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Autore: ILoveItBaby    21/07/2013    2 recensioni
Quando gli angeli si chetano
Quando il ciel si rabbuia
Quando il sussurro del vento svanisce
Quando la terra smette di tremare
Quando tutto tace e c'è solo il silenzio di chi attende
è il momento di correre.
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Dal Capitolo 1:
"Era evidente che gli dolesse, ma il ragazzo smise di massaggiarle e fece segno di no, poi perfido disse “Non è che ti sei innamorata di me e tentavi di stare un po' sola con il sottoscritto. Mi spiace ma dovrai metterti in fila, anche se...per te potrei anche fare un'eccezione!”. Greys lo fisso con il suo sguardo da Bestia Incarognita®."
[...]
"Una lieve brezza le mosse i capelli rossi e lei rabbrividì. Draco le passò il braccio intorno alle spalle e la strinse per scaldarla, con grande stupore di Greys. Non si sarebbe mai aspettata di vedere quel ragazzo così romantico, o semplicemente gentile. Gli tolse la mano e si raddrizzò. Infatti, era troppo dolce, e sinceramente non ci credeva, stava tentando di farla diventare uno dei suoi trofei."
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Bhe............spero con tutto il cuore che vi piaccia!!!!
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Severus Piton, Tom Riddle/Voldermort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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Capitolo 1 - Parte Seconda



Giovedì 1 settembre. Stazione di Kings Cross, Londra.
 
Greys arrivò di buon’ora alla stazione. Scese da uno di quei nuovi superaccessoriati megaveloci taxi gialli, con la sua borsa piccolina, in pelle e un grosso baule in legno di pino. Prese un carrello e ci caricò il baule e la borsa, pagò il tassista e se ne andò verso le porte vetrate d’entrata. La stazione era molto bella e ben tenuta, con i suoi variopinti marmi e le graziose corde rosse che davano un tocco di eleganza, e infine i tabelloni con gli orari (ovviamente modernissimi) che riportavano le persone nel ventunesimo secolo.
Si diresse ai treni 9 e 10, verso il binario 9 e ¾, spinse il carrello nel muretto tra essi e venne catapultata al treno che l’avrebbe (ri)condotta ad Hogwarts. Era stata molte volte in quella stazione, su quel treno con il suo baule, ma non aveva mai visto tanto poco entusiasmo nei genitori e nei figli. Molte delle lacrime che vide erano ben lontane dalla felicità e dalla commozione, ma lasciavano trasparire solo inquietudine, paura, e in alcuni, vero terrore di lasciar andare i propri figli in un luogo ormai così profondamente cambiato.
Greys superò quei pianti e si diresse verso i vagoni centrali. Con la bacchetta alzò il baule e lo caricò all’interno, poi vagò per gli scompartimenti per trovarne uno libero, o almeno non troppo affollato. Nel primo c’erano delle ragazze Corvonero decisamente troppo pettegole, in quelli seguenti vari gruppi misti di Tassorosso e Grifondoro. Arrivò quasi fino alla coda del treno quando riuscì a trovare uno scomparto vuoto e subito ci si fiondò prima che qualcuno glielo potesse occupare. Si sedette da una parte e, visto che c’era solo lei dentro, alzò i piedi sul sedile di fronte.
Prese la borsetta in pelle che si era portata e la aprì, tirandone fuori un libro e un sacchetto di dolcetti a forma di zucca di Halloween che mise accanto a sé.
Osservò il paesaggio della stazione dal finestrino e i ritardatari che correvano per salire sentendo l’ultima campanella.
Il treno partì lentamente lasciandosi dietro genitori in lacrime e fratelli invidiosi. Dopo poco erano già usciti da Londra e si poteva godere della meravigliosa vista della campagna inglese nel suo momento migliore. Era da molto tempo che non saliva su quel bel treno e che non vedeva quel paesaggio nel giorno dell’anno in cui era più bello.
Passarono un paio d’ore in cui Greys si poté dedicare completamente al suo interessante libro e alla sporadica contemplazione del panorama. Quell’anno la signora con i dolcetti non passò; gli studenti che non erano prefetti (oramai solo Serpeverde) non potevano in alcun modo uscire dal proprio scompartimento; in fondo questa regola non la turbava poi così profondamente, considerato che non aveva nessuno da andare a cercare e comunque non aveva alcuna intenzione di farsi notare.
Ad un tratto qualcuno aprì la la porta del suo scompartimento, ma Greys decise di non alzare lo sguardo dal libro. Sapeva che poteva essere solo un prefetto e sapeva che voleva perquisire la sua borsa, così la prese e gliela porse senza distogliere lo sguardo dalle scure lettere sulla pagina.
Visto che nessuno la prendeva, chiuse il libro e si girò verso la porta.
Un ragazzo alto e biondo la fissava con superiorità, appoggiato allo stipite della porta aperta. Dietro di lui c’erano due grossi ragazzi dall’aria decisamente tonta.
Il biondo parlò altezzoso “Ehi, non lo faccio io, per chi mi hai preso! Tiger, Goyle rendetevi utili!” ordinò ai due dietro di lui.
Entrò e si sedette accanto a lei alzando le gambe mentre i suoi galoppini maneggiavano le bacchette, immersi nella sua borsa.
“Sono Draco Malfoy, prefetto. Sei nuova? Non ti ho mai vista nella mia Casa” indicò lo stemma verde e argento sulla sua giacca della divisa posata sul sedile.
Draco continuò “Come ti chiami?”. Greys un po’ riluttante, soprattutto perché quei due cavernicoli stavano mettendo le mani nella sua borsa rispose: “Greys Sullivan. Sono all’ultimo anno.”
Malfoy la fissò un secondo poi chiese perfido “Per caso sei imparentata con i Weasley, sono una brutta razza...”
Greys lo guardò negli occhi e disse offesa per aver sentito insultare i Weasley. Erano brave persone e rispettabili, anche se non li conosceva di persona.
“No”, ed era la verità, non avevano nemmeno una goccia di sangue comune, era impossibile.
Con un ampio sorriso il giovane si alzò dal sedile e uscì dallo scompartimento; lo seguirono anche i suoi scagnozzi dopo averle restituito, o meglio lanciato la borsa.
Un secondo dopo riapparve Malfoy sulla soglia “Se hai bisogno, chiedimi pure. Qualunque cosa...Greys” e sparì per la seconda volta, chiudendosi dietro la porta scorrevole.
Nonostante fosse assolutamente antipatico e narcisista, Greys doveva ammettere che era affascinante e se non fosse stata così dura, probabilmente se ne sarebbe anche potuta invaghire.
Interrompendo il suo flusso di pensieri per paura delle conclusioni che poteva trarre, si rituffò nel suo libro sperando di non aver più a che fare con quel ragazzo. Sapeva bene che era una speranza vana.
Passarono varie ore e Greys poté rimanere sola con i suoi pensieri ed il rimbombo del treno che sferragliava. Era molto tempo che non percorreva lunghi tratti di strada in treno, che reputava assai affascinante perché durante il viaggio potevi rilassarti e semplicemente goderti lo splendido paesaggio. La campagna era meravigliosa, soprattutto in autunno quando si tingevano di tanti colori. Aveva sempre vissuto viaggiando da città sovraffollate alla campagna per poi tornare in città, imparando così difetti e pregi di entrambe le parti. Aveva inoltre appreso che l’umanità aveva tante sfumature, non sempre gradevoli.
Finalmente dopo ore di viaggio, il treno fece gli ultimi sbuffi e tristemente si fermò nella stazione dove venivano in seguito traghettati gli alunni troppo silenziosi. Greys chiuse il libro infilandoci un segnalibro con delle pecorelle, e assieme ai pochi dolcetti rimasti nel pacchetto, li mise nella sgualcita borsa di pelle.
Tentò di scendere, travolta dai ragazzi che si dirigevano verso al porticina del vagone, venendo strattonata e spinta. Non potendo sopportare più quell’enorme massa di persone si tenne alla maniglia di uno scompartimento, facendolo scorrere e fiondandosi dentro prima che la urtassero oltre. Si chiuse, sconvolta, nella cabina e vi rimase finché tutti non furono usciti e non regnò il silenzio. Non era proprio più abituata a una folla così esagitata.
Passò molto tempo prima che si decidesse a uscire da quel luogo; ripercorse la banchina e si diresse verso gli ormeggi per le imbarcazioni. Era in procinto di salire su una delle barche, quando una mano le si posò sulla spalla. Greys si fermò e per riflesso afferrò la mano e ne torse il polso, costringendo il suo proprietario a girarsi di schiena per allontanare la morsa. In un attimo la ragazza era voltata verso di lui; lo buttò a terra e piantò un ginocchio sulla sua schiena strattonandogli il braccio e lasciando dopo poco la presa. Il giovane era a terra, ansimante mentre si stringeva la mano.
Per un attimo un attimo lo fissò, accorgendosi dell'errore, poi lo aiutò ad alzarsi e a sedersi su una panchina. Il giovane era biondo, gli occhi di ghiaccio, ravvivati ancora dal tenue bagliore della luna.
Draco si massaggiava la mano destra nervosamente.
Greys notò che aveva diversi graffi, o meglio, ferite da come erano profondi, sull'avambraccio coperto per metà dalla manica, e anche svariati lividi.
Immaginava un paio di Mangiamorte con l'ordine di torturarlo un po' per tenere in riga i suoi genitori, che cominciavano ad avere seri dubbi sulle loro scelte, un po' per tenere in riga lui. Sapeva, da diverse fonti, che i Malfoy cominciavano a distaccarsi dalla combriccola di Voldemort a causa della sua brutalità e del piacere del Signore Oscuro nel mettere loro figlio in situazioni ai loro occhi troppo pericolose.
In quel momento Draco disse scosso “Ma che cavolo ci fai ancora qui?”, Greys si raddrizzò sulla panchina e lo osservò cupa “Non sono l'unica a essere nel posto sbagliato, non dovresti essere anche tu al castello?!” respirò profondamente “Ti fa male la mano?”.
Era evidente che gli dolesse, ma il ragazzo smise di massaggiarle e fece segno di no, poi perfido disse “Non è che ti sei innamorata di me e tentavi di stare un po' sola con il sottoscritto. Mi spiace ma dovrai metterti in fila, anche se...per te potrei anche fare un'eccezione!”. Greys lo fisso col suo sguardo da Bestia Incarognita®.
“Andiamo o faremo tardi”
“Penso che la cena sia già finita” osservò Draco guardando in cielo.
“Non credevo fosse così tardi” disse Greys, più a se stessa che al giovane.
La ragazza si alzò e si diresse, seguita dal giovane, verso una barca, salendoci lentamente. Mollarono gli ormeggi e la barca cominciò a muoversi da sola attraversando il lago scuro; l'aria era pesante e carica di tristezza. Sulle increspature dell'acqua si rifletteva il manto stellato e al centro una grossa palla argentea che illuminava anche il viso della giovane ancora più stupendo. Una lieve brezza le mosse i capelli rossi e lei rabbrividì. Draco le passò il braccio intorno alle spalle e la strinse per scaldarla, con grande stupore di Greys. Non si sarebbe mai aspettata di vedere quel ragazzo così romantico, o anche solo vagamente gentile.
Gli tolse la mano e si raddrizzò. Infatti, era troppo dolce, e sinceramente non ci credeva, stava tentando di farla diventare uno dei suoi trofei.
“Non provarci, non ci casco!” Le sarebbe piaciuto che lo facesse non per fregarla, era, in un certo senso, più bello quando si comportava così e doveva ammettere di esserne perticolarmente attratta. Fu sconvolta da quello che aveva appena pensato, che aveva provato.
Draco non si dette per vinto e le si accostò. E più la giovane si allontanava, più lui era vicino, fino a quando non fu praticamente per metà fuori dalla barca. Il suo riflesso si rifletteva sull'acqua vinacea.
I loro nasi quasi si toccavano, quando Malfoy disse “Mi piaci, sai. Molto più delle altre.”.
Greys era immobile, il respiro ridotto al minimo. Era troppo vicino, eppure qualcosa la persuadeva dall'allontanarsi. Sentiva le sue mani sulla sua schiena, calde come il fuoco mentre il suo respiro le bruciava la gola.
All'improvviso la barca toccò terra e con una leggera scossa avvertì anche i ragazzi. Greys scivolò via, allontanandosi per quanto possibile dal molo. Stringeva la borsa lungo il fianco tanto che le mani cominciarono a bruciarle per lo sforzo.
Quando arrivò al pesante cancello di ferro, che si aprì al suo passaggio vide diversi Dissennatori che pattugliavano la zona. Non amava affatto quelle orribili bestie senza volto, anche se nella sua longeva vita, aveva visto bestie molto più incredibili e tremende. Evitò fluidamente le figure incappucciate e quando arrivò al pesante portone di legno si accorse che Malfoy, che l'aveva seguita tra i dissennatori, ne era rimasto intrappolato.
Controvoglia scaglio loro contro un patrono, anche se nel suo caso non era esattamente un patrono, infatti era uno dei pochi incantesimi che non poteva utilizzare, le era stato vietato, così attingeva dagli altri i bei ricordi e di conseguenza i loro patroni.
Salvato il giovane, Greys si diresse verso il portone, che si aprì per lei. Sfrecciò verso i piani interrati, laddove erano situate le stanze dei Serpeverde, teoricamente segrete.
C'erano ancora dei ragazzi che si erano attardati a parlare fuori. Quando la videro la salutarono e si presentarono, poi le fecero strada nei loro dormitori, come gentiluomini (con idee ben poco gentili).
Uno dei due, un ragazzo di nome Peter Sufflok, le chiese addirittura se sarebbe uscita con lui; nonostante i suoi sforzi, però, la giovane rifiutò garbatamente. Doveva ammettere che era un bel tipo, alto, scuro di capelli e occhi verdi un po' troppo furbi, però non voleva attirare troppe attenzioni e questo valeva anche per quanto riguardava la sfera dei «ragazzi».
O forse c'era un altro motivo per cui aveva rifiutato quell'invito? Non lo sapeva e non voleva scoprirlo, aveva avuto davvero una brutta esperienza in amore che le era costata tutto ciò che aveva. Ormai era tardi per piangersi addosso, e comunque era troppo dura per versare anche solo una lacrima. L'esperienza indurisce il cuore, e il suo era marmo.
Oramai non provava la minima attrazione per un ragazzo da secoli, o forse più e, nonostante ci avesse provato, non era più riuscita a provare nulla di nulla. O così si ripeteva, oscurando (volontariamente o meno) i fatti di quella sera. Era troppo stanca per pensare oltre.
Aveva gettato la spugna. Era una causa persa.
Si stese sul morbido letto e lì dimenticò ogni cosa, cadendo in un vortice di pace, desiderando bei sogni, che non poteva più fare da molto tempo.










Angolino Autore Autrice
Holaaaa!!! Spero di esservi mancataaa (non vi preoccupate, non ci credo nemmeno io)!!!!
Allora....ecco a voi la prima comparsa di... (sospiri di ragazze con occhi a cuoricino).....Draaaco Malfoyyyyy!!!!!!!!! <3

-I love you
-Protami via con teeee
-AHHHHHHHHHH!! (gridolini eccitati)
Ragazze, vi prego un po' di contegno, e che ca.....cavolini di bruxelles!!! Ovviamente, cosa pensavate volessi dire!?
Comunque non si è smentito, e si è comportato da...beh...maniaco arrogante.
A parte quando erano sulla barca. Forse. Ma...farà davvero il gentile...o... la starà prendendo in giro...per ottenere...Beh, l'immaginazione non vi manca...oppure c'è dietro qualcosa di più interessante.... E poi, chi è davvero questa Greys? Sì, è vero, vi sto mettendo di dubbi in testa, ihihihi, sono proprio una carogna :)!!
Vabbè, come al solito ho scritto un sacco, ora è meglio che vada, tanti saluti by ILoveItBaby (Giulia)
   
 
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