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Autore: sarahrose    14/07/2013    6 recensioni
SEGUITO di WRECKLESS.
1979. I Guns Fottutissimi Roses sono una neonata band di sleaze metal al primo tour.
Vorrebbero spaccare il mondo ma, ahimè, la sfiga li perseguita.
Ce la faranno?
La mission impossible è arrivare vivi a Seattle e onorare almeno nell'ultima tappa del tour.
Riusciranno i nostri eroi a spaccare il mondo?
Nota dell'Autore: RISATE A NASTRO E MOMENTI INTROSPETTIVI.
COME AL SOLITO... PROMETTO FOLLIE!!!
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axl Rose
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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1

 

W. Axl Rose

 

 

 

 

 

 

Fanculo il Mojave

 

Ehilà, ragazzi... come butta?

Vi ricordate del vostro vecchio amico Axl Rose e della sua sfigatissima band, vero?

 

Ci eravamo lasciati sotto il sole di cacca del deserto Mojave in panne con la macchina con gli avvoltoi che ci vorticavano intorno in quello che avrebbe dovuto essere il primo cazzo di tour dei neonati Guns N'Roses. Stavamo crepando di caldo e di sete. Insomma, per farla breve e dire pane al pane e vino al vino, eravamo nella merda al cubo.

 

Quando, però, ormai ogni lasciata sembrava persa...

 

Oh, cazzo!” gracchia Duffy Duff, saltando su come un tappo di spumante con le ultime energie residue. “Cazzo, ragazzi!!! Cazzo cazzo cazzo cazzoooooo!!! Guardate là!!!” strilla, agitando le braccia chilometriche come se fossero le pale di un cazzo di mulino a vento. “Ronnie James, ti ringrazio, cazzo!!! Grazie Sid Vicious, grazie!!!”

 

Poi, quando gli torna una voce decente, lo grida a squarciagola:

 

Siamo salvi, cazzo!!! Salviiiiiii!!!”

 

Il gruppo, ormai morente, non lo caga di striscio.

 

Solo quando un gran polverone avanza all'orizzonte, la band che spaccherà il mondo in due per poi rimetterlo insieme con un assolo di Gibson Les Paul, si rimette in piedi.

 

Dove andate, ragazzi?” domanda il nostro futuro salvatore, fermando il camion in mezzo al nulla ocra del Mojave.

Solo allora comprendo.

Solo allora inquadro la realtà.

Dal cassone, capisco che si tratta di un camion frigorifero.

Cosa trasporti, lo illustra chiaramente la fiancata.

 

King Pork

Rib Steaks

 

Dice l'insegna, allietata dal musone rosa e sorridente di un porcello grasso e inquartato da cartone animato. Cioè costate di maiale.

 

A Seattle, Dio volendo!” esclamo, ritrovando la fede e sfoderando la mia cazzo di ugola d'oro da dieci ottave per rispondere, superando il frastuono del motore del mezzo e le grida degli avvoltoi che, maledetti loro e chi li ha scagazzati, non ne vogliono sapere di togliersi dalle palle.

 

Saltate su!” fa il messo divino. “Forza, belli, che qua ci lasciate le penne, cazzo! So io quello che fa per voi...”

 

E noi, senza farcelo ripetere due volte, obbediamo. A rinfrancarci più di ogni altra cosa le calotte craniche crepate dal sole, è l'idea di viaggiare nel cassone refrigerato dopo esserci arrostiti i coglioni per ore.

Sia fatta la tua volontà, Dio del Rock e del whiskey!” ululo in preda ad una delle mie terrificanti crisi mistiche.

 

No, dico... e voi?

Al mio posto cos' avreste fatto, eh?

Me lo dite?

 

Io so una cosa: Dio è buono ma volubile.

 

E quando elargisce, va ringraziato e blandito, se no' poi si offende e sono cazzi da cagare.

 

E com'è che va ringraziato, secondo gli insegnamenti del buon vecchio Reverendo Beetle - che spero affoghi nella sua merda dannandosi l'animaccia?

 

Semplice, miei cari: col sangue.

Col sacrificio.

Colo sacrificio, cazzo. E col sangue.

Il sangue dell'Agnello, che poi sarei io.

 

Non visto, nella confusione generale dell'imbarco sull'Arca della Nuova Alleanza, metto mano alla lametta arrugginita che porto appesa al collo per scrivermi

 

DIO ESISTE

 

sulla pancia e

 

E GUIDA UN CAMION

FRIGORIFERO

 

sul petto reso color porpora dal fatto che io, con i miei capelli rossi, sono praticamente allergico al sole di marzo, figuriamoci a quello del Mojave.

 

Dopo che ho placato e ringraziato Dio sancendo con lui una cazzo di Nuova ed Eterna Alleanza fondata sul Sangue, mi copro le ferite perché nessuno veda il mio supplizio. Sta scritto infatti:

 

DIO, CHE VEDE NEL SEGRETO, TI RICOMPENSERA'

 

Quindi, uno dopo l'altro, ci issiamo a bordo trascinandoci dietro le chitarre e il basso. Purtroppo, però, per la batteria di Popcorn non c'è niente da fare. Tutto ha un prezzo, gente! E la magnanimità improvvisa di Nostro Signore, a quanto pare, non fa eccezione: l'obolo, oltre alla mia pancia cesellata a sangue con una cazzo di lametta da barba, è la batteria a doppia cassa di Steve che Duff ha appena mutilato trasformandola in una più up to dated monocassa.

 

Così, a malincuore, non abbiamo scelta: siamo costretti a lasciarla lì e a farle ciao-ciao con la manina mentre il suo legittimo proprietario, qui, piange e si dispera inutilmente.

E' la vita, gente.

Come se non lo sapessimo, cazzo!

 

L'autista ci chiude nel vano frigo con un paio di bancali di belle costate succose con l'osso surgelate a dovere e, francamente, amici... dopo il sole assassino del Mojave del cazzo, la cella frigorifera, nei primi cinque minuti, ci sembra il Paradiso Adesso. Dopo dieci... beh, ecco... cominciamo ad accusare il colpo.

Duffy Duff starnutisce a raffica e spande germi a tappeto. In un ambiente chiuso ad atmosfera zero come quello in cui siamo capitati, chiaro che per noi non c'è scampo e, in men che non si dica, diventiamo un coro gospel di tosse e di sternuti. E questo è il meno.

Il bello viene adesso, amici miei!

Non ci credete?

Cazzi vostri.

 

Dopo quindici minuti, il sudore ci è congelato addosso creando una sorta di pellicola solidificata che ci inguaina da capo a piedi come dei cazzo di filetti in crosta. Quello che ci manca, è solo la salsa al Madeira, poi siamo a posto.

A parte gli scherzi, ragazzi... e chi scherza, poi?

Me lo dite?

Vorrei vedervi voi, al nostro posto!

E che cazzo!

Un po' di rispetto...

 

Ed ecco, in rapida successione, i primissimi, inquietanti sintomi di ipotermia. Non spaventatevi. Piuttosto, pregate per noi. Ok?

 

Dita violette tendenti prima al melanzana addobbo funebre e poi al nero inferno prossime alla necrosi spontanea.

Tic nervosi multipli e incoercibili.

Macchie ipostatiche di tipo cadaverico su mani e piedi.

Frasi smozzicate a 33 giri o a 75, a seconda del soggetto, totalmente prive di qualsiasi nesso logico.

Cazzate a nastro ai quattro venti.

Funny Jokes del cazzo, cioè barzellette penose made in Duffy Duff – e questo, se permettete, è un brutto segno. Infausto, se posso essere franco.

 

Dopo venti minuti buoni on the road nel cassone-frigo, il nostro Slash, appassionato di dinosauri oltre che di chitarre elettriche, sta tenendo banco con una teoria alquanto bizzarra che, tra i meno setacciati della band – Popcorn in pole position – sta mietendo proseliti: secondo il nostro chitarrista non ancora cilindrato, ci troveremmo nel bel mezzo di una Seconda Era Glaciale con la funzione di Cavalieri dell'Apocalisse.

 

No, dico... ma vi rendete conto?

Va bene sparare cagate, ma adesso mi sa che qui si esagera, cazzo!

Voi cosa ne dite?

E' da ricovero. O no?

 

Io, che di Vangeli,modestamente, ne ho masticati fino alla nausea fino all'altro ieri, cazzo, mi permetto di dissentire.

 

Dio non c'entra niente nelle peripezie dei Guns Fottutissimi Roses, anzi! Figuratevi un po' voi se, con tutto il casino che succede ogni giorno nel mondo tra guerre in Medio Oriente, cazzo, fame nel mondo, malattie, bombe, morti e attentati eccetera eccetera, Dio si mischia con dei brutti ceffi da strada come noi! Anzi. Vi dirò di più. Mentre sono qui a surgelarmi il culo e le palle in mezzo a queste cazzo di costate dure come il ferro con una sete ladra, a mangiare le cazzo di stalattiti che ci pendono sulla capoccia dal soffitto del cassone per ristabilire un minimo di salivazione, resto convinto che, se davvero Apocalyptic Slash, qui, ha ragione... beh, allora... siamo giunti ai titoli di coda della nostra cazzo di avventura ancora prima ancora di cominciare... ad ogni modo, una cosa è certa: questa specie di Armageddon Adesso non è opera divina.

Ci tengo a precisarlo, prima che il Creatore ci strafulmini secchi tutti quanti. No, dico... ma ve l'immaginate?

A Seattle quello apre il cassone e... ci trova qui duri come dei cazzo di stoccafissi... e cazzo fa? Ci vende alla Findus a tranci?

Questa, lo ripeto, non è la fine del mondo.

E se anche lo fosse, non è Dio a volerla ma la sfiga che ci segue passo per passo e che, per i Guns Sfigatissimi Roses, è un morbo congenito che si va cronicizzando. E che, come dico sempre, a dispetto della fortuna che è cieca, mi sa che ci vede fin troppo bene.

 

Intanto, ad ogni gelido miglio di strada che ci avvicina alla nostra prima tappa, il nostro stato di conservazione peggiora.

 

I segni vitali della band si affievoliscono mentre il livello delle stronzate sparate per tenerci caldi il cervello sale alle stelle eben presto, grazie ad alcuni di noi, supera anche quelle.

 

Lo sapete come verrà, secondo me, la fine del mondo?” domanda a bruciapelo un ispirato Popcorn pronto per il forno a microonde.

 

Noi, ormai quasi completamente ibernati come Woody Allen ne Il Dormiglione, scuotiamo la testa all'unisono in un raggelante scricchiolio che, ahimè, non ha proprio più niente di umano.

 

Illuminaci, Popcorn!” esclama un irriconoscibile Jeff Isbell un tempo scolaro incompreso di Lafayette e ora cittadino del globo terracqueo che risponde al nome di Izzy Stradlin. “Tanto lo so che muori dalla voglia...”

 

Eddai, Steve!” gli fa eco Duffy Duff. “Non fare il prezioso!”

 

Avanti, spara!” fa Slash, sputando un chicco di grandine grosso come un limone “prima che il mondo finisca per davvero”.

 

Sarà un elefante” annuncia Steve, sibillino, le dita inchiodate nel naso alla ricerca dell'insondabile mistero della vita. “Un elefante gigante. O un tirannosauro con la diarrea!”

 

E prima che una pioggia di sputi solidificati dal gelo incolli Steve sul posto per l'eternità, accade l'indicibile.

 

Ragazzi, vi prego... non scandalizzatevi.

Non mollateci così...

Siate continenti... voi che potete.

Qui, purtroppo, è un'altra cosa...

 

Un crepitante, insidioso, pestifero peto made in Popcorn suggella la frase ad effetto e fulmina all'istante la band.

 

Dopo la delirante battuta di Steve, la situazione, se possibile, precipita di botto. E mentre noi, isolati dal mondo esterno e dall'estate da 'sto cazzo di Antartide su ruote, cazzo, non sappiamo più dove andiamo e ne' tanto meno, se davvero siamo ancora in viaggio o siamo fermi, la speme, ultima dea, ci abbandona di brutto.

 

Mentre le mie dita dei piedi se ne vanno lentamente a farsi fottere, io mi chiedo: quante cazzo di tappe bucheremo? Tutte quante o solo la prima? E poi: quanti cazzo di giorni è che siamo qua dentro, cazzo? Dieci giorni o dieci minuti?

 

Allora, per non dare di matto, mi butto sul ghiacciolo al Jack Daniels che è cresciuto nella bottiglia mandandola in pezzi e cerco come posso di fottermi il cervello e smetterla di tormentarmi con domande del cazzo a cui, al momento, purtroppo, non posso rispondere.

 

Poi mi dico: Fanculo le tappe. Fanculo il tour. Fanculo il Mojave e fanculo anche la sfiga.

Fanculo tutto. Tranne noi.

I Guns.

Le Pistole e le cazzo di Rose.

Che, se davvero vogliono spaccare, devono restare vivi e vegeti e, se non è chiedere troppo, almeno farsi vedere sul palco, chi cazzo se ne frega in che stato.

 

Cristallizzati. Saponificati. Ibernati. Scongelati. Putrefatti o Ronnie James Dio solo sa come, ma farsi vedere. Punto e basta.

 

La nostra fama, che ci precede come la sfiga, farà il resto. E se poi, addirittura, potremo concederci il lusso di suonare... beh, allora... passatemi il termine, la musica cambia.

Anzi, cambierà per sempre.

Ve lo giuro, cazzo.

 

Voi pensate a pregare che arriviamo a Seattle tutti interi, poi al resto penseremo noi. Ok?

 

E allora sotto, gente!

Fuori i rosari, cazzo!

 

Fuori i Buddha. I tappeti da preghiera. Le Bibbie. I Vangeli. I plettri dei Kiss e dei Led Zeppelin. I testi dei Nazareth e dei cazzo di Lynyrd Skynyrd apocrifi e non.

I pipistrelli azzannati di Ozzy Osbourne e la ghigliottina di Alice Cooper.

 

Fuori i ferri di cavallo e i corni antisfiga più grossi che avete.

Fate e dite quel cazzo che volete, basta che preghiate.

Ok? Pregate e sperate. Sperate e pregate.

Perché qui... marca maluccio...

 

Quello messo peggio è Slash.

Io lo chiamo Eyes without a face come la canzone di Billy Idol. Avete presente?

Occhi senza volto.

No, dico... con quel casco di tronchi surgelati che ha al posto della faccia, non trova più gli occhi e piagnucola “cazzo sono cieco! Non vedo una madosca...” chino sulla spalla di Izzy che gli fa pat-pat sulla schiena da bravo papà. “Come cazzo la suono adesso la chitarra? Eh? Me lo dici, Izzy?” Poi si rianima di botto. “Sai se esistono le tablature in braille?”

 

Giuro. Mi fa morire.

 

Poi c'è Duffy Duff, il novellino.

La sua acconciatura punk sembra scolpita nel granito e lui adesso sembra davvero una specie di Sid Vicious del Similaun, cazzo. Il Jack allo stato solido che gli scorre nelle vene non gli ha fatto niente bene. Almeno a giudicare dal colorito che ha preso e dal fatto che, invece di Eighteen come Alice Cooper, sta canticchiando On my Own meglio di Nikka Costa.

 

Non parliamo di Steve, che è meglio.

La Glaciazione, vi dicevo, l'ha sorpreso con le dita nel naso intento alle pulizie del Quattro Luglio.

Non fa un bel vedere, ma mi sa che dovremo tenercelo così fino al prossimo cazzo di disgelo.

E quando ha cercato di leccarsi via la patina di ghiaccio dalle labbra... la lingua non è più tornata al suo posto ed è rimasta esposta ai rigori del nostro microclima estremo in modo imbarazzante e innaturale.

 

Quanto a me, i bei capelli scalati e cotonati per ore con l'aiuto sacrosanto di Savannah e di Adrianna per il nostro primo tour, sono andati a puttane del tutto.

Ammosciati dal sudore nel Mojave, si sono rappresi col freddo e attualmente si trovano allo stato solido, pietrificati e duri come il marmo in una cazzo di aureola da santo che non mi si addice per niente.

 

Insomma, andiamo bene!

Se il buon giorno si vede dal mattino...

 

L'avevo detto, io, che noi, di iniziare un tour di venerdì 17, non ce lo potevamo permettere, ma... sapete com'è... l'entusiasmo della prima volta... l'adrenalina... le fighe da trombare e tutto il resto... ed eccoci qui.

 

Quindi, amici miei... adesso sta a voi.

Salvateci, vi prego!

Pregateci, vi salvo...

 

Volete sentirli i Guns Fottutissimi e ancora più strafottuti dal vivo, vero ragazzi?

E allora pregate, gente! Pregate!

Fate qualcosa!

Salvateci!

 

Cazzo... fate presto!!!


 

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SARAHROSE

 

   
 
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