- La frittata mi fa
schifo!
Aveva come l’impressione
di aver chiuso gli occhi per circa una decina di minuti, ma il rumore di alcune
uova rotte in una terrina gli suggerì che era quasi ora di cena e che Theodore
sembrava assuefatto dalla sua passione per la cucina.
Draco prese a guardarlo,
non aveva né intenzione di muoversi né di aprire bocca.
“Buongiorno
principino”
“Uhm…”
“Stasera frittata!”,
annunciò voltandosi verso l’amico con un sorriso
preoccupante.
Draco inarcò un
sopracciglio.
“Sai che la frittata mi
ha sempre fatto schifo, no?”
“Certo che lo
so”
“E allora? Perché la
stai preparando?”
Theo tornò a sbattere le
uova.
“Sai Draco? Visto che
vivi come un vegetale mi sono preso la briga di fare su di te tutto quello che
voglio…”
Draco era
scandalizzato.
“Non reagisci,
Draco.”
Il ragazzo non ribattè,
si limitò solo ad accendere la televisione e immergersi completamente nella
visione di una stupida soap serale.
***
Aveva già visto due soap
e un quiz e si disse che guardare la televisione era un buon metodo per
annientare il proprio essere.
Poteva benissimo farsi
carico dei problemi di quei personaggi e lasciare i suoi in un cantuccio della
sua mente.
“Draco… c’è una
Strillettera per te!”
“Chi è il
mittente?”
“Alessio Ganelli,
conosci?”
Si limitò ad annuire e
prese ad ascoltare che ciò che aveva da urlargli Alessio
Ganelli.
“DRACO, COME HAI POTUTO
LICENZIARE QUELLA GRAN GNOCCA DI STEFANIA? TI SEI AMMATTITO? ESIGGO UNA
SPIEGAZIONE… E DEVE ESSERE SERIA, NON TI INVENTARE CHE L’HAI LICENZIATA PERCHE’
NON TE L’HA DATA, OK? PERCHE’ NON CI CREDEREI! VOGLIO UNA RISPOSTA
SODDISFACENTE, CHIARO?”
“Secondo me questo
Alessio s’è fatto un’idea sbagliata della tua ex-segretaria”, asserì Theo
avvicinandosi a Draco con un cucchiaio di legno per fargli assaggiare la sua
salsa speciale che avrebbe accentuato il sapore dei fagiolini
sbollentati.
“Alessio è un coglione e
in questa salsa ci vorrebbe un po’ più di burro”.
“Burro?”
“Sì, la renderebbe più
cremosa”
“Uhm… per una volta
seguirò il tuo consiglio anche se di cucina non ne capisci
niente”
Draco fece spallucce,
“Fa come vuoi”, disse prima di farsi seppellire dai suoi amati
plaid.
“Cosa intendi fare?”,
riprese Theo dal suo angolo cottura.
“Riguardo alla salsa per
i fagiolini sbollentati?”, domandò.
“No, riguardo la
risposta che devi dare ad Alessio…”
Ci pensò un po’ su,
l’unica cosa da fare era procurarsi della pergamena, una piuma, dell'’inchiostro
e un gufo… sarebbe stato breve e conciso, d’altronde lui odiava le mille parole
senza senso che il genere umano amava tanto.
Perciò, con un
incantesimo d’appello richiamò ciò che gli serviva e si mise a scrivere la
risposta esauriente per Alessio
Ganelli.
“Theo, quando finisci
con quell’affare... trasfiguralo in alcool!”
Theo rise sardonico,
“Malfoy, non ti permetterò di distruggere il mio capolavoro di alta
gastronomia…”
“Nott, è di alcool che
stiamo parlando!”
Theo si voltò con un
coltello da macellaio in mano, tanto che Draco pensò che volesse ucciderlo alla
babbana.
“Draco, tu non puoi
affogare i tuoi dispiaceri nell’alcool”
“Sì che posso, nella tua
vita tu non hai fatto altro”
“Vuoi forse diventare
come me?”, gli domandò con più severità di quanto avesse
voluto.
Draco chiuse gli occhi,
“Sì, voglio diventare come te, Theo! Ti ho sempre invidiato… non hai mai
sofferto per amore…”
Il ragazzo castano
sorrise amaramente e abbandonato il coltello da macellaio sul tavolo si avvicinò
al suo amico isterico in preda a vaneggiamenti da uomo
depresso.
“Sei davvero sicuro che
io non abbia mai sofferto per amore?”
“Forse per
Daphne…”
“Esattamente Draco, ho
sofferto per Daphne, e tu non ti puoi ridurre come mi sono ridotto io, per
Hermione”
La vena sulla fronte di
Draco prese a pulsare violentemente e la guance gli si tinsero di
rosa.
“Non pronunciare quel
nome…”, ruggì tra i denti.
Theo si ritrovò ad
essere parecchio perplesso.
“E come dovrei
chiamarla? Tu-Sai-Chi?”, chiese con una buona dose di
sarcasmo.
Draco sembrò pensarci,
“Sì, da ora in poi… lei sarà Tu-Sai-Chi!”
Si alzò dalla postazione
sul bracciolo del divano e, ripreso il coltello da macellaio- tornò al suo
angolo cottura, mentre il pazzo continuava a fare zapping con il suo
telecomando.
Era nervoso, era nel
pieno di una quasi crisi che sarebbe potuta diventare isterica con troppa
facilità.
“Sai Draco? Io penso che
tu non abbia problemi con l’amore… io credo che tu abbia problemi
mentali”
“Theo?”
“Sì?”
“Lo vedi quel bellissimo
coltello?”
Theo guardò il coltello
che stava tagliuzzando del prezzemolo.
“Sì,
perché?”
“Ficcatelo in
culo!”
***
Era stato tutto un
errore. Lo sapeva. Continuava a guardare quel maledetto telefono con la voglia
matta di comporre il suo numero e dirgli che era stata una stupida e che era
stata tutta colpa sua e che lui non avrebbe mai dovuto soffrire a quel
modo.
“Cosa stai leggendo?”,
domandò curioso Ron notando la sua migliore amica assorta da quel
romanzo.
“Il telefono squilla
sempre due volte”, rispose lei pacata anche se dentro avrebbe voluto
urlare.
“Bel romanzo”, disse lui
accovacciandosi accanto a lei e sgranocchiando dei biscotti che Blaise aveva
lasciato provvidenzialmente sul piano cottura vicino al
caffè.
“Tu lo hai forse
letto?”, domandò preoccupata per ciò che le aveva appena confessato
Ronald!
Lui non leggeva, se non
era severamente costretto!
“Sì, me l’hanno regalato
Bill e Fleur”
“Uhm… e cosa ne
pensi?”
“Che devi prendere quel
dannato telefono e farlo squillare per la seconda volta…”
Hermione abbassò lo
sguardo, incapace di dare ragione, per una volta, al suo amico di
sempre.
“Non… non
posso”
“Perché non puoi?”,
chiese.
“Perché
io…”
“Non sai darmi una
risposta, vero?”
La ragazza annuì, mentre
il libro, con un tonfo sordo, cadeva sul pavimento.
“Sai perché non puoi?
Perché hai paura e sei troppo orgogliosa…”
“Dici?”
“Dico”
Era totalmente assorta
nei suoi pensieri, mentre qualche lacrima silenziosa si faceva spazio lungo le
sue guance.
Ron aveva ragione, come
ce l’aveva quello stupido romanzo.
“Credo che tu abbia
ragione…”, ammise, e quando Ron l’abbracciò forte si sentì immediatamente
meglio.
Forse non aveva più
paura…
***
Nella sua lussuosa
dimora, Alessio Ganelli, stava festeggiando con cinque ragazze piacenti e quasi
nude il suo compleanno, quando un gufo gli planò sul divano di
pelle.
Bruscamente prese il
messaggio che teneva tra le zampe e quando aprì la lettera ciò che vi era
scritto lo lasciò perplesso, sconvolto e molto arrabbiato, tanto che fece
agitare anche il gufo che prese a portare scompiglio tra le ragazze rovinando le
costose e arzigogolate acconciature, fare la cacca dentro al ponch e graffiare
il povero Alessio Ganelli.
Imbestialito come non
mai non si preoccupò del fatto che le sue donne lo avessero abbandonato
dedicandogli frasi poco gentili.
Diede un’altra occhiata
alla lettera prima di lasciarla cadere sulla moquet.
Perché era una
troia!
Draco Malfoy
Vi prego di scusarmi per il ritardo
con il quale sto aggiornando, ma stranamente ho avuto molta più ispirazione per:
Chi l’avrebbe mai detto?
Detto questo spero che anche questo
capitolo sia stato di vostro gradimento.
Purtroppo non posso soffermarmi con
i ringraziamenti, spero comunque che abbiate il buon cuore di farmi sapere cosa
ve n’è parso di questo capitolo.
Vi ringrazio
immensamente!
Kisses