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Autore: xmiriam    13/07/2013    2 recensioni
Cosa succederebbe se due mondi completamente distinti si unissero, formando una cosa sola? Ebbene sì, questa è una Dramione.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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                                                                                                    EXPECTO PATRONUM
La lezione di Trasfigurazione era iniziata da più di un quarto d’ora. Guardavo la McGranitt e annuivo facendo finta di ascoltarla, ma in realtà era come guardare un film muto, lo sguardo era lì, ma la testa era altrove, forse a Draco? Sì, era proprio lì già da ore, forse anche mesi. Uscii dall’aula dopo un’ora che sembrò un secolo, Harry e Ron dietro di me, eravamo pronti per andare alla Sala Grande per il pranzo. 
«Ho bisogno di una ragazza per il Ballo» disse Ron cercando di auto convincersi di quello che doveva fare «Hermione…» mi girai verso di lui annuendo «Tu sei una ragazza, puoi accompagnarmi tu?» mi chiese e io risposi «Me l’ha già chiesto qualcun altro, e io ho detto di sì» lui ed Harry mi fissarono «Chi?» mi chiesero all’unisono e arrivati a quel punto avrei dovuto dirglielo, ma perché era così difficile? Istante di silenzio, mi permisero di elaborare la mia risposta nel migliore dei modi ma non ci fu bisogno di dare una risposta perché una persona da dietro parlò prima di me  «Io» rispose Draco al posto mio, ci aveva già raggiunto ed era accanto a Harry. A giudicare dalla faccia Ron non era affatto convinto, mi rivolsero uno sguardo come a chiedermi se fosse vero e io annuii sorridendo «A dopo» Draco mi sorrise poi guardò Ron e Harry con un’espressione di disgusto e si unì ad un gruppo di Serpeverde che passava di lì.
«Hermione, non puoi» sbottò Harry, dopo essersi assicurato che fossimo da soli «Certo che posso» risposi «lui è cambiato, Harry» gli intimai, alla nostra conversazione si unì anche Ron «Draco Malfoy? Cambiato? Oh, Hermione, io non ne sarei poi tanto sicuro» poi continuò «No, Hermione, ha ragione Harry, non puoi» sentenziò, lo guardai torva, il suo comportamento cominciava a darmi fastidio  «Chi sei tu per decidere? Mio padre?» gli gridai e corsi via senza aggiungere altro.
Entrai in Sala Comune per l’ora di pranzo, Harry e Ron mi seguivano e io distavo da loro qualche metro. Mi sedetti sulla panca accanto al nostro tavolo con disinvoltura, come se non fosse successo nulla, ci sedemmo senza aggiungere una parola, sembrava che avessero letto nella mia mente, che avessero capito che non volevo discutere con loro di quella faccenda, che quello che avevo deciso era una mia scelta e non una loro. Dopo qualche istante di fastidioso silenzio il soffitto Incantato della Sala Grande si riempì di gufi che andavano e venivano. Il gufo mi portò solo il Profeta  del giorno, a Ron arrivò un pacco contenente un vestito da cerimonia del 2 a.C e io cercai di trattenermi ma non ci riuscii e scoppiai in una fragorosa risata.
«Hermione, non ridere delle disgrazie altrui» mi disse Harry tra una risata e l’altra «Che spiritoso» disse Ron con una smorfia sarcastica sul volto. Tutta la tensione di pochi minuti prima svanì improvvisamente.
Alle tre salimmo nella sala comune e nel tragitto continuammo a parlare tutto il tempo del vestito da cerimonia femminile «Non è poi tanto male» disse Ron sulla difensiva, poi si guardò allo specchio sopra la mensola del camino nella sala comune e aggiunse «…ma che dico, è orrendo!» si accasciò sulla poltrona sconsolato «Al Ballo ti scambieranno per la zia di Ginny» dissi ridendo.
La sera, dopo cena, io, Ron e Harry ci sedemmo sulle poltrone rosse davanti al camino della sala comune. Fuori era buio e la stanza era illuminata solo dal fuoco che vi scoppiettava dentro. Io ero completamente distratta e anche molto stanca. Harry e Ron discutevano delle famiglie Mezzosangue e Purosangue con la convinzione che io li stessi ascoltando «…Malfoy, vero Hermione?» mi chiese Ron con un sorriso beffardo sul volto «Oh, ragazzi, ancora con quel discorso?» risposi stufa  «dateci un taglio» continuai decisa «Ti ha insultata e offesa, ora improvvisamente l’hai perdonato?» mi gridò contro «Hermione, non lo fare ti può portare a strade sbagliate» continuò sempre gridando e io mormorai «Tu non capisci» e abbassai la testa cominciando a torturarmi le mani «Hermione, Ron ha ragione» intervenne Harry. Le lacrime scorrevano sul mio volto, avevo ancora i loro sguardi puntati addosso e non volevo restare lì un minuto di più. Mi alzai dalla poltrona e mi avviai a passo spedito verso l’uscita.
«Hermione!»
«Hermione!»
Non ascoltai nessuno e continuai a camminare nel corridoio apparentemente vuoto. C’era buio, presi la bacchetta e la accesi, ripresi a camminare verso la Torre di Astronomia. Arrivata lassù mi potei sfogare senza che nessuno mi guardasse.
«Che ci fai quassù?» Draco si rivelò nel buio «…ma stai piangendo?» mi chiese cercando il mio volto, io dal canto mio mi asciugai gli occhi con la manica e scossi il capo «Tutto bene?» mi chiese scostandomi il braccio lasciando che mi potesse scorgere il mio volto, annuii e poi gli sorrisi.
«Che ci fai qui?» gli chiesi tirando su col naso «Non riuscivo ad addormentarmi» annuii e poi continuò «Tu che fai qui sopra?»  «Niente, credo di essere scappata dalla sal…» fui interrotta da Gazza «STUDENTI FUORI DAL LETTO!» sbraitò «Mi sa che devo portarvi dritti dal Preside» ci prese per un braccio e ci trascinò fino al gargoyle di pietra davanti allo studio del Preside.
«Credo che un giro nella Foresta Proibita con Hagrid non vi farà male» sentenziò il professor Silente «Ma fuori nevica, professor Silente» protestai «Appena lo verrà a sapere mio padre vi farà sbattere tutti ad Azkaban» gridò Draco, poi Gazza ci prese di nuovo per le braccia e ci portò giù per le scale fino al cortile e poi fino a casa di Hagrid.
«Questi studenti erano fuori dai loro rispettivi dormitori, un bel castigo non gli farà male» Gazza avvisò Hagrid con un ghigno sul viso.
Appena entrati ai limiti della Foresta, un aria gelida mi ghiacciava i polmoni: non era il solito freddo umido che c’era di solito quando nevicava, era un freddo secco che penetrava all’interno della pelle.
Ci dividemmo: io e Draco da una parte e Hagrid e Thor dall’altra. Io e Draco cominciammo a camminare verso l’interno della Foresta e il clima gelido aumentava ogni passo che facevamo. Ci fermammo accanto a un lago ghiacciato e solo dopo qualche minuto ci accorgemmo che eravamo circondati da Dissennatori che vagavano a mezz’aria con le braccia putrefatte lungo il corpo. Mi affrettai a prendere la bacchetta e a urlare l’incantesimo che ci avrebbe liberato da quelle creature
«Expecto Patronum» e dalla mia bacchetta sbucò una lontra d’argento che danzava nell’aria e i Dissennatori si ritirarono.
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Ciao a tutti:)
Questo è il mio nuovo capitolo che secondo me è venuto malissimo,
però spero lo stesso che vi piaccia:)
Se volete recensite per darmi un  vostro parere o un consiglio,
io sarò molto felice, perché mi aiuterebbe molto!
Un bacio!
Miriam.


 
  
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