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Autore: zaynsnote    11/07/2013    45 recensioni
“Dovresti prendere qualcosa di più sostanzioso.” Disse ferma una voce maschile dietro di me. Non la riconobbi e mi voltai verso il ragazzo che aveva parlato.
“Prendo ciò che mi pare.” Dissi mostrando un sorriso sfacciatamente malizioso che lui ricambiò al più presto.
“Mmh… sei nuovo?” Chiesi addentando la mela in modo sensuale.
“Sì, è il primo giorno e già mi sono scocciato di questa prigione.” Ridacchiai e il suono della mia risata poteva essere facilmente ricordato come quello di un’oca. Era ciò che faceva impazzire i ragazzi. Una piccola risatina anche finta, per fargli capire che la loro battuta ti era ‘piaciuta’.
Presi a disegnare rette verticali immaginarie sulla sua spalla destra con il mio indice.
“Che ne dici se ti faccio fare un giro come guida in questa prigione?” Mi morsi il labbro inferiore cercando di persuaderlo.
Genere: Erotico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scostai il braccio di Jason, James, Jack o come si chiamava, dal mio corpo e mi abbassai tenendo le lenzuola con una mano strette al petto cercando di coprirmi e cercai i miei vestiti sparsi per terra. Il ragazzo al mio fianco mugugnò accorgendosi dei miei movimenti, ma non aprì gli occhi, semplicemente si spostò dall’altro lato del letto abbracciando il cuscino.
Mi alzai e indossai l’intimo velocemente, in punta di piedi corsi in bagno e mi sciacquai il viso. Presi uno spazzolino per denti che portavo sempre con me, dalla mia borsa e in quest’ultima misi i vestiti che avevo indosso la sera precedente. Ne indossai dei puliti che avevo portato come ricambio e, dopo aver lavato i denti, mi truccai. Il tutto nel giro di sette minuti.
Il rossetto rosso fuoco sembrava bruciare sulla mia pelle candida mentre un filo di matita nera contornava i miei occhi blu. I capelli biondi erano perfettamente arricciati dopo una veloce sistemata. Tutto era ok.
Uscii dal bagno, presi le chiavi della stanza dai jeans del ragazzo, aprii la porta e sgattaiolai fuori.
Erano le sei e mezza e ci voleva ancora un buona oretta prima dell’inizio delle lezioni così mi diressi al parco per respirare un po’ d’aria pulita.
Di andare a casa non se ne parlava, non volevo rivedere mia madre e sentire le sue solite lamentele.
Mi sedetti su una panchina ed osservai ciò che mi trovavo davanti alberi, alberi e ancora alberi. Niente di più noioso.
Sentii una presenza accanto a me e solo allora mi accorsi che una ragazza si era seduta sulla mia stessa panchina; inarcai le sopracciglia guardandola con la bocca leggermente dischiusa pronta a cacciarla, ma lei mi precedette.
“Scusa, ti do fastidio se mi siedo qui accanto? Sai, mio fratello ha programmato che la sveglia suonasse alle sei per non ritardare il primo giorno di scuola, ed ora sono sveglia alle sei e mezza del mattino, già pronta nonostante le lezioni inizino alle otto e nono ho fatto neanche colazione!”
Ascoltai tutto il suo sfogo senza pronunciare una parola, ero infastidita dal suo parlare senza respirare un attimo, ma ero divertita perché mi aveva raccontato tutti i fatti di famiglia anche se non mi conosceva, e poi parlava molto velocemente.
Era una ragazza così innocente e ingenua, pulita. Completamente diversa da me. Sembrava una di quelle che vivono in una famiglia perfetta, che si mangiucchiano le unghie prima di un compito di matematica e che arrossiscono alla vista del ragazzo che le piaceva.
Il modo in cui riuscivo a capire una persona pur non conoscendola spaventava anche me stessa, perché la maggior parte delle volte ciò che pensavo si rivelava vero.
“Comunque piacere, io sono Safaa.” Mi sorrise porgendomi la mano.
Se avesse saputo chi ero, non l’avrebbe mai fatto.
Era molto carina. I capelli scuri le cadevano lisci sulle sue spalle lasciate scoperta dalla semplice canottiera che indossava. L’indumento bianco risaltava la sua pelle ambrata e illuminava i suoi occhi neri e vispi.
Non so perché, ma le strinsi la mano.
“Taylor.” Dissi incerta.
“Che bel nome. Scusa se ti ho già riempito la testa di chiacchiere, ma avevo bisogno di sfog…” Lasciò la frase in sospeso guardando oltre me. Mi girai nella direzione in cui era puntato il suo sguardo e vidi un bellissimo ragazzo arrivare verso di noi con un sacchetto preso da Sturbucks riconoscibile dal marchio verde stampato sopra. I suoi capelli erano tirati su in un ciuffo ed erano dello stesso colore di quelli della ragazza. Avevano anche la pelle dello stesso colore, ma non si assomigliavano affatto, avevano lineamenti diversi perciò dedussi che non fossero fratelli.
Safaa mi salutò lasciandomi lì.
Anche io avrei voluto un ragazzo che mi portasse la colazione al parco.
Ma cosa pensavo? Di ragazzi ne avevo in quantità abnorme tutte le notti, ogni volta che volevo, mi bastava schioccare le dita per averne uno accanto e anche figo.
Dopo un’altra mezz’ora trascorsa in quel parco, mi diressi a scuola e, dato che quel girono c’erano gli allenamenti, misi la divisa da cheerleader.
Un top blu e rosso mi fasciava il seno e una minigonna a strisce copriva a stento metà coscia. Mi sentivo una poco di buono, ma infondo ero una di quelle.
Uscii dagli spogliatoi ancheggiando e mi diressi al mio armadietto dopo aver sorriso maliziosamente ad un ragazzo che mi aveva fischiato in segno d’apprezzamento. Presi un paio di libri a caso ed entrai nell’aula di geografia. Quel giorno l’insegnante ci annunciò l’arrivo di un nuovo studente e collegai la notizia a Safaa. Lei aveva detto che quella mattina si era svegliata presto per il suo primo giorno di scuola. Poteva essere lei la nuova alunna.
Quando la vidi entrare annotai mentalmente di fare la maga che prevede il futuro da grande, ci avevo centrato ancora una volta.
“Ragazzi, lei è la signorina Safaa Malik è questo è il suo primo giorno in questa scuola per questo datele il benvenuto e…” blablabla le solite cose.
Non ascoltai il resto che Mrs.Smith aveva da dire e appoggiai la testa sul banco, troppo stanca a causa della notte trascorsa. Non avevo dormito neanche un po’ e potete immaginare perché.
Mi risvegliai dal mio momentaneo sonno solo quando Safaa mi salutò.
Mi ricomposi e la guardai stranita chiedendomi perché era seduta proprio accanto a me. Tutti in classe ci guardavano come se avessero visto un pinguino in Africa; nessuna ragazza osava avvicinarsi a me, tranne quelle due o tre bamboline rifatte che cercavano di farti amica per andare a letto con i ragazzi più bramati della scuola.
Non ricambiai il saluto e continuai a sonnecchiare.
“Non segui la lezione?” Mi chiese dopo un po’ urtando seriamente il mio sistema nervoso.
“No, ho sonno.” Sbottai piuttosto irritata e fredda facendola allontanare di un po’.
Dall’espressione che aveva in volto sembrava quasi spaventata, offesa e forse delusa dalla mia ‘risposta’. Quasi, quasi mi sentii in colpa, scossi la testa e presi a guardare fuori dalla finestra pregando in cinese che quella stupida lezione sull’Asia terminasse al più presto.
Al suono della campanella che segnava mezzogiorno, tutti uscirono dalle rispettive classi dirigendosi in mensa ed io fui tra gli ultimi.
Arrivata al bancone dove giaceva del cibo schifosamente scaduto e ammassato come se fosse immondizia, optai per una mela come pranzo.
“Dovresti prendere qualcosa di più sostanzioso.” Disse ferma una voce maschile dietro di me. Non la riconobbi e mi voltai verso il ragazzo che aveva parlato. Era lo stesso che aveva portato la colazione a Safaa quella mattina.
“Prendo ciò che mi pare.” Dissi mostrando un sorriso sfacciatamente malizioso che lui ricambiò al più presto.
“Mmh… sei nuovo?” Chiesi addentando la mela in modo sensuale.
“Sì, è il primo giorno e già mi sono scocciato di questa prigione.” Ridacchiai e il suono della mia risata poteva essere facilmente ricordato come quello di un’oca. Era ciò che faceva impazzire i ragazzi. Una piccola risatina anche finta, per fargli capire che la sua battuta ti era ‘piaciuta’.
Presi a disegnare rette verticali immaginarie sulla sua spalla destra con il mio indice.
“Che ne dici sei ti faccio fare un giro come guida in questa prigione?” Mi morsi il labbro inferiore cercando di persuaderlo.
Lui si scostò guardandomi serio e rispose alla mia proposta: “No, grazie. Faccio da solo.” E così si allontanò.
“Cosa c’è Taylor? Il ragazzo nuovo non ha abboccato al tuo tranello? Mi beffeggiò un ragazzo dell’ultimo anno che aveva già sfruttato il mio amore qualche notte in passato.
Ciò mi fece morire di rabbia, ma non lo diedi a vedere regalandogli semplicemente un sorriso più finto del seno di Nicky Minaj.

Quel moretto sarebbe stato su di me, fidanzato o no.

LOOK AT ME!

Ed eccomi con una nuova long yay 
Non so neanche io da dove mi è 
uscita però ho subito pensato di
dividerla con voi, che mi sostenete 
nella buona e nella cattiva sorte. lol
Taylor è beh, Taylor Swift e Safaa è 
la sorellina di Zaynuccio.
(per chi non l'avesse capito haha)
Ho in mente qualcosa di diverso dalle 
altre storie, questa volta sarà la ragazza
il personaggio popolare e bad. (yo)
Questo è solo una specie di prologo
e non dice quasi niente.
Ho lasciato molte cose in sospeso:

☯ no si sa se Safaa e il ragazzo stanno insieme (tutti lo sanno lol)
☯ non ho ancora parlato di Zayn quindi non si sa come sarà il mio 
favbadboy in questa ff.

☯ Ho accennato alla situazione familiare di Taylor, ma non ho detto
niente di più perchè il resto si verrà a sapere nei prossimi capitoli. :)
Non so se continuerò questa storia, dato che sto ancora scrivendo

'You and me? Why not?'

ma se mi lascerete qualche recensione 
e se la storia vi piacerà almeno un po'
la continuerò. sdysa
*e fu così che nessuno la lesse* lol
Ok, ora vi lascio.

g'nite xx

 

  
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