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Autore: AlexisWyatt    03/02/2008    1 recensioni
Può l'attrazione trasformarsi in amore? può essere possibile che due persone siano attratte l'una dall'altra solo per un pomeriggio passato insieme nello stesso scompartimento del Espresso di Hogwarts? [...]L’oro si confuse con l’oro. I loro occhi si mischiarono in un turbinio di emozioni, che nessuno dei due avrebbe mai ammesso di aver vissuto in quel momento. L’uno era attratto dall’altra. Ma entrambi si convinsero che i loro fossero sentimenti sbagliati, da nascondere. E poi, pensò Fred, Ron l’amava. [...]
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Hermione Granger
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Prologo…

Taking over me

Hogwarts, the news and Weird Dreams

- Io, Frederick Weasley, giuro, – partì a dire Fred con fare solenne – su ciò che ho di più caro in questa vita, - George lo guardò storto – parlo di te, George ovviamente. – precisò Fred con un sorriso – che ti ucciderò! Ronald Weasley. – Ron inghiottì un groppo in gola e si preparò al peggio, non sapeva se il fratello avrebbe fatto sul serio o se bluffasse come al solito.

Erano a cena nella Sala Grande, sprofondata nel caos, all’arrivo dalle vacanze dei studenti. Le tavole sembravano più affollate dell’anno precedente. Silente infatti, aveva deciso di aumentare le ammissioni per i ragazzi del primo anno.

- Ma Fred…- fece Ron terrorizzato dallo sguardo assassino di Fred – non ho fatto niente!- il lamento di Ron attrasse l’attenzione di gran parte dei Grifoni seduti acconto ai tre Weasley.

- tu fratello imbecille!- sbottò Fred agitando le mani cercando di prenderlo. Ron gli era seduto di fronte, e c’era la tavola tra l’ira del gemello e il povero e timido fratello minore. – per colpa tua, ho confuso i temi! – i suoi occhi castani mandavano scintille. George si godeva la scena, seduto accanto ad Alicia Spinnet, che rideva, attaccata al braccio di lui. La ragazza gli si era avvicinata quella sera per la prima volta, e subito lui l’aveva trovata simpatica, oltre che molto bella. Facevano entrambi parte della squadra di Quidditch di Grifondoro, lui battitore e lei cacciatrice. Eppure le uniche parole che si erano rivolti erano state su tecniche e strategie di Quidditch. Quella sera invece avevano parlato di vita privata e di cosa avessero fatto quel estate.

- Ma Fred, dovevi controllare!- si difese Ron. Sapeva di aver ragione, quindi alzò la voce per sottolineare la sua innocenza. Il comportamento di Ron, fece imbestialire ancora di più Fred. Il ragazzo infatti cercò di salire sul tavolo e di attraversarlo per andare a prendere Ron. George l’afferrò per il braccio, ma da solo non bastava per impedire a Fred di attraversare il tavolo a gattoni. Dovette intervenire anche Lee Jordan per farlo tornare a sedere.

- Sei pazzo??!- abbaiò George al fratello – se ti sgammano a pestare Ron, poi nei casini ci sarò anch’io! – aveva ragione, perché se i gemelli venivano puniti, cosa che accadeva raramente per la loro innata furbizia, venivano puniti in coppia.

Lee sorrise a Fred, gli era mancato molto quell’estate, l’atteggiamento impulsivo del gemello. Lui i guai li inseguiva a cavallo, e spesso mancava poco che ne acchiappasse uno. Ma ciò nonostante, era estremamente divertente stare in compagnia sia sua che di George. Ne avevano sempre una in mente, ovunque andassero.

- Lui!- Fred puntò il dito contro il Ron che per paura dell’ira di Fred, si era nascosto dietro ad Hermione. – è colpa sua! – si ostinò ad affermare.

- Fred, non è colpa sua.- scandì con la massima calma George, che dal problema non era lontanamente toccato. Gli occhi di Fred si infiammarono, anche George era contro di lui, ora?

- Davvero?- domandò scocciato Fred. George storse le labbra e alzò un sopracciglio. Era incredibile quanto fosse immorale Fred. – mi spieghi che ci faceva, questa sottospecie di lettera d’amore sopra la mia scrivania?- sbraitò contro Ron che desiderò di sprofondare nel terreno e di non uscirvi più per la vergogna. La sera che aveva deciso di dividere il suo segreto riguardante Hermione con Fred, ed aveva colto l’occasione per scrivere degli schizzi di una ipotetica lettera che le avrebbe portato.

Tutta la tavolata di Grifondoro, osservava ora interessata la scena burrascosa tra i due fratelli. Fred si era alzato e additava con rabbia Ron che lo guardava con occhi terrificati. Non aveva visto spesso Fred arrabbiato, ma quando e se succedeva, preferiva trovarsi in Antartide, ben nascosto, ma probabilmente Fred sarebbe arrivato pure là, insieme alla sua ira vendicatrice. Tutto sommato, infatti, Fred era un tipo calmo, e si arrabbiava e vendicava solo se veniva in qualche modo fregato.

- Volevo fartela leggere…- si difese Ron guardando in basso ed con il volto porpora. – ma tu non c’eri, e l’ho lasciata lì.-

- MA DAVVERO??!- urlò con tutto il fiato che aveva in gola, per fortuna quel urlo non gli bastò per superare le voci degli studenti in Sala Grande. pertanto i professori non si accorsero del piccolo litigio tra i Weasley. – E io che racconto all’Arpia di Grifondoro domani?- ribatté Fred battendo un pugno sul tavolo e facendo sobbalzare Lee che pacatamente si stava versando un goccio di Vodka tramutata in acqua. Jordan si alzò contrariato, ma il semplice sguardo ghiacciato di Fred, lo fece tornare a sedersi, immediatamente. Una rissa tra amici, quella sera non la voleva. Preferiva rimandare il tutto al giorno dopo o magari a mai.

- Io non lo so.- rispose Ron onestamente. Hermione e Harry osservano la scena in disparte, decisi a non interferire trai due, ben sapendo che se l’avrebbero fatto, ne avrebbero sentite anche loro da Fred.

- Richiedo la vostra attenzione per qualche minuto, gentili studenti.- Silente si aumentò la voce con un incantesimo, in modo che tutti lo sentissero distintamente. – Signor Weasley, la prego si sieda.- si rivolse a Fred, che con malavoglia, eseguì l’ordine. – Prima di tutto volevo presentarvi la nuova insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, la professoressa Dolores Jane Umbridge. La signora ha lavorato per il ministero, – La donna anziana era vestita completamente di rosa, portava un buffo capellino in stile anni trenta. – sono sicuro che vi troverete bene alle sue lezioni.- Lei si alzò non appena Albus Silente pronunciò il suo nome. Avanzò verso l’amato Preside di Hogwarts e gli si fermò accanto, con un sorriso fasullo tracciato in viso.

Molti studenti si guardarono negli occhi per accertarsi di non essere gli unici preoccupati dall’atteggiamento di altezzosità della professoressa.

- E’ un piacere,- le parole uscirono dalle labbra della Umbridge con un tono dolciastro nella voce, - Per me essere accolta qui, nella famosa Hogwarts, mi aspetto grandi cose da voi, Studenti miei. – a quella affermazione, scapparono dei commenti, specialmente da Serpeverde.

- Ma chi si crede di essere, questa? – era Adrian Pucey. Fred aveva riconosciuto la sua voce sgradevole sussurrare quelle parole all’orecchio di Theodore Nott, il quale non perse l’occasione di ridersela, nascosto dalla grossa figura di Vincent Tiger, accomodato accanto a lui.

Silente lasciò finire la professoressa e poi la mandò a sedere alla tavolata dei professori, di fianco a Vitius.

- Ed ora ragazzi, - La McGranitt passò un foglio a Silente che lo prese e lo lesse velocemente – passerò a nominare i nuovi prefetti e capiscuola. Inizierò con i capiscuola ed i prefetti di Corvonero – nella Sala calò il silenzio più totale, tutti volevano ascoltare di quali studenti non si sarebbero dovuti fidare per il resto dell’anno scolastico.

- Per svolgere il ruolo di Prefetti sono stati scelti : Padma Patil e Anthony Goldstein – Anthony come prefetto, pensò Fred, Vitius doveva essere impazzito. Anthony non era quello che si poteva definire un ragazzo modello che riga dritto. Tutt’altro, dal quarto anno faceva parte del Club dei Duellanti, aveva fatto parte della squadra di Quidditch della sua casa. E ogni sabato sera, organizzava una partita a poker tra case.

- I Capiscuola sono invece : Darla Virgili e Roger Davies. – altro bel soggetto, Davies, apparentemente era il ragazzo perfetto, ma in realtà era uno che quando beveva, lo faceva di brutto. Ed ogni volta, Fred e George dovevano trascinarlo per i piedi fuori dai “Tre piedi di Porco”. Roger era sempre talmente sbronzo da addormentarsi sul bancone, ed una volta che Davies dormiva, nemmeno un esplosione l’avrebbe strappato dalle braccia di Morfeo.

- Draco Malfoy e Blaise Zabini. – due maschi? Si chiese Fred guardando il Preside accigliato. Raramente accadeva che ad Hogwarts ci fossero due Prefetti maschi. Ehi, un attimo, chi aveva chiamato? Draco Malfoy? Il furetto? Quell’anno sarebbe stata vita difficile, anche se non lo appariva, Malfoy era astuto. Sicuramente avrebbe messo i bastoni tra le ruote. Doveva stare attento.

Blaise Zabini non avrebbe dato grandi problemi essendo amico di George. Per quanto riluttante fosse ammetterlo.

- Drusilla Prewett e Alexander Bryce. - Drusilla era sua cugina, ma per ragioni ignote era finita a Serpeverde, non aveva mai sostenuto l’amicizia con la ragazza. Fred si limitava, come del resto tutti i suoi fratelli, ad un cenno di saluto ogni volta che la vedeva.

- Per Tassorosso invece abbiamo Cho Chang e Justin Finch–Fletchley come Prefetti – Cho Chang, Fred si voltò verso Harry. Il bambino sopravvissuto la guardava con adorazione, personalmente parlando, Fred non capiva cosa esattamente ci trovasse in quella che era facilmente definibile un’oca. Per quanto invece riguardava Justin, beh era uno dei suoi amici, quindi non ci sarebbero stati problemi con lui.

- William Windwild e Patricia Addams – Il caro e vecchio Will. A Fred scappò un sorriso quando ripensò alle parole che William gli aveva detto durante una serata in compagnia a bere:- “ Al settimo, sta certo che diventerò Caposcuola!”-. anche quella volta Fred aveva riso, accompagnato da George. Ma alla luce dei fatti, William aveva avuto ragione ed eccolo là a batter il cinque con Justin.

- e come ultima casa, ma non meno importante – Silente accese un sorriso quasi paterno verso Harry – Grifondoro, i suoi prefetti sono: Hermione Jane Granger, - Fred non aveva dubbi che sarebbe stata lei la prescelta per quel ruolo, era perfetta per essere prefetto – Ronald Weasley – oh, che bello, Fred alzò un sopracciglio in direzione di George che rispose con una smorfia, contemporaneamente si voltarono verso Ron che era rimasto a bocca aperta, dopo aver sentito che uno dei suoi sogni si era avverato! Era prefetto di Hogwarts!

- Katie Bell e Frederick Weasley. – Fred spalancò gli occhi a palla. Non era possibile che avesse sentito quello che aveva sentito. Non poteva essere un Caposcuola! Vitius non era l’unico ad aver perso colpi, anche la McGranitt aveva decisamente perso lucidità mentale in quell’estate! George guardò Fred allibito. Fred sorrise sinistramente, quando alzò lo sguardo, Ron avrebbe giurato di aver visto un luccichio negli occhi che non lasciava a prevedere nulla di buono.

Uno dei gemelli Weasley come Caposcuola, sarebbe stato il Caos.

***

- George svegliami da questo sogno ti prego, non è possibile!- Si lamentò Fred tirando George per il pigiama nero. Erano rientrati dalla cena un ora prima ed ora sedevano insieme sul divano della Sala comune di Grifondoro. Da quando erano arrivati, quelle erano state le prime parole di Fred.

Attorno a loro c’erano Ron, Lee ed Harry. Nessuno ancora si capacitava che Ron fosse Prefetto e Fred Caposcuola. Era impossibile pensare a Fred come ad uno che detta regole. E Ron era troppo timido e sottomesso per poter imporre la propria volontà, quindi con lui il problema non si poneva neanche.

- George!- Fred gli passò un braccio sulla spalla e lo guardò negli occhi, Castani come i suoi. George appoggiò la fronte contro la sua. – Sai che vuol dire questo, vero?- Lee ed Harry si guardarono interrogativi.

- FESTA!- urlarono i gemelli insieme. Ron sobbalzò indietro spaventato. I Fratelli più famosi di Hogwarts lo avevano assordato. Lee ridacchiò felice, quel settimo anno per lui sarebbe stato spassoso e divertente da morire!

- Sabato..- disse Fred rivolgendo lo sguardo verso i compagni.

- ...Sera…- continuò George.

- ..tutti al..-

- .. lago nero!- Ron ed Harry si scambiarono uno sguardo preoccupato, sapevano esattamene come una festa organizzata dai gemelli sarebbe andata a finire. Davies ubriaco e ragazze fumate. Ogni volta terminava con lo stesso epilogo. Prima di tutto alle feste dei gemelli, c’era una tale quantità di alcool, in grado di dissetare un esercito Auror. Secondo, il fumo, c’era anche quello in abbondanza. Non si sapeva esattamente da dove lo tiravano fuori, fatto stava che ne erano sempre ben riforniti. Fred, specialmente, che considerava la signorina sigaretta, la sua migliore amica.

- Lee!- lo chiamò Fred con voce allegra. Lee si mise sull’attenti dopo aver pronunciato un “Sì, Signore!”

Lee era uno dei ragazzi più divertenti e solari della scuola, aveva un viso simpatico, ed era come tutti sapevano, il cronista delle partite di Quidditch. Era amico dei gemelli sin dal loro primo anno ad Hogwarts, spesso amava fare scherzi insieme a loro, e ci usciva insieme quasi tutti i sabati sera e le domeniche mattina.

- Procura l’Alcool, - Fred guardò George – Alle sigarette ci penserà Zabini.-

Harry spalancò gli occhi scandalizzato. Aveva intenzione di invitare alla festa anche i Serpeverde? Ma era del tutto immorale! Ma dopotutto aveva davanti a sé Fred e George. I due ce l’avevano solo con i Serpeverde che avevano dichiarato di voler diventare Mangiamorte.

Quindi significava, alla stessa festa con Draco Malfoy. Harry si prese la testa tra le mani e sospirò, sarebbe stato un suicidio, o avrebbero duellato o avrebbero finito per pestarsi! Doveva prepararsi psicologicamente ad incassare e non ribattere, per evitare di essere scoperti.

- Ma..- mormorò Harry con rammarico. Fred ridacchiò alla vista dell’espressione scoraggiata di Harry. Tutto sommato Potter sapeva divertirsi, ma doveva imparare a lasciarsi andare, doveva abbandonare quell’aria da bravo ragazzo e quell’espressione da innocente che si portava spesso e volentieri appresso.

- Coraggio Harry, non c’è nulla di male! – Fred aveva inteso esattamente cosa voleva dire Harry con quella faccia abbattuta. Stava pensando a Draco Malfoy. – Senza le Serpi di Hogwarts, mi dici chi prenderemo in giro, sabato? – Harry lo guardò – e poi, ricorda che non tutti sono Mangiamorte come i genitori. – Fred aveva ragione, loro non avevano il diritto da dare giudizi, anche il padre di Terry Steeval era stato un Mangiamorte. Terry però era tutt’altra persona, era sempre stato gentile con lui, e fu spesso discriminato per le scelte del padre.

- Va bene, verremo.- acconsentì infine Potter – cercheremo di portarci dietro pure Hermione.- Ron lo guardò storto, con Hermione al seguito c’era il rischio di essere beccati. Hermione era troppo legata alle regole. Un attimo. Primo anno, Hermione forzò una porta con un Alohomora, pietrificò Neville. Secondo anno, La pozione polisucco. Terzo anno, aveva usato la Giratempo per salvare Sirius e Fierobecco. Quarto anno, aveva imprigionato Rita Skeeter in una fiala per pozioni, e l’aveva lasciata lì dentro per una settimana, tutto perché la giornalista aveva scritto quell’articolo su lei ed Harry.

Forse non era esattamente vige alle regole come pensava poco prima Ron. Le rispettava, ma le ignorava pure!

- Hermione? – Il cuore di Fred perse un battito, ricordò il tempo che aveva trascorso insieme a lei su quel treno, di come le aveva messo la mano sul ginocchio, gli occhi dell’uno specchiati in quelli dell’altra. Doveva smetterla di pensare a lei in quel modo. Non aveva senso! Così facendo non avrebbe fatto altro che farsi del male, e inoltre c’era Ron. Era per lui che lo faceva! Era per il fratello minore che ripudiava quel sentimento sconosciuto.

- Lee, Fred – proferì George rivolgendosi ai due – Penso che sia ora di andare a letto, sennò chi la sente l’Arpia domani? – Lee si spettinò le trecce che componevano i suoi capelli. Fece cenno affermativo con la testa e si alzò.

- Ok, - esclamò Fred, tolse il braccio dalla spalla di George – Poppanti, noi andiamo. – salutarono Ron ed Harry, ed salirono le scale per il dormitorio del settimo anno.

****

I had my wake up

Won't you wake up

I keep asking why

And I can't take it

It wasn't fake

It happened, you passed by

Slipped away Avril Lavigne

- FRED! – Fred venne scaraventato violentemente contro un muro. Hermione gli corse incontro, non curandosi di ciò che avveniva attorno a lei. Non si curava della battaglia, non aveva paura delle esplosioni e delle continue maledizioni mandate in sua direzione. C’era George infatti che deviava tutti gli Avada Kedavra mandati verso la ragazza. Aveva creato una barriera invisibile, con un incantesimo molto complesso.

Hermione si inginocchiò su Fred e prese la sua il suo viso tra le mani, ed appoggiò la testa sulle sue gambe. Il suo volto era ricoperto di sangue, fuoriuscito da un taglio creatosi sulla fronte.

Hermione ansimava per la corsa, e per il pianto che avrebbe tardato a rivelarsi. Fred non poteva essere morto, lui era forte! Un esplosione non sarebbe bastata per ucciderlo. Asciugò il sangue che gli attraversava una guancia col il suo mantello. Lo accarezzò dolcemente sugli zigomi e passò un dito sulle sue labbra screpolate e violacee. Non l’aveva mai visto in quello stato. Mai. Lui non era morto, non dopo averle giurato di restare insieme per sempre! Nella vita e nella morte. Glielo aveva giurato.

- Fred..- sussurrò in sua direzione. Il ragazzo aprì stancamente gli occhi, un debole sorriso s’impossessò del suo volto. La morte non sarebbe stata più dolce, se fosse morto nelle sue braccia.

- Hermione..- mormorò con voce roca – Non pronuncerò mai più il tuo nome, - una lacrima lasciò gli occhi di Fred - né toccherò mai le tue morbide labbra. – Cercò di alzare il viso alla ricerca di uno dei suoi candidi baci. – Her…- non finì mai di pronunciare il suo nome. Morì in quell’istante. Ricadde all’indietro ed esalò l’ultimo respiro. Non era riuscito a baciarla, per l’ultima volta.

Hermione tremava, dai suoi occhi dorati iniziarono a sgorgare numerose lacrime.

- NO!- urlò con tutte le sue forze.

Hermione si svegliò, destata dal suo stesso urlo. Si mise seduta, tremava ancora. Quel sogno era stato così reale, avrebbe giurato di aver odorato il profumo di Fred. L’odore dell’esplosione, di avere sentito al tatto il calore del sangue di Fred.

- No…- cercò di rilassarsi, e si stese nuovamente sul letto. Era stato solo un incubo. Nient’altro. Ora era passato. Si guardò la mano destra, con la quale aveva toccato il volto di Fred.

Sopra ad essa c’era del sangue. No, non era possibile, ma quel sangue, era reale, era lì, sulla punta delle sue dita.

Nei suoi occhi apparse l’ombra creata dal sentimento della paura. Aveva paura. Si asciugò la mano con un fazzoletto di seta, che teneva sempre sotto il cuscino. La seta rosa si intinse nel sangue rosso vivo. Quella macchia non sarebbe mai sparita da quel fazzoletto, nemmeno molti anni dopo, quando lei l’avrebbe ritrovato, in uno dei bauli che contenevano i suoi ricordi.

Si tolse il sudore creatosi sulla fronte. I suoi occhi avevano completamente perso il riverbero della serenità. Forse era solo un ossessione, quella che provava ancora da quel viaggio sul Hogwarts Express che aveva diviso con il ragazzo.

Chiuse gli occhi, ma rivide il voltò bianco e morto di Fred. Non sarebbe più riuscita a dormire quella notte. Si girò in direzione del comodino, la sua sveglia segnava le quattro di mattina.

- Sono solo le quattro? – mormorò con un sospiro. Non aveva più sonno. A quel punto decise di alzarsi, e farsi un giro. Era poco probabile che vi fosse gente per i corridoi di Hogwarts quella notte. Ma controllare non guastava mai.

Si vestì velocemente. Non era mai stata una di quelle ragazze che hanno bisogno di molto tempo per vestirsi, non aveva bisogno di stare in bagno due ore per ritoccarsi i capelli o truccarsi, come facevano invece,La maggior parte delle ragazze del dormitorio, se non di tutta la scuola. Tutto questo, le ragazze lo facevano per essere apprezzate dai ragazzi. Ma ad Hermione non era mai interessato il piacere ai ragazzi. Non ne aveva bisogno, doveva concentrarsi sul suo futuro, e le storie d’amore adolescenziali non erano esattamente il suo genere. Le considerava una sana perdita di tempo, si soffriva e basta. Perché le storie di quel genere finivano, anche se ci si prometteva di stare insieme per sempre. Tutto finiva. Hermione aveva visto piangere spesso Lavanda e Calì, per un ragazzo che non le voleva o che le aveva lasciate. Hermione si era ripromessa di non cascare nella trappola che era l’amore a sua volta.

Senza creare ulteriore trambusto a quello dato dal suo grido, uscì dal dormitorio delle ragazze del quinto anno.

Una passeggiata da sola per la scuola non sarebbe stata molto sicura, ma lei, dopotutto, era la strega più brillante della scuola. Sapeva difendersi. Aveva studiato ogni genere di incantesimo di difesa ed attacco, anche se qualcuno ancora non le riusciva nel modo migliore. Conosceva e qualche volta praticava la Leggimanzia. Era stato il professor Lupin ad aiutarla negli esercizi. Proprio come aveva aiutato Harry nel Patronus. Oggettivamente parlando, Hermione era ad un livello di sviluppo magico pari a quello degli studenti del settimo anno.

Scese le scale. Infondo scorse una luce arancione, simile a quella creata dal camino, quando era acceso. Era stano, ma non poteva sbagliarsi, in lontananza sentiva lo scoppiettio del legno al contatto del fuoco. Ma c’era un ombra accanto ad esso, poteva vederla proiettata sul muro. Dall’ampiezza della figura, escluse che fosse una ragazza.

Con cautela si affacciò alla sala comune. Aveva i capelli rossicci e lunghi, poteva essere Ron…

Si avvicinò a lui. Ora riusciva a vederlo perfettamente. Non era Ron. Era Fred. Per la frazione di un secondo, l’immagine di lui seduto davanti al fuoco si sostituì a quella di lui morente tra le sue braccia. Indietreggiò di un passo prima di riprendersi. Si convinse che fosse solamente un sogno. Cancellò dalla sua mente il ricordò delle dita bagnate di sangue. Fred era lì, vicino a lei, vivo.

- Fred?- il ragazzo la guardò, nei suoi occhi c’era il riflesso della luce creata dalle fiamme. Hermione si inginocchiò dinnanzi a lui. Lui riportò lo sguardo verso il fuoco, che aveva assunto tonalità estremamente simili a quelle dei suoi capelli rossi.

- Come mai sei qui a quest’ora?- gli chiese Hermione con voce flebile, incantata dal suo profilo illuminato da quella soffice luce del fuoco. Lui non si mosse. Chiuse gli occhi e si godette il calore emanato dal fuoco. Li riaprì all’istante quando la sentì avvicinarsi.

- Potrei farti la stessa domanda.- con uno sguardo freddo pronunciò quelle parole. Aveva le mani congiunte sotto il mento ed i gomiti poggiati sopra le ginocchia. Era seduto su di una poltrona di pelle rosso scuro. Raramente si vedeva Fred in un atteggiamento totalmente serio. Questa era una di quelle volte.

- Non riuscivo a dormire, ho fatto un incubo.- ammise Hermione, Fred la guardava senza far trasparire la benché minima emozione. - ora tocca a te.- Ora invece il suo sguardo divenne vuoto, era lo stesso sguardo di chi era rinchiuso nel proprio mondo senza mostrare la volontà di uscirvi.

- Non sono affari che ti riguardano.- disse Fred con tono incolore. Hermione rimase impassibile a quelle parole, esternamente. Dentro di lei aveva avuto un tuffo al cuore, per la freddezza della voce di Fred. La sua ossessione per lui doveva finire, quel ragazzo non si meritava nemmeno lontanamente la sua attenzione. Mostrava solo indifferenza per lei, il treno non era stato che un caso isolato. Indispettita dal suo atteggiamento, si alzò e si diresse verso l’uscita della Sala comune.

- Congratulazioni per la nomina di Caposcuola. – gli disse la ragazza, uscendo.

Fred rivolse uno sguardo triste, al punto in cui era sparita. Forse aveva esagerato con quelle poche parole, non voleva essere così freddo con lei, ma non aveva scelta se voleva aiutare Ron a conquistarla. Chissà dove era intenzionata ad andare a quell’ora. Si levò in piedi, non l’avrebbe lasciata sola in giro per la scuola. Non l’avrebbe permesso. Non voleva che le accadesse qualcosa.

Con un occhiata spense il fuoco divampante nel camino. L’avrebbe seguita, e, in caso di pericolo, protetta da lontano. Non avrebbe interferito con la sua compagnia.

***

Recensioni e commento al capitolo ^.^

Cercherò d'ora in poi di aggiornare una volta ogni settimana, spero di non avervi deluso con questo capitolo!

bgirl: grazie mille per la tua recensione! l'idea di questi due mi è venuta guardando un video dedicato a loro, non sono mica belli insieme? ^^ ed anch'io amo i Gemelli, e la rowling avrebbe dovuto dare più spazio a loro, visto, sopprattutto che poi ne uccide uno....

DoremiChan: mi sembra tanto di conoscerti, non è che ci siamo sentite da qualche altra parte? ;) sono molto contenta che questa fiction ti piaccia, continua a seguirla, mi raccomando!

cy17_love: esatto, gli opposti si attraggono...spero che il capitolo ti sia piaciuto! il prossimo sarà fuori, spero sabato prossimo! ^^

Vi prego, se vi è piaciuta questa fiction, commentatela, im fareste molto felice...

  
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