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Autore: Idra_31    27/01/2008    11 recensioni
"Gerard chiude gli occhi, punti colorati sotto le sue palpebre. "Buonanotte." Pensa, ma non lo dice. Chiude nel suo cuore quell'addio". Frerard,totalmente AU.
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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ooooooooo  DISCLAIMER: I MyChem non mi appartengono, quello che scrivo non corrisponde a verità e non sribacchio a scopo di lucro.

Sottolineo che questa fanfic è un AU. Molte cose non combaceranno con la realtà, tipo le età, e alcuni fatti saranno anacronistici.

CAPITOLO PRIMO


Entro con il mio vecchio fuoristrada, rombando, nel parcheggio della "Belleville High School" . Scendo dall'auto, accarezzo con le dita la scritta nuova di zecca, in vernice, che campeggia sulla fiancata sinistra, e mi sfilo gli occhiali da sole che sono stati come uno schermo per me per tutto il tragitto da casa a scuola, come se con questi la gente potesse non vedermi, non notarmi. Non si tratta di vergogna, ma di pudore.
"Quando si stancheranno di farlo?"
Il mio secolare amico Matt, il mio fidato e inseparabile compagno di scuola dalle elementari, si avvicina indicando il lato dell'auto dove si era poggiata prima la mia mano.
"Presumo mai. Almeno questa volta non hanno fatto nessun errore ortografico." Ironizzo.
"Sì, mi ricordo di quando sei andato in giro con la scritta FAGOT sulla fiancata."  Ribatte, prendendomi sottobraccio.Ci dirigiamo insieme all'entrata di scuola.
"Mikey?"  Mi chiede.
 Inserisco alcuni centesimi nel distributore del caffé e attendo di ritirare il carburante per la mia prima ora di scuola. Senza non parto. Capisco che è un vizio che mi consumerà il fegato, ma l'uomo non sarebbe quello che è se non si facesse distruggere dai vizi. Filosofia mattutina pre-caffeina.
"Il cagasotto ha preferito prendere l'autobus." Rispondo. Alcune volte ho la sensazione che mio fratello si vergogni di me.
"Gee, oh Gee, com'è fashion la tua auto!" L'idiota più idiota di tutti in questa scuola di idioti, con i suoi due compari, avanza verso di noi.
"Sparisci, Jess del cazzo!" Sputo.
"Cosa hai detto, finocchio?" Mi punta un dito contro.
“Ha detto di toglierti dai piedi. Quale parte di sparisci non ti è chiara?” Interviene Matt. Questi qua non hanno capito un cazzo se credono ancora di intimorirci.
“Audaci, i frocetti!” Dice ai suoi amici.
“Forse è da un pò che non assaggiano i tuoi pugni.” Lo esorta uno di loro, quello più brutto e sfigato, col ghigno idiota perennemente stampato sul volto.
“Infatti, mi pare proprio che sia passato troppo tempo dall’ultima volta. Che ne dici  se ti rinfrescassi la memoria?”
“Che ne dici di andare a fare in culo?!”
 Scatta in avanti verso di me, ma prima che possa fare qualunque cosa schizzo il mio caffé bollente sulla sua faccia.
“Ahia, stronzetto, sei morto!” Indietreggio nello stesso momento in cui un ragazzo alto e robusto afferra Jess per la collottola.
“Chi caz-Bryar!” Il mio amico Bob gliel’ha fatta fare più volte nei pantaloni a questo playboy.
“Che intenzioni hai?” Gli sussurra in un orecchio. Jess tenta di liberarsi dalla presa dell'altro.
"Io non ho nessuna intenzione..." Risponde divincolandosi.
"Stavi scambiando quattro chiacchiere amichevoli allora?"
"Io, sì." Balbetta Jess. Bob lo molla, senza smettere di fissarlo, minaccioso quanto basta a spingere Jess a battere in ritirata.
"Ragazzi, andiamo!" Il coglione chiama i suoi a raccolta e inciampando sui suoi stessi piedi si immerge nel flusso degli studenti che si accingono a raggiungere le proprie classi.
"E bravo il nostro body-guard!" Fa Matt dando pacche sulla spalla ad un accigliato Bob.
"Arriverà il giorno che le prenderà quel cretino. Per adesso è solo un assaggio." Borbotta.
Sbuffo, imprecando contro il mondo per il mio caffè mancato.
"Come faccio a seguire matematica senza caffeina in circolo?!"
"Gerard, devi d-i-s-i-n-t-o-s-s-i-c-a-r-t-i." Mi rimprovera Matt.
Il mio insulto viene soffocato dal trillo della campana.




Una pallina di carta colpisce la mia nuca. Mi volto infastidito, massaggiandomi la parte offesa, per scoprire l'identità del mittente.
Un ragazzo occhialuto, due banchi più indietro, mi fa ciao ciao con la mano.
"Che vuoi?" Sillabo muovendo solo le labbra.
"Ho saputo di stamattina." Ghigna."Jess ha già raccontato a mezza scuola che gli hai ustionato la faccia."
"Non ho fatto nulla del genere. Jess ha la tendenza ad esagerare." Borbotto.
"Lo s-"
"Signor Way e Signor Toro, finito di fare salotto?" Il professare ci guarda truce dal suo posto alla cattedra.
"Scusi." Biascica Ray, mentre io torno all'attività dalla quale il mio amico mi aveva distolto. Scrivere ipotetici testi di ipotetiche canzoni per un ipotetica band.
"And you can't keep my brother and you won't fuck my friends..." Imbratto sul foglio con la mia calligrafia incerta e tremolante di adolescente liceale turbato e depre- una melodia mi esplode in testa e comincio a canticchiare.
"Signor Way, parla anche da solo adesso? Vada a farsi un giro fuori e a parlare coi muri se le pare!"
Mi alzo strisciando la sedia sul pavimento il più possibile ed esco dalla soffocante aula di matematica. Mi dirigo al mio armadietto e lo apro con tanta foga da far rovinare tutti i libri e i quaderni al suo interno per terra.
"Alla faccia del professore!" Impreco.
"Vuoi una mano per caso?"
"Non ho bisogno di nulla, grazie!" Replico acidissimo non riconoscendo nella voce di chi ha parlato quella di qualcuno dei miei 4 amici.
"O-ok, volevo solo sapere se-ecco io.." Pigola lo sconosciuto.
Alzo gli occhi verso di lui dopo aver raccattato la mia roba. Lo squadro da capo a piedi e un sorrisino si fa strada sul mio volto. Sarà poco più alto di un metro e sessanta, è decisamente più magro di me, ha l'espressione più dolce che abbia mai visto sul volto di un essere umano, due occhi nocciola sgranati e una boccuccia tutta da baciare. Mi pento subito di avergli risposto male.
"Tranquillo, è colpa mia."
Mi sorride imbarazzato.
"N-no, non cre-"
"Come ti chiami?" Gli domando a bruciapelo senza farlo finire di parlare.
"Sono Frank, Frank Iero."
"Sei nuovo?" Continuo imperterrito.
"Veramente no" Mormora, mordendosi un labbro. Dove ti sei nascosto tutto questo tempo, santodio?!?
"Io sono Gerard Way." Gli allungo la mia mano, guardandolo dritto negli occhi.
"Sì, lo so chi sei." Dice afferrando la mia mano.
"E nonostante ciò mi stringi la mano?" O non conosce per intero la mia fama o a differenza di mezza scuola ha un pò di sale in zucca.
"Io non ho pregiudizi" Mi fa, scuotendo il capo.
"Mi fa piacere. Sei di una specie rara allora!" Le sue guance si tingono di nuovo di rosso. Questo ragazzo avrà una malattia congenita che lo porta ad arrossire ogni volta che apro bocca. "Senti...Ti offro un caffé per farmi perdonare di essere stato sgarbato con te prima."
Lui annuisce e mi segue silenzioso.
"Quanto zucchero?" Domando mentre inserisco gli spiccioli nel distributore.
"Il più possibile"
Gli porgo il bicchiere col caffé e scelgo il mio.
"Non ti avevo mai visto prima d'ora." Dico. Frank si agita affianco a me.
"Non che mi faccia notare." Mormora.
"Con questo non intendo dire che sei un tipo anonimo." Anzi.
"Non sono preso molto in considerazione in questa scuola." Afferma, muovendosi nervosamente sul posto.
"Tu pensi sia meglio essere ignorato o essere umiliato? Perchè se dici facciamo a cambio." Il mio tono esce più graffiante di quello che intendevo. Ho pure sbagliato caffé mettendoci tre chili di zucchero e sono costretto a mandare a puttane pure il secondo caffé di questa giornata.
"Scusa non volevo essere di nuovo scortese. Scusa." Cerco di riparare, mentre tento di fare canestro nel cestino dell'immondizia col mio bicchiere. Non faccio centro. Sono negato per gli sport. Ecco un'altra cosa che ha contribuito a rendermi impopolare precludendomi inoltre l'ingresso alla cerchia dei quarterback e delle cheerleader.
"Fa niente. Come mai girovaghi per scuola?" Mi chiede d'un tratto, mentre ci spostiamo in cortile.
"Il professore non tollera tanto a lungo la mia presenza in classe. E tu?"
"La professoressa mi ha sorpreso a leggere Superman. Sì, lo so che è da sfigati però-"
"Vedi che leggo la Marvel da quando avevo 5 anni!" Ribatto, con una voglia sempre maggiore di sorridere. Non ho avuto niente di cui sorridere per giorni.
"Uhm, in effetti lo immaginavo."
Studio il suo profilo alla luce del mattino. è adorabile come concentra la sua attenzione, assottigliando gli occhi, mentre si accende una sigaretta. Non riesco a non rimanere affascinato dalla forma delicata delle sopracciglia o del naso. Sposto il mio sguardo alle mani, callose e dalle unghie mangiucchiate e sui polsi sottili. Attorno al polso destro è tatuata una scritta in rosso, non riesco a capire cosa dica.
"Vuoi una sigaretta?" Mi domanda. Accetto volentieri, non è ho fumata neanche una oggi.
"Sei del secondo anno?" Chiedo.
"Sì, sono compagno di Mikey."
"Davvero? Siete amici?" Non riesco a camuffare la speranza nella mia voce. Magari viene a studiare a casa mia.
"Non molto, a dire la verità."  Peccato.
Getta via la sigaretta facendole fare tre giri in aria.
"Ora torno in classe. Se la prof mi fa entrare." Dice, scostandosi un ciuffo di capelli dall'occhio. Aww.
"Ok, è stato un piacere, Frank."
"Grazie per il caffé."
Mentre si allontana mi godo la visuale del suo fondoschiena, che non avevo ancora visto.
Mi rendo conto di non aver più bisogno di prendere quella cosa dal mio armadietto. Sto già bene così, per ora.



"Gerard." Matt mi affianca col suo vassoio in fila a mensa.
"Matthew".
"Quel pallone gonfiato di Jess sta mettendo in giro voci non del tutto vere."
"Lo so." Biascico.
"E...?"
"E non mi interessa. Che dica quel che vuole."
"Cosa ti do, ragazzo?" Mi chiede la donna della mensa.
"Patate, pollo, e ancora patate. E una mela."
" E a te?" Chiede a Matt, che non le presta attenzione, blaterando ancora su Jess e la sua idiozia.
"Ragazzo?!" Sbuffa la donna infastidita.
"Del pollo. E una pera." Rispondo io per lui.
"Perchè, è a dieta?" Commenta servendolo.
"No, ma dovrebbe. Grazie."  Matt mi molla una gomitata, mentre cerchiamo posto per sederci. Ci uniamo come di consueto a Ray, Bob e Mikey.
"Ciao, fratellone." Mi saluta Mikey.
"Con te non ci parlo. Non sei voluto salire in macchina con me stamattina."
"Sì, ma lo sai il perchè-"
"Taci, fedifrago." Lo zittisco. Improvvisamente noto davanti a me, al tavolo dei secchioni, nerd e geeks vari, Frank. Mi stava guardando e adesso ha distolto lo sguardo. Non riesco a impedirmi di pensare che sia tenero, in ogni cosa che fa.
"Gee, Gerard, tu?" Ray sventola una mano davanti a me. "Ti stavo parlando."
"Eh? E che dicevi?" Frank mi aveva assorbito.
"Se si può fare oggi a casa tua quella cosa."
"Cosa? Quale cosa?" Chiede mio fratello, due patate in bocca e lo sguardo corrucciato.
"Fatti nostri" Rispondiamo in coro io e Ray. "Comunque sì, penso di sì. Facciamo alle cinque?" Ray annuisce.
"Per voi va bene?" Domando a Matt e Bob.
"Io devo studiare." Replica Bob.
"Io no" Fa invece Matt, un sorriso a trentadue denti. Bob lo guarda male. Prevedo aria di scazzi tra questi due.
"Allora facciamo domani." Concludo.
"Mi dite cosa..?!" Piagnucola Mikey.
"Stai sempre a frignare, Way?!"
Un altro degli idioti fotocopia di Jess passa dal nostro tavolo a lanciare frecciatine.
"Guarda come piange il tuo spasimante, Alicia?!"
Mikey diventa di un rosso acceso, non saprei dire se più per la rabbia o per l'imbarazzo.
"Piantala, Brian. Non sei più divertente." Commenta la ragazza chiamata Alicia, lanciando occhiate di scusa al nostro tavolo.
"Lo detesto. Se continua così lo uccido, giuro che lo uccido." Brontola Mikey.
"Calmati, Mikes. Non ne vale la pena." Gli intimo.
"Non si può sempre subire. Non possiamo sempre tacere davanti ai loro soprusi. Questa si chiama debolezza, Gee."
"Io la chiamo superiorità. Tu fai come ti pare."


NOTE
L'idea della scritta FAGGOT sul lato dalla macchina l'ho chiaramente presa in prestito da "Queer as Folk"( Aww *ç*).----------> ho contagiato le mie due migliori amiche con questo telefilm (vero Blaise???)
Per quanto riguarda l'aspetto di Ray, il nostro chitarrista è senza afro e porta gli occhiali perchè alcune foto del liceo lo ritraggono così.
Non so che altro aggiungere, se non grazie a:
Gufo, FaKe_RoMaNcE, blaise_sl, chemical_kira, vampirejunkie, Mcr_girl, Super_nacho_girl, blinka.
Spero che la storia non vi deluda, care ragazze! Fatemi sapere che ne pensate di questo primo capitolo, pliiiz. E sì, il Franco è proprio dead, questa storia è una tragedia.
Baci,
Idra.
  
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