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Autore: xpaynehugme_k    15/07/2013    1 recensioni
Un semplice biglietto della lotteria che le farà cambiare totalmente la sua vita.
Leggere per credere. E' una storia molto originale, non è la solita storia d'amore.
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 4






 




Drinn…Drinn…Drinn
- Pronto?- dissi con voce assonnata.
- Stai ancora dormendo Jen? Alzati ti sto portando la colazione.-
-  Sisi sono sveglia, a dopo- e chiusi la chiamata.
Mi alzai da letto e andai in bagno e vidi un mostro di fronte a me. Dovevo iniziarmi a curare di più, dovrò chiedere a Amy di prestarmi qualche sua crema miracolosa. Già che c’ero anche di andare a fare shopping insieme, avevo perso la voglia di comprare perché non avevo abbastanza soldi ma adesso? Sono ricca. Sentii il campanello e andai ad aprire e chi era? Amy con tanto di Gucci e Prada addosso e con il mio bel caffè.
-      Jen! E’ successa una cosa bellissima –
-      Buongiorno anche a te Amy –
-      Ah si scusa, ciao – mi abbracciò – comunque vivi nel mondo della pietra? –
-      Non ho capito la battuta – e mi grattai la nuca.
-      Non controlli Twitter? –
-      Ahm…l’ultima volta che l’ho aggiornato è stato l’anno scorso… per dare gli auguri di capodanno.
-      Beh oggi lo riaprirai perché ci sono molte sorprese per te- e mi fece quel sorriso che certe volte mi spaventa.
-      Okay.. ma il mio cellulare non me lo permette – e le mostrai il mio bellissimo, indistruttibile Blackberry.
-      Cose da fare: comprarti un nuovo cellulare magari un Iphone che dici? Vabbe ci penseremo dopo a quello, tieni il mio e controlla.
Presi il suo cellulare ed entrai nel mio profilo..
-      OH MIO DIO! HO 15 MILA FOLLOWER! Prima ne avevo 50-60 giù di li.
-      E sai perché? Sei nel giornale di oggi e appena altra gente lo leggerà aumenterai ancora di più –
-      Non pensavo che vincendo la lotteria sarei diventata pure famosa –
-      Adesso lo sei e ti aspettano altre sorprese –
-      Del tipo? –
-      Beh…ho controllato la tua posta e hai ben 5 inviti per delle feste molto importanti –
-      Eh? Fa vedere! –
-      Ehi! Con calma, hahaha sei curiosa eh? –
-      Stai zitta e fammi vedere – le sorrisi.
Guardammo insieme alcuni inviti, alcuni mi convincevano altri no. Più che altro non mi andava di vestirmi elegantemente ma in tutti gli inviti richiedeva vestirsi così. Dopo tante urlate di Amy sul vestirmi bene e nel dire che io sono fortunata ad avere un bel fisico, optai per una festa in maschera, almeno non mi si vedeva la faccia ed era uguale a non fare figure di merda e farmi vedere con un vestito che forse mi renderà ridicola.
-      Okay..ma io volevo andare in quello in tema hawaino. – e fece il musone
-      E invece andremo in questo e tu verrai con me –
-      Ovvio che vengo, ti pare che io, Amy Clark mi perda una festa da tappeto rosso e limousine? Non mi conosci bene allora. Adesso che abbiamo scelto, andiamo a fare SHOPPING! – disse l’ultima parola con molta enfasi.
-      Ahw andiamo.. – grugnai sapendo che mi aspettava una giornata molto pesante.
Girammo in tutti i negozi preferiti di Amy ma non c’era niente che mi convinceva, intanto lei aveva già 3 buste piene di vestiti.
-      Jen, sul serio non ti convince nessun vestito, quello d’oro era molto bello.. –
-      Tu sei pazza, con quello sembravo una piccola medaglia d’oro –
-      Beh le medaglie sono belle… -
-      Stai zitta va –
-      Beh io speravo di trasformarti oggi –
-      Sa tanto di Plain jane lo sai? –
-      Allora tu per oggi sarai la mia Jane, daii, faccia da cucciolo – e me lo fece veramente, come potevo  resistere?
-      Al diavolo! Okay. Ma ti prego, non mi trasformare in un clown. Io ho paura di loro.. –
-      Se se. Beh allora all’attacco! –
So già che me ne pentirò…
Dopo 2 ore di shopping, in cui Amy aveva scelto il mio vestito che a mio parere era abbastanza attillato ma nel linguaggio di lei voleva dire essere sexy, andammo dal parrucchiere e dall’estetista. Sempre sua scelta, io dovevo stare zitta e vedermi dopo il risultato almeno appena finisce le potrò dire il “te l’ho avevo detto”.
-      Abbiamo finito? Posso togliere la bandana? –
-      Ancora un momento.. –
-      Amy! Queste scarpe mi stanno uccidendo, dove mi stai portando?
-      Un attimo! Siamo quasi arrivati.. –
-      Ohhw ci rinuncio. –
-      Ecco, ora puoi toglierti la benda! –
Uao! Rimasi sbalordita. Avevo davanti a me una nuova ME, ora so come ci si sentono quelle povere ragazze di Plain Jane.
Fino a ieri mi vestivo con cose semplicissime e ora? Sono con un vestito nero e rosso, lungo e dei tacchi che qualche giorno prima neanche morta li avrei indossati. Ero bella, almeno io mi sentivo così. E poi il trucco, le mie sopracciglia, Amy aveva veramente fatto un ottimo lavoro. Difficile dirlo ma era così. L’abbraccia e la ringraziai. A parte la lotteria e i soldi, stavo cambiando anch’io e in meglio. Non avevo soltanto comprato il vestito, avevo preso anche cose che avrei indossato tutti i giorni e non vedevo l’ora di indossarli tutti.
-      Amy ci aspetta una bella serata – le sorrisi
-      Lo puoi dire forte baby, forse troverai il tuo principe azzurro come nelle favole –
-      Si certo, a New york. Non diciamo cazzate. –
-      Beh che ne sai? Su andiamo a divertircii! Quanto mi mancava andare alle feste con te! –
-      Anche a me mi mancano beh…ANDIAMO! –
Quando arrivammo a destinazione, rimasi a bocca aperta per quello che vedevo. La casa era gigantesca, poteva ospitare metà New York a parer mio. Sembrava di stare nel film di Cenerentola, mancava solo il principe e la scarpetta. Perché sono sicurissima che non riuscirò mai a togliere questi tacchi, non sono per niente larghi e danno un fastidio assurdo. Ma come dice Amy “ Per essere belle, un po’ devi soffrire”. Potevo sentire la musica già da fuori, mi misi la maschera ed entrai insieme ad Amy.
Ritiro quello che dicevo sull’ospitare metà New York, qui poteva ospitare tutta la città. In mezzo alla sala, c’era un candelabro da soffitta che faceva tanto Medioevo, sembrava di stare in una sala da ballo ottocentesco. Era tutto meraviglioso.
-      E’ bellissimo qua Amy! –
-      Tantissimo.. – e individuò un ragazzo e prima di andarsene mi guardò e con la mente mi chiese scusa.
-      Vai, almeno una di noi due si divertirà –
-      Prometto che dopo ti raggiungo- e se ne andò a ballare con tipo molto alto.
Rimasi li con le mani incrociate a guardare tutte le coppie sorridenti che ballavano. Non avevo mai pensato al desiderio di avere un fidanzato, fino ad ora. Volevo anch’io condividere la mia gioia e miei dolori con qualcuno, volevo provare la sensazione delle cosiddette “farfalle sullo stomaco”, avere il cuore a mille quando si sta avvicinando il ragazzo che ti piace. Arrossire ogni volta che ti dice un complimento e dormire e svegliarsi con lui. Mi stavo abbastanza deprimendo, sarà forse per la musica che avevano messo, quindi decisi di uscire a prendere una boccata d’aria. A trovarla l’uscita…dovevano mettere dei cartellini come negli aeroporti con scritto “exit” e cose varie. La mie preghiere vennero esaudite e trovai una porticina che mi portò al retro della casa.
-      Ahh..finalmente aria! –
Mandai al diavolo il detto di Amy e mi tolsi quei tacchi barra assassini. Sentii qualcuno parlare ed ero abbastanza vicina per capire cosa diceva. Avevo capito che era al telefono.
“Si papà, ho capito perché non sei venuto……devi per forza farlo?......okay……si ma io non voglio venire a lavorare da te, non lo hai ancora capito?........ si ma…… okay papà, a domani” e riattaccò. “ Fanculo”.
Volevo vederlo meglio ma quando mi avvicinai, caddi come una pera cotta. Fanculo la mia curiosità. Quando mi rialzai, rimasi a bocca aperta. Era bellissimo, almeno per quello che vedevo, aveva anche lui la maschera. Rimasi li a guardarlo quando fu lui a rompere il silenzio.
-      Mi stavi per caso spiando? –
-      Eh? No! Cosa? Stavo prendendo un po’ d’aria e ti ho sentito parlare ma non volevo ascoltare lo giuro. -
-       Ma lo hai fatto? – e mi sorrise.
-      …Si e mi dispiace –
-      E cos’hai sentito?- e si avvicinò di più.
-      Beh, credo che parlavi con tuo padre. – Ero abbastanza in imbarazzo, volevo morire in quel momento. Nel frattempo ci eravamo seduti su una panchina.
-      Si giusto, vuole che vada a lavorare nella sua azienda. – si vedeva che a lui non gli piaceva.
-      E tu non vuoi giusto? –
-      Beh diciamo che non è il mio campo. –
-      Se mio padre fosse qui ti direbbe di seguire il tuo cuore e fare quello che ti sembra più giusto. –
-      Non è così semplice…forse dovrei parlare con tuo padre- e rise.
-      Lo vorrei anch’io… -
-      Oh scusa, mi dispiace, non lo sapevo. –
-      Si tranquillo – mi alzai dalla panchina – Quindi tu vivi qui? –
-      In realtà questa casa, i miei la usano per fare feste e beneficienze –
-      Uao! Avessi una casa come questa. –
-      Se sei qui, vuol dire che sei ricca, senza offesa eh –
-      Una settimana fa non lo ero, ora lo sono eccome –
-      Aspetta, sei la ragazza che ha vinto la lotteria vero? Ne avevo sentito parlare da mio padre. –
-      Si sono io – e sorrisi e anche lui.
Aveva un sorriso stupendo, se eri arrabbiata con il suo sorriso sarebbe passato tutto. Non lo so ma trasmetteva felicità.
-      Comunque grazie per il tuo consiglio e per sdebitarmi ti andrebbe di uscire con me? –
-      Eh? Si certo!- e risi insieme a lui.
-      Questo è il mio numero, tieni – e me lo porse.
Liam. Aveva anche un bel nome. Fummo interrotti dai cellulari che suonavano.
-      Devo andare.. – e fece la faccia mortificata.
-      Si Anch’io, beh allora ci si vede – e gli sorrisi e lui ricambiò.
Entrai di nuovo a casa e risposi al cellulare.
-      Pronto? –
-      Jen, dove cavolo sei, ti sto cercando da ore. –
-      Scusa Amy, che succede? –
-      E’ mezzanotte passata e gli invitati se ne stanno andando tutti, vuoi dormire qui scusa? –
-      Non mi dispiacerebbe – dissi a bassavoce.
-      Che cosa? –
-      No niente, aspettami vicino alla porta di ingresso.
-      Okay, muoviti però.
Quando fui arrivata c’era Amy abbastanza incavolata
-      Ma quanto ci hai messo? –
-      Scusa, questa casa è un labirinto –
-      Su questo hai ragione –
-      Allora andiamo? – e la presi sottobraccio
-      Si sono stanca morta, ho ballato per ore –
-      Guido io allora – e presi le sue chiavi.
-      Mi faresti un grande favore, ma cos’hai? –
-      Cosa? Io? Niente. Cosa te lo fa pensare? –
-      A casa mi racconti baby, ora dormo – e si addormentò sul sedile.
Per tutto il tragitto pensai a quel ragazzo da nome stupendo, Liam, Liam, Liam. Non ma aspetta…cazzo! Non gli ho detto il mio nome. Fanculo, ero troppo presa dai suo occhi. Pensai a com’era, aveva la maschera purtroppo, ma era comunque fantastico.
-      Dai Amy, siamo arrivati a casa. Oggi dormi da me.
-      Mmm… -
-      Su muoviti o ti devo buttare dalla macchina? Così il tuo vestito si rovinerà e –
-      Ok sono sveglia – e scese dall’auto.
La solita.
Quando aprii casa, Amy si buttò sul letto e crollò. Le tolsi la maschera dai capelli e la coprì con una coperta. Io andai in bagno e tolsi tutto e mi feci una doccia. Hanno ragione quelli che dicevano che mentre si fa il bagno si pensa di più. Così mentre l’acqua calda mi riscaldava il corpo, chiusi gli occhi e pensai a quel ragazzo ribelle che voleva seguire il suo sogno e non quello del padre.
Mi misi il pigiama e asciugai quell’ammasso di capelli, diedi da mangiare a batuffolo e andai a dormire accanto ad Amy.
-      BUONGIORNOOO JEN!! –
-      Eh? Terremotoo? –
-      Si certo, svegliati su –
-      Ah Buongiorno anche a te, la prossima volta svegliami un po’ meglio –
-      Guarda che ti ho portato? La colazione a letto, non sei felice? Dai mangia e raccontami cosa è successo –
-      Perché pensi che sia successo qualcosa? –
-      Ieri strana, positivamente eh, c’è un ragazzo giusto?
Con sta ragazza, non si poteva nascondere niente, soprattutto se è il genere ragazzi.
-      Okay..si ieri ho incontrato un ragazzo – e diedi un morso alla brioshes
-      Continua.. – sorrise.
E le raccontai tutta la storia, sembrava felice per me.
-      Comunque sei stata scema a non dire il tuo nome –
-      Oh, me ne ora completamente dimenticata! –
-      Si si okay ma comunque forse hai fatto bene, stai facendo la misteriosa e questo gioca a tuo favore–
-      Ho il suo numero di cellulare però –
-      Beh chiamalo tra 2 giorni, così ti farai desiderare – e fece il suo occhiolino.
-       Okay… ma mi tenta chiamarlo ora. –
-      Se lo chiami ora, il piano è rovinato, cioè capirà che lui ti piace –
-      Va bene, devo trovarmi un lavoro sai? –
-      Dove vuoi lavorare? –
-      Mi sono laureata in marketing, ma perché lo volevano i miei ma dopo tanti anni, mi piacerebbe lavorare in quel settore. –
-      Conosco tante persone che lavorano nelle aziende, ti potrei dare un appuntamento con loro, che dici? –
-      Sarebbe bellissimo! Ora devo licenziarmi in quello vecchio.. – mi rattristai subito.
Bruce era il mio secondo papà e lasciarlo sarebbe stato bruttismo.
-      Jen lo devi fare per il tuo futuro e la tua vita in generale-
-      Si lo so..ci vado ora. –
-      Io devo andare a lavoro, ci sentiamo dopo okay? –
-      Sisi ciao Amy – l’abbraccia e la salutai.
Io mi preparai, uscii di casa e andai verso il negozio, poco distante da casa mia.
-      Come posso esserle d’aiut –
-      Ciao Bruce – e gli sorrisi
-      Jen, figliola mia, da quanto tempo? –
-      Si lo so, mi dispiace –
-      Tranquilla, cosa ci fai qui? –
E ora? Da dove inizio?
-      Bruce, tu lo sai che questo era solo un lavoro part-time e appena ne trovavo uno giusto per me, me sarei andata?-
-      Si tesoro, lo so. Non preoccuparti, sei troppo giovane per rimanere in questa topaia, ma mi devi promettere una cosa? –
-      Quale? – domandai.
-      Se vorrai un libro, lo prenderai qui, okay? –
-      Certoo Bruce, sempre. Ti voglio ringraziare, quindi prendi questi – e presi dalla borsa un po’ di soldi-
-      Cosa? mille dollari? No, non posso accettarli –
-      Invece si, te li meriti. Con tutto quello che hai fatto per me, dalla casa al lavoro, ti voglio bene Bruce – e mi commossi.
-      Oh cara, tutto quello che ho fatto, l’ho fatto perché ti voglio bene. Mi mancherai tantissimo. E per ogni cosa, sai che io sono qui, un po’ invecchiato ma qui – rise e risi anch’io.
-      Ci vediamo Bruce – l’ho abbracciai
-      Ci vediamo piccola mia –
Uscii dal negozio e neanche il tempo di arrivare fuori che mi suona il cellulare.
-      pronto? –
-      Jen, ti ho trovato un appuntamento con un uomo che sta cercando una stagista, potresti cominciare li  e poi avere un titolo più alto, che dici? –
-      Va benissimo, quand’è? –
-      Potresti andare ora, ti mando l’indirizzo, devo andare, ciao –
Ebbi l’indirizzo, non distava molto. Presi un taxi e andai alla destinazione. Stava andando tutto per il verso giusto ma sapevo che non dovevo cantare vittoria così facilmente. Ero cambiata esteticamente, ora dovevo cambiare anche la mia positività. 



 


Ed eccomii quaa c: 
 Che ve ne pare? L'ho fatto abbastanza lungo credo, su world mi diceva 11 pagine.
In questo capitolo entra Liam, per poco ma nei prossimi ci sarà sempre. Ditemi cosa ne pensate e lasciate per favore una recensionee pleasee *facciadacucciolo* 
Hahahah ok la finisco.  Comunque ecco com'erano vestite le ragazze C: 

 Jen   Amy  

 

 
NON SONO STUPENDEE? jhawh c:


 



  
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