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Autore: VeronicaDirectioner    19/07/2013    1 recensioni
"E' come se sei in un incubo in cui non hai il controllo delle tue azioni, tutto ciò che vuoi, tutto ciò che ti comanda, è il sangue."
"Harry. L’unica immagine che mi girava per la testa. Lui. Il suo volto.
Non mi ero mai interessata ad un ragazzo. E se Harry… No, impossibile."
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ora di geografia, niente di più noioso.
Abbasso le mie mani verso la cartella, cerco il telefono e le cuffie, senza togliere lo sguardo dal professore. C’è la faccio.
Mi metto le cuffie e le copro con i miei lunghi capelli.
Poi faccio partire la musica. Perfetto.
Giro leggermente lo sguardo verso il banco di Harry. Si tiene la testa con la mano e sembra che stesse scrivendo oppure disegnando.
-Johnson!- il Professore mi distoglie dai miei pensieri. –Sempre la solita! Mi dia telefono e cuffie-
Mi avvicino, facendo uno sbuffo.
-Fuori dalla classe-
-Niente di meglio- dico facendo un sorriso sforzato.
Esco fuori dalla classe, inizio a camminare avanti e indietro per il corridoio.
E inizio a canticchiare e nel frattempo penso.
Harry. L’unica immagine e mi girava per la testa. Lui. Il suo volto.
Non mi ero mai interessata ad un ragazzo. E se Harry… No, impossibile.
Io non mi innamoro facilmente, quando sono innamorata io penso sempre a quel ragazzo, vorrei essere sempre e solo con lui, abbracciarlo… Basta!
Inizio a picchiarmi con la mano la fronte come per far uscire i pensieri dalla mia testa.
La campana dell’ultima ora suona. Entro il più veloce possibile faccio la cartella.
Me la metto in spalla e poi esco. Cerco fra la grande folla Harry, eccolo.
Gli corro in contro.
-Harry!- mi metto ad urlare, lui si volta, mettendo in mostra quei suoi occhi color smeraldo.
-Ti devo parlare- dico.
-Che vuoi?- mi dice una volta che sono arrivata.
-Conoscerti- dico con ancora il fiatone.
-Ehm.. dopo cinque anni vuoi conoscermi? No- dice per poi iniziare ad andarsene.
-Aspetta, io voglio davvero conoscerti- dico fermandolo.
Harry sorride, mettendo ancor più in mostra le sue fossette.
-Sono complicato, non potrai mai conoscermi.-
-A si? Adesso vediamo, passeggiata?-
-Se proprio devo-
-Sì, devi-
Iniziammo a camminare. Ogni tanto Harry si girava a guardarmi e io arrossivo.
Non so perché, ma mi sentivo bene. Protetta.
-Prendiamo un gelato?-
-Se tu lo vuoi prendilo, a me non piace-
-Non ti piace il gelato? Sei strano-
-Più di quanto pensi.- dice facendo un sospiro. –Poi io me ne devo andare-
-Perché?-
-Devo-
Andiamo io prendo il gelato Harry rimane con me finché non finisco di mangiare, poi iniziava ad andarsene.
Non me lo potevo perdere di vista, io devo scoprirlo, la scuola stava per finire ed io non sapevo nulla.
Mi alzo dalla sedia ed inizio a seguirlo.
La strada stava diventando buia, Harry si stava incamminando in strettoie, la conoscevo quella strada, sapevo dove andava. Bosco.
Che ci va a fare nel bosco? Mi chiedo quasi impaurita. Paura ecco cosa avevo. Paura. Non ho mai provato questa sensazione, mai. Ma adesso eccola lì pronta a riempirmi la pancia. La paura.
Però nella mia testa avevo un unico pensiero, scoprire la verità su Harry Styles.
Guardai verso il cielo, buio, stava per arrivare la notte peggio di così non si può.
Corro finalmente arrivammo nel bosco, mi nascosi dietro un albero per spiarlo, ma all’improvviso non lo vidi più, era scomparso.
Come è possibile?
-Che ci fai qui?- Mi girai di colpo, con la schiena contro l’albero. –Mi segui? Pensi che io non ti abbia visto?- dice avvicinandosi a me sempre di più.
-Ehm.. io… non volevo.. Ehm.. io volevo conoscerti…-
-Tu mi devi stare lontana, io sono pericoloso, le persone nascono per vivere io sono nato per uccidere-.
-C-cosa?-
-Stammi lontana, ok?- disse per poi prendere ed andarsene ad una velocità fuori dal normale.
Iniziai ad incamminarmi per casa.
Nella mia testa continuavano a girovagare le parole di Harry.
Stammi lontana.
Io lo sapevo, Harry è qualcosa di diverso e costi quel che costi io lo dovevo scoprire.                  
Arrivai a casa che erano circa le 23:00.
Ho passato tutto il tempo a seguire a quello. Non mi importa questo e altro io devo sapere la verità.
Velocità. È come scomparso. Più veloce della luce.
Andai sul sito della nostra scuola.
Cosa potevo trovare? Va beh, il mio istinto mi spinse proprio lì.
Iniziai a cercare e dopo varie ricerche trovai: foto studenti anni dal 1985.
Cliccai, cerca e ricerca trovo Harry.
Che ci faceva lì? Impossibile, poi il suo volto.. tutto uguale. I suoi occhi, il suo sorriso le sue fossette… Basta!
Chiusi il computer e mi buttai sul letto.
Mi misi sdraiata con le braccia sotto la mia testa e cercai di dormire.
Non riesco. Mi girai e mi rigirai nel letto più volte, ma niente non riuscivo a prendere sonno.
Nella mia testa continuavano a girare le parole di Harry. Stammi lontana.
Non so il perché, ma quando Harry mi ha detto quelle due parole mi sono sentita male, mi è mancata l’aria. E’ stato come se qualcuno mi ha tirato una pugnalata. Le lacrime stavano provando ad uscire, ma io riuscii a trattenerle.
Harry. Solo Harry. Nella mia testa girava la sua voce, il suo volto, il suo sorriso… Basta!
Decisi di scendere in cucina. Mi feci una tazza di camomilla, forse aiutava.
Una volta pronta mi siedo al tavolo e iniziai a berla.
Il sonno non arrivava. Non so era come se le parole di Harry mi avevano ferita.
Dopotutto non mi aveva detto niente di che, solo che dovevo stargli lontana.
Ma come? Ora come ora mi ero interessata a lui. Volevo sapere la verità e niente e nessuno mi poteva fermare.
Il sonno ancora non si faceva vivo, quindi decisi di riguardare le vecchie foto degli anni passati al liceo.
Iniziai col prendermi del gelato alla panna nel frigo, poi andai verso la mia camera iniziando a mangiare.
Una volta arrivata, poggiai il gelato e il cucchiaio sul letto e andai verso l’armadio.
L’ho aprii, spostai i vestiti e presi uno scatolone con sopra la scritta: Liceo.
La presi e mi diressi verso il letto.
Dopo avere aperto la grande scatola iniziai con il tirare fuori un album.
L’album era di colore azzurro con sopra la scritta: Foto e ricordi.
Appena aperto c’era la foto del primo anno.
Come ero cambiata. Mi vergogno ancora adesso a vedermi. Feci una piccola risata, poi il mio sguardo cercava Harry.
Eccolo! Finalmente dopo diversi tentativi lo trovai. Identico.
Andai avanti con le foto scrutando per bene Harry. Sempre uguale. Sempre, nemmeno una piccola cosa cambiata.
Rimasi leggermente perplessa, come è possibile. Da 14 anni fino ai 19 senza cambiare, sempre identico, sempre lui.
Velocità. Nessun invecchiamento. E se Harry fosse un… No, che sciocchezze.
Pochi giorni e la scuola finiva, due, tre? Boh, chi si ricorda.
Pochi giorni per scoprire tutto su Harry.
  
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