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Autore: MAPA_    17/07/2013    5 recensioni
Lei: Summer Horan
Lui: Louis Tomlinson
Lei:sorella di Niall,che si è appena iscritto alla squadra giovanile di calcio di Londra con i suoi amici Zayn,Liam e Harry
Lui: allenatore della squadra anche se molto giovane, ha appena 20 anni
Tra i due è amore a prima vista.
E se poi Summer confidasse al fratello di essere innamorata di Louis, e Niall ne combinasse una delle sue per aiutare la sorella?
*dal testo*
"Sum, ho parlato con Lou.. Ti aspetta negli spogliatoi" le disse il fratello. Il cuore di Summer accelerò. A passo svelto e con il cuore in gola si avviò verso gli spogliatoi, dove trovò Louis senza maglietta mentre si cambiava. "Louis... Niall mi ha detto di venire qui.. Volevi parlarmi?" poi spalancò gli occhi blu vedendo il ragazzo a petto nudo "oh scusa, Niall mi ha detto di venire.. Non sapevo ti stessi cambiando" si scusò abbassando lo sguardo. "Non fa niente tranquilla" la rassicurò Louis "Comunque tuo fratello mi ha detto tutto" disse con un sorriso. Il cuore della bionda perse un battito.
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Spero di avervi incuriosito :) leggete e se vi va recensite :)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Barcellona-Londra, biglietto sola andata
 
 
 
 
 
Niall guardò esterrefatto sua sorella
“Tu..Louis..Letto..”
No, decisamente non riusciva a concepire quelle tre parole nella stessa frase, anche se un po’ se l’aspettava.
Taylor invece saltellava felice da una parte all’altra della stanza.
Alex rideva e fissava le reazioni completamente diverse di Niall e Tay.
Summer osservava la scena dal suo letto, non sapendo se ridere anche lei o piangere abbandonandosi alla malinconia.
Tornati a casa dall’aeroporto, nel tentativo di distrarre Summer, Taylor e Alex avevano trascinato a casa l’amica e, tra una chiacchiera e l’altra, le due ragazze erano riuscite a estorcere la confessione alla bionda. Di fatto Niall aveva deciso di non voler sapere niente e se n’era andato in salotto a vedere la TV, ma poi preso dalla curiosità di sapere cosa era successo in montagna, era tornato in camera della sorella, proprio nell’istante esatto in cui Taylor aveva urlato “Sei andata a letto con Louis!!”. Era rimasto per un paio di secondi imbambolato davanti la porta, poi Alex l'aveva aperta per andare in bagno e se l’era trovato davanti,con una faccia al quanto perplessa e stupita.
“Avanti, non può essere un trauma così grande” mormorò Summer ridacchiando e fissando i suoi occhi azzurri in quelli del fratello. Si passò una mano tra i capelli e poi cominciò a giocherellare con una ciocca bionda con noncuranza.
“Non mi ero preparato emotivamente a una notizia così scioccante” rispose lui ridacchiando con fare teatrale appoggiandosi allo stipite della porta
“Addirittura prepararsi emotivamente? Sei un caso perso, Horan” sbottò Taylor ridendo “Alex, proprio di questa femminuccia dovevi innamorarti?”.
Lui la guardò storto per poi fare il finto offeso e andarsene indignato.
Summer guardò suo fratello uscire dalla porta con quell’espressione così buffa, poi la faccia perplessa di Alex e infine Tay che rideva, e scelse di ridere anche lei. Piangersi addosso e abbandonarsi alla malinconia non sarebbe servito a niente.
“Bene ragazze, adesso che abbiamo scandalizzato mio fratello cosa proponete di fare?” chiese sorridendo
“Che ne dici di cominciare i compiti per le vacanze di Natale? E’ due mesi e più che non apri libri” propose Alex sorridendo –come sempre- dolcemente
“Alex, a volte credo che Niallti abbia fatto il lavaggio del cervello, perché se lui fa il papà premuroso a volte tu mi sembri mia madre” la ripreseSummerinarcando un sopracciglio
“Grazie Sum” rispose lei cominciando a frugare nella sua enorme borsa
“Di nulla, ti voglio bene Alex”
“Tanto i compiti li fai lo stesso, te li ho portati io” rispose lei porgendoglieli. Summers buffò, ma tanto sapeva che l’amica aveva ragione
“Ma domani è capodanno.. e.. non ho voglia di studiare… e Louis è appena partito.. e..” fece una pausa assumendo un’espressione pensierosa “e.. non importa, non mi vengono più in mente scuse ma non ho voglia” si lamentò
“Avanti, per farmi perdonare domani ti porto in un posto fantastico per festeggiare capodanno” le sorrise Alex
Pardon, vi porto, siete invitati tutti” fece l’occhiolino a Taylor che le aveva lanciato un’occhiataccia sentendola usare il singolare.
 


Louis scese dal taxi e pagò il taxista, poi si diresse nella hall dell’albergo.
Hola, bienvenido!” lo salutò allegramente agitando la mano un grosso omone seduto a un tavolo. Si alzò e gli andò incontro: era alto, con due enormi –e un po’ ridicoli- baffi neri, come i capelli, indossava giacca e cravatta e in mano aveva la classica borsa da uomo d’affari.
“Sei Louis Tomlinson, vero?” gli chiese poi in inglese stringendogli la mano
“Sì! Lei è..” non finì la frase che lui lo interruppe
“No ragazzo, non sono io che dirigo il tutto! Il presidente Rosell mi ha solo incaricato di venirti a prendere, dobbiamo andare subito da lui, ci aspetta nel suop ufficio per firmare il contratto, ha detto che vuole risolvere velocemente la questione” spiegò gesticolando
“Comunque sono Pedro, molla i bagagli in camera e torna nella hall entro cinque minuti, ti aspetto qui” aggiunse poi indicando le scale e poi lanciando un’occhiata veloce al suo orologio da polso.
Louis chiese la chiave della camera che aveva prenotato alla reception, per poi salire velocemente al terzo piano, aprire la porta della 315 e appoggiare le valigie. Tornato giù, seguì il grosso omone nella macchina. Dal finestrino dell’auto Louis osservò con poca atenzione il paesaggio spagnolo, troppo emozionato a pensare che stava per incontare il presidente del Barcellona e che presto sarebbe stato in squadra. Pedro lo portò fino all’imponente sede del club calcistico, un’ enorme edificio che Louis non fece in tempo a osservare del tutto perchè Pedro lo spinse dentro
“Andiamo, non abbiamo tutto questo tempo, ragazzo”lo rimproverò. Louis sbuffò infastidito e allo stesso tempo divertito dal comportamento dell’uomo. Lo trattava come un bambino e lo spintonava per mettergli fretta, ma trovava buffo il suo modo di camminare, di osservare ogni due minuti l’orario sull’orologio al suo polso, di imprecare alzando gli occhi al cielo perchè per lui erano in ritardo. Salirono velocemente le scale fino a fermarsi davanti a una porta bianca, di fianco alla quale stava una targhetta con lo stemma del Barcellona
“Aspettami qui” ordinò Pedro, prima di entrare. Louis annuì, e dopo che l’omone fu entrato e si fu richiuso la porta alle spalle, si lasciò andare a un pesante sospiro. Si guardò intorno, osservando le varie foto appese alle pareti, e nel farlo non si accorse di finire addosso a una segretaria che passava di là.
“Oh, mi scusi” si chinò a raccogliere dei fogli per aiutare la ragazza e quando alzò lo sguardo sbatté più volte le palpebre.
Non era possibile quello che stava vedendo, no, decisamente.
Aveva davanti a sé una bellissima ragazza, con due grandi occhi azzurri, lunghi capelli biondi e un sorriso splendente, le guance arrossate dall’imbarazzo. Quella era.. Summer?
“Tomlinson, muoviti, il signor Rosellè qui che ti aspetta! E tu, Beatriz,muoviti con quei documenti, il contratto non si firma mica senza fogli!” esclamò Pedro gesticolando. La sua voce distolse Louis dai suoi  pensieri.
I lunghi capelli biondi della ragazza cominciarono a scurirsi, diventando castani, mentre i suoi occhi diventavano verdi. Di colpo Louis si accorse che di fronte a lui non c’era Summer, ma solo una segretaria. La ragazza abbassò lo sguardo e andò incontro a Pedro porgendogli i fogli che Louis aveva fatto cadere, per poi allontanarsi facendo attenzione a non cadere dai vertiginosi tacchi che indossava. Il ragazzo la seguì con lo sguardo ridacchiando, poi entrò nella stanza insieme a Pedro, che richiuse la porta. Nel grande studio notò un’enorme scrivania disordinata piena di scartoffie, dietro la quale sedeva quello che Louis capì essere Sandro Rosell.
“Quindi tu saresti Louis Tomlinson, giusto?” chiese l’uomo dando uno strano accento al suo inglese
“Esatto, lei è il presidente Rosell?” rispose chiedendo conferma
“Si, e dammi pure del tu ragazzo, ormai siamo della stessa squadra” sorrise e fece un cenno del capo “Pedro, va a chiamare Francisco”.
Louis si sedette sulla poltrona in attesa di sapere esattamente cosa fare.
“Francisco ti spiegherà bene il contratto” spiegò Rosell “comunque, sai già che parte dalla prossima stagione, fino ad allora puoi lo stesso allenare la squadra ma di fatto, ufficialmente per la stampa, l’allenatore rimane Vilanova; il contratto dura due anni e siamo disposti a pagarti la cifra che vuoi, Francisco ti illustrerà anche questo. Hai talento ragazzo, era da un pezzo che ti osservavamo. Quando ancora giocavi come attaccante, il tuo allenatore ci ha mandato un provino, un video di un tuo allenamento. Ci metti il cuore a giocare, ed è questo che cerchiamo noi! Purtroppo so che non puoi più giocare, ma hai tecnica, i tuoi schemi sono molto buoni, hai tattica e intuito, sei ottimo anche come allenatore. E poi..” il discorso lusinghiero dell’uomo fu interrotto da Pedro che entrava accompagnato  da un ragazzo sulla trentina, biondo, alto e anche lui nella classica tenuta da uomo d’affari. Louis cominciava a sentirsi fuori posto, nel suo jeans e felpa.
“Bueno, cominciamo a parlare d’affari” esordì Francisco accennando un piccolo sorriso di circostanza.



“Grazie del passaggio Pedro” disse Louis senza entusiasmo. Scese dall’auto e si diresse nella sua camera. Si buttò sul letto a peso morto, nonostante le valigie ancora da aprire sul pavimento.
Era stanco.
Si aspettava di essere l’uomo più allegro del mondo, e invece era solo stanco e annoiato. Non era felice, eppure quel momento l’aveva sognato per anni; stava per firmare quel contratto, quando qualcosa, dentro di lui, lo aveva fermato. Aveva congedato Rosell e Francisco con un ‘ci penso stanotte e domani vi faccio sapere’, aveva salutato e si era fatto riaccompagnare in albergo da Pedro.
Era come se.. non fosse soddisfatto, come se non fosse quello, ciò che realmente voleva.
Aveva sempre pensato che il Barcellona fosse una grande squadra –e continuava a pensarlo-, e che quello fosse il suo sogno. E invece, si accorse che no, non lo era. Che gli sarebbe piaciuto essere famoso, e magari ricco, perché no, ma che in realtà quello che voleva più di tutto erano i suoi amici, la sua normale e forse monotona vita di tutti i giorni, la sua famiglia, Summer. Quello sì, che lo avrebbe reso felice, davvero felice.
Con il sorriso sulle labbra si alzò, raccattò le sue cose e lasciò la chiave della stanza in reception. Uscì in fretta dall’albergo, e nonostante fossero le otto e mezzo di sera trovò un taxi.
“Ehi amigo, dove ti porto?” chiese l’allegro taxista.
“All’aeroporto, veloce” ordinò Louis. L’uomo schiacciò l’acceleratore e partirono. Arrivati in aeroporto, Louis lasciò dei soldi al taxista senza neanche contarli, scendendo in fretta.
Amigo” lo richiamò l’uomo “ma queste sono sterline! Qui si usano gli euro!” esclamò grattandosi la testa
“Trova una banca e fattele cambiare, amigo” rispose Louis facendo un cenno di saluto con la mano e allontanandosi a passo svelto verso la biglietteria.
“Salve, come posso aiutarla?” domandò la ragazza che stava dietro il vetro in modo cordiale, cominciando a digitare qualcosa al computer.
“Un biglietto di sola andata per Londra, il primo volo disponibile”.





SPAZIO AUTRICE 
Ehilà ragazze :D
Come vi vanno le vacanze? Io tutto bene, e siccome parto venerdì ho deciso di pubblicare oggi, perchè poi sto via tre settimane e non so se riuscirò a usare il computer ç.ç
Cooooomunque, il capitolo è abbastanza noioso, lo so, e mi dispiace, ma il prossimo spero sia molto più bello, anche perchè è l'ultimo D:
Vabbe, spero vi sia piaciuto, e mi raccomando, più di dieci parole, grazie ;)
A massive thank you a tutte quelle favolose stelline che hanno messo la storia tra preferiti/ricordati/seguiti e che mi hanno messa tra gli autori preferiti *.*, per poi non parlare di quelle fantastiche ragazze che mi hanno fatto arrivare a 65 recensioni *.*
IO VI AMO<3 GRAZIE<3
Un bacio a tutte e buone vacanze <3
-Marty
  
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