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Autore: Claudine Delacroix    16/07/2013    7 recensioni
AVVERTENZE: Haymiss.
Peeta č un genio. L'idea degli innamorati sventurati ha convinto tutti, persino lui stesso. Ma Katniss e Haymitch sanno che non č cosė.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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– ... l'adorabile, Katniss Everdeeeeeen! – una pioggia di applausi accoglie il mio ingresso sul palco.
La prima cosa che noto; le luci. Sono troppo forti. Con una mano mi riparo la fronte e strizzo gli occhi per vedere meglio.
Seconda cosa; la gente. 
Troppa gente. M'incanto a guardare a bocca aperta quell'arcobaleno di colori ubriaco che è il pubblico di Capitol City, mentre una voce fa una domanda, che arriva ovattata alle mie orecchie.
Con grande dimostrazione di acutezza chiedo: – eh?
Il pubblico ride. Sono un po' perplessa, non ne vedo il motivo, ma ne sono anche contenta. Caesar, dopo avermi sorriso ironico, chiede cos'abbia provato durante la sfilata. Sono sincera quando, con un'espressione seria in volto, rispondo: – intendi dopo che mi è passata la paura di bruciare viva?
Stavolta anche Caesar ride di gusto, imitato dal pubblico. Sono un po' confusa, non intendevo certo farli ridere... ma Haymitch mi sorride radioso, e fa l'ok con il pollice.
L'intervista procede velocemente, quasi non mi accorgo del tempo che passa. Tra le risate del pubblico e Caesar comincio a sentirmi a mio agio.
Quando il tempo scade e io devo lasciare il palco tutti applaudono forsennatamente, e si forma anche qualche coro che recita '
Ragazza in fiamme! Ragazza in fiamme!''; saluto tutti con la mano e scendo dalle scale, inciampando sui tacchi.
Forti braccia mi trattengono. – Dolcezza, sei stata strabiliante! – dice Haymitch, rimettendomi in piedi. Lo ringrazio.
La presa delicata delle sue mani sulle mie braccia è piacevole, ma purtroppo, dopo un momento di esitazione, mi lascia.
Andiamo tutti verso il grande schermo dove Peeta sta letteralmente conquistando tutto il pubblico con la sua gentilezza, il suo candore e la sua sincerità. È anche molto divertente, e racconta un aneddoto spiritoso sulle docce di Capitol City, dove coinvolge anche Caesar.
Ad un certo punto il presentatore chiede a Peeta della sua situazione sentimentale. – Un ragazzo bello come te... ci sarà di sicuro qualcuno! – ammicca verso il pubblico.
Peeta diventa improvvisamente triste. – Sì... ma non mi ha mai notato, prima della Mietitura.
– Brutta storia – dice Caesar solidale – Ma sai che ti dico? Entra nell'Arena e vinci gli Hunger Games, torna da lei e non potrà proprio rifiutarti, sbaglio? – e si rivolge verso il pubblico, che grida risposte affermative applaudendo.
– Temo, Caesar, che tu ti sbagli – il sorriso del presentatore cade improvvisamente. – E perché mai? – mi avvicino allo schermo. Peeta guarda dritto nella telecamera, di conseguenza ho i suoi occhi piantati nei miei quando annuncia: – Perché lei è venuta qui insieme a me.
Un 'ohh!' di sorpresa sale dal pubblico, la bocca di Caesar è un cerchio perfetto, Effie lancia un gridolino, Haymitch ride piano, e io... e io...
Sono furente. Arrabbiata. Infuriata, ma soprattutto umiliata. Come si permette? Mostro un'insolita calma mentre Peeta conclude la sua intervista ed io fisso la punta lucida delle mie scarpe costose mentre qualcuno mi parla.
Ma appena rientra Peeta... mi scaglio su di lui con gli occhi carichi d'odio, lo acciuffo per la maglietta e lo spingo forte contro un vaso, che si rompe in mille pezzi che squarciano i palmi di Peeta. – Cosa credevi di fare, eh? Eh? Rendermi le cose ancora più difficili? Tu, brutto-
Ma prima che mi possa lanciare di nuovo su di lui vengo trattenuta da due mani possenti.
– E mollami! – mentre mi divincolo mi arriva uno schiaffo che mi riporta alla realtà. Haymitch è sorpreso, anche se l'emozione che trapela di più è la rabbia. – Ma sei impazzita? No, sul serio, che diamine ti è preso, ragazza?
Haymitch mi scrolla più volte le spalle. Quando mormoro – mi ha fatta apparire debole! – senza guardarlo negli occhi, la mia scusa non suona molto credibile.
– Idiota. Ti ha fatta apparire 
desiderabile. Adesso ho qualche speranza di raccattare sponsor per te! Posso inscenare il teatrino dei poveri piccioncini che si amano tanto e sono costretti ad uccidersi! Questo lo riesci a capire, sì?
– Ma io non lo amo! E-
Haymitch alza le braccia al cielo scocciato. – Questo è un dannato show televiso, non m'importa un fico secco se lo ami o meno! Ora noi abbiamo la perfetta strategia per tenervi in vita più a lungo di quanto potessimo sperare prima. Ora posso vendere gli sfortunati amanti del Distretto 12.
E quando Haymitch pronuncia l'ultima frase, capisco la genialità del piano. Geniale, ma difficile da mettere in atto. Perché io non amo Peeta... A me piace 
un altro biondo.
Il pensiero viene a galla all'improvviso, prepotente; guardo nervosamente Haymitch per paura che mi abbia sentita. Ma i pensieri non si possono sentire, no?
Eppure... se lui sapesse... 
mi liquiderebbe con una risata, penso io tristemente. La ragazza infiammata per il suo mentore.
Decido di andare a cercare Peeta, per chiedergli scusa e sapere come sta. Dopotutto è stata una mossa astuta da parte sua, un piano salvavita molto intelligente.
Lo trovo sul tetto che ammira il panorama; le sue mani sono fasciate da bende candide, e la vista di quelle provoca in me sensi di colpa e rimorso. – Ciao... scusa – dico, sedendomi accanto a lui e indicando le bende.
Lui sembra felice di vedermi. – Ehi! No, non preoccuparti. Saranno a posto entro qualche ora, le cure qui sono spaventosamente veloci. Comunque era un complimento, lo sai, vero?
Rido imbarazzata. – Senti... è un buon piano. Davvero. Haymitch ha detto che ora vuole vendere gli sfortunati amanti del Distretto 12... in fondo, si tratta di fare i finti innamorati per salvarsi la vita. Ne vale la pena – dico sorridendo. Peeta, quando dico 'finti', si irrigidisce. Però poi torna a sorridere.
– Certo. Per finta, ovvio – e si alza. – Io sono un po' stanco, credo che andrò a dormire. Buonanotte, Katniss. A... domani.
Lo saluto con un sorriso e torno ad ammirare il panorama. Domani. Già. I giorni di pacchia sono finiti.
Sebbene domattina saluterò tutti quanti per bene, c'è una persona che devo vedere nella mia ultima serata da non tributo. Getto un'ultima occhiata alle luci indistinte della città, e mi dirigo verso le stanze.


La porta della camera di Haymitch è chiusa, aspetta solo di essere aperta dalla mia mano tesa verso la maniglia.
Che sto facendo?
Decido di entrare. Trovo Haymitch steso per terra, un braccio dietro la testa e l'altro che tiene la bottiglia inclinata sulla sua bocca. Trovo altre bottiglie vuote sparse per la stanza, che è un disastro assurdo.
– Basta con questo schifo – dico, strappandogli di mano la bottiglia e tenendola lontana da lui. Non mi ha sentita arrivare, dunque si alza sorpreso e deve mettermi un attimo a fuoco, per via dell'alcol che ormai ha già fatto un po' di effetto.
– Ridammela – dice, allungandosi verso di me. – Haymitch, perché fai così? Perché? Io domani entrerò nell'Arena. Domani avrò bisogno di te. Come farai ad aiutarmi in questo stato?
Haymitch ride, una risata amara che riempie la stanza. – Tu credi – biascica, avvicinandosi – tu credi davvero che io possa aiutarti? Credi davvero che abbia il potere di tenerti in vita?
– Ma non ci provi nemmeno! Ti ubriachi e basta! – dico, disperata.
– Ridammela. Ridammi quella bottiglia e vattene – allunga la mano verso di me.
– 
No – E lascio cadere la bottiglia, che si sfracella in mille pezzi non appena tocca il pavimento. I cocci mi pizzicano i piedi e le gambe. – Idiota! Non puoi avere i piedi fuori uso domani! – urla Haymitch, spingendomi forte verso il tappeto privo di vetri rotti. Io cado a terra facendomi male al sedere.
– Tu dovresti essere il mio mentore e aiutarmi. Sai una cosa? Vaffanculo – grido, alzandomi prontamente in piedi. Haymitch si avvicina con occhi furenti. – Tu... – mi punta un dito contro – vaffanculo a chi? Non ti permettere, ragazzina!
– A te, Haymitch. Vaffanculo a te e al tuo stupido alcol.
Lui mi spinge con forza contro il muro e mi scrolla le spalle facendomi molto male. – Cosa credi, stupida ragazza, che sia facile per me? Eh? – cerco di non emettere un fiato mentre mi parla, anche se il dolore comincia a diventare forte.
Ad un certo punto si ferma. Il suo viso è vicino al mio, troppo vicino. – È che io non sopporto l'idea di perderti, dolcezza.
In un secondo le sue labbra premono violente sulle mie. Per un folle attimo ricambio, spinta da chissà quale istinto, poi lo spingo via. – Ma che cavolo fai? Lasciami stare! – dico, cercando di scappare dalla stanza. Lui, dopo un attimo di sorpresa, mi riprende. – Non negare l'evidenza, Katniss – la sua voce roca mi da' il capogiro. – Io non... nego proprio un bel niente! Lasciami. Lasciami! – cerco di divincolarmi, ma non ci riesco. È troppo forte. Le lacrime cominciano a scendere, bagnandomi le guance. – È sbagliato... non possiamo...
Ma so che a lui non interessa, e nemmeno a me importa così tanto, in realtà.
Nonostante il riscaldamento sia acceso ho i brividi. Haymitch lo avverte e mi stringe a sé con forza, cingendomi la vita con le braccia.
Le sue labbra baciano delicatamente le mie una, due, tante volte. Quando mi abbandono totalmente ai suoi baci, diventa più violento. Le sue mani si impossessano presto del mio corpo, Haymitch mi accarezza dolcemente i fianchi, le cosce, le braccia, i glutei. Appoggio i palmi sul suo petto, che si solleva e si abbassa velocemente.
– Ti volevo da giorni. Tu non hai idea – mi sussurra eccitato all'orecchio, senza finire la frase e sollevandomi da terra per i glutei. Allaccio possessiva le mie gambe intorno a lui, sentendo su di me il rigonfiamento dei jeans.
Haymitch interpreta il mio gesto come una conferma, portandomi sul grande letto morbido.

Che sto facendo? penso, per la millesima volta nel corso della serata.
L'uomo biondo si ferma un attimo, guardandomi interrogativo. I suoi occhi formulano una richiesta muta; posso?
Per tutta risposta comincio a smanettare con il primo bottone della sua camicia, presto seguito dagli altri. Ammiro i suoi muscoli allenati, accarezzando lievemente tutto il torace, mentre Haymitch tira giù le spalline del mio vestito, che si trasforma presto in un mucchietto di stoffa ai piedi del letto. Lui affonda il viso nel mio seno, passandoci piano le labbra sopra.
Mentre Haymitch è in contemplazione, ne approfitto per tirargli giù i pantaloni.
Mi blocco un secondo, spaventata dalla mia intraprendenza; fino ad oggi non avevo baciato nessuno, ed ora invece...
– Non farò niente che tu non voglia – una mano è sulla mia guancia, il pollice la strofina piano. Pianto i miei occhi su quelli di Haymitch, che sono seri.
– Tutto questo, Haymitch... – mormoro piano, appena udibile, slacciandomi prima il reggiseno e sfilandomi piano le mutande – tutto questo io lo voglio. Sono tua.
L'uomo mi guarda con un misto di incredulità, trionfo e... amore. Prende il mio viso tra le mani, dandomi un bacio pazzesco che mi lascia senza fiato.
Presto, ciò che ci separa finisce per terra accanto all'abito, e in un attimo è dentro di me. Mi aggrappo con le unghie alla sua schiena, adeguandomi al suo ritmo, gemendo di piacere.
Finisce tutto troppo in fretta, lasciandoci accaldati e ansimanti uno sopra l'altra. Haymitch si gira, appoggiandomi sul suo corpo e tirando un lenzuolo profumato su di noi.
Mentre disegno cerchi immaginari sul suo petto facendogli venire la pelle d'oca, dice: – dolcezza... mi sento in colpa.
Senza smettere di solleticarlo, con la bocca appoggiata sulla sua pelle, chiedo distratta – e perché mai?
– Tu sei piccola. Insomma, per me. Potrei essere tuo padre.
Alzo la testa; i suoi occhi sono abbassati, perciò non vede il mio sorriso quando dico – naa, al massimo mio zio.
E rido, presto raggiunta da Haymitch. Felice. Forse per l'ultima volta.












 



Oddio, non posso crederci. Ci sono riuscita. Ce l'ho fatta, ho scritto la mia prima scena di sesso!
Corta, con pochi dettagli, piena di cliché, credo, veloce... MA L'HO SCRITTA!
Ahem, comunque. Questo è il penultimo capitolo, mi viene da piangere. Va be', manco fosse la nuova promessa di libro... lol. Comunque, è stato bello.
Come al solito, se ci sono errori/schifezze/robaccia/ecc scrivetelo in una recensione, o se proprio vi scoccia va bene anche un messaggio privato.
Le recensioni sono apprezzatissime (ma va'?!).
E niente, ringrazio di cuore i recensitori/seguitori/ricordatori/preferitori. Grazie davvero. È stato bellissimo scrivere la storia, chissà che non mi verrà lo sghiribizzo di fare una one shot rossa(?) sulla mia coppia preferita... non appena riuscirò a scrivere roba rossa lo farò. 
A... all'ultimo capitolo. çwwwç
  
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