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Autore: Maniax_Of_EFP    14/07/2013    1 recensioni
" Come ti chiami?"
" Emmaline"
" No, intendo il tuo vero nome."
" Non lo so, non me lo ricordo più."
--
" Charlotte"
" Come?"
" Il mio vero nome è Charlotte"
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A causa di un incidente nucleare alcune persone sono mutate, il loro DNA è cambiato rendendole più forti e più sane, ma questo ha portato alla loro reclusione perchè la gente ha paura di loro.
Ha paura dei Mutanti.
Ha paura di me.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

 

Oggi c'è più movimento del solito in questa prigione nel centro. Non so a cosa sia dovuto, non mi è permesso sapere niente sul mondo esterno da 3285 giorni fa, dopo l'Incidente.

Non so quante città sono sopravvissute né quante persone sono dei mostri come me, non so se la vita ha ripreso il suo corso naturale o a causa dell'Incidente le abitudini sono cambiate, non so quanti Centri siano stati costruiti; non so nulla tranne che la mia finestrella rotonda si trova a uno virgola novantasette metri di altezza sulla parete sinistra rispetto alla porta che è orientata verso Sud. Mi chiedo se i miei pensieri attivino i sensori che mi hanno impiantato per monitorarmi. Cinque dispositivi. Eppure quando ci fanno ritrovare nella sala comune per la scelta mensile e osservo dietro le sbarre della gabbia gli altri ne conto uno. No, ora che ci penso una volta ne ho visti due: su una ragazzina che aveva cinque anni e settantaquattro giorni, non l'ho più vista da quella volta. Sarà stata scelta? No all'ottantasette virgola cinque percento è morta. Nessuno ci vuole: più siamo strani più veniamo emarginati ma penso sia normale.

Indosso solo una stupida vestaglia semitrasparente da 3285 giorni, quella che mi hanno dato il primo giorno di prigionia di riabilitazione ma non sono sporca e non puzzo, almeno credo, l'aria è talmente irrespirabile dentro questa stanza che non me ne accorgerei, ma non credo. Non sudo, il mio corpo non ha abbastanza acqua per permettersi di sprecarla e inoltre il mio esercizio fisico alias quattromiladuecentottantasette passi, sempre che possa essere considerato tale, non causa l'espulsione di acqua dalle mie ghiandole sudoripare, serve solo a tenere in movimento i miei muscoli. Non voglio finire atrofizzata, al sessantasette percento dei casi porta alla morte. E io non voglio morire in questo buco. È troppo squallido perfino per la morte.

Ogni traccia di luce è scomparsa dalla finestrella ed è ora di andare a dormire. Mi alzo dall'angolo della cella per dirigermi a trentatré centimetri più indietro della metà della stanza: il primo raggio di sole la mattina colpisce quel punto esatto dove adesso sono i miei occhi, voglio tenere il mio corpo in orario con il mondo esterno anche se mi piacerebbe andare a dormire senza più svegliarmi.

 

Sotto l'ombra del piccolo salice

un uccellino stava a riposare

che il vento piegare lo faceva

dopo il lungo e forte temporale

l'acqua piangente lo mutava

non aveva paura questo no

ma sempre forte il salice restò

finché sotto l'albero riposava.

 

Mamma mamma guarda cosa so fare con il cucchiaino!”

 

Mamma perchè papà non vuole che esca a giocare con gli altri bambini?”

 

Fratellone perchè cambi stanza?”

 

Mamma, papà guardate come sono brava”

 

Mamma perchè questi uomini con la tuta bianca sono entrati in casa, sono amici di papà?”

 

Papà perchè mi state facendo andare con loro, è il collegio per le persone che sono state cattive vero? Prometto che farò la brava lo giuro col mignolino.”

 

Mi verrete a trovare qualche volta? Vi voglio bene”

 

Voglio uscire da questa gabbia, ho paura, cosa volete farmi, no lasciatemi andare, perchè avete le siringhe in mano, non toccatemi, fermi, ho paura, voglio uscire da qui, non ho fatto nulla, dov'è il mio fratellone, perchè tutti urlano qui, perchè non mi rispondete, quando si mangia, ho paura, lasciatemi andare, voglio la mia mamma, perchè non sono venuti a trovarmi, cosa volete da me, ho paura...

 

Apro di colpo gli occhi cercando invano di tirarmi su. Sono ritornati. Era da centonovantun giorni che non li avevo.

Perchè sono tornati? Il tempo dei perchè è finito.

Mi calmo. Mi devo calmare.

Lo faccio solo dopo trentasette respiri. Non ho più sonno, sento ancora le grida di quella bambina. Mi trascino verso l'angolo cercando di respirare regolarmente. È tutto inutile, la mia tachicardia deve aver già attivato i sensori.

Mi porto le ginocchia al petto e ci appoggio sopra la fronte leggermente accaldata.

Inizio a contare, senza fermarmi, non devo pensarci di nuovo.

Arrivo al sedicimilasettecentoquarantadue quando sento qualcosa di umido e caldo scendermi lungo la guancia sinistra.

Mi sbagliavo, il mio corpo contiene abbastanza acqua da permettersi di espellerla dalle mie ghiandole lacrimali.

E finalmente dopo 3285 giorni piansi la mia prima lacrima in questa stanza di sedici metri quadrati.

 

 

 

 

 

#Salutaconlamanina

Ok prima cosa mi scusa per l'abnorme ritardo ma sono tornata dalle vacanze una settimana fa e il capitolo era già pronto ma grazie alla mia meravigliosa testa di cactus mi sono fatta mettere in punizione quindi niente capitolo ma oggi sono riuscita a convincere mia mamma a farvi un regalo e a postare...

Ma ora passiamo alle cose importanti. Grazie mille alle persone che hanno recensito la storia, vi sono veramente grata.

Ma tornando alla storia, so che avevo detto che i ragazzi comparivano dal secondo capitolo ma ho pensato che forse era meglio conoscere un pochino meglio la protagonista che ancora non ha un nome. Ma state tranquilli pian piano si spiegherà tutto. E ora ho un importante comunicazione da fare: oggi pomeriggio parto per l'Inghilterra e non ci sarò per due settimane. Mi scuso ancora se vi devo far aspettare così tanto per il capitolo successivo e mi scuso ancora di più se non riuscirò a rispondere alle recenioni di questo capitolo... sempre se ce ne saranno.

Anyway sappiate che vi amo immensamente anche le lettrici silenziose.

E grazie a chi è riuscito a leggere questo monologo di spazio autrice.

Ciaooo a tutte,

kiss kiss

M.o.E.

 

  
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