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Autore: Ehybastaldo_    16/07/2013    6 recensioni
Aprii la bocca cercando di dire un nome, ma Beth mi anticipò "C'è mia nonna che mi rompe sempre le ovaie con una stupida band di cui era ossessionata da adolescente".
"I Jonas Brothers?" provò Josh. Ci girammo tutte e tre nello stesso istante, guardando il ragazzo in modo strano.
"Che c'è? Anche mia nonna è stata adolescente" si giustificò lui, scatenando le nostre risa. Alzò gli occhi al cielo.
Ci voleva un bene dell'anima anche lui, era abituato perfino ai nostri giorni no durante la settimana del ciclo... E faceva il vero migliore amico -qual era- cercando di farci svagare il altri modi.
"No, One Dictation... Una cosa del genere" continuò Beth, alla ricerca del nome.
Genere: Comico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PIACERE MIO, FANTASMA.
 
 
 
Un forte tuono fu la causa del mio risveglio quella mattina.
Mi girai nel letto, controllando l'orario sulla sveglia. Oh bene, avevo perso cinque minuti preziosi del mio sonno. Decisi di staccarla comunque anticipatamente.
Mi alzai di malavoglia dal letto, camminando nella stanza con la stessa velocità di un bradipo incinto. Che poi mi chiedevo, può mai un bradipo essere incinto? Cioè, esisteva sia il maschio che la femmina di quell'animale?
Con i miei soliti pensieri senza senso, mi infilai in bagno, giusto il tempo di darmi una svegliata.
Appena fui pronta, rientrai nella stanza, spalancando l'armadio con poca delicatezza.
"Buongiorno." cacciai un urlo, nascondendomi ancora una volta dietro l'anta dell'armadio aperto. Perchè sì, anche quella mattina non ero da sola in camera mia.
"Ancora tu? Ma che vuoi da me?" chiesi scocciata.
Il ragazzo sbarra morto sbarra fantasma mi squadrò da capo a piedi "Bel pigiamino." disse, per poi scoppiare in una fragorosa risata.
Non che fosse un brutto ragazzo, anzi... I capelli corvini, la pelle leggermente scura, un sorriso da farti sciogliere... Per non parlare del suo sguardo quasi orientale, perfetto.
Ma in tutto ciò, c'era un piccolo problemino: era un morto.
O almeno, era quello che mi suggeriva la testa. Ero sempre stata brava a far dei filmini mentali; ma se anche questo era uno di quelli da aggiungere alla lista, avrei richiesto un premio Oscar per il superamento della mia solita media.
Finalmente smise di ridere, passandosi una mano tra i capelli "Mi hai chiamato tu, ieri... Ricordi?" disse retorico.
La mia pelle cominciò ad essere ricoperta da piccoli brividi di freddo. Ero finita in un film horror? Dovevo svegliarmi all'istante!
Che ero pazza, era risaputo. Ma nemmeno io mi capacitavo di credere a quello che stavo vedendo, immaginando.
"Io non ti ho mai chiamato!" urlai "Sono stati i miei amici." dissi convinta.
Il ragazzo sembrò non dar peso alle mie parole, avvicinandosi.
"E' lo stesso." disse con nonchalance. Si girò verso la finestra, dandomi le spalle.
Forse voleva lasciarmi un po' di privacy per vestirmi. Si certo, come no!
"Faresti meglio a vestirti, o arriverai tardi a scuola." mormorò.
Scettica com'ero, sbiascicai un semplice "Veramente oggi sono anche in anticipo." gli feci notare, spostando con un gesto secco i capelli dalle spalle. E no! Per una volta che ero puntuale, nessuno poteva dirmi di muovere le chiappe!
Lui girò solo la testa, -no stile esorcista, specifico- e sorrise "Ieri sera sei andata a letto tardi, e per farti riposare, ho pensato di spostarti la sveglia di un'oretta."
Strabuzzai gli occhi "Tu, cosa?" presi a respirare velocemente, spaventata, lanciando poi un'occhiata alla sveglia che giaceva sul comodino. Le sette e dieci. O le otto e dieci?
"Io ti uccido!" lo intimai a denti stretti.
Lui alzò semplicemente le spalle "Sei arrivata un po' tardi." alluse alla sua morte.
Senza dargli più conto, decisi di vestirmi con la prima roba che mi ritrovai tra le mani, correndo come una gazzella per la casa per cercare la mia cartella e la merenda che papà mi aveva di sicuro preparato prima di andare a lavoro.
 
*  *  *
 
"Smith, buongiorno a lei." mi lanciò uno sguardo assassino il professore di geografia, seduto dietro la sua cattedra, quando spalancai la porta dell'aula con poca delicatezza.
Continuai a respirare affannosamente, deglutendo poi, per bagnarmi un po' la gola secca "Giuro che questa volta ho una buona scusa... -Mi maledii mentalmente- Ragione. Ehm, intendevo ragione." cercai di correggermi velocemente.
"Ci illumini." mi prese in giro il professore, incrociando le braccia al petto e accavallando le gambe.
Lasciai perdere i commentini sulla sua strana posizione, che lo rendevano tutto, tranne che maschile. E decisi di dirgli, per una volta, la verità.
"Ieri con i miei amici ho evocato un morto. Sì, uno che hanno seppellito tanto tempo fa. E questo fantasma ora mi perseguita! E' colpa sua se non mi sono svegliata in orario, ho perso il bus, mi sono dovuta fare la strada sotto l'acqua -ero ancora zuppa e stavo tremando anche dal freddo-, se adesso sto arrivando anche quasi alla fine della lezione. Mi ha cambiato l'orario della sveglia, giusto per farmi dormire un po'." spiegai rossa in viso, perchè non avevo preso fiato durante la mia lunga frase.
In classe si alzò un boato di risatine, mentre gli occhiali del professore scesero notevolmente sul naso lungo, stile Pinocchio.
"Smith! -Sbattè una mano sulla cattedra, alzandosi- Mi sta per caso prendendo in giro?" chiese, retorico.
"Ovviamente no! Zayn? -Mi girai verso il corridoio, cercando con gli occhi il fantasma che mi aveva seguito fino a scuola- Dove minchia sei finito?" però, non vidi nessuno.
"Fila in presidenza!" appena mi rigirai verso il professore, questo aveva il dito puntato verso la direzione della presidenza.
Oh, ma dai! Per una volta che penso di essermi svegliata presto, che cerco di dire la verità, mi ritrovo comunque ad andare in presidenza? Che ingiustizia!
Chiusi la porta dell'aula di geografia forte, facendogli capire che non era l'unico ad essere arrabbiato, camminando poi con le mani in tasca lungo il corridoio verso l'ufficio del signor Burns. Già il nome la diceva lunga.
"Sembrava un tantino incazzato." eccolo di nuovo lì, in tutto il suo splendore, il fantasma formaggino che mi si era attaccato stile cozza.
"Io non sono da meno. Ora lasciami in pace." ringhiai a denti stretti, mentre svoltai l'angolo per scendere le scale.
Con la coda dell'occhio, però, lo vidi camminare al mio fianco, qualche passo più dietro, in silenzio.
Sospirai. Che palle!
Possibile che dovevo avere anche dei rimorsi verso un fantasma? Dio mio, era morto! E poi, chi lo conosceva quello?
"Perchè non voli?" sbottai, d'improvviso.
Lui mi guardò male, arrivando al mio fianco e fissandomi dall'alto. Bene! Pure un fantasma era più alto di me!
Non ci bastava papà e le sue prese per il culo per la mia statura? Adesso dovevo sentirmi in soggezione anche accanto ad un fantasma. Di bene in meglio!
"Che cosa?" evidentemente non capì.
Alzai lo sguardo, trovandomi ormai davanti alla porta del diavolo. Il signor Burns non era una cattiva persona, anzi tutto l'opposto. Però gli alunni continuavano a chiamare il suo ufficio 'La casa del diavolo' e ancora non ne capivo il perchè.
Ritornai alla realtà, fissando il ragazzo semi-trasparente aspettare una mia spiegazione.
"Voglio dire, perchè non fluttui come Casper, il fantasma? Pensavo che tutti i fantasmi avessero questo potere." spiegai.
Lui scoppiò a ridere, facendomi guardare in giro spaventata, per poi fargli un cenno con la mano di stare in silenzio. Ma lui non sembrò preoccuparsene.
"Abbassa la voce! Se qualcuno ci sent..." mi interruppe.
"Non può vedermi nè sentirmi nessuno, all'infuori di te." che stregoneria era?
"E perchè?"
Nell'esatto momento in cui dissi quella frase, la porta dell'ufficio presidenziale si aprì, mostrandomi la figura minuta del preside Burns.
Viva i puffi! Almeno, al suo fianco, non mi sentivo a disagio.
"Signorina Smith, con chi parlava?" mi chiese, guardandosi in giro e constatando che non c'era nessuno oltre me.
E ora che gli dovevo dire?
Mi grattai il capo, nervosa.
Stavolta non avrei detto la verità!
"Ehm, stavo ripassando a voce alta per l'ora dopo." inventai su due piedi.
Zayn scoppiò a ridere -ma tanto lo sentivo solo io- e il preside alzò un sopracciglio "Ah, davvero?" chiese sconcertato.
Ok, ok. Forse i miei voti e le mie varie note disciplinari non aiutavano con la bugia. Ma cosa potevo dirgli? Mi era già bastata la brutta figura fatta davanti a tutta la classe di geografia.
"Faccio finta di crederci. -Appunto- Ma perchè ripassava davanti la presidenza?" mi chiese.
Sforzai di fare il sorriso più dolce che sapessi fare, appoggiando le mani sul petto per consolazione.
"Stamattina la sveglia casualmente non è suonata, quindi ho fatto tardi all'ora di geografia. Il professore non mi ha creduto e... Tadan, eccomi qui." spiegai velocemente.
Lui alzò gli occhi al cielo, scuotendo la testa divertito. Ah, il mio vecchietto preferito. Mi conosceva meglio lui che la mia compagna di banco di francese.
"Entra dai, e vediamo stavolta quale punizione posso darti." mi fece accomodare per prima, richiudendo la porta alle spalle.
Mi gettai di peso su una delle due sedie poste davanti la scrivania che teneva ben ordinata, mentre il preside ci girò intorno, fino a sedersi, poi, sulla sua sedia girevole. Un giorno, mi ero ripromessa, ci avrei fatto un giro sopra quando lui era intento a parlarmi dei suoi carissimi bei vecchi tempi.
"Quindi, ricapitolando: la sveglia non ti è suonata e sei arrivata tardi a scuola." fece il punto della situazione.
Annuii, salendo i piedi sulla sedia, per stare più comoda "E ho dovuto correre sotto l'acqua perchè il bus era già passato e inoltre ho dimenticato lo skate nell'armadietto della scuola, ieri. Quindi ero pure a piedi e non ho potuto fare più veloce di così. Sa, mia madre mi ha dato la bellezza, non poteva sforzarsi anche per la velocità." mi pavoneggiai, ridendo.
Lui scosse semplicemente la testa, sfogliando il libro nero, preso nel primo cassetto qualche secondo prima.
Lo odiavo, -come tutti, del resto- quel libro; praticamente era l'agenda delle punizioni. Ogni membro della scuola andava a riferire al preside le cose da fare necessariamente per la scuola. Che ne so... Pulire la mensa, per esempio.
Lo sfogliò velocemente, mentre cominciai a giocherellare nervosa con le mani, aspettando la mia punizione.
Una volta, mi era toccato togliere tutte le foglie secche dal campo di calcio sul retro della scuola. In realtà, però, passai un intero pomeriggio a grattarmi la pancia e solo gli ultimi dieci minuti, prima che facesse buio, avevo deciso che dovevo darmi una mossa, o avrei dovuto accamparmi a scuola.
"Quello smalto è troppo scuro!" sobbalzai spaventata, strisciando per sbaglio la sedia rumorosamente sul pavimento, talmente forte che anche il preside mi guardò male.
Fulminai Zayn con lo sguardo, per poi sorridere al signor Burns.
Per fortuna tornò subito a sfogliare altre pagine, mentre notai Zayn al mio fianco, seduto sull'altra sedia, indicarmi le dita della mano. Mi stava facendo salire i nervi, sul serio!
Dopo una manciata di secondi, il preside ancora non fiatava e Zayn continuava a scartavetrarmi le ovaie.
"E ho capito! Appena torno a casa lo tolgo! sbottai, scocciata.
Il preside mi guardò scioccato, spalancando anche la bocca. Mi maledii mentalmente, non trovando adesso una soluzione al mio casino.
"C... Cosa?" chiese preoccupato.
"Mi scusi, stavo ripensando alle parole di mio padre di questa mattina! E mi sembrava quasi che me lo stesse ripetendo." ridacchiai, sperando che se la fosse bevuta.
"Ok, la smetto." mi zittii subito quando notai che, in realtà, non c'era proprio nulla da ridere in tutto ciò. Mentre il moro al mio fianco, per poco non moriva dalle risate. Ah... Lui era morto, già.
Chiuse stancamente il libretto, facendomi venire le palpitazioni peggio di un cane davanti ad un osso. Che razza di esempi facevo?
Comunque, congiunse le mani sulla scrivania, sbiascicando soltato un "Per questa volta la scampi, Smith. Ma non ti voglio più vedere nel mio ufficio. Chiaro?" mi minacciò con un dito.
Io annuii convintissima, anche se la verità la sapevamo entrambi: quell'ufficio era un po' come la mia seconda casa.
"La ringrazio, adesso torno a lezione." scattai dalla sedia, aprendo la porta.
"Dovevi vedere la tua faccia. Sembravi un misto tra una scimmia in calore e un procione in attesa di essere castrata." sghignazzò Zayn alle mie spalle.
"Ma pensa alla tua, di faccia, coglione." sbottai, prima di sentire un urlo da parte del preside. 
Oh merda! Questa volta non l'avrei passata liscia.
 
*  *  *
 
"Ariel! Ariel!" mi sentii chiamare. Ma il mio armadietto era troppo comodo per lasciarlo da solo.
"Ariel!" di nuovo mi chiamò quella voce.
"Mh?" risposi solamente, cercando di star comoda con la testa.
"Ma sei scema?" mi sentii tirare di forza, costringendomi ad uscire la testa dal mio adorato armadietto. Ma no! Io volevo riposare un altro pò!
"Che vuoi, Beth?" sbiascicai, stanca.
Anche per quel giorno la scuola era finita. Ma ero talmente stanca, che non mi reggevo più in piedi.
Forse era stata colpa della continua presenza di Zayn intorno a me. Mi aveva seguito perfino al bagno, leggendo le varie scritte su una delle porte, senza lasciarmi concentrare. Alla fine me l'ero dovuta trattenere per tutto il giorno. Non vedevo l'ora di rientrare in casa e svuotarmi la vescica!
"Come, che voglio? Ti ho cercato ad ogni cambio di ora, a ricreazione sei come sparita! Mi vuoi dire che è successo? E poi, quella bugia stamattina te la potevi evitare. Un fantasma! Ma sei seria? Questa volta ti sei pure superata!" sbottò, arrabbiata.
Alzai gli occhi al cielo, sospirando.
"Ok, ho capito che nemmeno tu lo vedi." spostai gli occhi su Zayn, appoggiato a qualche armadietto più distante dal mio, intento a guardare il culo di una cheerleader; ritornai poi a fissare Beth.
"Ragazze!" mi voltai di scatto, riconoscendo la voce di Juls.
La vidi sbracciarsi, venendo nella nostra direzione. Ma come già stavo immaginando, andò prima a sbattere addosso ad uno, facendogli cadere tutti i libri.
Ridacchiai con Beth e Zayn. Zayn!
Mi girai di nuovo di scatto, vedendo il moro al fianco di Beth.
"Ehm... Beth, Zayn è al tuo fianco proprio adesso." confessai, cercando di mostrarglielo.
Lei si guardò in giro, confusa "Quel Zayn?" mi chiese assottigliando gli occhi a due fessure.
Annuii, sconsolata. Non c'era gusto nell'essere la sola a vedere un fantasma.
Scoppiò a ridere, mentre Juls arrivò al mio fianco "Cos'ha da ridere?" mi chiese col fiatone.
Alzai le spalle e "Gli volevo presentare Zayn Malik, ma lei mi ha preso per pazza." spiegai. Anche l'altra scoppiò a ridere.
Oh, ma vaffanculo.
Alzai gli occhi al cielo, sbuffando.
"Sentite, oggi non sono nemmeno potuta andare al bagno in santa pace per colpa sua! Ora presentatevi che vi sta fissando le tette." quasi urlai.
Qualche ragazzo, ancora presente nel corridoio, mi guardò male, trapassando intanto il povero moro.
Le mie amiche con fare robotico si coprirono il petto.
"Ehm, dov'è adesso?" chiese preoccupata Beth.
Spostai la testa "Proprio al tuo fianco." l'avvertii, di nuovo.
Juls allungò una mano, trapassando le parti basse del moro "Piacere mio, fantasma." disse, scuotendola su e giù.
Le alzai la mano, puntandola al petto del moro. Questo fece un passo indietro e gliela toccò. 
Pensai di essere pazza in un primo momento, ma notai Juls sobbalzare e capii che Zayn era riuscito a farsi sentire.
Com'era il detto? Vedere ma non toccare?
Beh, nel suo caso era: toccare, ma non vedere!
Che strana la vita! Ovviamente, la mia.
 
 
  
 
EHIOOOOOOOOOOOOO
Lo so che mi odiate, lo so, lo so.
Alcuni capitoli sono già pronti, giusto il tempo
di una lettura per la correzione e via!
Ma ieri, deficiente quale sono, non ho ci pensato per niente
di aggiornare!
Ma comunque, vi piace un pò? Andabile?
Il sovrannaturale non è il mio genere, I know. Ma mi andava di provare
qualcosa di nuovo... Ce la farò? Bo.
 
Anyway... SIETE SERIE? 8 SEGUITE, 4 RICORDATE E 5 PREFERITE?
MA IO VI AMOOOOOOOOOOOO, oltre tutte le recensioni sajdhkas
 
Bo. Non so più che dire .-.
Ah, vi avverto che il prossimo, finalmente, spiegherà un
paio di cose importanti, di cui molte domande mi sono state
poste su twittah (trovate il mio profilo nella bio) o anche nelle
recensioni :)
 
Aggiornerò presto, ma intanto aspetto un vostro parere.
Ps. Scusate se non avevo messo il nome della protagonista nel capitolo precedente, 
non me ne sono nemmeno accorta ahah 
 
Sofia.
   
 
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