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Autore: Yasha 26    21/07/2013    12 recensioni
Kagome/Namie fa il suo ritorno dopo due anni di ritiro forzato dal palco. Ma troverà ad attenderla una spiacevole sorpresa.
Il passato ritorna. L'incubo non è finito...qualcuno la perseguita. Chi sarà?
A sette anni esatti dalla morte di Naraku nuovi problemi mineranno la stabilità familiare di Kagome e i suoi figli. Ma Kikyo, la figlia di InuYasha e Kagome, c'entra qualcosa? E il patrigno di Kagome che fine avrà fatto?
Sequel di FOUR SEASONS.
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'FOUR SEASONS 2'
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Il giorno dopo il ritrovamento di Kagome e mia figlia l’ispettore Tamashita ha interrogato entrambe.
Per fortuna Kikyo non ha subito violenza di alcun tipo. Yura la teneva chiusa in una stanza a guardare i cartoni animati tutto il giorno. Quel folle non è mai andato da lei. Certo farle dimenticare questa brutta esperienza non sarà facile, ma sono sicuro che ce la farà benissimo. È una bambina molto forte.
Ciò che mi ha ferito è stato ascoltare la deposizione di Kagome. Sentire parola per parola quello che ha subito da quel bastardo mi ha lacerato l’anima e il cuore. Ci sono stati dei momenti in cui sarei voluto scappare da quella stanza per non continuare a sentire a cosa la costringeva quel porco malato., ma ho dovuto farmi forza, per non farle pensare che potessi avercela con lei.
Ha raccontato all’ispettore, con immenso imbarazzo, che doveva perfino fingere di provare piacere per non farlo andare da Kikyo come aveva minacciato. Non contento di questo si divertiva ad infliggerle dei tagli, per segnare tutte le volte che abusava di lei.
Il suo racconto era pieno di dolore. Ogni singola parola che usciva dalle sue labbra era pura sofferenza. Ogni minuto che raccontava sulla sua prigionia piangeva e singhiozzava.
Avrei voluto abbracciarla ma ho paura a toccarla. Quelle poche volte che ci ho provato ho sentito strani brividi sulla sua pelle. Mi ferisce questo ma la comprendo.
Kagome ha anche riferito che quello psicologo aveva già fatto queste cose ad altre vittime e che probabilmente i corpi erano tutti seppelliti nel giardino di casa sua.
Qualche giorno dopo infatti l’ispettore Tamashita ci ha informato che sono stati rinvenuti in quel giardino il corpo di venticinque donne, tre neonati e di un uomo, comprese le carcasse di alcuni gatti e cani.
Quel posto era un macabro cimitero degli orrori.
Il dottore Kuroakumu ancora rifiuta di confessare gli omicidi. Chi invece sta confessando è Yura.
Lei era una sua paziente in cura per una profonda depressione. Quando lui la rapì facendole le identiche cose fatte alle altre lei ne era felice. Le piaceva la sottomissione a cui quel pazzo la costringeva. Il giorno in cui stava per ucciderla lei si offrì volontariamente, felice di poter essere mangiata da lui. Data la sua totale sottomissione il dottore la risparmiò facendo di lei un’arma per avvicinare le altre vittime, come ha fatto con Kagome. Sono sei anni che lei è sua complice e amante. I corpi dei bambini seppelliti in giardino sono i figli che ha avuto da quel bastardo, uccisi subito dopo il parto. I criminologi e psicologi sono convinti che Yura sia vittima della sindrome di Stoccolma e quasi sicuramente non andrà in carcere ma in una struttura di igiene mentale.
Il corpo dell’uomo non si sa ancora chi sia, deve ancora essere identificato, ma Yura crede sia del padre del dottore Kuroakumu.
La polizia ha messo insieme tutti i casi di donne scomparse negli ultimi vent’anni, controllando anche quelle che erano in cura con lo psicologo. Parecchie combaciavano.
Successivamente tutti i familiari delle vittime sono stati contattati. Ora si aspetta solo l’esito del DNA per restituire i corpi alle rispettive famiglie.
I cadaveri che si erano conservati meglio mostravano uno squarcio sul petto, segno che davvero ne strappava il cuore.
Come diavolo hanno investigato quegli idioti? Possibile che mai nessuno si sia accorto che tutte quelle donne scomparse erano in cura dallo stesso psicologo? Incompetenti!
Mi auguro che non usino la follia come attenuante per farlo rinchiudere in un manicomio criminale. Deve pagare per ciò che ha fatto a mia moglie e a tutte quelle povere donne che hanno subito lo stesso trattamento.
Devo davvero ringraziare l’intuito dell’ispettore Tamashita. Proprio a lui è sembrato sospetto il comportamento di Yura, così l’ha fatta tenere sotto controllo.
E’ stato grazie ad una chiamata che ha ricevuto dal dottore Kuroakumu che la polizia ha potuto ascoltare la conversazione di Kagome con Kikyo inchiodando lei e il medico come responsabili del rapimento di mia moglie. Certo non si aspettava di trovare un killer seriale, una vera fortuna per la sua carriera in polizia.

Oggi dimettono Kagome dopo due settimane di ricovero.
In questi giorni non ha voluto vedere nessuno. Ha voluto vedere solo Kikyo, Inuken e Sango, e me ovviamente. Anche perché ben sapeva che se rifiutava di vedermi sarei entrato ugualmente, sfondando la porta della camera.
Arrivati a casa troviamo tutti i nostri amici ad aspettarla, compresi mio padre, sua moglie e Yue.
Dopo il primo momento in cui tutti piangevano ed erano emozionati per il suo ritorno a casa tutto si è tranquillizzato, spostando l’argomento su altro. Adesso Kagome ha bisogno di pace e tranquillità quindi ci siamo tutti ripromessi di non parlarle mai di ciò che  è accaduto, tranne se lo chiede lei stessa.
Ho provato a convincerla a vedere un altro psicologo, magari una donna per andare sul sicuro, ma lei per adesso rifiuta.
 
-Sai Yue, quando ho visto la vostra foto in tv avrei tanto voluto prendere la testa di mio marito e spaccarla in due a suon di padellate.-        scherza Kagome con la mia sorellastra
-Immagino ti sarai presa un bello spavento eh? In quelle foto sembrava davvero che ci stessimo baciando. Pensa che anche io avevo dubbi se fosse vero  o meno! Solo la mia repulsione per gli uomini mi teneva coi piedi per terra!-        le dice Yue divertita
-Che peccato che ad una così bellissima ragazza non piacciano gli uomini. Sei sicura di non volerci ripensare? Magari so come aiutar….ahiiiiiii! Perché mi ha colpito cara?-     urla Miroku a sua moglie che lo ha colpito col posacenere
-Perché stavi per dire cose fuori luogo idiota! Magari proponendoti tu non è così?-
-Ma Sango…io volevo solo darle una man….ahio!!!! Mi vuoi uccidere Sango?-      si lamenta dopo essere stato colpito una seconda volta
-Meglio vedova che cornuta!-
-Oh andiamo e finitela voi due! Possibile che non cambiate mai?-        li interrompe Kagome sorridendo
Io la vedo parlare e sorridere come se nulla fosse. La osservo…e so che finge. La conosco e sento che ad ogni parola che sente lei la ricolloca alla sua prigionia.
Tenta di nasconderlo e forse ci riesce con gli altri, ma non con me.
Quando tutti se ne vanno e io e lei rimaniamo da soli decido di parlarle.
-Amore…sicura di non voler vedere una psicologa? Lo so che ti rompo facendoti sempre la stessa domanda però sono sicuro che potrebbe esserti utile e…-
-L’unica cosa che può essermi utile per adesso è vedere morire quel bastardo InuYasha! Lo voglio vedere quando tirano la corda lasciandolo penzolare per aria. Voglio guardare i suoi occhi vittoriosa perché io sono sopravvissuta e lui invece no! Solo questo mi darà pace! Po si vedrà!-        mi interrompe andando in camera da letto
E qui viene il difficile…come faremo a dormire nello stesso letto se teme perfino che la sfiori?
La vedo prendere il suo pigiama e al contrario di come ha sempre fatto va a spogliarsi in bagno invece che difronte a me, chiaro segno che non vuole neppure essere guardata.
Quando esce dal bagno le chiedo ciò che ho temuto in questi giorni mentre era in ospedale.
-Kagome…vuoi che…mi sposti in un’altra camera?-       le chiedo triste, ma non potendo fare a meno di chiederglielo
Lei mi guarda…sembra confusa, poi abbassa lo sguardo e mi da le spalle.
-Se è questo che vuoi…-
Io? Io volere questo? Ma che razza di risposta è?
 


 
                                                               **************************
 


 
Ogni notte da quando sono stata liberata ho gli incubi. Sogno sempre la mia prigionia in quella stanza arredata solo di un letto, in cui ho scoperto essere stata legata per otto giorni.
A me sono sembrati molti di più. Mi sembravano settimane quasi.
Arrivata in ospedale sono stata medicata, ferita per ferita e i tagli corrispondono a cinquantasei. Ho avuto addosso le mani di quell’essere schifoso cinquantasei volte. Ho la nausea a pensarle tutte.
Guardo il mio corpo e oltre al trauma di quello che ho subito ne vedo anche i segni. Tante piccole cicatrici dal colore ancora roseo data la recente cicatrizzazione. Non avrò più il coraggio di farmi guardare da InuYasha. Può sembrare una cosa stupida ma temo che ogni volta che lui guardi questi segni pensi, come me, a quello che ho fatto con quel maledetto psicopatico. Mi sento così colpevole nei confronti di mio marito. Certe cose nemmeno con lui ho mai voluto farle invece con quel pazzo ho dovuto. Mi sento così sporca dentro e fuori. In ospedale mi hanno perfino dovuto dare una pillola che provoca aborto in caso si stia instaurando una gravidanza, procedure precauzionali hanno detto, e non posso dargli torto. Mi ci mancherebbe anche rimanere incinta di quell’essere schifoso.
Tutta questa situazione è difficile da gestire. So bene che non ce la farò mai da sola ma ho paura ad andare da un altro medico.
In questi giorni ho visto la disperazione negli occhi di InuYasha. Lo vedo che soffre. Però…non riesco a stargli vicina. Vorrei abbracciarlo, stringerlo a me, ma temo gli possa fare schifo tenermi tra le braccia dopo quello che è successo. È come averlo tradito. Sono stata con un altro uomo anche se non di mia volontà, però non ho fatto nulla per impedirlo. Non mi sono difesa, non ho provato a scappare, l’ho lasciato fare. Forse sarebbe stato meglio se mi avesse uccisa. Non riesco a sopportare tutto questo peso addosso.
Cerco di far finta di stare meglio e che la cosa mi pesi meno di quello che sembra, ma sono sicura che lui se n’è accorto che fingo.
Ogni volta che incrocio lo sguardo di InuYasha leggo cose che non mi piacciono. Di sicuro mi immagina nel letto con quel folle e io mi sento morire al solo pensiero.
Dopo essere entrata in bagno mi sono cambiata osservandomi allo specchio. Non ho il coraggio di farlo davanti a lui. Non voglio fargli vedere il mio  corpo. Non ci riesco.
Quando esco lo trovo ad aspettarmi con una strana espressione sul volto, ma quando mi chiede se voglio che cambi camera mi sento crollare il mondo addosso.
Io speravo che una volta tornata a casa saremmo stati più vicino. Che mi avrebbe tenuta tra le braccia per non farmi sentire così vuota, invece vuole addirittura cambiare stanza per non starmi accanto.
-Se è quello che vuoi…-       rispondo dandogli le spalle e piangendo silenziosamente
-Io non voglio affatto andarmene! Sei tu che non riesci nemmeno a starmi accanto Kagome! Lo vedo come ti irrigidisci ogni volta che ti sono vicino.-
-Io…io non mi irrigidisco! È solo che averti così vicino mi fa…-
-Paura? Hai paura di essere toccata da me non è così? Oh Kami…io capisco che hai passato momenti difficili e orribili però io non sono un pazzo Kagome! Non devi avere paura di me!-
-Che cosa? Io paura di te? Ma che accidenti dici? Io non ho mai avuto paura di te! Sei tu piuttosto che non riesci a toccarmi perché ti faccio schifo. Ammettilo che è così! Beh mi spiace ma non ho potuto sottrarmi da quel piacevole trattamento con un coltello puntato alla gola e mia figlia nella stanza accanto!-       rispondo alzando la voce
-Tu mi faresti schifo? Ma per quale motivo dovresti farmi schifo Kagome? Ma che dici?-
-Oh non dirmi che sapere che sonno stata nel letto di un altro ti fa piacere!-
-Kagome…io non capisco davvero a che ti riferisci. Tu… credi forse che io ce l’abbia con te?-        mi domando stupito abbassando il tono della voce
-Non dirmi che non è così!-       insisto io
-Ma certo che no stupida! Come potrei ritenerti colpevole di colpe che non hai? Non sei andata col tuo amante, sei stata stuprata brutalmente da un pazzo omicida Kagome! Come puoi anche solo pensare che io possa essere arrabbiato con te? Se c’è qualcuno con cui ce l’ho quello sono io!-         urla stringendo i pugni
-Perché dovresti avercela con te?-    
-Perché non ho saputo proteggerti! Non avrei dovuto lasciarti sola! E’ colpa mia quello che ti è successo perché ti ho lasciato sola. Non me lo perdonerò mai di aver fatto rapire te e Kikyo!-         dice con voce incrinata dal dolore
-Allora…non sei arrabbiato con me?-      chiedo intimorita per la sua risposta
-Assolutamente no Kagome!-       risponde sicuro, ridandomi il respiro che avevo trattenuto in attesa della sua risposta
-Allora perché mi stai lontano? Non riesci nemmeno a prendermi la mano.-       gli faccio notare
-Ma io veramente pensavo che fossi tu a non volere essere toccata da me…per via dei ricordi che potrebbero venirti. Fosse per me ti starei stringendo nuda nel nostro letto Kagome. Certo non è il caso date le circostanze ma lo dico per farti capire che mai potrei avercela con te e che ancor meno potrebbe farmi schifo né toccarti né fare l’amore con te quando sarai pronta. Io sarò sempre qui al tuo fianco ad aspettarti e a starti accanto. Non sai neanche che voglia ho avuto in queste due settimane di poterti accarezzare il viso, stringerti tra le braccia e farti sentire che ci sono, ma avevo paura che…-
Non lo lascio neanche finire che mi butto in lacrime tra le sue braccia.
-Perdonami! Perdonami InuYasha!-       piango contro la sua spalla stringendo la stoffa della sua camicia
Lui mi abbraccia a sua volta e mi prende in braccio portandomi a letto.
-Non devi scusarti di nulla Kagome! Nulla hai capito?-       mi dice asciugandomi gli occhi con la mano
-Ma io ho fraintes…-
-Sssshh…è tutto a posto adesso. Posso baciarti Kagome?-         mi chiede accarezzandomi
-Sì.-        rispondo passando le mie braccia dietro al suo collo
Dopo tanto tempo risento le labbra dell’uomo che amo sulle mie. Sono così diverse da quelle che sono stata costretta a baciare nelle settimane scorse. Il suo tocco è dolce e delicato. Credevo che mai più sarei stata baciata da mio marito. In quella prigione credevo sarei morta da sola, lontana da tutti, lontana da lui, invece rieccomi qui, una seconda volta scampata alla morte per mano d’altri.
Quando il bacio termina lui mi sbottona la camicia del pigiama.
No questo no! Non sono ancora pronta per questo!
-InuYasha io…-
-Tranquilla amore. Non ti chiederei mai una cosa del genere adesso. Voglio solo guardare il tuo corpo, che ti ostini a nascondere sotto questo orribile pigiamone più grande di te.-
-Il mio corpo non è più quello che conosci InuYasha…-
-Per me è sempre lo stesso. Qualche cicatrice non mi impedirà certo di amare il tuo meraviglioso corpo Kagome. E sarebbe così anche se ti mancassero le gambe e la braccia.-
-Oh cielo la fai troppo tragica così!-
-E tu non la fai tragica a nasconderti da me per due taglietti?-
-Non sono due taglietti InuYasha…e si vedono.-
-Vorrà dire che se ti danno fastidio li faremo sistemare da un chirurgo plastico. Non c’è alcun problema! Ti prenderò il migliore che esista così almeno un problema lo risolviamo.-
-Davvero lo faresti per me?-     chiedo stupita
-Per te farei di tutto! Solo che vorrei anche tu facessi una cosa per me.-
-No!-       rispondo subito intuendo i suoi pensieri
-No a cosa? Non sai nemmeno cosa volevo chiederti!-       si lamenta lui gettando lontano sia i miei pantaloni che la magliettina del pigiama, lasciandomi in slip e canotta
-Vuoi chiedermi di andare dallo psicologo ma io non voglio!-
-Ti prego tesoro…rifletti! Non riuscirai mai ad elaborare tutto se non ti affidi ad uno specialista. Hai ragione ad averne paura dopo quello che ti è successo per questo io ho contattato una psichiatra donna. La migliore del Giappone! Per favore almeno pensaci! Fallo per me i bambini!-      mi supplica mettendosi sotto le coperte con me dopo essersi spogliato
-Va bene. Ci penserò ok?-        rispondo arrendevole, in fondo so che ha ragione
-Ne sono felice! Grazie ragazzina!-        mi ringrazia abbracciandomi forte
-Da quanto non mi chiamavi così…che nostalgia.-          gli faccio notare mentre mi accoccolo sul suo petto
-Se vuoi ti posso chiamare così tutti i giorni.-
-Magari non tutti i giorni ma ogni tanto sì.-
-Dici sul serio? Ma hai sempre odiato quel nomignolo.-
-Le cose cambiano. Mi sei mancato InuYasha! Credevo sarei morta.-         gli confesso finalmente dopo due settimane di falsi sorrisi
-Lo so. Lo stesso è stato per me. Sapervi nelle mani di quel maledetto mi stava facendo impazzire. Per fortuna adesso state bene o sarei morto con voi!-
-Non pensarlo neanche per sogno! Abbiamo anche un altro figlio! Non ti avrei mai perdonato se lo avessi lasciato orfano!-
-Perdonami però è quello che sentivo Kagome. Senza te e Kikyo la mia vita non avrebbe avuto più senso ma non perché non voglia bene ad Inuken, ma perché perdere una moglie ed una figlia in quel modo, non ti lascia molta voglia di vivere.-        mi confessa spegnendo la luce del comodino
-Amore ti prego puoi riaccenderla?-      chiedo ansiosa
-Perché? Stai male?-      mi chiede subito riaccendendola
-No…ecco…vedi, lì in quella stanza a volte stavo al buio, quindi…-
-Tranquilla Kagome, se ti fa sentire più sicura accendo anche tutte le luci di casa. Non è un problema ok?-       mi rassicura
-Sì…grazie.-        
-Ora dormi amore. Devi riposare e non c’è un posto migliore della propria casa.-       mi dice dandomi un bacio sulla fronte
-E’ vero. Notte InuYasha.-     rispondo mettendomi il più comoda possibile
Ha proprio ragione…non c’è un posto migliore di casa propria per riposare, infatti in pochissimo tempo cado nel mondo dei sogni, non avendo incubi e dormendo tranquillamente.
 
Nei mesi successivi ho pensato molto alle parole di mio marito così ho deciso che sia io che Kikyo andremo da una psicologa, però ho deciso di trascinare InuYasha con me! Sicuramente nemmeno a lui farebbe male una chiacchierata con un medico, e poi voglio che ascolti tutto quello che dico alla dottoressa. Non voglio tenergli nascosto nulla e poi magari la cosa può funzionare come terapia di coppia.
Purtroppo com’era prevedibile Yura non è stata condannata per nulla, essendo ritenuta anch’essa una vittima di quel mostro.
L’uomo in giardino era davvero il padre del dottore. Finalmente quel bastardo si è deciso a parlare. Ha ucciso il padre quando ha scoperto che il figlio era un omicida. Ha anche confessato che il mio patrigno era perfettamente a conoscenza del suo “passatempo” al quale spesso partecipava quando era più giovane.
A quanto pare la follia è una cosa ereditaria in quella famiglia. Se non altro con la sua confessione si è venuto a creare un nuovo reato da attribuire a Soichiro. A quanto pare era solito avvicinare le bambine e abusarne. Io non sono stata la prima, ma per fortuna sono stata l’ultima vittima per entrambi.
Entrambi i cugini sono stati condannati alla pena capitale. Verranno impiccati entrambi però non è dato sapere quando avverrà. Il Guardasigilli ha già firmato il decreto per l’esecuzione. Io voglio assistere all’impiccagione di entrambi ma non me lo permettono.
 
-Kagome ma ti rendi conto che è una cosa impossibile?-     
-InuYasha siamo ricchi sfondati! Possibile che nessuno accetti di farmi assistere all’esecuzione almeno di nascosto pagandolo?-
-Tu stai dando i numeri moglie mia! Non puoi voler assistere davvero alla condanna a morte di quei due!-    
-Ma capisci che per colpa loro non posso essere ciò che avrei voluto? Saranno anche passati due anni ma io ancora soffro per quello che mi ha fatto il mio patrigno, figurati come sto per quello che mi ha fatto quello psicopatico assassino! Sarebbe una vera rivincita per me poterli guardare esalare l’ultimo respiro! Perché non capisci che mi sentirei meglio così?-
-Io non sono poi così convinto che ti sentiresti meglio se li vedessi morire. Tesoro ti prego…sta diventando un ossessione questa. L’importante è che siano stati condannati entrambi. Noi siamo ritornati alla nostra vita di sempre. Tu stai riprendendo a cantare e con l’aiuto degli antidepressivi sembri ritornata più serena. Non distruggiamo questo delicato equilibrio. Io sono sicuro che rivederli ti farebbe rivivere di nuovo tutto da capo.-      insiste lui cercando di convincermi
-Va bene va bene come vuoi tu! Tanto ho capito di non avere speranze con te! Torno a casa…ci vediamo stasera allora. Buon lavoro tesoro.-        lo saluto con un bacio
Ho capito che non vuole aiutarmi. E forse chissà…ha pure ragione.
-Mi raccomando, non continuare a chiedere al vice questore Tamashita di poter assistere all’esecuzione capito? Quel pover’uomo è esasperato dalle tue chiamate!-       mi avvisa severo
-Sììì ho capito! Uff!-         sbuffo uscendo dal suo ufficio
 
Dal quel dannato giorno sono passati più di due anni.
Non passa giorno in cui non ringrazi mia madre per avermi lasciata in vita anche stavolta. Mi è stato concesso di restare insieme alla mia famiglia.
Quando ho iniziato la terapia prescritta dalla psichiatra ho cominciato a stare meglio. Certo non ha fatto miracoli solo la cura in sé, ma soprattutto la vicinanza e il sostegno della mia famiglia.
Ho ripreso ancora una volta a cantare. Speriamo che stavolta più niente e nessuno mi impedisca di proseguire la mia vita come ho scelto di fare.
La vita ti pone davanti delle situazioni difficili, spesso drammatiche, da cui credi di non poter più uscire. Così ti senti rinchiusa in un posto buio, da sola, senza via d’uscita da ciò che provi.
Il luogo più pericoloso che conosco è la mente, perché è in grado di farti del male coi pensieri, coi ricordi, con gli incubi. Però ho imparato che un modo per uscirne c’è…ed è l’amore. L’affetto della tua famiglia è essenziale in questi casi.
Sono stata molto sfortunata nella mia vita lo so, però se penso che adesso potrei essere il ventiseiesimo corpo lasciato a marcire in quel giardino, e che magari accanto a me si prepara la fossa per la numero ventisette, mi rendo conto di essere fortunata tutto sommato.
Con mio marito le cose sono tornate perfettamente normali. Certo i primi momenti di intimità per me sono stati difficili ma InuYasha ha saputo rispettare i miei tempi e le mie esigenze.
La fortuna più grande è stata avere lui vicino.
Potrei passare il tempo a lamentarmi delle mie disgrazie, di quanto la mia vita sia complicata, ma preferisco guardare le cose belle che mi sono state donate…un marito unico che darebbe la vita per me, due figli splendidi e in salute e degli amici speciali difficili da trovare.
Chissà magari sono i farmaci che mi fanno vedere le cose da un punto di vista positivo.
In questi mesi ho scritto una canzone che sto realizzando di nascosto da InuYasha…sarà il mio regalo per il nostro decimo anniversario di matrimonio.
Lo amo tantissimo e non so davvero come avrei potuto affrontare la vita senza di lui.
Domani  verrà mandata in anteprima sui grandi schermi pubblicitari per strada. Sarà il mio modo per dirgli grazie di esistere e di essere mio marito.
-Allora Kagome che ne pensi del risultato?-       mi chiede Miroku guardando il video appena montato
-E’ magnifico Miroku! E’ semplice come lo volevo. Tutta l’attenzione è concentrata sulla canzone e non sul video. Hai avuto una splendida idea di fare quelle riprese in quel deserto quando eravamo in Cina. Spero che a InuYasha piaccia.-
-Gli piacerà tranquilla. La canzone racchiude il tuo cuore. Ne sarà felice.-
-Grazie Miroku! Senza il tuo aiuto non ci sarei riuscita!-       gli dico abbracciandolo
-Potresti sdebitarti con un bel bacio passionale magari che ne dici?-       
-Magari la prossima volta ok? Ora scappo! Vado a prendere Kikyo a scuola e poi tutti al parco in bici!-
-C’è da dire che dopo quello che è capitato ti vedo più legata ai tuoi figli Kagome. Passi molto tempo con loro.-
-Perché ho capito che la vita può essere breve Miroku quindi voglio godermela finché posso con la mia famiglia in modo da lasciare un bel ricordo ai miei figli. Infatti non farò più tournée nei prossimi anni. Non starò più lontana dalla mia famiglia come un tempo. Amo ancora il mio lavoro ma amo ancora di più la mia bellissima famiglia.-
-Che sarebbe ancora più bella se l’allargassi un po’ non credi?-
-Diciamo che ci sto facendo un pensierino!-       gli dico uscendo di corsa per passare il pomeriggio coi miei figli
Per fortuna Kikyo ha assimilato tutto quello che è successo nel migliore dei modi. Ovviamente non sa quello che mi è successo davvero, sa soltanto che siamo state rapite perché il dottore Kuroakumu era mentalmente malato. È troppo piccola perché capisca e comprenda. Forse un giorno le racconterò la verità ma al momento deve restarne all’oscuro. Inuken invece non ha capito nulla di quello che è successo, un problema in meno.
Il padre di InuYasha si è ristabilito dalla sua malattia grazie al trapianto.
Rin è finalmente in attesa della sua bambina. Quando mi ha detto che stavolta sarà femmina sono stata felice più per Sesshomaru che per lei. Sta usando quel pover’uomo come macchina stampa figli.
Comunque sembra che le cose proseguano bene al momento per la nostra famiglia.
 
Il giorno dopo, all’orario stabilito faccio uscire InuYasha dal suo ufficio.
-Ma dove mi porti Kagome? Lo sai che devo lavorare!-       si lamenta lui mentre lo trascino per strada
-Devo farti vedere una cosa!-        gli dico sorridendo furbamente mentre con le chiavi apro una porta che dà sulle scale che conducono al tetto di una piccola palazzina
Il bello di questo terrazzo è che da qui si ha una visuale perfetta di tutti i grandi schermi. 
-Perché mi hai portato su questo tetto? Cosa devi farmi vedere?-       chiede guardandosi intorno
-Guarda lì…difronte a noi.-       gli dico indicando gli schermi
-Amore lo so che ami la ColaCola, hai fatto anche uno spot per loro, ma ti sembra il caso di distarmi dai miei impegni per questo?-        si lamenta osservando le immagine che stanno scorrendo della mia bibita preferita
-Aspetta…-      gli dico guardando l’orologio
All’improvviso tutti gli schermi si oscurano per qualche secondo. Sul video passa la scritta “Ora e per sempre!”  come lui ha fatto incidere nelle nostre fedi dieci anni fa.
Dieci anni insieme a lui. I migliori anni della mia vita malgrado tutto.
-Ma cosa…-      si chiede leggendo la scritta
-E’ il mio regalo per te amore mio. Per il nostro anniversario.-        gli dico mentre adesso appare anche il titolo della canzone insieme al mio nome
- ONLY YOU ?-        mi chiede lui guardandomi
-Sì…-      rispondo appoggiando la testa al suo braccio
Ci giriamo a guardare il video appena parte il primo pezzo.

 
Posso prendere il fulmine, io non ho paura
E’ solo un po' di pioggia
Che importa se i cieli non sono sempre così blu?
Posso affrontare il futuro, affrontare la sconfitta e vivere per combattere di nuovo
L'unica cosa che mi può toccare sei tu
Ed io so che sarò abbastanza forte
Perché so che avrò sempre il tuo amore
Posso prendere le parole e non sentirle
Non mi vedrete mai piangere
L'unica cosa che mi può toccare sei tu
E’ perderti il dolore al quale so che non potrei sopravvivere
L'unica cosa che mi può toccare sei tu
Credo che dovrei avere paura di dire quanto io sia vulnerabile
L'unica cosa che mi può toccare sei tu
Ma io so che sarò abbastanza forte
Perché so che avrò sempre il tuo amore
Posso prendere le parole e non sentirle
Non mi vedrete mai piangere
L'unica cosa che mi può toccare sei tu
E’ perderti il dolore al quale so che non potrei sopravvivere
L'unica cosa che mi può toccare sei tu
Solo tu
Solo tu
L'unica cosa che mi può toccare sei tu
Solo tu

 
Quando la canzone finisce lui si gira a guardarmi, per poi abbracciarmi.
-Sei straordinaria Kagome! Anche da questa situazione ne hai saputo trarre qualcosa di buono. Sono fortunato ad averti come moglie. E’ la più bella dichiarazione d’amore che potessi farmi!-
-Sono io la fortunata ad avere te InuYasha. Sei la mia vita!-        gli rispondo iniziando a piangere
-Ma non dicevi che nessuno ti vedrà mai piangere?-      mi chiede asciugandomi le lacrime
-Tu non sei compreso tra quelli.-        rispondo io facendo un lieve sorriso
-Comunque sai che il nostro anniversario non è oggi vero?-       mi domanda dubbioso
-Certo che lo so! È domani ma io ho voluto darti per prima il mio regalo. Ti dispiace forse?-    
-Ovvio che no! Non ti arrabbierai per questo vero?-       mi chiede notando il mio broncio
-Mmmh…forse, non lo so. Hai dubitato della mia memoria. Cattivo!-
-Oh su Kagome non fare la ragazzina! Ti ho solo fatto una domanda.-
-Tzs!-      rispondo incrociando le braccia
-Ragazzina!-       risponde lui con un leggero nervo pulsante sulla fronte
-Antipatico!-        ribatto io infastidita
-Impertinente!-        replica lui
-Stupido!-           ribadisco ancora più arrabbiata
-Mocciosa!-           insiste assottigliando gli occhi
-Insolente!-          persevero ancora una volta io
Dopo dieci minuti buoni a fare così scoppiamo entrambi a ridere.
-Da quanto non facevamo così. E pensare che dieci anni fa ci insultavamo veramente.-       gli dico ricordando quei periodi in cui non lo sopportavo
-E’ vero. Io pensavo fossi davvero una ragazzina scorbutica e bisbetica. Ora invece ti trovo la donna più dolce e comprensiva del mondo.-
-Ma io sono sempre stata dolce e comprensiva mio caro.-        affermo con fare vanitoso
-Dimenticavo di dire anche modesta!-        risponde lui ridendo nuovamente
-Ovvio che sì! Dai ti riaccompagno in ufficio signor presidente, o la poltrona potrebbe raffreddarsi senza di te!-        gli dico sarcastica
-Eh no mia cara! Adesso tu e io ce ne torniamo a casa! Dopo quella canzone non me ne ritorno certo in ufficio, e poi sbaglio o quello era il mio regalo per domani? E il resto del regalo dov’è?-        mi dice malizioso
-Ci vuoi anche il resto?-        chiedo scherzando intuendo le sue allusioni
-Certo che sì!-       replica tirandomi a sé baciandomi
Seppur con difficoltà ho ripreso in mano la mia vita. Devo ancora lavorarci su, dimenticare tutto quello che ho subito non è facile ma sono sulla buona strada.
I miei aguzzini sono stati giustiziati entrambi. Mi è arrivata una lettera che mi avvisava dell’avvenuta esecuzione.
La cosa che più mi ha stupito è stata ricevere una lettera di scuse da Natsumi, in cui mi chiedeva perdono per non avermi creduta. Certo scoprire che tuo fratello è un pedofilo e amico di un assassino deve averle fatto capire che suo fratello mentiva anche se si è sempre finto innocente. Io comunque non ho accettato le sue scuse, le ho rimandato la sua lettera indietro. Non ho bisogno delle sue scuse, non mi interessano. L’unica cosa importante è che quelli che mi hanno fatto del male adesso non ci siano più.
Sono libera. Libera da loro ma soprattutto libera da me.
Il mio incubo è finito. Spero che continui il mio sogno adesso…e il mio sogno è InuYasha!
 
 









 
 
 
 
 
 
 
Ed ecco finita anche questa ^_^
Mi spiace per i ritardi ma il mal di testa in questi giorni non mi da tregua e credetemi, non c’è niente di peggio che scrivere davanti un pc col mal di testa T_T …. Io sono una di quelle che non ama l’estate…ma pazienza.
Come avrete capito in Giappone esiste la pena di morte per impiccagione, e durante le esecuzioni non vi può assistere nessuno. Nemmeno i familiari vengono avvisati quando i loro parenti verranno giustiziati...figurarsi poter assistere.
Bene adesso che F.S è finita posso concentrarmi su “A monster in my bed” e a “Vivo per Lei”
Per proseguire la nuova storia “All I Need”  aspetto di terminare una delle due sopracitate  ^_^ il che accadrà presto  ^_^  nel frattempo do modo a tutti quelli che vogliono di conoscerla…
Come sempre grazie a tutti quelli che hanno seguito la mia storia ^_^ me si inchina e vi ringrazia.
A presto con nuove storie ^_^
Baci baci Faby  <3 <3 <3 <3 <3 <3 
   
 
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