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Autore: annies    24/07/2013    3 recensioni
Nicole Fox, americana, ventiquattro anni, testa calda di natura.
Harry Styles, inglese, ventisei anni, ex star di fama mondiale ma testa di cazzo da sempre.
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«L'hai vista?» domandò una voce stanca, dall'altro capo del telefono.
«L'ho vista.» rispose il riccio, con voce altrettanto stanca, uscendo di fretta dal locale.
«E quindi?»
«Ma cosa, Niall? Che cazzo vuoi sapere?» sbottò, arrabbiato.
«E' cambiata, Harry?» sospirò l'amico.
«No, cazzo, no, fratello. E' sempre più bella.»
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Nikki odiava aspettare. Beh, in realtà Nikki odiava molte cose: quando doveva dare da mangiare al cane di Rocio, la sua coinquilina spagnola, e le restavano le mani unte di quella carne in scatola abominevole; odiava mettere mano alla sua tesi, perché ogni volta era sempre peggio; odiava essere chiamata con il suo nome intero - Nicole -, non perché non le piacesse, ma perché Nicole era un modo per ricordarle la sua famiglia lontana chilometri e chilometri. Ecco, la distanza. La distanza era una cosa che Nikki Fox odiava più di qualsiasi altra cosa al mondo. Perché suo padre l'aveva spedita a Londra per studiare giurisprudenza, una materia che - tra l'altro - neanche le piaceva particolarmente? Le mancava da morire Los Angeles e tutto quello che aveva lasciato lì. Si, anche quell'idiota di Garrett, suo fratello. 
«Niks, sei pronta?» domandò Rocio, con quel suo accento ispanico e con tanto - fin troppo - entusiasmo. 
«In realtà no, Rocio, e non credo di voler esserlo.» sentenziò Nikki, sistemandosi meglio sul divano e fissando lo sguardo sulla mora che aveva di fronte: Rocio era un metro e sessantacinque di allegria e di esuberanza, e lo si poteva notare dai suoi tacchi a spillo verde fluo o dai suoi capelli cotonati.
«Ma non puoi farmi felice per una volta? Ho letto che questa cosa degli appuntamenti al buio è una figata! Ci divertiamo una sera e magari conosciamo gente figa!» esclamò la spagnola, mettendosi praticamente in ginocchio di fronte a Nikki. Quando Rocio cominciava a mettere su il broncio c'era da preoccuparsi, ma questa volta la rossa sarebbe stata irremovibile: non avrebbe mai e poi mai sprecato il suo tempo in brevi appuntamenti al buio con uomini magari vecchi e decrepiti invece di scrivere la tesi che avrebbe dovuto consegnare entro breve tempo. Tra qualche giorno avrebbe compiuto ventiquattro anni, ed era tempo di laurearsi. 
«Sai bene che ho la tesi da completare» cominciò Nikki «e tra l'altro mi sembra proprio che è quello che dovresti fare anche tu, senorita!» la rimproverò infine, puntandole l'indice contro.
«Fox, sono le nove di venerdì sera, tu pensi davvero che io mi metta a scrivere la tesi adesso?» Rocio scandì bene l'ultima parola, sollevandosi da terra e prendendo le mani di Nikki, per cercare di scollarla dal divano. Erano giorni interi che la sua amica americana vegetava sul divano con il Mac sulle gambe e la voglia di vivere pari a quella di una depressa che tenta il suicidio, e non aveva intenzione di uscire senza di lei, quella volta.
«Okay, sentiamo. Se tu mi spieghi per quale motivo dovrei partecipare al tuo stupido gioco, vado a vestirmi, ma non ti prometto niente.» la rossa mise le mani avanti, scuotendo la testa. Non le piaceva quando Rocio diventava così insistente.
«Perché ho già avvisato online che-»
«Cosa hai annunciato online tu?» la bloccò sconcertata Nikki, alzandosi dal divano e sistemandosi meglio il pigiama addosso «Giuro che ti uccido Rocio Maria Torres!», la minacciò, arricciando il naso.
Nonostante vivesse con Rocio da quasi quattro lunghi anni, Nicole non si era minimamente abituata al suo troppo entusiasmo e alla sua insistente voglia di coinvolgerla in ogni cosa.
«Ho già detto che saremmo state in due, e tu non vuoi farmi fare questa brutta figura, vero?» chiese retorica Rocio, mettendo su un sorriso che non prometteva niente di buono. «Insomma, testa rossa, potrei trovare l'uomo della mia vita! Non ti sentiresti in colpa ad avermelo impedito?»
«Ma che uomo e uomo! Queste cose sono per malati di mente come te, capisci?» disse Nikki, muovendosi avanti e indietro per il piccolo salottino del loro appartamento con le mani dietro la schiena. 
«Okay, sono malata di mente. Che ne dici di metterti le scarpe rosse? Sarebbero in tinta con i tuoi capelli!» 
«Ma io non ho detto s-»
«Vieni con me!» esclamò Rocio, afferrandola per un braccio e trascinandola nella sua camera.
 
Nikki odiava aspettare, l'abbiamo già detto, vero? Ecco, e se prima per Rocio provava un minimo di affetto, da circa dieci minuti era entrata nella sua lista nera. Barcollava sui tacchi dal momento stesso in cui la sua amica glieli aveva fatti infilare e si sentiva tremendamente a disagio, stretta in quel mini abito nero che le copriva a stento l'ombelico. Perché aveva accettato di accompagnarla? Quel posto non le diceva niente di buono: era pieno di tavoli rotondi coperti da dei separé decorati con fantasie orientali, e la luce soffusa che ne costituiva l'atmosfera le faceva venire il mal di testa. Scosse la testa, sistemandosi su una sedia e picchiettando con le unghie - un parolone, dato che le mordicchiava di continuo - sul tavolo in attesa del suo cavaliere. Non sapeva esattamente come avrebbe dovuto comportarsi, ma Rocio le aveva spiegato che avrebbe dovuto parlare con il partner per un massimo di cinque minuti; certo era che se questo l'avesse infastidita, avrebbe potuto mandarlo via.
Proprio mentre escogitava piani malefici per rendersi antipatica al resto del mondo - non che ci volesse poi moltissimo - un ragazzo che sembrava avere uno o due anni in più di lei con un paio di occhiali da sole addosso, si sedette proprio sulla sedia di fronte a lei. Non parlò, sorrise e, una volta poggiate le mani sulla superficie liscia del tavolino, le congiunse, inclinando poi la testa.
Nicole non sapeva se suonare il campanello per mandarlo via o cominciare a parlare per prima: il ragazzo Rayban - l'aveva soprannominato così perché aveva riconosciuto il bollino sulle lenti a specchio - la fissava intensamente e non accennava a dire una parola.
«Insomma, come mai sei qui?» domandò Nikki, battendo il piede sul pavimento. 
Silenzio. 
Un sorriso.
«Io sono Nikki, tu?» gli porse la mano destra, educatamente, ma il ragazzo Rayban non la strinse, anzi, si mosse appena e sorrise di nuovo. La stava prendendo in giro? 
«Beh, se hai sbagliato tavolo puoi anche dirmelo!» l'americana si guardò in giro: almeno altre cinque ragazze - non contando Rocio - erano nella sua stessa situazione, quindi era più che comprensibile.
Nikki aspettò pazientemente i cinque minuti, provando ad analizzare il viso del ragazzo che le era davanti, con la fronte corrugata e le mani congiunte sotto il mento. Pensava davvero che la stesse prendendo in giro; magari aveva capito che era alla sua prima esperienza.
Due brufoli sulla fronte e uno sul mento, dei ricci disordinati e un accenno di barba sulla mascella. Niente di più comune, constatò Nikki.
«I cinque minuti sono passati, grazie per avermi presa in giro, a modo tuo.» disse acida, non porgendogli neanche la mano e guardando il pavimento, aspettando impaziente che lui se ne andasse. 
Il misterioso ragazzo non ci mise molto ad alzarsi, a sorriderle un'ennesima volta e ad andarsene come se nulla fosse stato. Nicole rimase impassibile per un paio di secondi, e sarebbe rimasta a fissare un punto impreciso sul muro, se un ennesimo ragazzo non le avesse sventolato una mano di fronte agli occhi, riuscendo a distrarla.
 
«L'hai vista?» domandò una voce stanca, dall'altro capo del telefono.
«L'ho vista.» rispose il riccio, con voce altrettanto stanca, uscendo di fretta dal locale.
«E quindi?» 
«Ma cosa, Niall? Che cazzo vuoi sapere?» sbottò, arrabbiato.
«E' cambiata, Harry?» sospirò l'amico.
«No, cazzo, no, fratello. E' sempre più bella.»
 
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Buongiorno ragazze :) Sono sempre io, e lo so che sembra strano che stia postando una fan fiction proprio prima di partire ma ... non riuscivo più a trattenermi! Volevo solo dirvi che non credo aggiornerò presto perché sarò a Berlino e perché devo prima portarmi avanti con "Noel". 
Fatemi sapere cosa ne pensate. 
ps. la protagonista femminile è Holland Roden, vi piace?
Ari
 
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