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Autore: LIttlE_PePpErmIt    19/07/2013    4 recensioni
CHISSA QUANTE VOLTE, VOI CARI LETTORI DI FAN FICTION, AVRETE DESIDERATO DI VIVERE UNA VITA DIFFERENTE O FUORI DAL COMUNE, DI POTER ESSERE I PROTAGONISTI DI UN'AVVENTURA SPETTACOLARE ...
Beh, questo e molto altro è quello che accade ad Angelica Cortinovis, una normalissima ragazza di 15 anni, annoiata dalla sua monotona vita esprime un semplice desiderio: essere la persona che più ammira ed invidia; ELEANOR CALDER.
MA NON SA CHE DA QUEL INNOCENTE DESIDERIO CI SARANNO DELLE CONSEGUENZE MOLTO PERICOLOSE ...
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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EPILOGO



Un anno. Era già trascorso un anno, e la vita aveva pian piano ripreso il suo solito ritmo, con l’intromisiione di fatti strambi ad interrompere la monotonia.
Dieci mesi prima Veronica si era catapultata in casa mia per dirmi che tra un anno i One Direction sarebbero venuti qui a Milano a fare un concerto. Io mi finsi eccitata, anche se in verità la cosa m faceva solo male. Ormai li avevo eliminati dalla mia vita, sentire nominare anche solo uno dei loro nomi mi provocava delle fitte lancinanti nel centro esatto del petto.
Veronica in quei pochi mesi aveva notato qualche cambiamento in me, ma probabilmente non ci dava tropo peso, perchè non me li fece mai notare.
Da quel giorno l'aiutai in tutti i modi a cercare quel biglietto. Era una ricerca disperata e sotto alcuni aspetti anche divertente. Una volta abbiamo dovuto rimanere attaccate alla radio per quasi un'intera giornata per partecipare ad un concorso tramite il quale se ne poteva vincere uno. Ovviamente è stato un fiasco enorme.
Nove  mesi prima avevo iniziato a sognare Liam tutte le notti. La mattina mi svegliavo triste, ma al contempo rincuorata. Forse anche lui faceva i miei stessi sogni, e mi vedeva.
 Sei mesi prima mi ero fidanzata con un ragazzo di nome Federico. Andava alla mia stessa scuola e aveva un anno in più di me. Era una persona gentile ed intelligente. Mi piaceva molto, e la nostra storia stava durando parecchio (stranamente). Ma lui non era Liam, e non l’avrebbe mai rimpiazzato.
-Come hai fatto a trovarne uno così? Fede è tenerissimo.  - Si complimentò con me un pomeriggio Veronica. Eravamo in camera mia attaccate al Pc nel ennesimo tentativo di trovare i biglietti.
 
-Nah, è solo questione di tempo. Secondo me il tipo giusto per te arriverà presto. Si sarà perso, soprattutto se è imbranato come te–  La presi in giro.
 Lei mi lanciò una cuscinata in faccia. Scoppiammo entrambe a ridere a crepapelle.
Tre mesi prima finirono i biglietti. Lo mancammo per un soffio e questo scocciò entrambe. Una domenica scoprimmo che non molto lontano dalla casa di Veronica si trovava un negozietto che vendeva i biglietti. Ci catapultammo immediatamente e non appena entrammo vedemmo che il proprietario ne stava vendendo alcuni  ad un gruppetto di ragazze. Quando loro uscirono glieli domandammo.
- Sono spiacente ragazze. - Ci disse lui. - Ma quelli che ho venduto a quelle ragazze era gli ultimi. -
Io sbottai mentre Veronica scoppiò in lacrime. La portai fuori, allontandola dallo sguardo dispiaciuto e scioccato del negoziante.
-Sai cosa facciamo? Ora compriamo una coppa gigante di gelato, quello del negozio vicino a scuola per consolarci. Ti va?? - Le proposi. Le si illuminarono  immediatamente gli occhi.
Comprammo due coppe giganti, stracciatella, pistacchio, cioccolato e ciocomenta i nostri gusti preferiti. Passammo una mattinata .... Molto dolce.
 Ed ora era esattamente un anno dal giorno in cui avevo incontrato Derek per la prima volta. Ripensando a quella giornata sorrisi. Cavolo, erano cambiate un sacco di cose d’allora. Un anno prima ero una ragazzina super superficiale che non capiva il vero valore delle persone che le viviono accanto mentre ora darei qualsiasi cosa per riaverne una indietro.
Uscì sul terrazzo fuori da camera mia. Persi lo sguardo nel blu del cielo. Quella sera le stelle brillavano più dei altri giorni. Sospirai serena: anche quella sera avrei rivisto Derek.
Era da quando ci eravamo lasciati che lui mi veniva a trovare quasi tutte le sere sul balcone di camera mia. Lì chiaccheravano, facevamo gli idioti, mi raccontava come stavano Eleanor e gli altri.
Era da una settimana che non veniva. L’ultima volta mi aveva avvisato che sarebbe stato via un po’.
Impegni speciali, così lui li aveva definiti. Un battito d’ali mi distolse dai miei pensieri. Alzai lo sguardo: eccolo che si avvicinava. Cavolo, dopo un anno non mi ero ancora abituata alla presenza di quelle ali immense.
Lo salutai sventolando come una scema una mano per aria. Lui contraccambiò con un cenno del capo, poi planò sul mio terrazzo.
- Richiudi quelle cose, occupano tutto lo spazio del terrazzo! - Sbuffai.
- Non sfottere le mie piccole. - disse lui accarezzandosi l'ala sinistra. Gli diedi un piccolo pugno sul braccio.
Ci sedemmo contro la mia porta finestra ed iniziammo a parlare.
- Come stanno Louis, Eleanor e Mark? - chiesi. Mark era il loro bambino, o meglio il bambino mio e di Liam. Ora aveva tre mesi. Quando tutto il mondo seppe del bimbo non vi dico tutto lo scandalo e l'incredulità che nacquero tra le fan. C’era chi diceva che non poteva essere davvero loro figlio, l’ennesia copertura per larry dicevano. Persero varie fan per colpa del piccolo Mark. Ma la maggior parte non riuscì a resistere ai suoi occhioni marroni o al nasino rotondo o alle guance paffute. Divenne la Maskotte  del gruppo.
- Benissimo. Loro si prendono cura di lui e Mark cresce sempre piu sano e forte. Sai ha gli stessi occhi di Liam e ..
- Il naso di El, si lo so me lo dici sempre. - Sbottai. Questa tiritera me la diceva tutte le volte che parlavano di lui. Non la sopportavo più!
- In realtà volevo dire che ti assomiglia: anche lui è fissato con gli oresetti. - Poi scoppiò a ridere.
- Idiota, il mio pigiama rosa con gli orsetti è bellissimo! - Gli dissi fintamente offesa. Adoravo quel pigiama (era tutto rosa decorato da tanti orsetti gialli) era il mio preferito.
- Già anche le pantofole rosse a forma di coniglietto. - E scoppiò a ridere un'altra volta.
Ero dello stesso colore delle mie pantofole.
- Se non la pianti di prendermi in giro non ti parlo più. - Gli girai le spalle.
Lo sentì abbracciarmi da dietro. Adoravo quando faceva così.
- Tanto lo so che non ce la fai a tenermi il muso. -
Mi girai e contraccambiai l'abbraccio.
- Non sopporto quando fai così. -
Lui rise. - Balliamo? -
Lo guardai malissimo
- Si dai, metti su una canzone e balliamo un pò. E' da mesi che non lo faccio! -
- Ma non posso. Sono le dieci di sera. -
- Allora so cosa fare. -
Mi mise in piedi e mi fece piroettare su me stessa, poi un caskè.
- Oddio .. Così mi ammazzi. -
- Ovvio, non collabori - Disse lui sorridente.
Inizai a ballare nel modo migliore possibile ( quindi assomigliavo molto ad una scimmia in calore). Lui mi seguì a ruota. Ci muovevamo a caso, senza neanche una base musicale, ma era divertente allo stesso.
Lo presi per una mano e lo feci cadere a terra, poi lui mi tirò verso di se e gli caddì addosso.
Scoppiammo entrambi a ridere.
- Quella signora ci guarda male. - Osservò Derek.
Giù sulla strada un'anziana signora tutta grasso e rughe mi lanciava occhiate acide e preoccupate.
- Ahah la capisco, vedeva una ragazza pazza che balla da sola su un  terrazzo. Tu cosa penseresti? -
- Che sta ballando con l'angelo più figo di tutto il paradiso. -
- Sempre il solito modesto mi hanno detto. -
-Giustamente. –
Mi girai a guardare il cielo.
- Ti manca Liam vero? -
Mi girai verso di lui. - Beh, un pochino.
 Derek mi guardò come a dire Ma mi hai preso per scemo?
- Anzi mi manca da morire. Ho iniziato a sognarlo sai? E' sempre un sogno ricorrente: mi trovo lungo una strada deserta, vicino ad una biblioteca. Cammino sola, poi un vento forte mi fa cadere dei fogli che avevo in mano. Li inseguo, ma un ragazzo gli prende prima di me e me li porge. Alzo lo sguardo verso di lui per ringraziarlo e vedo che è Liam. Allora mi sveglio. -
- A volte i sogni dicono qualcosa che deve ancora accadere. -
Mi tirai le ginocchia vicino al petto.
- Lo spero. Non sai quanto desidero vederlo. -
- In realtà possiamo ... Seguimi! -
Si alzò in piedi e mi tese una mano. l'afferrai e mi alzai.
- Che vuoi fare? - gli chiesi
- Ora vedrai. -
Mi prese per i fianchi, apri le ali e si buttò dal terrazzo. Urlai spaventata poi, poco prima di schiantarci a terra lui sbattè le ali e ci alzammo.
Io tenevo le mani schiacciate sui occhi.
-Non fare così, ti perdi tutto lo spettacolo!-
- Ma soffro di vertigini. -
- Dai fallo per me. -
Pian piano tolsi le mani e aprì gli occhi. La città da quella altezza era stupenda: le luci, la gente la frenesia.
- Wow ... Avevi ragione. -
Derek rise - Impara, Derek ha sempre ragione. Ora andiamo dal tuo Liam. -
Avevo capito bene?
- Ma sei serio? - Gli chiesi interdetta.
- Al momento sono in un hotel a Parigi. Ci arriveremo in un attimo. –
- Ma sono in pigiama. E ci terremmo troppo ad andare a Parigi, è lontanissima e … -
- Lo vuoi vedere quel ragazzo si o no? –
L’angelo intepretò il mio silenzio come un sì.
Mi lasciai cullare dal suono ritmico del battito delle sue ali. Milano si stava allontanando sempre più e il mondo soto di noi era sempre più piccolo.
 
Dopo un tempo indefinito intravidi la torre Eifell.
- Siamo davvero a Parigi ... -
- Scusa pensavi che ti prendessi in giro? Ero serissimo
- Lo sapevo, ma ...
Lui mi zittì- L'hotel è quello. Si trovano al quinto piano, stanza numero 267. Ti aspetto qui fuori.
Entrai nell'hotel, che era quasi vuoto, e presi l'ascensore. Quinto piano. Appena l'ascensore si aprì l'aria fu  invasa da urla isteriche. Il corridoio era pieno di ragazze urlanti che si spintonavano nel tentativo di intrevedere uno dei ragazzi.
Si ero arrivata nel posto giusto. Intravidi Liam solo per pochi secondi. Stava entrando nella camera, insieme a Niall e Zayn,  tentando di urtare meno fan possibili. Il mio cuore iniziò a battere come un tamburo.
Si girò per un attimo, e mi parve che guardasse proprio me. Ma probabilmente era una mia immaginazione. Entrarono nella stanza dell’hotel e le fan inziarono ad andarsene. Io mi unì a quel piccolo gruppo di persone ( che mi lanciavano occhiate ambigue per colpa del mio bellissimo pigiama)
Appena uscì dall'hotel Derek venne verso di me.
- L'hai visto? -
Annuì. Stavo per mettermi a piangere.
- E' sempre lui. -
- Ovvio mica cambiava in un anno. Cosa pensavi? -
- Hai ragione. –
Ci rialzammo in volo. Ero felice. E serena. Anche se non avrei mai più rivisto Liam apevo che stava bene e questo mi bastava. Mi bastava ll’amore che provava per tutte le fan e che in parte era quindi anche per me.
Io non lo avrei mai dimenticato, ma era giunto il momento di guardare avanti!
 
Buon compleanno a me, buon compleanno a me...!
AHAHAHA Scusate questo sfogo ma se non l'avevate ancora capitolo oggi è il mio compleanno ed io lo festeggio pubblicando l'ultimo capitolo
Oddio, non riesco ancora a crederci ...
Mi mancherà un sacco  scrivere questa storia :,(
Ringrazio di cuore tutte quelle che hanno seguito e recensito, non so proprio come ringraziarvi
E' probabilmente grazie a voi che sono arrivata alla fine di questa FF senza sclerare
Ora mi eclisserò seriamente
Alla prossima Fan Fiction!!!


Little_Peppermit

 

  
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