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Autore: Harryette    19/07/2013    30 recensioni
Non mi avrebbe mai amata. Neanche con tutto l'amore del mondo ci sarebbe riuscito.
Eppure c'era qualcosa di estremamente perverso e masochista dentro di me.
Qualcosa che continuava ad urlarmi: ''Annega con lui, vai! Ti sta aspettando da qualche parte negli inferi, pronto a distruggerti''.
[STORIA IN FASE DI REVISIONE]
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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this.

TRAILER: http://www.youtube.com/watch?v=fwza6ZMGBX4
 



Alla mia fonte di ispirazione, Demetria Devonne Lovato e a  Zayn Jawaad Malik. Con la speranza che ,un giorno, i Melyn possano essere un po’ più veri. 

A Cory Monteith. Vola, angelo.

Alle mie tre migliori amiche. Siete la mia aria.

 
ATTENZIONE: VI PREGO, LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE, O SOLO QUELLO IN GRASSETTO.
 

Epilogo

Linda.

 
Corsi per le scale della scuola con le lacrime agli occhi.

Mi facevano male le gambe ma non mi importava. I miei capelli –ora tinti di nero- ondeggiavano con me, leggermente umidi per  le mie lacrime.

Finalmente raggiunsi  quella classe maledetta . Non pensavo al mascara colato, o alle mani tremanti e nemmeno alla mia faccia sconvolta. Volevo solo vederlo.

Non chiedevo altro. Mi venne risparmiata la figuraccia di entrare in classe e chiedere alla professoressa se potesse uscire ,perché era già lì fuori che fumava: fregandosene altamente del fatto che non si potesse fare.

Non appena mi vide gli si illuminarono gli occhi e io mi asciugai le lacrime e il mascara sopravissuto con il palmo della mano.

Mi avvicinai a lui spedita. Non mi importava della sua reputazione da bullo, da puttaniere, da narcisista. In quel momento era solo lui. E non mi toccava più di tanto il fatto che indossassi una felpa grigia (che era stata sua) e che fossi coperta da un cappello e dagli occhiali da sole. Considerando che ero in un università.

Almeno non vedeva i miei occhi lucidi. E ,almeno, non venivo assalita da fans urlanti.

Quando mi notò, non mi riconobbe. Non lo sfiorò neanche l’idea che quella ragazza dinanzi a lui (più magra, con il viso coperto e i capelli scuri) potessi essere io. Ma ,dopotutto, chi l’avrebbe capito?

‘’Hey bellezza, posso esserti utile?’’ chiese ,spavaldo. Quella scena- TUTTA QUELLA SCENA- mi sembrava maledettamente familiare, come se l’avessi già vissuta, anni addietro. Due anni prima, con la precisione. Ricordavo ancora benissimo quel giorno, la prima volta che avevo conosciuto –e aggredito quasi- Zayn Malik.

Decisi che –tanto valeva- comportarsi esattamente allo stesso modo. Mi avvicinai a lui, con un sorriso leggermente perverso stampato sul volto, e incollai i nostri petti.

‘’Secondo te?’’ ammiccai.

Non fu facile parlare. Mi sembrava di essere ritornata indietro, e rividi dinanzi ai miei occhi tutte le volte che avevo pianto per Malik.

Tutta la gioia che era esplosa in me quando mi aveva detto ‘’ti amo’’. Quando l’aveva urlato a tutto il mio palazzo, e quando avevamo marinato le prove di xfactor. Sembrava una vita fa, eppure erano passati solo tre mesi.

Ripensai  a quando era corso da me, all’aeroporto. A come avevamo passato la giornata insieme, fregandocene di tutto e di tutti. Alla decisione -da personemature -che avevamo preso. Discutendo e chiarendoci, avevamo capito che non fosse giusto che uno di noi due dovesse rinunciare al proprio sogno. E con la promessa di sentirci tutti i giorni, e magari vederci nel week-and, io ero partita per il mio tour europeo, e lui era andato ad Oxford. Ora, guardando quella struttura (di cui tutti parlavano) mi resi conto che non era poi questa gran cosa. Sembrava una chiesa.

Lui mi poggiò la mano sulla schiena, e il sorriso scomparve dal suo volto. Per un secondo, pensai che mi avesse riconosciuta. Ma quando chiese il mio nome, capii che non era così.


‘’Linda’’ risposi, fredda come una lastra di marmo. Avrei voluto tempestarlo di domande, fino a fargli fischiare le orecchie, ma mi trattenni. Dovevo stare calma, dopo avrei detto tutto ciò che volevo. E l’avrei fatto seriamente piangere, a furia di offenderlo.


‘’Che bel nome’’ sussurrò ‘’Io sono Lucas’’.

RAZZA DI BASTARDO IMPENITENTE , SO BENE CHE SEI ZAYN MALIK.

‘’Anche il tuo è un bel nome’’ risposi ,vaga. Finsi di non notare che la sua mano scendeva sempre più in basso, e che non era più sulla mia schiena. Possibile che non mi riconoscesse? La cosa mi repelleva. Io avrei riconosciuto il suo profumo ovunque. Ma ,d’altronde, io ero anche la ragazza che per DUE INTERI MESI lo aveva tempestato di chiamate e messaggi, a cui lui non aveva MAI risposto.

Poteva dirlo, se non se la sentiva di intraprendere una relazione a distanza! Anche se erano solo tre mesi, comunque. Io ero addirittura pronta a comprare (per noi) una casa vicino l’università, e vendere quella di Brooklyn, al mio ritorno. Che stupida.

‘’Stasera do una festa, nella mia stanza al campus. Sei invitata, così continuiamo questo discorso’’.

Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Con un gesto secco, mi staccai da lui, in modo da permettergli di osservarmi. Oh, andiamo. Riconoscimi!

‘’Ci siamo già visti? Hai un viso familiare’’.

Bhè, meglio di niente.

‘’Forse. Ho un’idea, che ci aiuterà a scoprirlo’’ risposi, avvicinandomi di nuovo a lui. Presi la sua mano calda, mente il suo tocco mi bruciava la pelle, e la portai sul mio cuore.

‘’Che cosa stai facendo?’’ domandò confuso. ‘’Non riconosco una persona per i suoi battiti’’.

‘’Non è questo quello che voglio farti vedere, idiota’’ esclamai. ‘’Abbassami la felpa sulla spalla sinistra, e vedi cosa c’è vicino al cuore’’.

Lui sorrise ,in modo alquanto inquietante, prima di obbedire. Mi abbassò delicatamente la felpa grigia sulla spalla, e osservò cosa c’era all’altezza del cuore. Se non l’avesse capito, giurai che me ne sarei andata seduta stante.

 

‘’Melinda, cosa ci facciamo da un tatuatore ?’’ domandò, spiazzato, non appena entrammo in quello studio pieno di foto di tatuaggi, sparse in giro e appese al muro.

‘’Io voglio un tatuaggio’’ replicai. ‘’Ho bisogno di supporto. Quello dietro al collo mi fece abbastanza male’’.

‘’Ah…va bene. E cosa vuoi farti tatuare?’’ domandò, mentre si aggirava per lo studio e osservava tutti i tatoo presenti.

‘’E’ un segreto’’ sussurrai, prima di baciarlo.

Non mi sarei mai aspettata che, dopo che me lo fossi fatta, se lo sarebbe fatto anche lui. Identico.


 

Non seppi decifrare l’espressione sul suo volto, non appena vide la sua iniziale tatuata in prossimità del cuore. Non era stato tanto doloroso, e il tatuaggio non era poi tanto grande né troppo eccentrico. Una semplice ‘Z’ stilizzata.

Di sicuro, la sua faccia era dello stesso colore di un lenzuolo bianco uscito dalla lavanderia.

‘’Mel? Sei tu?’’. Non era una domanda, era una costatazione. Non era sconvolto, di più.

‘’Ci sei arrivato, finalmente. E pensare che questa è anche la tua felpa’’ replicai ,acida.

‘’M-ma…che cosa…ci fai…qui?’’ balbettò. Non seppi dire se fosse felice o meno. Forse avevo rovinato i suoi piani. Forse voleva che non ci vedessimo mai più.

‘’Il tour durava tre mesi, nel caso non l’avessi capito. Sono ritornata’’. Volevo chiedergli 45789 miliardi di cose, ma in quel momento la voce mi morì in gola. Non riuscivo neanche più a ricordare una sola ,delle domande che volessi fargli. Ero come pietrificata, immobile. Sperai che almeno lui dicesse qualcosa, tanto per rompere quel silenzio distruttivo.

‘’Ah, capisco’’ disse solo. Non ero delusa, ero solo…arrabbiata. Avrebbe dovuto spiegarmi CHE COSA GLI ERA PRESO, perché mi aveva ‘’amata’’ per il primo mese,  e ignorata nei successivi due. Perché, nei successivi sessanta giorni dalla mia partenza, fossi scomparsa dalla sua testa.

‘’Non credi di dovermi dare delle spiegazioni?’’ domandai, truce.

Lui non rispose, ma mi afferrò un polso portandomi fuori dall’istituto. ‘’Non qui’’ disse solo. In men che non si dica, ci ritrovammo in un giardino (probabilmente quello dell’università). Se la struttura della scuola non mi era piaciuta, questo mi piaceva di certo. Era i giardino più curato e fiorito che avessi mai visto. Profumava. Eppure, non era poi tanto grande.

‘’Allora?’’ domandai, spronandolo a parlare. Oh, andiamo!

‘’Cosa vuoi sapere ,di preciso?’’. Sembrava…triste, forse anche avvilito.

‘’Cosa voglio sapere di preciso?’’ ripetei ‘’Bhè, tanto per cominciare perché mi hai evitato come se avessi la peste bubbonica’’.

‘’Io non ti ho evitato come se avessi la peste bubbonica! Ma ,la sai una cosa Linda?’’ mimò il segno delle virgolette con le dita ‘’Forse aveva ragione Emily’’.

‘’Cosa c’entra lei, ora?’’.

‘’Le parlai tempo fa…non te l’ho mai detto, ma fu rinchiusa in un ospedale psichiatrico’’.

Mi si gelò il sangue nelle vene. Sembrava un film dell’orrore scadente. ‘’Fu?’’ chiesi, sottolineando il verbo usato al passato.

‘’E’ morta la settimana scorsa. Ci sono tante, troppe, cose che ti sei persa’’ sussurrò.

Se prima stavo male, ora stavo anche peggio. Non avevo avuto il tempo e l’occasione di chiarire con Emily, e sapere che era morta non mi faceva fare i salti di gioia.

‘’M-mi dispiace’’ balbettai. ‘’Ma cosa ti disse Emily?’’. Io non  riuscivo a capire perché l’avesse tirata in ballo nella conversazione.

‘’Che ti saresti dimenticata di me, che saresti andata in tour e avresti scordato tutto quello che c’era a Londra. Ed aveva maledettamente ragione, anche quando diceva che non sarebbe durata. Mondi troppo differenti’’.

‘’Ma sei tu che ti sei dimenticato di me, non il contrario!’’ esclamai, sgranando gli occhi. Avrebbe potuto dire tutto, ma non che fosse stata colpa mia. Non lo meritavo, questo. ‘’E queste parole sono solo una marea di minchiate, con tutto il rispetto per Emily. Era malata! Tu stai cercando di dirmi che mi hai depennato dalla tua rubrica perché hai dato ascolto a quello che ti ha detto?’’. Ero furiosa, così tanto che tolsi via gli occhiali da sole ,con un gesto secco. Al diavolo i fans, lì non c’era nessuno.

‘’COSA? NO! Non avrei mai dato ascolto ad Emily, nemmeno se fosse stata sana di mente!’’ stava urlando.

‘’E ALLORA PERCHE’ HAI FATTO QUELLO CHE HAI FATTO?’’.

Non riuscivo proprio a capire, con tutta la buona volontà di questo mondo. Si passò le mani nei capelli neri, con fare disperato. Dovevo essere io la disperata!

‘’Questo dovresti dirmelo tu! Rivelare ad una rivista di essere single non è stato proprio carino!’’.

‘’Ma lo sai che i giornali inventano tutto! Ma sei scemo? Io non ho mai detto quelle cose, sono un cofano di bugie. E tu hai creduto ad un giornale di una sterlina, invece che  a me? Invece che chiedere a me?’’.

Avevo le lacrime agli occhi. Avrei preferito che dicesse che non mi amava più, o che non gli piacevo e non gli ero mai piaciuta. Ma non questo. Noi due non eravamo come tutte le altre coppie ‘popolari’, l’avevo sempre pensato. Non poteva aver creduto a questo.

‘’Io l’avrei chiesto a te, idiota! Se tu non mi avessi lasciato il giorno prima’’ sussurrò.

Cosa?

Non avevo più parole, così balbettai ‘’Io non ti ho lasciato’’.

‘’Non di persona, ovvio. Ma avrei preferito perfino una e-mail, piuttosto che essere mollato tramite la modest’’. C’era ira nei suoi occhi. In quel momento mi odiava, glielo leggevo nelle iridi scure.

‘’La modest?’’ domandai ‘’Lo sapevo. Dovevo immaginarlo’’ aggiunsi, più a me stessa che a lui.

‘’Melinda ,io devo tornare in classe ,permesso’’.

Lo bloccai per un braccio, tre secondi prima che mi trapassasse. Avevo collegato tutto, non ci voleva nulla a fare due più due, quattro. Alla modest (la mia attuale casa discografica), Zayn non era mai piaciuto. Lo consideravano uno dei motivi principali per cui gli haters mi attaccavano, lo consideravano una palla al piede. E lo odiarono addirittura, quando partii per il tour con un giorno di ritardo.

Avevano approfittato della mia assenza per fare quello che avevano sempre voluto che facessi io. Giurai che li avrei denunciati a tutte le riviste del mondo.

‘’Zayn, io non ho fatto nulla. E’ stato tutto un piano della modest, per liberarsi di te’’ sussurrai. Mi sarei aspettata una parola di conforto, anche solo un cenno affermativo. Ma non fece nulla di tutto questo. Si limitò a tirare il braccio, che mollai, e a guardarmi.

‘’Le persone non aspettano sempre e solo te, Linda’’. Il disprezzo che sentii da quelle parole mi era nuovo. Non poteva… non mi credeva?

‘’Non mi credi?’’ domandai, con gli occhi lucidi e una speranza –dentro essi- che andava affievolendosi.

‘’No’’.

‘’Ma…io te lo giuro Zayn. Sono venuta qui, contro ogni logica, perché volevo che mi dicessi il motivo della tua repulsione verso di me. Pensi che sarei venuta, se ti stessi mentendo? Pensi che avrei continuato a chiamati per i successivi due mesi del tour? Pensi …che sia capace di mentirti guardandoti negli occhi?’’.

Forse risultai pietosa ,o forse ridicola. Non me ne resi neanche conto. Sarei stata pronta ad inginocchiarmi di nuovo, se sarebbe servito a qualcosa. A giurare con il mio sangue.

‘’A stare con lo zoppo, si impara a zoppicare. Non sai quanti ‘zoppi’ ci sono, nel mondo dello spettacolo’’ disse solo. ‘’Tu sei cambiata, Melinda. Sul serio. Ho cercato di non fartelo notare, ma l’ho sempre pensato. Questa è stata la prova del nove. E le persone non sono pedine nelle tue mani, prima te ne renderai conto,  e meglio sarà per te. Non puoi andartene ,ritornare e pensare che torni tutto come prima e…’’.

‘’Allora è questa la vera radice del problema?’’ lo interruppi ‘’Mi trovi cambiata? Bhè, non lo sono. Fidati. Tu non sei arrabbiato per la questione della Modest, anche se non mi credi. Tu sei arrabbiato con me perché sono un personaggio di fama mondiale, perché hai paura che possa lasciartidavvero, magari per Justin Bieber! E’ questo il tuo vero problema… credevo che mi conoscessi almeno un po’. Io sono sempre la stessa, sei tu che mi vedi con occhi differenti’’.

Ora, di certo, non ero risultata pietosa. Anzi, addirittura sicura, anche se dentro tremavo.

‘’Tu non sei la ragazza di cui mi sono innamorato. Non lo sei più’’.

Quella fu una vera e propria pugnalata al cuore. Aveva toccato un nervo scoperto, e stava vincendo.

‘’Lo pensi davvero?’’ suonai acida perfino alle mie orecchi otturate. ‘’Attento alla risposta che dai, Zayn. Attento’’.

‘’Si’’. Non c’era nessuna esitazione nella sua voce, sicuro della risposta come quando ti domandano come ti chiami.

A quel punto lo guardai in cagnesco. ‘’Credevo avessi fiducia in me’’.

‘’Ce l’ho. Ce l’avevo’’.

‘’Prima di chiudere questo discorso… puoi rispondere a due o tre domande?’’ soffiai.

‘’Va bene’’.

Sospirai, e pensai alla prima. Probabilmente non avrei più avuto quella possibilità. ‘’In cosa…in cosa ti sembro cambiata?’’.

‘’Vorrei che smettessi di sorridere sempre, per paura che i paparazzi ti fotografino mentre non stai ridendo. Vorrei che tornassi a suonare il piano con la stessa intensità di prima, per far felice te stessa, non gli altri. V0rrei che non dovessi sempre pesare le parole che dici o che scrivi. Vorrei che tu facessi e cantassi quello che piace a te, senza paura del giudizio altrui. Vorrei che tornassi a mettere le felpe, come questa, che mettevi una volta. E i tuoi jeans strappati e scambiati. Vorrei che sostituissi i vestiti di Louis Vuitton con un semplice vestito rosa. Vorrei che accantonassi le rayban, e tornassi ai tuoi vecchi occhiali da sole. Vorrei che tornasse la ragazzina con i capelli biondi che suonava di nascosto a scuola, e che aveva un tatuaggio nascosto dietro i capelli. O che ,almeno, tornasse una parte di lei’’.

Le lacrime erano irrefrenabili. Singhiozzando, chiesi ‘’Rimuoverai quel tatuaggio?’’ indicai il suo cuore, dove c’era tatuata una ‘M’.

‘’Tu rimuoverai il tuo?’’.

‘’Se anche ti rimuovessi dalla pelle, nel cuore quella lettera rimarrebbe’’ risposi. ‘’Comunque, no’’.

‘’Nemmeno io’’ rispose.

Presi fiato, pronta per l’ultima domanda. Forse, la più importante. ‘’Ora come ora, mi odi?’’.

Lui si gelò. ‘’Non potrei mai odiarti’’.

Bhè, almeno era già qualcosa. Sistemai i capelli neri con le mani, e rimisi le rayban agli occhi. ‘’Posso chiederti un ultimo favore, prima di andarmene?’’ chiesi.

Lui non rispose, ma mi lasciò intendere che fosse un ‘si’.

‘’Non… non dimenticare. Niente, neanche il nostro più piccolo litigio. Perché chi dimentica, rimpiange. E io non voglio che rimpiangiamo nulla. Neanche questo momento’’.

‘’Melinda…’’.

‘’Promettilo’’ lo interrupi, brusca.

‘’Te lo prometto’’.

Mi sentii meglio. Sospirai un’ultima volta, prima di voltargli le spalle. Forse era vero. Forse ,ORA, appartenevamo a due mondi troppo diversi. Forse, avremmo solo sofferto entrambi. Era come se ogni cosa, anche il mio solo respiro, fosse dannatamente ancorato al suolo. Come se un potente uragano avesse spazzato via tutto, senza pietà. Sentivo la testa scoppiare, ma quello non mi importava. Perché sentir scoppiare -contemporaneamente- anche il cuore, quello si che era un grave problema.

 
°°°
 
‘’Allora Melinda, ci sono novità in campo sentimentale?’’ domandò Ellen, una giornalista, durante un’intervista.

Sempre la stessa domanda, incredibile. Mancavano proprio di fantasia.

‘’No, sono innamorata dell’amore, ma lo tengo a debita distanza’’ scherzai.

‘’E come va con le riprese del film sulla tua vita?’’.

‘’Molto bene. Dovrebbe uscire a febbraio, di quest’anno’’ sorrisi. Quanti sacrifici, e quante ore di prove che avevo fatto.

‘’Siamo molto felici per te. A venti anni, sei già molto lontano. E –come disse il presentatore di xfactor ,alla finale- questo è il primo capitolo di una grande storia’’.

 

°°°

 

EXSTERNAL’S POV

Chiuso nella claustrofobica stanza del cinema, al buio, Zayn fissava i titoli di coda di quel film, con sottofondo una canzone che conosceva bene.

Aftershock.

Il ragazzo, nel film , che interpretava lui non poteva essere più diverso, comunque. La stanza si svuotò velocemente, anche se prima era gremita di persone. E  non era neanche la prima! Ma lui restò lì, a fissare lo schermo per un tempo che gli parve infinito.

Era passato un anno dall’ultima volta che l’aveva vista. Era cambiata parecchio, pensò. I capelli, ora, erano molto più lunghi e scuri. Gli sembrava che si fosse  addirittura allungata, ed era dimagrita. Forse per lo stress.

Però, sembrava così felice.  Così soddisfatta. Anche sulle riviste, nelle interviste in tv. A volte, per farsi male, cercava su goolge ‘Melinda Gomez’, e si perdeva fra i video dei suoi concerti e le sue foto.

Eppure, anche lui era andato avanti. O almeno, si era imposto di farlo, come lei. Ora stava bene, a confronto con i primi tempi. Ora aveva ,quasi, voltato pagina.

Ma ,tutte le notti, sognava la voce di Melinda, per paura di dimenticarla. Si faceva dinanzi agli occhi la ragazzina di diciassette anni di cui si era innamorato, per  paura che cambiasse ancora. Pensava a quella ragazzina biondissima che l’aveva amato, e che aveva amato. A quella ragazzina che l’aveva salvato, in tutti i modi in cui una persona può essere salvata.

E, nonostante tutto, non aveva rimpianti. Si accontentava di vederla felice da lontano. Stando insieme avrebbero sofferto, non sarebbe stato facile.

‘Quando ami qualcuno, a volte, devi lasciarlo andare’gli disse una volta, sua madre. Di certo ,non poteva dire di non averla amata. Forse l’avrebbe amata per sempre.

Ed ora, che studiava ed era diventato un ‘ragazzo modello’ (proprio come era Jasper, tempo prima), avrebbe tanto voluto ringraziarla, ma non si azzardava a farlo.
Perché non sarebbe stato dov’era senza Melinda, ed ora benediva tutto quello che lei aveva fatto o detto. Avrebbe baciato la terra su cui camminava, solo per sentire di nuovo il suo sapore. Solo per sentirla ancora vicina, visto che adesso  lei viveva a Los Angeles.

E , finalmente, avrebbe anche potuto dirgli ‘’‘’Non dimentico. Niente, neanche il nostro più piccolo litigio. Perché chi dimentica, rimpiange. E io non voglio  rimpiangere nulla. Neanche questo momento’’.

 

 

CIAO ,RAGAZZE MIE.

INIZIO QUESTO MONOLOGO DICENDOVI CHE CONOSCEVO IL FINALE DA QUANDO POSTAI IL PRIMO CAPITOLO ,E MI DISPIACE. SPERO NON MI ODIERETE, MA NON CREDO NEL ‘FINALE FELICE’. SCUSATE.

MI RISULTAVA FALSO SCRIVERE QUALCOSA CHE NON SENTO MIO.
SAPERE CHE, ORMAI ,QUESTA FF E’ GIUNTA AL TERMINE MI DISTRUGGE. NON CREDEVO CHE MI SAREI AFFEZIONATA COSI’ TANTO A MELINDA E A TUTTI GLI ALTRI PERSONAGGI. VI GIURO CHE STO PIANGENDO.
DICIAMO CHE, QUELLO NELLA STORIA, E’ IL MOTIVO PER CUI TANTE COPPIE REALI SI LASCIANO. E’ MOLTO REALISTA, COME COSA, SPERO ABBIATE APPPREZZATO. OVVIAMENTE, ADESSO, SONO ENTRAMBI FELICI, PERO’…CHISSA’.
ORA INIZIO I RINGRAZIAMENTI.
AD OGN’UNA DI VOI, ANCHE A CHI HA LETTO UN SOLO CAPITOLO: VI PORTO NEL MIO CUORE. GRAZIE.
GRAZIE A CHI HA RECENSITO SOLO IL PRIMO CAPITOLO, O L’ULTIMO.
GRAZIE A CHI LI HA RECENSITI TUTTI.
GRAZIE A CHI MI HA SCRITTO SU TWITTER E SU FACEBOOK.
GRAZIE A CHI MI SEGUE.
GRAZIE A CHI HA LETTO IL PRIMO CAPITOLO E HA CHIUSO IL PC ,PENSANDO ‘CHE SCHIFEZZA  E’ MAI QUESTA?’.
GRAZIE A CHI MI HA SPRONATO A CONTINUARE.
GRAZIE ALLE LETTRICI SILENZIOSE, SE CI SONO. FATEVI AVANTI, ALMENO ALL’EPILOGO C:
GRAZIE A CHI HA CREDUTO SEMPRE IN ME.
GRAZIE A TUTTE LE RECENSIONI NEGATIVE E NEUTRE.
GRAZIE A CHI MI HA DATO CONSIGLI.
GRAZIE A TUTTI, DAL PROFONDO DELLA MIA ANIMA.
QUANDO DECISI DI POSTARE QUESTA FF, ERO SICURA CHE AVREI CANCELLATO TUTTO. LA SCRITTA ‘EPILOGO’  SULLA PAGINA  ANCORA BIANCA DI WORD
MI HA COMMOSSO.
FORSE QUESTA STORIA NON E’ DELLE MIGLIORI, MA E’ LA PRIMA. NON E’ UN CAPOLAVORO,E  FORSE QUANDO SCRIVERO’ ‘’COMPLETA’’ NON SE LA CAGHERA’ PIU’ NESSUNO, MA RIMARRA’ IMPRESSA NELLA MIA MENTE.
PERCHE’ IO SONO MELINDA, E MELINDA E’ DENTRO DI ME.  E COSI’, LA MIA PRIMA FF E FINITA. CHE ANSIA!
RAGAZZE, RICORDATE CHE VI VOGLIO BENE ANCHE SE NON VI CONOSCO. E CHE SCLERARE CON VOI E’ MERAVIGLIOSO. PER QUESTO, VI CHIEDO UN FAVORE: NON PERDIAMO I CONTATTI. SOLO QUESTO. SENTIAMOCI SU TWITTER, SU FACEBOOK, TRAMITE ALTRE MIE STORIE ,MA NON PERDIAMO I
CONTATTI, SUL SERIO. MI DISPIACEREBBE. DIVENTARE VOSTRA AMICA MI RIEMPIREBBE DI GIOIA!

DETTO QUESTO, VI AVVISO: FORSE- E SOTTOLINEO FORSE- SCRIVERO’ UNA OS SUI MELYN, ANNI DOPO QUESTO MOMENTO. DIPENDE SE A VOI FARA’ PIACERE, E SE SIETE INTERESSATE<3 CHE NE DITE? MI SFORZERO’ PER UN FINALE MENO DA CANI HAHAA.
DETTO QUESTO, ME NE VADO (NON PER SEMPRE LOL). VI LASCIO IN BASSO I MIEI CONTATTI, SCRIVETEMI PURE. ANCHE IN BACHECA <3  VI LASCIO ANCHE IL LINK DELLE MIE STORIE !

GRAZIE MILLE, ANCORA. E ,PER CHI VOLESSE SAPERLO, AFTERSHOCK E’ NATA GRAZIE A QUESTA CANZONE DEL MIO IDOLO. 
http://www.youtube.com/watch?v=XGQ4CRQmxFM

BACI! PER SEMPRE VOSTRA

HARRYETTE.

TWITTER: 
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ASK: http://ask.fm/crediciidai

 AVVISO: ECCOMI QUI DOPO UN MESE DALLA FINE DI QUESTA STORIA HAHAHA VOLEVO AVVISARE CHE LA OS L'HO SCRITTA. IN BASSO IL LINK <3

 
love  LONG SU NIALL.


FGFD  OS SU ZAYN E MELINDA.
  
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