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Autore: zarriet    11/07/2013    0 recensioni
Tratto dal primo capitolo :
E come ogni notte sono in camera mia a pensare a come sarebbe avere un padre ed una madre che ti amino, io non avendo mai provato questa sensazione mi sono sempre ispirata alla famiglia delle mie amiche, oramai è come se fossi abituata a vivere in posto che non sento mio.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

In veramente poco tempo arrivammo all’aeroporto di Falconara e prendendo tutte le mie enormi valige mi feci accompagnare dalla mia ‘famiglia’ al gate numero tre. Erano le 5;45 quando la solita voce elettronica che si sente come nei film chiamò il mio volo svariate volte. Io come le mie solite lacrime salutai quelle persone fantastiche anche loro in lacrime come la sottoscritta. Mentre passavo per il piccolo corridoio mi assalirono i soliti pensieri. ‘e se non piacessi agli inglesi?’ ‘se fossi troppo diversa per loro come lo ero per gli italiani?’ , ‘se non starò simpatica ai colleghi?’. Tutte quelle opzioni mi terrorizzavano altamente. Mentre pensavo avevo camminato moltissimo, avevo lasciato le mie valige e con il buio alle mie spalle entrai nell’abitacolo. Il mio era il posto 23 della fila 7, mi ricordava molto la data della formazione dei miei idoli, gli One direction, si, sono una directioner e ne vado fiera anche se questo mi portava ad essere ancora più emarginata in italia. Odiavo quel paese, tutti così chiusi mentalmente e ipocriti che pensano solo ad avere i mi piace si facebook, soprattutto le ragazze del mio paese, andavano a mettere voto sul social network in cui c’erano loro mezze nude con un vestito molto corto e soprattutto rosso, si perché credevano che il rosso attira i ragazzi quindi andavano in giro come degli idranti da strada umani, ma lasciamo perdere ora sono seduta su un aereo che mi condurrà ad una nuova vita. Quando la voce annunciò che si potevano accendere i dispositivi elettronici in modalità ‘volo’ non esitai a prendere il mio ipod ed andare nelle playlist, scelsi quella dei miei idoli, la cui era nominata ‘la playlist del sorriso’, loro mi facevano sempre sorridere anche nei momenti più bui. Dopo circa un’ora e mezza la voce metallica della hostes si rianimò e ci comunicò che il volo stava per concludersi quindi che stavamo per atterrare. Sono passati circa quarantacinque minuti dalla fine del volo e con le miei valigie stò cercando di chiamare un taxi. Dopo tanti tentativi in vani finalmente un buon uomo si accostò a me per farmi salire (era un taxi ovvio). ‘dove la porto signorina?’ chiese, ‘marlyn street numero 13 grazie’ . All’incirca dieci minuti dopo il tipo del taxi si fermo vicino ad una grandissima villa con cancello nero da cui si poteva intravedere la mini. ‘questo è un sogno’ pensai. Pagai e ringraziai il tizio e mi avviai al cancello per le persone della casa. Presi le chiavi dalle mie tasche e ne scelsi una visto che erano ben sette. Al secondo tentativo presi quella giusta e mi incamminai verso il portone principale presi la chiave e la girai nel nottolino, appena entrai mi sentii strana, quella casa era era un qualcosa di spettacolare. L’amavo già anche perché sapevo che vi erano entrati i miei veri genitori. C’era una cucina, un salotto enorme già arredato come la cucina al piano di sopra erano presenti quattro stante e tre bagni di cui uno nella mia stanza. Nella stanza che avevo scelto non c’era praticamente nulla mentre nelle altre era tutto arredato, forse quella doveva essere la mia camera che mi avevano riservato mamma e papà. In un muro, affianco alla porta del bagno c’era una grande finestra che portava ad un balcone nella parte posteriore della casa da cui se ti sporgevi si notava la piscina piena d’acqua e pulita, ‘forse stavano preparando questa cosa da tantissimo tempo che hanno fatto risistemare ogni cosa’ pensai sorridendo. Vidi l’orario sul cellulare, erano le dieci e mezza, decisi di andare a fare un giro per comprare del cibo e delle cose per la mia stanza e avrei anche ordinato un letto e degli armadi nuovi. Mi cambiai e misi dei pantaloni stretti neri strappati una maglietta bianca a righe rosse a maniche corte, un giubbotto di jeans chiaro scolorito e misi i ray ban. Presi la mia borsa con le chiavi di casa, il telefono, il portafoglio e presi in mano le chiavi della mia macchina. Appena salii notai che c’era un telecomando nel sedile affianco, probabilmente era quello del cancello. Aprii la capotte della macchina e dopo essermi messa la cinta partii per il centro che era poco distante da qui a giudicare da quello che diceva il navigatore satellitare. Dopo essere passata per il negozio di mobili e da nandos per avvisare che il giorno dopo avrei incominciato a lavorare decisi di andare al supermercato più vicino. Ero nella corsia della verdura quando andai contro ad un ragazzo incappucciato. ‘oh mio dio scusa’ dissi, ‘non ti preoccupare, ehmm sapresti dirmi dove stanno le carote?’ domando ‘le carote? Ehmm in verità le stavo cercando anche io perché è la prima volta che vengo in un supermercato londinese visto che abito qui da neanche un giorno hahaha’ dissi un po’ in imbarazzo. ‘seriamente? Io invece ci abito da sempre e non so nulla ahha, non entro spesso nei supermercati, senti che en dici di andare fuori e parlare un po? Se vuoi potrei mostrarti la città!’ mi rispose ‘ ehmm si tanto ho preso tutto paghiamo ed usciamo’. Dopo aver pagato uscimmo con le buste, lui ne aveva una piccolissima mentre io tre giganti, dovevo fare scorta ovviamente. Ci avviammo senza accorgercene verso la mia macchina. ‘è la tua macchina?’ domando ad un tratto. ‘si, l’ho presa oggi, è stupenda ma scusa la curiosità tipo misterioso, potrei sapere il tuo nome? Risposi immediatamente, lui sembrava trovarsi in difficoltà quando ….



Bella genteeeeee ecco il secondo capitolo della storia, chi sarà il tipo misterioso? Che ne dite di lasciare anche una piccola recensione? Al prossimo!
  
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