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Autore: Melix    23/07/2013    0 recensioni
Eccoci, una ventina di ragazzi, anzi amici, che si vogliono divertire.
La mia vita di tutti i giorni, vissuta in diversi modi, tra amori, litigi, sigarette, scopate improvvisate.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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28 Gennaio 1013
 
La luce del sole che entrata dalla finestra aperta è fastidiosa a quest'ora appena sveglie. Mi trovo nel letto con le coperte aggrovigliate intorno alle miei gambe, devo andare in bagno ma la pigrizia è più forte di me, ma trovo le forze e mi alzo, la direzione principale è la tazza del bagno sto scoppiando. Mi devo preparare, mi lavo prima i denti, la schiuma del dentifricio si riversa sul mio pigiama, per fortuna non mi ero ancora vestita, e metto tutto a lavare. Quantità di correttore, fondotinta e cipria si trovano sulla  mia faccia per un solo scopo: coprire quei fottutissimi brufoli, ritorno in camera mia, apro l'armadio e prendo la solita felpa blu dell'all star dopo Viviana e Serena mi accompagneranno con quella veloce macchina sulle rotaie a comprare il libro "50 sfumature di grigio" a Napoli. 
 
"Pronto?."
"Mely dove stai io e Viviana stiamo a casa mia stiamo aspettando te per andare alla stazione, muoviti perdiamo il treno!."
"5 minuti e vengo devo solo prendere i soldi."
"ok però muoviti cazzo! Ciao."
"ok ciao!."
Sto scendendo le scale, il solo pensiero che dopo dovrò salirle mi uccide. Apro l'enorme portone di casa mia ed esco, mi imbatto nella società, le macchine, i vecchi fuori al bar,le strade rotte, il sole negli occhi, cammino a passo veloce, Viviana e Serena mi stanno bombardando di chiamate, spero solo di non perdere il treno, io voglio quel libro. 
Ci sono quasi, sono quasi arrivata. Busso e le faccio scendere. Nel frattempo sono troppo stanca quindi entro nel portone e mi siedo sulle scale, odio l'odore di questo palazzo, a ma sembra gas, ma per fortuna non lo è, una sola scintilla e scoppierebbe tutto. Eccole.
"Ua ragà come siete lente a scendere."
"zitta che tu sei venuta anche tardi."
"ok mi hai azzittita, dai andiamo altrimenti facciamo sul serio tardi e perdiamo il treno."
"ok andiamo ja."
Mi chiedo perchè a quest'ora non ci sia mai nessuno per strada...per nessuno intendo ragazzi ovviamente. La stazione è vicina ma noi da brave cittadine non entriamo per l'entrata normale, facendo il biglietto, ma dal passaggio al livello, i soldi ci servono.
 
Odio aspettare il treno sotto al sole. Sono le 11 e 45 dovrebbe venire tra 15 minuti . Che palle! Dai accendiamo questa sigaretta e tutto si risolve. Eccolo è arrivato. Prendiamo i posti ci sediamo e aspettiamo che ci porti a destinazione. Amo stare nel treno, riesco a pensare con tranquillità, ancora più bello guardare fuori con la musica nelle orecchie, il tempo passa, vedi tutto passare velocemente e ti rendi conto che on sarà così per sempre. "Destinazione Piazza Garibaldi." La vocina che rimbomba nel treno mi fa capire che siamo arrivate. Le porte si aprono, scendiamo e ci troviamo sotto terra, cerchiamo l'uscita e ci riusciamo, anzi meglio ci troviamo nella Feltrinelli direttamente, solo al piano di giù. 
Cerco il libro, lo trovo, e lo compro, è così bello, nuovo, amo il profumo dei libri appena comprati.
Giriamo un po' per la Feltrinelli e troviamo anche la parodia del mio libro "50 sfumature di Gigio". Quando finirò 50 sfumature di grigio mi dovrò venire a prendere di nero e di rosso, è una trilogia. 
"Andiamo a mangire?." disse Vivi.
"Mmh perchè no." disse Serena.
Peccato io non avevo più soldi. Va be andiamo a mangiare al Mc donald's e poi ce ne andiamo a casa. 
Odio stare fuori la stazione di Napoli, sembriamo tre puttane in cerca di qualcuno che scopi, quindi aspettiamo quest 20 minuti nella stazione. 
Cazzo quanti rattusi ci sono in giro quindi per evitarli apro la prima pagina del mio libro, quella copertina con la cravatta sopra 
era fantastica, ero emozionata solo all'idea di sapere cosa si nascondeva dietro quall'immagine grigia, che significato avesse il titolo del libro e quella cravatta.

Diciottesima pagina, mi fermerò qua, la vocina della stazione sta avvertendo che il treno sta per arrivare.

Non capisco perchè la gente odi così tanto prendere il treno, io la trovo una cosa fantastica; guardare fuori dal finestrino, mille pensieri che ti girano per la testa e tu che cerchi di trovare una risposta ad ogni domanda semplicemente sentendo la rapidità con cui si muove il treno e fermarsi in diverse cittadine. Piazza Garibaldi, Portici, San Giorgio, Ercolano, Torre Del Greco e Trecase, eccoci arrivate in questo buco di città.
"Meli vuoi venire a casa mia?".
"Come vuoi Seri".
"Beh che così sia allora".
"Haha vabbene".

Corso Umberto I. Citofono: Carbone. Piano: Secondo. Ascenzore: Rotta, bella merda.
Mi porto subito a prendere il libro e a scaraventarmi sul letto per leggerlo ma prima farò una foto per metterla su Facebook  e Tumblr, e dopo un po' alla pubblicazione, non ci posso credere, mi ha contattata, Kekko Scafa mi ha contattata.
In questo momento ho mille farfalle nel mio stomaco, la mia vocina mi dice di non risponderlo ma il mio corpo lo fa e la cosa più buffa e che vuole sapere di che parla il libro, lui, lui che chissà come va ancora a scuola, lui che non ha mai letto un libro e si sfonda di spinelli dalla maìttina alla sera, bella testa di cazzo.
Incominciamo a parlare, torno a casa e stiamo ancora parlando, va avanti da giorni ormai non ci posso credere, io, proprio io cazzo, mi sento la persona più fortunata del mondo.
  
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