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Autore: Layla    15/07/2013    0 recensioni
Gli altri si chiedono perché stiamo insieme, la risposta è semplice: ci amiamo e ce lo dimostriamo nel nostro strano modo fatto di litigi e riappacificazioni.
Io senza Shikamaru non so stare e lui non sa stare senza di me. Siamo come due calamite che si attraggono anche dopo le nostre peggiori notti e i nostri peggiori litigi.
Sì, purtroppo per me sono totalmente presa dal vortice Shikamaru e non ne uscirò presto, io spero di uscirci solo quando la morte ci coglierà insieme.
Sarebbe bellissimo se finisse così.

{Ino/Shika ispirata a "Still into you" dei Paramore.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara, Un po' tutti | Coppie: Shikamaru/Ino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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3)Yeah after all this time, I’m still into you

 

Let em wonder how we got this far
Cause I don’t really need to wonder at all
Yeah after all this time
I’m still into you


La mattina dopo è sabato e non vado al negozio di fiori.
Mia madre mi ha avvisato che oggi sarebbe stato chiuso perché non si sente molto bene, il che significa che ieri sera se le sono date di santa ragione. Più tardi passerò da lei per vedere come sta.
Non ci sono nemmeno gli allenamenti e io decido che oggi è la giornata giusta per andare da Sakura per vedere come procede la sua gravidanza, sperando che non mi uccida.
“Shikamaru, io vado da Sakura. Vuoi venire?”
Lui mi guarda come se fossi impazzita di colpo.
“No, ho dei rapporti per l’Hokage da scrivere, mi dispiace.”
“Rapporti, eh?”
Gli dico sarcastica.
“Rapporti.”
Mi risponde imperturbabile facendomi sospirare.
“Va bene, vado da sola.”
“Che i Kami ti assistano.”
Io esco di casa, sperando davvero che qualche divinità mi assista, tanto per cominciare perché Sakura vive nel quartiere degli Uchiha e onestamente mi fa un po’ paura.
Dopo che Itachi ha sterminato il suo clan nessuno ha più voluto vivere in quelle villette, che hanno una stranissima aria sinistra anche in pieno giorno. Se non mi prendessero tutti per pazza dichiarerei davanti all’intero villaggio che sono infestati dai fantasmi.
Vabeh, con circospezione cammino per la strada, la villa di Sasuke  è in fondo a creare un vicolo chiuso.
Una volta arrivata davanti suono il campanello e la voce della mia amica mi invita ad entrare, io spingo il grande cancello e mi trovo davanti ad un viale con a lato un giardino abbastanza curato.
Sasuke è vicino alla porta chino, chissà cosa sta facendo?
“Che fai, Sasuke?”
“Oh, ciao Ino! Raccolgo delle fragoline per Sakura e devo farlo il più alla svelta possibile o diventa violenta.”
Io deglutisco ed entro nella casa vera e propria, trovo Sakura stravaccata sul divano del salotto davanti alla tv.
“Buongiorno, fronte spaziosa! Come procede la gravidanza?”
“Zitta, Ino – pig! Procede una merda, ho la nausea a tutte le ore del giorno e della notte, mi fa male la schiena, il bambino scalcia come un dannato e ho sempre voglia di qualcosa che Sasuke non riesce a trovare.”
“Beh, devi dargli atto che ce la mette tutta, ma non è facile trovare della papaya adesso.”
“Palle, se volesse saprebbe dove trovarla.”
Meglio non replicare.
“È un maschio o una femmina?”
“Maschio.”
“Avete già pensato al nome?”
Lei allunga le mani verso un sacchetto di patatine e ne mangia una generosa quantità.
“Probabilmente sarà Itachi, sperando che il nome non gli porti sfiga.”
“Lo spero per te.”
“Spero non mi ammazzi nel sonno o giuro che lo tormenterò dall’aldilà. Si pentirà di avermi uccisa!”
Io ridacchio imbarazzata, grazie al cielo arriva Sasuke con le fragoline a togliermi d’impaccio.
Non avrei saputo cosa rispondere a Sakura, da quando vive qui mi sembra più paranoica del solito, quasi quasi espongo a Sasuke la mia teoria sui fantasmi.
“Tu come stai?”
Mi chiede Sakura.
“Bene.”
“La tua storia con Shikamaru come va?”
“Benissimo, ogni tanto litighiamo, ma poi si risolve tutto.”
“Pensavo lo avresti mollato subito, ti vedevo bene con Sai.”
Io scuoto la testa.
“Per carità, è matto quello.”
“Io ancora non capisco come facciate a stare insieme voi due.”
“Non fa niente, Sakura. Non importa, l’importante è che ci rimaniamo.”
Lei mangia le sue fragoline con aria pensosa.
“Non so, vi vedo troppo diversi.”
Io sospiro.
“È per quello che funziona, Sakura.
Siamo diversi e ci completiamo a vicenda.”
Chiacchieriamo un alto po’, poi me ne vado seguita da Sasuke.
“Hai mai pensato di cambiare casa e quartiere? Questo mi sembra infestato dai fantasmi.”
Lui rimane un attimo in silenzio.
“Sì, ci ho pensato e sì, ci sono i fantasmi, ma non so dove andare.
Con il mio stipendio non possiamo permetterci il trasloco e poi penso che i fantasmi che abitano qui non la prenderebbero bene.”
Io deglutisco.
“Beh, forse è meglio che me ne vada allora, verrò ancora a fare visita a Sakura, sperando che la tua dolce metà non si lamenti ancora del fatto che io sto Shika.”
Lui sbuffa.
“Non darle retta, ultimamente sembra una vecchia zitella acida.”
“Ok, buona fortuna, Sasuke.”
“Grazie.”
Mi risponde monocorde lui, io me ne vado camminando più veloce del dovuto, il pensiero rivolto alle parole dell’Uchiha.
Fantasmi, brr!
Solo quando sono fuori dal quartiere degli Uchiha tiro un sospiro di sollievo, mi sento meglio e quella cappa di angoscia strisciante è sparita.
Adesso mangio qualcosa – un dolcetto – e poi vado da mia madre.
Mi fermo da Teuchi e prendo un dolcetto a forma di pesce e lo mangio con gusto bevendoci insieme un bel bicchiere di latte.
Adesso mi sento meglio, la paura degli spiriti se ne è andata e devo solo parlare con mia madre, sperando che non sia troppo di cattivo umore o conciata male.
Com’è possibile che una semplice cena sia degenerata così?
Io non lo so, mi sembrano tutti abbastanza adulti da risolvere le loro questioni in modo civile, si vede che mi sono sbagliata.
Pensierosa mi avvio verso la casa della mia famiglia, invidiando il mio ragazzo che è rimasto a casa a compilare scartoffie, questo la dice lunga sul mio stato.
Mi faccio abbastanza pena da sola.

 

Some things just, 
Some things just make sense
And one of those is you and I
Some things just,

Some things just make sense

 

Arrivo davanti alla casa dei miei e la trovo piuttosto silenziosa.
Strano, di solito mio padre a quest’ora è già in giardino a fare qualcosa per i suoi fiori e mia madre lo spia dalla finestra urlando ogni due per tre per correggere le sue azioni sbagliate.
Suono il campanello e mia madre mi invita a entrare, io eseguo e trovo entrambi i miei genitori in salotto, mio padre guarda la tv, mamma cuce.
Entrambi hanno un’aria malmessa: mio padre ha un occhio nero e qualche taglio sul volto, mia madre ha entrambi gli occhi pesti e un labbro distrutto.
“Cosa diavolo avete combinato ieri sera?”
Chiedo incredula, sedendomi su una delle sedie.
“Niente, io e la famiglia Nara abbiamo chiarito delle questioni che avevamo in sospeso da tempo.”
“E non potevate risolverla in modo più civile?
Siete conciati da far schifo, avete fatto colazione?”
Mio padre sbuffa.
“No, tua madre dice che non ce la fa.”
“Ve la faccio io.”
Vado in cucina e preparo caffè per tutti e due e poi cerco i biscotti e le brioches nel mobile in cucina, nel frattempo i miei si sono seduti al tavolo.
“Grazie Ino.”
“Prego, ditemi com’è finita ieri sera.”
Mio padre scuote la testa.
“Yoshino ha esagerato un po’ troppo persino per i suoi standard da acida cronica. Ha etto un sacco di cose non vere su di te e tutte cattive.”
Io sospiro.
“Non c’era bisogno di pestarla.”
“Dice che sei una puttana succhia soldi.”
“Spero li abbiate pestati per bene!”
Mia madre sorride.
“Oh, il mio destro Yoshino l’ha sentito! Ha fatto un bel rumore contro la sua mascella!”
“Perché la madre di Shikamaru mi odia così tanto?”
Mio padre addenta con gusto una brioches.
“Perché soffre di manie di controllo. Non ha accettato che il figlio scegliesse una ragazza diversa da quella che lei aveva in mente. Adesso capisco meglio i lamenti di Shikato e Shikamaru, è davvero una donna terribile.
Non so come faccia a sopportarla, la mia Meiko è cento volte meglio.”
Mia madre gli rivolge un sorriso dolcissimo.
“Credete che smetterà mai di farmi la guerra?”
“Dopo ieri sera penso che ci penserà due volte prima di parlare. Scusa il gioco di parole.”
“Non fa niente. Speriamo che le cose cambino.”
Lei annuisce.
“Shikamaru dov’è?”
“A casa deve scrivere rapporti per l’Hokage, per me non voleva venire da Sakura.”
“Oh, come sta Sakura?”
Chiede mia madre.
“Sulla via della pazzia. La gravidanza l’ha fatta diventare una dittatrice isterica che vuole tutto e subito da Sasuke. Il poveretto non ce la fa più.”
“Le donne in gravidanza possono diventare terribili, anche tua madre era così, poi si è risolto tutto.”
“Per fortuna.”
Chiacchieriamo un altro po’, poi io me ne torno a casa pensando che a volte i genitori possono essere veramente strani. Finire a botte alla loro età è strano, per non parlare dell’acidità di Yoshino nei miei confronti. Chissà cosa diavolo le ho fatto?
Chissà perché crede che sia una che si fa mantenere da Shikamaru?
Rimugino sulle sue accusa fino a quando arrivo a casa mia, stranamente la porta è chiusa, così suono il campanello.
“Mamma, vattene! Non voglio più sentire le tue stronzate!”
“Sono Ino!”
Dall’altra parte sento Shikamaru alzarsi dal divano e poi aprire la porta, ha una faccia più scocciata del solito.
“Che succede?”
“Succede che mia madre è venuta a fare casino a casa nostra. Ecco cosa succede e la detesto immensamente quando fa così.”
Io sbuffo e mi siedo sul divano con la testa tra le mani.
“I miei e i tuoi ieri sera sono venuti alle mani seriamente e tua madre è convinta che io sia una puttana succhia soldi.”
“Lo so, è venuta per dirmelo. L’ho cacciata di casa e le ho detto che finché non cambierà opinione di non farsi più vedere.”
“Immagino che non l’abbia presa bene.”
Lui scuote la testa.
“Me ne ha dette di tutti colori, incluso che sono uno scemo che non sa vedere più in là del proprio naso, ma se davvero ha intenzione di continuare così preferisco non vederla che sorbirmi le sue stronzate.”
“Mi dici come ci siamo arrivati a questo?”
Lui si siede accanto a me, mi abbraccia e mi bacia.
“Non lo so e non mi interessa. So solo che non ho intenzione di lasciarti andare via per nessuna ragione al mondo.”
Io sorrido.
“E tu sarai per sempre mio, ricordatelo, Nara.”
“Direi che è perfetto. Perché non andiamo a controllare quell’asta del letto che dicevi essere rotta.”
Mi fa malizioso.
“Con piacere.”
Rispondo io provocante.
Mi prende per mano e mi porta in camera nostra, per un po’ di tempo il mondo starà fuori da quella stanza e ci saremo solo noi.
Noi e i nostro baci, i gemiti,  le carezze, i sospiri, le spinte e urlare il suo nome alla fine.
Mi sembra un buon programma per il sabato mattina, quasi perfetto.
Ci sono poche cose al mondo che hanno senso e una di queste siamo noi, come coppia, come amici, come Shika e Ino e fanculo il resto.

And even after all this time
I’m into You
Baby not a day goes by that
I’m not into you

I nostri sabato sera sono sempre molto calmi, ma non stasera.
In occasione dell’o-bon il villaggio ha organizzato una festa estiva prima del rito vero e proprio e Choji e Temari ci hanno invitato a mangiare.
Ci saranno anche tutti gli altri probabilmente, Cho ha fatto i nomi di Sakura e Sasuke (brrr) e di Hinata e Naruto.
Alle sette io sono pronta – indosso la mia yukata migliore e i geta – Shika è ancora impegnato in una partita a shoji. Con uno sbuffo di impazienza gli ribalto la scacchiera, lui mi guarda male, ma alla fine si prepara.
“Che bisogno c’era di rovinarmi la partita?”
Mi chiede una volta fuori casa.
“Tu non ti preparavi e noi siamo in ritardo, caso mai tu non lo abbia notato.”
“Non c’era bisogno di..”
“SHIKA! Ti saresti staccato da quella scacchiera?”
“No.”
Io sbuffo.
“Ecco, allora avevo bisogno di rovinarti la partita per avere la tua piena attenzione.”
“Voi donne siete strane.”
Borbotta appena fuori dall’Ichiraku, io apro la porta e mi guardo intorno, Choji mi fa un cenno e ci dirigiamo al tavolo: sono già tutti lì.
Tutte le squadre del nostro anno,Ten Ten, Lee, Temari e Hanabi sono sedute a un grande tavolo e chiacchierano allegramente.
“Eccoli i ritardatari!”
Tuona acido Sasuke.
“Scusate, non si schiodava da una partita di shoji.”
“E lei ha deciso di scombinarmi la scacchiera.”
“A mali estremi, estremi rimedi.”
Ci sediamo, i miei occhi finiscono immediatamente sulla coppia più strana della tavolata: Hanabi e Kiba.
“Cosa dice suo padre a riguardo?”
Non posso fare a meno di chiederglielo, lo so che è da pettegole ed è invadente da morire, ma la domanda mi brucia sulla punta della lingua.
“Niente. Cioè, quando l’ha scoperto ha urlato da far cadere la casa, ma poi si è rassegnato, dice che non devo toccarla però.”
“Non ha tutti i torti.”
Interviene il mio ragazzo.
“Lei ha quindici anni e tu ne hai venti.”
Kiba sbuffa.
“Non ho intenzione di violentarla, stai tranquillo.”
“Ragazzi ordiniamo!”
Urla Ten Ten per troncare una conversazione che si sta facendo imbarazzante per tutti.
“Va bene.”
C’è leggermente casino perché dati gli elementi presenti c’è un gara a chi urla di più per farsi sentire dalla cameriera.
La poverina è molto in difficoltà, alla fine se ne con le ordinazione,credo però non sia convinta di averle azzeccate.
“Rega, potevate fare meno casino.”
Li sgrida Sakura.
“Dai, Sakura-chan, è una festa!”
Naruto tenta di rabbonirla, ma fallisce miseramente.
“E allora? Non c’è bisogno di comportarsi come scimmie!”
Naruto guarda Sasuke, lui scuote la testa, così il biondo tace e la questione viene lasciata cadere.
Chiacchieriamo di missioni e gente che conosciamo, ricordiamo la grande guerra – Sasuke tace e giurerei che le sue orecchie siano diventate rosse tutto d’un colpo – e i morti.
Quello è un brutto argomento, abbiamo perso tante persone che meritavamo di continuare a vivere. Il silenzio cala all’improvviso e ci ricordiamo tutti che festa sia l’o-bon, in fondo è una festa triste per quante feste estive farcciano per abbellirla.
Arriva il cibo e iniziamo a mangiare con gusto, la conversazione si azzera per lasciare spazio alla cena che è deliziosa come al solito.
“Il cibo di Teuchi è sempre in grado di tirare sul il morale a tutti, vero?”
Mi sussurra il mio ragazzo.
“Sì, fortunatamente sì. È quasi una magia.”
Io sorriso e riprendo a mangiare in silenzio, è bello vederli così. Naruto che mangia come un dannato, Hinata che lo guarda sorridendo, Temari e Choji che chiacchierano e sorridono, Sakura che sta sgridando Sasuke, Lee che spiega a Ten Ten una mossa, Kiba e Hanabi che fanno i piccioncini, Sai e la sua strana ragazza.
“La ragazza di Sai fa paura.”
“Shika annuisce.
“Beh, ha fatto parte della radice anche lei, è sciroccata.”
“Facciamo finta di niente.”
Finiamo di mangiare, paghiamo e poi ci dirigiamo alla festa, le strade di Konoha sono affollate di gente felice.
Alla bancarella del tiro con il cerchio guardo implorante Shika, voglio assolutamente che mi vinca il peluches a forma di kappa. Lui sbuffa.
“Dai, Ino, è una cavolata! Cosa te ne fai?”
“Vincimelo, non fare lo stronzo!”
Alla fine sospira e prende in mano un anello.
“Perché non te lo vinci da sola? Sei brava in queste cose!”
“Perché me lo devi vincere tu che sei il mio ragazzo!”
Lui lancia l’anello e lo vince senza problemi: il pupazzo è mio!
Mio, mio, mio!
“Grazie, Shikamaru!”
Gli salto in braccio e lui quasi crolla a terra dalla sorpresa, il gestore della bancarella ride di gusto.
“Che bella coppia che siete, ragazzi!”
“Grazie!”
Ce ne andiamo, Shika con le mani incrociate dietro il collo, io con il peluches su una spalla.
Dopo aver gironzolato per le bancarelle arriviamo davanti al lago, sia io che Shikamaru prendiamo il foglio di carta che ci offre Kurenai-sensei e scriviamo qualcosa per i nostri morti.
Io scrivo ad Asuma, ringraziandolo per avere messo definitivamente sulla mia strada Choji e soprattutto Nara.
Fatto quello Kurenai avvolge il foglio intorno alla mia lanterna e la accende, io la deposito lentamente sull’acqua.
Maestro, mi sto ancora prendendo cura di loro e sono innamorata di Shikamaru. Stiamo insieme, è contento?
Scommetto che lo sapeva che sarebbe finita così, vero?
Siamo felici ora.
La lanterna si allontana lentamente, Shikamaru si avvicina a me e mi prende per mano sorridendo.
“Lui ne sarebbe felice.”
“Molto felice.”
E sono felice anche io di essere ancora e per sempre nel tunnel Shikamaru, non ne voglio più uscire.
Dopo tutti questi mesi per me è ancora come il primo giorno e non c’è niente di meglio che possa desiderare.
Sono in pace finalmente.

 

I should be over all the butterflies
But i’m into you (I’m in to you)
And baby even on our worst nights

I’m into you (I’m into you)
Let em wonder how we got this far
Cause I don’t really need to wonder at all
Yeah after all this time
I’m still into you
I’m still into you
I’m still into you

   
 
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