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Autore: kannuki    14/07/2013    1 recensioni
Non ha alcuna arma con se, non può difendersi e non può neppure replicare il giochetto che ha fatto con Rose a suo tempo. Ora che Katherine ha assunto la cura per l'immortalità, non è certa che torni indietro, una volta morta... ed è piena di verbena, fattore che rende nullo qualsiasi tentativo di salvarla! Resisterà, farà quello che ha sempre fatto con Klaus: ignorerà Marcel e scapperà alla prima occasione... e se proverà a morderla, avrà una bella sorpresa.
Comincia come la seconda parte di 'Meet EM at 2:00 pm', incrocia 'Hannibal' e Will Graham a Baltimora e prosegue con 'The Originals' a New Orleans. Nessun Elijah è stato pugnalato in questa storia. ^^
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Hayley, Katherine, Pierce, Klaus
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Backover'
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Hayley POV

Devo usare la toilette... scusami.”

Non c'è problema.”

Mi dispiace ingannarlo ma io devo pensare a me stessa. Ho studiato la pianta della città di Baltimora e uno del branco mi deve un favore. Sono riuscita a mandargli un sms mentre Elijah era fermo dal benzinaio. Lui mi ha indicato il supermercato e il punto dove incontrarci. L'area dove si affaccia la toilette del personale, possiede un piccolo parcheggio riservato. Gli ho detto di aspettarmi lì con il motore acceso e una gran quantità di verbena nel portabagagli. Cammino normalmente, sorpasso gli inutili tornelli all'entrata e mi guardo intorno. Ho fame e devo fare pipì, ma devo togliermi il vampiro dalle costole. Il mio apparente girovagare si conclude appena individuo la porta aperta dell'uscita laterale dei dipendenti. Sorpasso una coppietta che sta baciandosi – strano luogo per manifestare affetto - e mi blocco quasi subito. L'ho visto davvero o sono solo paranoica? Mi nascondo dietro un separatore e le labbra si incollano fra loro. La verbena non basterà, penso trattenendo i capelli contro il collo. Il suono di un cellulare disturba l'udito fine di Klaus che si distacca dalla donna con un sospiro colpevole. E la donna è... Katherine?! Da quando... ma Elijah lo sa?

Klaus sospira di nuovo e batte il pugno sullo scaffale dietro Katherine che è rimasta inerme a fissarlo. Dice qualcosa a voce troppo bassa per essere udibile. Non credo sia stato un bacio passionale, lei aveva le braccia lungo i fianchi e non sembrava... Katherine scatta avanti, lo afferra per le guance e appiccica le labbra alle sue. Devo andarmene prima che si accorgano che li sto fissando. Però sono inchiodata al pavimento e una domanda che non mi sono mai posta prima, ronza nella testa. Sta dimostrando di avere qualche sentimento. Potrebbe interessarsi al bambino? Io non intendo farlo, perciò...

Klaus si volta verso di me, si irrigidisce, e solo allora Katherine smette di aggredirgli il collo. Fissa prima lui e poi me. Impallidisce e resta a bocca aperta. Poi, la rabbia le esplode dentro. Klaus la trattiene prima che possa saltarmi addosso, corro verso l'uscita laterale dei dipendenti, corro fino al parcheggio e trovo Mike appoggiato al cofano dell'auto spenta, a fumare e a pensare alla vita. “Via via via!” urlo aggirando una macchina e saltando fra due musi troppo accostati. Lui schizza dentro e appena mette in moto, sento uno schianto sul cofano. Merda! “Parti!” gli urlo, incurante di Elijah che si accuccia sulle ginocchia con uno sguardo di riprovazione sul volto. Non ci va leggero. Prima sfonda il parabrezza afferrando la maglietta di Mike, poi lo scaraventa fuori dall'auto che ha ancora il freno a mano inserito. Non ho via di fuga. Non posso guidare con la vettura ridotta in questo modo. La polizia mi fermerebbe dopo due metri. Slaccio la cintura e scendo dalla macchina. Il povero Mike sta bene ma è un po' ammaccato. Tutto questo trambusto mi ha fatto passare di mente... “Katherine!” esclamo. La mia bocca si muove da sola e il cervello non riesce a capire dove voglia arrivare l'istinto di sopravvivenza. Elijah mi fissa con un certo grado di diffidenza. “Katherine è nel supermercato!” ripeto camminando all'indietro. “Klaus è con lei e loro stavano...”

... facendo la spesa. Che ci fate a Baltimora?”

Sposto lo sguardo da Elijah a Klaus, alla donna che cammina poco distante. Non credo di aver mai ricevuto così tanto odio da una persona. Si sta consolando col fratello, che ha da lamentarsi? Sbircio Elijah per capire le sue intenzioni verso di me e verso Katherine. Sono passata in secondo piano ora che lei è qui. Istintivamente, le mie gambe si muovono verso una direzione ben precisa ma stavolta è Klaus a fermare la mia fuga. Gli rimbalzo addosso – è come urtare un muro – lui mi afferra e mi gira un braccio attorno alla vita.

Zitta e cammina se vuoi vivere” sussurra a bassa voce nel mio orecchio. Sto zitta e cammino. Klaus ha un motivo per uccidermi, a differenza di Elijah.

Klaus POV

Dove siete alloggiati?”

Da nessuna parte.”

Perché siete qui?”

Dobbiamo incontrare una persona”.

Chi?”

Un dottore.”

Mi fermo al semaforo rosso. La frenata è un po' brusca ed Hayley si aggrappa al sedile. “Scusa.”

Lei non risponde e guarda fuori del finestrino.

Che tipo di dottore?”

Un psicoanalista.”

Gli strizza vanno un casino, quest'anno. “Per te o per Elijah?”

Hayley mi guarda di traverso. Mi odia, è palese. “Non ponderi una terza possibilità?”

Rispondimi.”

Vorrebbe mandarmi al diavolo, lo vedo da come stringe i denti. “Un uomo ha rintracciato il telefono di Elijah... non sappiamo niente. Lo scopriremo quando lo incontreremo.”

Annuisco e anche se il suo cuore batte forte – e doppio – so che non sta mentendo. Riparto e getto un'occhiata alla sporgenza celata sotto la maglia. Hayley lo nota e accosta le falde della giacca. “Sta bene. Si muove, addirittura.”

Non dovrebbe farlo?”

No. Non così presto. Vivi qui, ora?”

Sono in visita da un'amica.”

Katherine?”

Quante domande!” sospiro rallentando in prossimità dell'incrocio con l'abitazione. “Sì, Katherine.”

Ma non ti odiava?”

Mi odia ancora.”

Strano modo di dimostrarlo.”

Non dovevo baciarla, è stato avventato e senza senso. Immagino che dovrò parecchie spiegazioni a Elijah domani.

Dove stiamo andando?”

C'è un albergo poco lontano da qui.” La sento ingoiare e lo sguardo che mi lancia, è fra il disgustato e l'incredulo. “Non metterti strane cose in testa, mi è bastato una volta.”

Una volta di troppo che avrei potuto evitare” sottolinea con voce tagliente. “Non sei quel che si dice un amante premuroso e attento.”

Me l'hai sbattuta in faccia, tesoro.” Non batte ciglio, ma sento il suo cuore impazzire di rabbia e indignazione. “Te l'ho chiesto: 'vuoi andartene o vuoi restare?' Tu hai scelto di restare...” Ho caldo, slaccio la giacca e i suoi occhi cadono sulla maglia insanguinata.

Di chi è quel sangue?!”

Mio.”

E come...”

Fai sempre tante domande?” Ho cercato di usare un tono leggero ma si sente trapelare il fastidio. “Non hai valige con te?”

Una borsa. Nella macchina di Elijah.”

E' insofferente e non vede l'ora di restare sola. Siamo in due. Le apro la porta dell'albergo e Hayley mi guarda con lo sguardo che dice 'non disturbarti'. Mi avvicino all'albergatore che sta leggendo il giornale. Non saluta, non sorride. Quasi ci ignora. “Una doppia, grazie.”

Non divido la camera con te.”

Alzo due dita in faccia al receptionist. “Due singole.”

L'uomo ci guarda a turno, svogliato. “Finite le singole.”

Allora due doppie.”

Abbiamo solo la doppia super deluxe.”

Mi sta prendendo per il culo. E' completamente deserto! “Senta, buon uomo...”

Va bene la doppia.”

Hayley gira il registro e firma nella casella indicata, sbattendo la carta d'identità sul bancone. Afferra la chiave e marcia in direzione dell'ascensore. “Non bisogna questionare per ogni cosa.”

Una doppia super deluxe, tzè!” soffio appoggiando il braccio allo specchio e spingendo un pulsante a caso. “Minimo ti devono fornire due schiavi per tutto il soggiorno...”

Hayley si ferma sulla porta della camera e mi guarda, nervosa. “Non credere che ti inviterò ad entrare.”

Non illuderti, non hai alcun potere su di me. Tanto meno interesse.”

Hayley alza le sopracciglia e infila la chiave nella porta. “State insieme?”

Rido per la sua battuta e scuoto la testa, abbassando volutamente la voce. “Niente di quello che hai visto era reale...”

... ma scommetto che Elijah non deve saperlo.”

Piccola putt... mi viene una voglia di... “No, non deve saperlo. Puoi essere così gentile da non riferire nulla di ciò che credi di aver visto?”

Ti ha infilato la lingua in gola.”

Eh sì, l'ha fatto. Scrollo una mano nel vuoto, facendo spallucce. “Un'illusione ottica.”

Oh, un'illusione...”

Intrigante. Questo giochetto ci ha portato lontano dal punto di partenza, una volta. Non credo di volerlo ripetere, ma il bacio con Katherine mi ha eccitato e non riesco a farmela passare.

Mi cucio la bocca se mi lasci andare.”

E dove vorresti andare, sentiamo.”

Lontano da voi e dalle streghe.”

Le streghe ti trovano sempre” sussurro lasciando scivolare il dorso dell'indice sull'arco della mandibola. “Un punto in comune.” Sta combattendo. Lo vedo da come socchiude le labbra e da come mi ricaccia indietro con tutte le sue forze. E' lusinghiero, ma non è lusinghiero ciò che sto pensando di lei, ora.

Hayley impallidisce e si appoggia a me, inspirando forte. Geme e si contrae tutta. Dolore. Sento il dolore nella parte più interna del suo corpo. Non proviene da lei, ma dal feto. “Sta soffrendo” mormoro e lei mi guarda, pallida e quasi piangente. “Andiamo all'ospedale.”

No... capita spesso... ora mi passa... devo solo... sdraiarmi...”

Se non mi inviti ad entrare, a quel letto non ci arriverai mai.”

Hayley esita poi mormora un 'entra' che non ha il sapore della vittoria. Deve stare davvero male per cedere così velocemente. La prendo in braccio e lei si accartoccia contro di me. Quando la poso sul letto, resta distesa su un fianco, tenendosi il ventre. “Deve aver capito... di non essere benvoluto...”

La sensazione che mi assale è orribile. Per un lungo momento non dico niente. Mi limito a guardarla, seduto sulla sponda laterale del letto. “Potevi abortire.”

Sono contraria all'aborto...”

Hayley ansima, mordendo forte il labbro inferiore. Sento la pelle lacerarsi. “Perchè... non mi hai... ucciso...”

Che razza di domanda! Non l'ho uccisa...

Hayley mi guarda di sottecchi, massaggiando la pancia.

Non l'ho uccisa perché...

Poso la mano sulla sua. Calore. Vita. Bisogno. La ritiro dopo poco e sento i muscoli del viso contrarsi. Mi allontano dal letto, confuso. Sto sudando. Butto il giubbotto a terra e a seguire, la maglietta sporca. Devo fare una doccia per togliermi la sensazione di dosso. Sbatto la porta in faccia alla disperazione di Hayley, ma in realtà, sto solo cercando di tenere fuori la mia.

  
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