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Autore: xtomlisonsheart    19/07/2013    1 recensioni
Nome e cognome: Margaret Benson.
Anni:18.
Attualmente: annoiata a morte.
***
Margaret è costretta a stare in un campo estivo. E' timida e per ora le uniche persone che conosce sono cinque: Harry, il suo compagno di stanza, Niall, Zayn, Liam e Louis.
Sembra andare tutto bene, ma presto le cose inizieranno a complicarsi.
L'amore che prova Margaret è pieno di problemi.
Sarà pronta a rinunciare?
***
If our love is tragedy why are you my remedy?
If our love’s insanity why are you my clarity?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“No.”
“Margaret non rompere”
“Io rompo quanto voglio.”
“Vieni in macchina”
Mi girai e camminai verso l’entrata del ristorante, mentre gli altri mi guardavano, presi una sedia vuota da un altro tavolo e la misi vicino a quella di Harry, sedendomi. Harry intanto stava entrando, guardandomi stupito. “Allora, Harold, che aspetti a sederti?”
Camminò verso la sedia sedendosi, ancora più sorpreso da quello che avevo appena fatto. E fui io a prendergli la mano e stringerla fra la mia. Tra i sussurri dei ragazzi e le loro occhiatine, Harry mi guardava negli occhi. “Perché lo fai?” “Perché non dovrei farlo?”
Silenzio. Silenzio che fu interrotto dalla voce di Liam. “Ordinate?”
Mentre aspettavamo che il cameriere arrivasse scherzavamo, ridevamo. Tutti. Tutti tranne Zayn.
Ora non mi importava, non volevo litigare con Harry, che guardava in continuazione la mia mano intrecciata alla sua.
Mi sentivo bene. Ero felice. Loro mi rendevano felice. Harry mi rendeva felice. E anche Zayn.
Zayn, oh, Zayn. Con i suoi occhi scuri che incantano. Con i suoi tratti perfetti. Con il suo sorriso. Il suo bellissimo sorriso. Che quella sera non era ancora uscito fuori.
Con la scusa di andare in bagno mandai un messaggio a Zayn. “Di’ che vai a fumare, ti aspetto fuori. xx Margaret”. Lo sentii dire “Ehm, ragazzi, io vado a fumare un secondo” per poi avvicinarsi alla porta di uscita. Ero girata di spalle, quando disse “Cosa devi dirmi?”
“Perché non sorridi?”
“Perché dovrei sorridere?”
“Non hai motivo di non farlo.”
Non rispose. Mi guardava e basta.
“E’ possibile che tu non lo capisca?”
“Cosa non capisco, Zayn?”
“Tu mi piaci Margaret.”
Indietreggiai. Come facevo a piacergli?
“Ma non posso. Non posso prenderti la mano. Non posso baciarti. Perché io sono sposato. Mi hanno costretto. E’ la mia religione, ma io non la amo.”
Continuai a indietreggiare. Sposato. E’ sposato.
“Scusa” dissi. E inziai a correre, in nessun posto, ma corsi.
Arrivata a una panchina, mi sedetti, a riflettere.
Non potevo piacere a Zayn. Lui.. Lui è sposato. Una chiamata. Harry.
“Margaret ma dove sei? Ti stiamo cercando da mezz’ora”
“Sono uscita un attimo per.. prendere aria” mentivo. Mentivo spudoratamente. Ma lui non doveva sapere.
“E ora dove sei?”
“Non lo so”
“Come non lo sai?”
“Sono in una panchina in mezzo al bosco”
“Non muoverti. Arrivo subito”
Pensai a Harry. E poi a Zayn. Cos’erano loro per me? Prendevo Harry per mano e pensavo a quanto fosse bello Zayn. Forse Harry era solo un amico. O forse lo era Zayn. Non ci capivo niente. Perché quando vedevo Zayn mi succedeva qualcosa dentro? Come se gli elefanti mi schiacciassero lo stomaco? Perché mi sentivo così? Perché quando vedo i suoi occhi mi incanto? Perché?
“Margaret!” sentii urlare. Non era Zayn. Era Harry. Era Harry che si preoccupava per me. Non Zayn.
“Harold, sono qui”
“Mi hai fatto preoccupare. Vieni con me, andiamo a casa.”
Mi prese per il polso trascinandomi. Era alterato. Continuava a ripetere che non dovevo entrare in posti così, che avrei potuto perdermi e blablabla.
“So cavarmela da sola.”
“Non credo, sei così piccola e fragile”
Staccai il mio polso dalla sua presa “Piccola e fragile? E tu che ne sai? Non mi conosci”
“Ma lo intuisco”
“No, tu non intuisci un cazzo. Non sai niente di me, lasciami in pace.”
Mi prese di nuovo il polso, trascinandomi in macchina. Il tragitto fu silenzioso. Meglio così. Non doveva parlarmi. Non dopo quello che mi aveva detto. Quando arrivammo scesi dalla macchina, prendendo le chiavi ed entrando in casa, velocemente.
Andai in doccia. L’acqua calda che mi si versava addosso mi tranquillizzava. Mi faceva pensare. Magari non dovevo trattarlo così. Ma non mi conosceva. Sono sempre stata forte. Lui non sapeva niente. E non doveva sapere niente. Sentii la porta aprirsi e vidi entrare Harry. Chiusi l’acqua, non si accorse di me. Lo vidi che si guardava allo specchio, maledicendosi per avermi trattata così. Guardai il mio polso: avevo un livido viola proprio dove aveva stretto lui.
Si tolse la maglia, per poi passare ai pantaloni e ai boxer. Stava per aprire l’anta della doccia, quando la strinsi tra le mie mani, evitandogli di aprirla.
“Margaret?”
“Harold sono nuda”
“Oddio ehm, scusa, scusami”
“Mh”
“Scusa anche per prima”
“Fa niente”
“Posso entrare?”
“Harold sono nuda” urlai.
“Lo so.”
Rise, era serio? Fui contagiata dalla sua risata e gli urlai di andarsene. Dopo mille tentativi, alla fine uscì.
Misi l’accappatoio, uscendo dal bagno. Probabilmente Harry non si aspettava che uscissi così presto e lo vidi nudo, sdraiato sul letto, mentre guardava il soffitto.
Non si accorse di me. Ma io mi accorsi del suo sorriso. A cosa pensava?
“A cosa pensi, Harold?”
“Margaret! Non ti avevo sentita! Sono nudo, girati”
Arrossì sentendo la mia risata, mentre si coprì le “parti basse”.
“Ora puoi andare in doccia” gli dissi ridendo.
“Mi vendicherò, Margaret”
“Contaci” gli urlai dal mio letto.
Lo sentii contare. “Idiota” sussurrai.
Misi il pigiama e andai a dormire.
***
I raggi del sole illuminavano il mio viso mentre aprivo gli occhi, assonnata. Sentii delle mani sui miei fianchi. Mi girai e vidi Harry abbracciarmi da dietro. Sorrisi. Cercai di alzarmi, con scarsi tentativi: Harry mi stringeva a sé. Decisi di accoccolarmi nella sua presa e poggiare la mia testa nell’incavo del suo collo. I miei capelli rossicci erano posati sul cuscino, scompigliati. Sentii le fossette di Harry crearsi ai lati della sua bocca.
“Sei sveglia?”
“Si”
Cambiai posizione, arrossendo. Harry mi aveva vista mentre mi accoccolavo al suo petto.
Si alzò sui gomiti, guardandomi.
“Alle due c’è il ritrovo per i giochi”
“Giochi?”
“Si, oggi è la giornata dei giochi.”
“Non voglio” dissi alzandomi.
Rise. “Sembri una bambina”
“E’ un complimento?”
Si alzò, venendo verso di me “Si, sei una bambina. Una bellissima bambina”
Arrossii al complimento e, quando lo notò, si mise di fronte a me, guardandomi. La sua altezza dominava sulla mia. Avevamo più di venti centimetri di differenza. Passò il suo pollice sulla mia guancia, coprendomi le lentiggini. Solo quando guardò il mio corpo e sorrise notai che mi aveva spogliata, la notte precedente, per mettermi una sua maglia al posto del mio pigiama. Arrossii di nuovo.
“Mi piace quando arrossisci” sussurrò.
Proprio in quel momento la porta si spalancò, facendo entrare un Niall sorridente.
“Hey Bro, che… oh, ho interrotto qualcosa?”
Mi coprii le gambe abbassandomi la maglia bianca di Harry. Niall passava lo sguardo da me a Harry, con indosso solo un paio di boxer. Harold si coprì dietro di me.
“Bussare non esiste?” disse lui alquanto imbarazzato.
“Tranquillo Niall, non hai interrotto niente, ma la prossima volta bussa” risposi io.
“Io scappo, ciaoo” Niall corse immediatamente fuori dalla casetta, chiudendo la porta.
“Credo che si meglio vestirsi.” Dissi.
“Ma a me piace più così” disse con un sorriso malizioso.
“Harold!”
“Sisi, ora mi vesto!”
 
 
Buonsalve!
Non mi immaginavo così il capitolo hahahaha.
Mi sono ritrovata un po’ in difficoltà. Avevo pensato a come finirla ecc, ma non avevo pensato a come continuarla. Ora la storia si è capovolta anche per me. TeamZayn o TeamHarry? Voi per chi state?
Bye, vi ame!
 
  
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