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Autore: Nihal07    15/07/2013    3 recensioni
"Non seppe dire quanto durò.
Forse qualche secondo. O addirittura qualche minuto.
Sta di fatto che quando aprì gli occhi, si ritrovò tra le braccia di un uomo che non conosceva."
E se Sakura perdesse la memoria? Se non ricordasse più Naruto e Kakashi?
Nuova KakaSaku!! (In pochi capitoli)
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Sakura Haruno
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Salve a tutti! =D Ringrazio come sempre!
Volevo solo avvisare che nella storia Kakashi è OOC, quindi non insultatemi mentalmente, vi prego XD Inoltre, mi dispiace essere così diretta e far passare poco tempo insieme a questi due, ma... Avevo avvisato sarebbero stati pochi capitoli =) In questo periodo mi manca un pò di romanticismo XD
Grazie a chi segue, legge, e lascia recensioni =D Ricordate, una recensione rende felice me e anche voi, perchè voi sarete appagati dal fatto di aver fatto contenta una persona in più su questa terra! Non regge eh...? Buona lettura!

 


Capitolo III
 

 
Quel pomeriggio Kakashi non si fece vivo, e prima di rivederlo, Sakura dovette aspettare il giorno dopo.
“Ka…Kakashi… Giusto?”
Si era presentato davanti la sua porta.
“Già. Senti, hai qualche impegno previsto per oggi?”
Oddio, quell’uomo le stava chiedendo di uscire? Bè, non le sarebbe dispiaciuto.
“No, perché?”
“Vorrei farmi perdonare per quello che è successo in missione.”
Sakura negò con la testa. “Ne avevamo già parlato, e io le avevo detto che non importava.”
“Per favore. Lascia che rimedi.”
Ripetimelo con lo stesso tono, per favore, pensò l’Haruno.
Sakura sospirò, ma poi sorrise. “E va bene. Arrivo subito.”
Dopo 10 minuti, Sakura era pronta.
Si fece coraggio, respirando a fondo. “Senta…”
“Dammi del “tu”.”
La ragazza annuì. “Puoi darmi una mano con delle tecniche?”
“Perché lo chiedi a me?”
Probabilmente Kakashi si aspettava una risposta strana che potesse ricollegarsi a ricordi passati, quando erano maestro e allieva, ma questa non arrivò.
“Naruto mi ha detto che lei è uno dei ninja più forti del Villaggio.” Sakura alzò le spalle.
“Come vuoi.” Kakashi sorrise e lo sguardo di Sakura si addolcì.
Però una domanda nella testa della ragazza continuava a fare avanti e indietro: Perché le aveva chiesto di uscire?
Infondo lo conosceva da poco, no?
Arrivarono fino al campo d’addestramento dopo un paio di minuti.
La casa di Sakura era davvero vicina, infatti era sempre la prima ad arrivare quando lei e i suoi compagni dovevano incontrarsi per qualche missione.
Appoggiò lo zaino a terra.
“E quello? Da dove l’hai tirato fuori?”
“Ce l’avevo fin dall’inizio. Dopo l’allenamento, prevedo di cambiarmi.”
Prevedibile.
Kakashi cambiò argomento. “Che tecniche devi provare?”
“Niente di particolare. Mi serve solo qualcuno che stia fermo mentre lo colpisco.”
Kakashi alzò un sopracciglio e Sakura rise. “Sto scherzando naturalmente.”
Si infilò i soliti guanti neri che indossava per combattere. “Pensa a parare ogni colpo.”
“E allora sì, che se ne manco uno mi faccio male.” Disse il jonin a se stesso a bassa voce.
La ragazza rimase in short e si tolse la giacca, restando in canottiera.
“Hai detto qualcosa Kakashi?”
“No no. Sei pronta?”
Ricordava benissimo quanto un pugno di Sakura potesse fare male, ma lei non pensava minimamente che lui lo sapesse.
La rosa annuì e scattò in avanti. Si fermò un metro prima di Kakashi, e poi saltò in alto.
L’uomo alzò la testa, ma la luce del Sole lo costrinse a chiudere gli occhi e riabbassare lo sguardo.
“Diamine…”
I suoi sensi però non smettevano mai di stupire: la sentì correre dietro di lui, e si girò appena in tempo per fermare il suo colpo.
“Credi davvero che un trucco come questo possa abbattere le mie difese? Dovevi scegliere qualcun altro se era questo il tuo scopo.”
Sakura sorrise, ed esplose in una nuvoletta di fumo, ricomparendo dietro di lui.  Si abbassò, cercando di farlo cadere con una scivolata, ma Kakashi saltò, prendendo le debite distanze.
Non ebbe il tempo di pensare ad un contro-attacco, perché Sakura lanciò verso di lui dei kunai, che Kakashi, grazie al suo Sharingan parò senza problemi.
Quasi si sentiva in colpa ad usarlo.
Appena i kunai caddero a terra però, si ritrovò Sakura davanti, la quale aveva approfittato del fatto che Kakashi si fosse concentrato soltanto sull'ultimo colpo.
Quando si fermerà questa ragazza? – Pensò.
Si spostò e venne sfiorato dal colpo della rosa. Ancora troppo vicino però, a Sakura bastò girarsi sul piede che aveva appoggiato a terra, per poterlo colpire allo stomaco con una gomitata.
L’uomo non potè muoversi per un paio di secondi, e la ragazza ne approfittò per appoggiargli una mano sul petto e bloccarlo a terra.
Kakashi maledì il momento in cui aveva deciso di non usare la sua arte illusoria.
“Sto per… Morire…”
Sakura piegò la testa di lato. “Hey! Non ti ho rotto niente… Se ti avessi colpito più forte, allora sì, che saresti dovuto correre in ospedale.”
“Sakura… Hai mai colpito…” Respirò. “Te stessa?”
“Ehm… No…”
“Allora non puoi capire…”
La ragazza si alzò. “Su, afferra la mia mano.” Gliela porse.
“No, lasciami un altro minuto qui.”
La rosa rise. “Scusami…” Arrossì e si passò una mano dietro alla testa. Poi si sedette di fianco a lui. “Comunque è stato gentile da parte tua non usare qualche tecnica strana. Uno come te, deve saperne un bel po’”.
“Uno come me?”
Sakura annuì e si sporse in avanti. Per la prima volta si perse cercando di decifrare i messaggi che mandava quello sguardo. “Sei strano. In senso buono naturalmente. A partire dai tuoi capelli.”
La luce del Sole abbagliava Kakashi, il quale socchiuse gli occhi.
L’Haruno si sporse ancora di più coprendo il riflesso dei raggi del Sole sopra l’uomo. “Mi stai ascoltando?!”
Kakashi pensò che era davvero carina, ma poi si ripetè subito che era sbagliato pensare questo della sua allieva. Devi solo ricordarle che sei il suo maestro. Non sei qui per altro.
“Si… Ma sto cercando di riprendere fiato…”
“Non può averti fatto così male!”
Seguì un minuto di silenzio.
“Ho fame. Andiamo a mangiare qualcosa?”
Kakashi annuì e si tirò su.
Per tutto il percorso, Kakashi venne tempestato di domande.
“Kakashi.”
“Si?”
“Sei sempre stato un ninja di Konoha?”
L’uomo annuì. “Ma prima appartenevo all’Ambu. Solo successivamente mi hanno affidato ad un gruppo di marmocchi.”
Ma questo lei avrebbe già dovuto saperlo.
“Ah si? Quindi sei anche il Maestro di un team?”
“Si.”
“Forte! Non ti darei nemmeno un briciolo di autorità però.”
Kakashi si fermò a guardarla sbigottito. “Questa è l’offesa più grande che mi abbiano mai fatto.”
Sakura alzò le spalle. “Non riesco ad immaginarti babysitter di qualche ragazzino.”
“Oramai, sono grandi. Non sono più il loro maestro.”
“Accidenti, e io che volevo conoscerli… Posso farti una domanda un po’ più personale?”
“Ho paura a rispondere di si.”
“Quanti anni hai?”
“34.”
“Ah si? Te ne davo di meno. Cavolo…”
“Cosa?”
“Per un attimo ho pensato ci volessi provare con me…”
Kakashi arrossì. “Eh? No no… Aspetta! Come ti è venuto in mente?”
“Uno sconosciuto ti chiede di uscire solo per un appuntamento…”
Kakashi si spiaccicò una mano sul viso.
Mangiarono qualcosa al volo e poi continuarono a fare un giro per Konoha.
“Hai qualche fidanzata al momento?”
“E questa che domanda è?!”
Sakura alzò le spalle. “Puoi semplicemente dirmi che è una domanda sconveniente e avventata, oppure rispondere.”
L’uomo abbassò lo sguardo, poi sorrise tra sé e sé.
“Si.”
La ragazza ritornò alla realtà, convinta di aver capito male. “Si?”
L’uomo annuì.
“E chi è?”
Cavolo…
“Non è di questo villaggio.”
Sakura si ritirò un momento nei suoi pensieri. Cos’era quella sensazione che stava provando? Non sarai mica gelosa di una persona che conosci da pochissimo, spero.
“Sakura.”
“Si?”
“Sto scherzando. Comunque non fare mai più domande così imbarazzanti.”
Lei sorrise. “Come vuoi. Possiamo passare per il centro? Devo fare la spesa per stasera.”
“La spesa?”
“Non la fai mai tu? O il grande Kakashi non ha bisogno di mangiare? L’avrei fatta stamattina, ma qualcuno ha insistito perché accettassi di venire all’appuntamento.”
Kakashi sbuffò.
Camminarono fino al centro e Sakura si fece strada tra le bancarelle.
Comprò un bel po’ di roba e Kakashi la aiutò a portare le borse.
“Questa è tutta roba per te?”
“Certo. Dici che è un po’ troppa? Avendo i turni in ospedale non ho molto tempo per uscire ogni giorno.”
“Domani pomeriggio devi recarti lì?”
“No. Perché? Vuoi chiedermi ancora di uscire?”
“Direi di no. Non voglio essere bombardato per un altro pomeriggio intero dalle tue domande.”
“Peccato. Avrei detto di si.”
Arrivarono a casa di Sakura, e Kakashi si fermò all’entrata.
“Tieni Sakura, io devo scappare.”
“Ah si? La tua fidanzata ti aspetta?”
Sakura si chiese se quell’uomo, sempre pacato e introverso potesse avere una vita sessuale attiva.
Ma questi non erano affari suoi.
Stavolta Kakashi decise di controbattere. “Da questo interessamento presumo che vorresti essere la mia presunta fidanzata e uscire con me.”
Sakura arrossì. “Non volevo dire questo.”
“Naturalmente.”
Sorrise e la salutò, prima di scomparire in una nuvoletta di fumo.
Si disse che doveva concentrarsi. Il suo scopo non era quello di conquistare una ventenne, ma quello di farle ricordare il loro passato.
D’altra parte Sakura si lasciò cadere sul divano. Infondo a lei non era nemmeno dispiaciuto andare a fare un giro con lui, ma se il suo scopo non era provarci con lei, allora cosa voleva?
Sospirò.
Lui aveva qualcosa. Qualcosa che le piaceva.
Sì, pensò. Mi piacerebbe essere la tua ragazza per un giorno soltanto. Tanto per capirti, tanto per passare ancora del tempo insieme a te.
 

  
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