, accettate la sfida?” chiese il professore alle due ragazze

-Lily, se per caso svengo. Portami in camera, non in infermeria- pensò lei rivolta a Lily, prima di annuire al professore e mettersi in posizione di fronte alla sua avversaria che aveva un sorriso spavaldo.

“Bacchette in posizione!” urlò l’insegnante

 

Intanto Malocchio Moody divideva in coppie il resto della classe e iniziava altre battaglie.

Grifondoro vinse 40 punti in totale, mentre Serpeverde 20 punti.

La battaglia tra le prime due vittime continuava ininterrottamente.

“Stupeficium!” urlò la serpeverde

Nora  riuscì a schivare il colpo

“Brutta strega. Stupeficium!” disse Nora mentre la serpe batté con forza contro il muro e perse i sensi “La lotta è finita, per tutte e due”

Sirius raggiunse in poco tempo e sostenne l’amica prima che cadesse rovinosamente a terra.

“Black. Porti la signorina in infermeria.”

“No, professore. Volevo dire... che mi ha chiesto di portarla in camera” disse Lily dopo aver sconfitto Lucius Malfoy a duello

“Mi spiace signorina Evans. Ma è svenuta apparentemente senza motivo. Serve un controllo medico” aggiunse il professore

“Sì signore. Posso accompagnarla anch’io?” rispose titubante la rossa

“Sì, certo” sorrise benevolo lui

“Forza Evans. Aiutami a portarla via”

 

 

 

 

James Potter vagava per i corridoi del quarto piano nel tentativo di rispondere alle domande insistenti dei professori e del suo fan club: We love James Potter forever!

Girò l’angolo e sovrappensiero si scontrò contro una persona che correva nella direzione opposta alla sua.

“Merda! Scusami, ti aiuto… Evans... ?” domandò il moro

“Potter. Forza corri. Muoviti. Prepara la bacchetta. E continua a correre!” urlò Lily in preda al panico.

Il giovane Grifondoro riuscì a rimettersi in piedi un po’ sconvolto e iniziò a correre trascinato dalla ragazza.

Lily corse fino al settimo piano e dopo aver percorso tre giri di fronte alla parete che nascondeva la Stanza delle Necessità. Vi entrò e la stanza era diventata un comodo salotto babbano con una parete di scaffali colmo di libri e due poltrone di un rosso vermiglio. La Caposcuola Evans tese l’orecchio vicino alla porta e successivamente si sedette sulla poltrona a destra e portò Potter sulla sinistra.

“Evans… vuoi spiegare?” chiese non del tutto stizzito James

-Trovarsi da solo in un comodo salotto con la Evans. Neanche nei miei sogni più sfrenati l’avrei immaginato!- pensò il ragazzo

“Potter. Non pensare male, ma dobbiamo aiutare Nora, è stata graffiata da… da…” sospirò sonoramente e guardando il fuoco pronunciò il nome del suo migliore amico: Remus.

“Lily, com’è possibile?”

“Evans, Potter. Io per te sono Evans. Sempre e comunque. Ad ogni modo, ieri sera c’è stata la luna piena quindi Remus era sotto forma di licantropo e non c’è molto altro da fare per aiutarla, ma devi dirle di non farlo mai più! Devi dirglielo tu, lei non mi ascolterà mai. Ma a te e agli altri sì”

L’espressione del Grifondoro era indecifrabile. Sorpresa, sgomento, paura, e molte altre emozioni si mischiarono sul bel viso del cercatore di Quidditch. Tutte queste emozioni erano rivolte alla ragazza che gli stava seduta di fronte con lo sguardo perso fra le nuvole.

“Lily… come fai a saperlo? Come fai a sapere che Remus è un licantropo?” domandò lui

“Sono sua amica, Potter. L’ho scoperto al quinto anno, pochi mesi dopo che l’ha scoperto Severus. Ha tentato anche di cancellarmi la memoria, ma gliel’ho impedito.” Sorrise tranquilla per poi alzarsi e avvicinarsi al viso di James.

“E-evans… c-che vuoi fare?”

“Non rivelare il nostro segreto a nessuno. Tu sei stato in giro per la Foresta Proibita. Io in biblioteca e non ci siamo mai incontrati.”

In un moto repentino, Lily Evans, Caposcuola di Grifondoro, la regina dei Grifoni baciò il suo più acerrimo nemico. Un bacio casto e lieve. Il perché non lo sapeva neanche lei. Uno strano avvenimento del futuro che nessuno può controllare, perché è tutto scritto nelle stelle. La sensazione delle labbra della dolce ragazza che aveva sempre sognato riscosse James. Sapeva che le voleva ancora, e ancora… e ancora, per sempre.

“Ciao, devo andare. Porta tutti i libri del secondo scaffale a Black. Me li ha chiesti, ma non vuole rompere il suo record per non essere mai entrato in biblioteca” disse infine lei, prima di lasciare la stanza e un basito non che sorpreso Grifondoro.

 

 

 

La luce del sole penetrava leggero dalle finestra, ma ferirono gli occhi ormai abituati al buio di Nora Nightbrees, svegliandola.

Si alzò mal ferma sulle gambe, e si diresse verso il letto di Remus per poi svegliarlo delicatamente.

“Dai Remus, forza svegliati. La pappa si è raffreddata”

“N-nora? Che ci fai in infermeria?”

“Bella domanda. Che ci faccio io in infermeria?” si domandò la ragazza

“Non lo sai?”

“No. Mi sono svegliata qui due minuti fa, l’ultima cosa che ricordo è il duello con Bellatrix Black. Dopo lo Stupeficium che le ho lanciato non ricordo più niente.”

La Grifondoro sorrise innocentemente, ma il suo sorriso sembrava forzato e una fitta di dolore la costrinse ad accasciarsi al suolo vicino al letto del malandrino.

“Stai bene? Ti riporto al letto, reggiti forte”

“Remus, prometti che qualsiasi cosa accada stasera a cena starai con Sirius e gli altri. Aiutali perché sei l’unico che può farlo. Inoltre non dovrai rivelare ciò che sai. Sarai l’unico che ricorderà, sei stato bravo, sai una parte del mio segreto e non glielo hai rivelato. La mia domanda è… perché?” chiese lei, mentre veniva accompagnata nel suo letto.

“Ora rilassati e riposa. Avremmo il tempo per parlarne più tardi…” iniziò il licantropo

“No. Dopo la cena, tutto cambierà. Ti prego… parliamone a.. des…so”

-Si è addormentata, per fortuna. Non so nemmeno io perché gli tengo nascosto questo segreto. Non lo so, devi credermi Nina- pensò il ragazzo.

Il viso rilassato, ma allo stesso tempo pallido e sofferente lo costrinse a rimanere con lei fino all’arrivo del suo amico Felpato.

 

 

“Ehilà Remus. Perché sei al capezzale di Nora. E’ la tua nuova fiamma?” scherzò ironicamente Sirius Black

“Sai quelle storie sui ragazzi e ragazze per metà demoni e per metà streghe o maghi?”

“Sì, ne ho incontrata una proprio stamattina. Ho avuto la sensazione di conoscerla…”

“Allora, non hai bisogno di spiegazioni. Sveglia Nora, mentre io mi preparo per andare a cena. Ha detto che succederà qualcosa di brutto stasera” finì Remus, prima di dirigersi nel suo letto e tirare le tende per cambiarsi gli abiti.

 

“Ehi Nora. Forza svegliati, dai. Muoviti, svegliati”

“Cagnolino cattivo. Lasciami dormire. Ho sonno!”

“Non chiamarmi così! E’ l’ora di cena! E Lily è appena tornata dall’allenamento con la sua squadra”

“Mi fa piacere. Ora lasciami dormir… ASPETTA! COSA HAI DETTO?!” urlò svegliandosi completamente lei

Il ragazzo ripeté il tutto.

“O no. Come ho fatto a dimenticarmi dell’allenamento. Lily mi ucciderà, mi sbranerà, mi torturerà con la maledizione Cruciatus. Ed è anche l’ora di cena. Cos’accadrà? Qualcosa di brutto, lo so.”

“Come fai a saperlo?” chiese Sirius

“Intuizione. Comunque aiutami a rimettermi in piedi”

 

 

 

I corridoi verso la Sala Grande erano gremiti di persone, molti ragazzi e ragazze guardarono in malo modo Sirius e Nora mentre lui la sorreggeva.

Molte voci dicevano cose sprezzanti verso i due, alcuni del tipo: “Ma quella ragazza non era fidanzata con quello nuovo”, altre invece “Come può stare Black con una come lei?!”

 

Dentro la Sala Grande, l’immagine di Nora e Sirius abbracciati e vicini ad un bacio torreggiava sugli stendardi di Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde.

L’immagine era in movimento, abbracciati l’uno all’altra i loro visi si avvicinavano sempre di più per poi separarsi prima di un bacio, che probabilmente ci sarebbe stato.

Un gruppo di ragazzi e ragazze iniziò ad aprirsi a metà alla vista dei protagonista delle foto, solo un giovane uomo era in mezzo. Il suo sguardo era infuocato, arrabbiato, frustrato, disposto a lasciare tutto pur di non credere che tutto fosse un sogno.

 

“R-ryan…” disse Nora con la voce che le morì

“E così… adesso stai con LUI. Sai che è illegale! Dovrebbero ucciderti per questo affronto!” sputò con amarezza ogni parola

“I-io. Tra me e Sirius non c’è stato niente. Non l’ho baciato, lo giuro sulla corona! Lo giuro sul mio titolo!  Lo giuro su tutti ciò che posseggo!”

Lacrime amare iniziarono a sgorgare dagli occhi di Nora, prima di paura poi di disperazione.

“E ovviamente, il fatto che tu sia venuta qui abbracciata, a no scusami sorretta in modo dolce, da quello è solo una coincidenza. Non sono mica Stupido! Menti e questo ti costerà la vita, secondo le nostre leggi considerati nella tomba”

Sirius si staccò velocemente e si allontanò di poco dalla ragazza che ora piangeva a dirotto.

“Non sta mentendo! Io e lei non ci siamo mai baciati, per me è solo un’amica…!” urlò in direzione della persona nel mezzo della Sala Grande

“TACI! Non hai il diritto di parlare!” rispose lui

“Non parlargli così!” s’intromise la druida

“Lo proteggi! Ne sei innamorata… meglio rompere il voto infrangibile, no?”

Ryan avanzò di qualche passo in avanti.

“Non minacciarlo! Non sono innamorata di Sirius Black! Lo proteggo perché è il mio lavoro! Tu dovresti saperlo più di chiunque altro! Ryan lasciami spiegare, per favore. Ti supplico”

La mano destra di entrambe le persone iniziò a ricoprirsi di sottili filamenti d’oro e a tremare lievemente. Il voto infrangibile era chiaro.

“Perché dovrei farlo? Non sei tu quella che preferisce i fatti alle parole?! Ti faccio degli avvertimenti, tutta la scuola è qui, compresi i professori. E puoi giurarci, c’è anche tuo padre. Proprio dietro di te!” rise, di una risata fredda di disperazione di tradimento, di dolore fisico e mentale.

Una lingua di fiamma azzurra partì dalle mani di un uomo alto e robusto, indossava un mantello del colore della notte con scintillanti smeraldi e rubini sparsi qua e là calato sulle spalle e sul viso, solo gli occhi color della l’oceano s’intravedevano dal cappuccio, il fuoco legò i polsi dei due ragazzi.

“BASTA! State dando uno spettacolo penoso… mi vergogno di voi. Siete di una stirpe superiore e vi rinnegate a vicenda. Ryan Codiron, vattene dalla Sala e sbollisci la tua rabbia. Tu, Nora Nightbrees con te discuteremo più tardi della tua condotta disonorevole e ad un’adeguata punizione. Ora fa sedere tutti per la cena e chiama gli altri. Ho una riunione importante con il preside.” Disse con voce autoritaria che non ammetteva repliche.

“Padre… i-io… Sì, Signore!”

S’inchinò, e iniziò a far accomodare tutte le persone. Una fiammata bruciò tutte le fotografie riducendole in brillanti gocce di cristalli di neve. Creando uno spettacolo fantastico e una magia incredibile.

Tutti gli studenti delle quattro Case si accomodarono nelle rispettive tavolate. Nel tavolo dei professori due troni torreggiavano nel mezzo, alla destra vi sedette Albus Silente, mentre alla sinistra vi sedette l’uomo incappucciato.

Un ticchettio spense le chiacchiere e i discorsi tra le persone, rivolgendo lo sguardo verso l’anziano preside.

“Ragazzi e ragazze, prima di gustare questa deliziosa cena, dobbiamo dare il doveroso benvenuto al nostro ospite speciale, il suo nome è: Draugluin Nightbrees. E’ il… diciamo… sovrano di un paese molto lontano. Un applauso.”

Il suono di diverse mani che applaudivano si diffuse nell’atmosfera quasi invernale.

Draugluin Nightbrees, si tolse il cappuccio mostrando gli occhi blu intenso, i capelli lunghi fino a metà schiena di un nero pece, una coroncina d’oro incastonata con diamanti e altre pietre preziose che gli fasciava la testa, un fisico scolpito da guerriero. Sembrava piuttosto giovane. Sorrise e alto una mano, Nora si presentò d’innanzi a lui e s’inginocchio in segno di rispetto.

Successivamente si voltò e un baby tornado di fuoco iniziò a turbinarle attorno cambiandole i vestiti, indossava una tenue veste bianca ricamata, sotto il seno da fili d’oro che s’intrecciavano i dolci arabeschi, un mantello rosso. Pietre preziose fermavano alcune ciocche ribelli della ragazza e una coroncina, più sottile di quella del padre e d’argento, le fasciava dolcemente la fronte.

Un cerchio di luce l’avvolse e un bastone d’argento comparì da nulla.

Tutta la scuola guardava ammirata la giovane donna trasformarsi.

“Fatevi avanti, Eve Lumet custode dell’acqua e Leon Llyod custode della terra!” ordinò con voce perentoria lei

Due ragazzi, rispettivamente una ragazza di Tassorosso e un ragazzo di Corvonero, si alzarono rispondendo alla chiamata. Andarono vicino alla ragazza e s’inginocchiarono di fronte a lei.

“Noi, figli delle Casate più importanti, giuriamo fedeltà al nostro Signore e a sua figlia. Giuriamo di proteggerli fino alla morte! FINO ALLA MORTE!” dissero alzandosi


In quell’istante l’acqua e la terra iniziarono a cambiare i due ragazzi, come era successo con Nora.

Eve Lumet indossava uno splendido abito azzurro spezzato in due, il corpetto sopra di un azzurro chiaro lasciava scoperta l’intera pancia, la gonna sotto era più fine e scopriva la coscia sinistra. Il mantello sembrava fatto d’acqua cristallina delle sorgenti più fresche, e si univa dietro la schiena ai capelli rosso-marrone e svolazzava tranquillo come di vita propria. Il bastone che teneva nella mano sinistra era simile ad uno scettro di ghiaccio.

Leon Llyod indossava abiti da guerriero, pantaloni neri e stivali che finivano poco sotto il ginocchio di pelliccia, giubbotto verde e guanti neri che sorreggevano un bastone di legno intrecciato, mostravano il combattente che c’era in lui. Un mantello nero sgualcito e un po’ rovinato gli circondava le spalle finendo in una folta pelliccia bianco-grigio. I capelli nero pece svolazzavo col respiro della terra e di tutte le sue creature.

I ragazzi si disposero all’ingresso del portone.

Nora era rimase per ultima e si fermò di fronte ai Malandrini, Lily, Mary, Jennifer e Alice.

“Ragazzi, scusatemi. Non volevo che lo scopriste così. Perdonatemi, ma non cambiate opinione su di me, è importante.” disse guardando il pavimento.

“Vuoi scherzare?! Abbiamo appena scoperto che la nostra amica è una specie di principessa druida! Credimi non cambieremo opinione” raccontò felice Mary, era sempre gioiosa in qualunque situazione, forse l’unica occasione triste per vederla seria sarebbe stato un funerale.

“Ha ragione Mary!” acconsentirono tutti tranne Sirius

-Quindi era lei, quella di stamattina.- pensò il malandrino

“Grazie- lei abbozzò un sorriso- Sirius, sì ero io. Solo leggere nel pensiero.- continuò captando la muta domanda dell’amico- Lily, ti chiedo perdono per non essere stata agli allenamenti, ma farò un allenamento speciale solo io e Christian prima di sabato.”

Tentò un altro sorriso poi si diresse di fronte alla porta e aspettò pazientemente la fine della cena insieme ai suoi compagni Eve e Leon.

 

 

 

 

Alla fine del pasto, il Preside e il signor Nightbrees si alzarono ed uscirono per primi dalla sala.

I tre ragazzi si guardarono negli occhi per cinque secondi, poi alzarono in contemporanea le braccia e pronunciarono incantesimi.

“Voi maghi e streghe non ricorderete nulla di oggi che riguardi noi e il nostro Signore. Non ricorderete niente. I vostri ricordi sono imprigionati!” esclamarono i tre.

Tutta la scuola si addormentò sulle panche, persone, animali, professori e fantasmi.

Nora uscì dalla Sala e seguii suo padre e il professor Silente a distanza.

“Ragazzi, posso chiedervi un favore? Proteggerteli anche da parte mia, io devo andare a cercare Ryan” sussurrò lei

“Buona fortuna” le augurarono i due ragazzi.

 

 

 

 

Nella Sala Grande il tepore temporaneo era svanito e nessuno tranne Remus Lupin ricordava cos’era accaduto un attimo prima.

“Chissà dov’è finito Silente? Non l’ho visto andare via” iniziò Sirius

“Ma come, non hai visto il patronus?” domandò Peter stiracchiandosi

“Patronus? Ah, già il patronus” sembrò riscuotersi lui

 

“Evans! Te l’ha mai detto nessuno che sei bellissima?” chiese James

“Sì, Remus quando siamo andati insieme quest’estate all’acquario” sorrise sarcastica la rossa

“Remus John Lupin, spiega quest’affermazione della Evans?”

“Ma niente Jamie, siamo andati all’acquario il 27 Luglio perché voleva svagarsi e poi abbia incontrato il suo ex…” disse facendo una linguaccia all’amica

“Non era il mio ex!” urlò rossa come un peperone lei

“Lui diceva il contra…” iniziò prima di essere interrotto

 

“NORA NIGHTBREES E RYAN CODIRON HANNO INFRANTO IL VOTO INFRANGIBILE” disse una voce metallica proveniente dai polsi di Lily, Mary, Jennifer e Alice, che sbiancarono.

 

 

“Un Voto Infrangibile?” interruppe Ron, stupefatto. “Nooo, non può essere... sei sicuro?” 
"
Sì, sono sicuro" rispose Harry. “Perché, cosa vuol dire?”
“Be', non si può infrangere un Voto Infrangibile...”
"Che strano, ci ero arrivato da solo. Ma allora che cosa succede se lo infrangi?”
“Muori” rispose Ron semplicemente. “Fred e George hanno cercato di convincermi a farne uno quando avevo cinque anni. E quasi l'ho fatto, ci stavamo già tenendo la mano con Fred, quando papà ci ha scoperti.. Andò fuori di testa” ricordò, con un luccichio negli occhi. “E' stata la sola volta che ho visto papà arrabbiato quanto mamma. Fred sostiene che la sua chiappa sinistra non è mai più stata la stessa”.

 

“N-nora…?” riuscì a dire Lily prima di iniziare a piangere…

 

 

 




 

 

Note dell’autrice:

 

*si guarda in giro, e non vede nessun assassino quindi torna al computer*

 

Aaallorrra… Eccomi qui dopo… quanti mesi? 8?... spero che questo capitolo vi sia piaciuto che spero che non mi fuciliate o facciate qualcos’altro che attenti alla povera incolumità di una povera piccola figlia di Ade.

Allora spero di aver reso le descrizioni in modo migliore… devo solo dire una cosa: in questi mesi il mio stile di scrittura è un po’ cambiato… forse l’avrete notato o forse no. Comunque voglio ringraziare tutte le persone che mi hanno aspettata così pazientemente (?).

Voglio fare un grazie speciale a: Cami97ace (la quale mi spronava a continuare… minacciandomi);

FullmetalBlue13 (che non ha mai smesso di credere in me e nel mio letargo);

_Phoenix (che mi è stata accanto nei momenti di lutto e in molti altri. Grazie Adry, perché mi hai insegnato a vivere!! ^^ <3).

Un ultima cosa… sto scrivendo un crossover tra i Maladrini e Percy Jackson, il titolo è: "Figlia di tutti e di nessuno"… ecco il link:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1889856&i=1

Se volete passare, ne sarei onorata! <3

Ciao, un bacione

La vostra Cri.



PS: Vi posto le immagini dei personaggi.


Ecco a voi Draugluin Nightbrees, padre di Nora. Il significato del nome è "lupo azzurro" (Qui lo trovate senza maglietta...) :




Ecco a voi Nora Nightbrees (solo di qualche ventina di capitoli più grande):




Ecco a voi Ryan Codiron:




Ecco a voi Leon Llyod e Eve Lumet:

  
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