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Autore: Piuma e Pergamena    24/07/2013    1 recensioni
Draco è evaso dalla sua vita, letteralmente, il tutto grazie ad una piccola volpe che si è rivelata niente meno che la sua nemica e prigioniera Hermione Granger; lei gli ha insegnato tante cose; come aprirsi e avere nuvi amici,hanno cominciato a vivere come rifugiati, a contrastare il regime di Voldemort, ora al potere; ma la vecchia Zia Bellatrix, ormai defunta, trama nell'ombra: una vecchia e degenerativa maledizione sta portando via al giovane Malfoy la ragazza che fatica ad ammettere di amare ed ora è arrivato il momento per il Serpeverde di dimostrare quanto vale davvero.
L'avventura di "Hemione Granger e la maledizione dell'amore" riprende, quindi, raccontata da Draco!
Importante: Riassunto della prima parte in prologo!!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'We have to fight for this love'
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Capitolo 3   -ok ragazzi, piano semplice e conciso...io e Blaise entriamo, parliamo con mio zio e usciamo... saremo in quella stanza là, l'unica con la luce accesa va bene? Poi mi servono due che da fuori controllino la situazione...in caso di... - Neville mi interruppe annuendo - non c'è problema...- quella sera la posta in gioco era alta, ma mi aveva lasciato comunque il comando della spedizione; lo guardai titubante stringendo le labbra
- no ... voglio due Weasley....- vidi i volti di tutti rimanere basiti, tutti tranne Blaise, ovviamente
- andrà tutto bene, se mio zio chiama rinforzi i due dalla finestra dovranno avvisare gli altri... ma non molliamo la presa...io e Blaise tentiamo l'incantesimo che mi aveva bloccato in casa quando ci...mi erano venuti a prendere... ma è la prima volta, non prometto nulla; se la mia supposizione è giusta c'è ancora una possibilità per Hermione...- conclusi, e con un piccolo cenno del capo mi voltai verso la casa, seguito dal mio amico e dai gemelli; entrare fu facile, con un misto di incantesimi miei e di Paciock la casa era agibile.
Tentai l'incantesimo che ci aveva bloccato a Villa Slytherin quando mi erano venuti a prendere, lo avevamo studiato con i Gemelli Weasley, erano davvero portati per creare incantesimi e mi era bastato raccontare cosa potevo e non potevo fare, le sensazioni fisiche che avevamo provato e loro erano riusciti a creare qualcosa di simile
-Credi davvero che non sia in grado di sopportarlo?- tirai un' occhiataccia al mio amico, gli sembrava il momento adatto di farmi la morale? stavamo per introdurci in casa di un Mangiamorte e lui mi parlava di Paciock
-Neville è un ragazzo fortissimo, è un eroe, più di San Potter, più di chiunque altro probabilmente al campo... ma lo hai visto anche tu... ad Azkaban si è fatto beccare in pieno e non ha saputo reagire... quando ha letto i diari...Blaise sai bene che per convincere mio zio a parlare non basterà offrirgli un paio di Drink...- sentii il mio amico darmi una pacca sulla spalla e, con un cenno d'intesa appellai la bacchetta di mio zio che, dal bracciolo del divano volò dritta nella mia mano, mio zio balzò in piedi e si bloccò quando mi vide
- ma bene bene bene... pensi di tornare in famiglia presentandoti così...?- risi
- bando alle ciance zio... siamo qui per farti delle domande su Saphire...- al nome della figlia mio zio sembrò perdere tutta la sua sicurezza
-tu che ne sai di Saphire...- non avevo voglia di fare scena
-so che non è morta...- mio zio rise istericamente
-Draco eri troppo piccolo, non avevi neanche un anno, perdonami, ma credo di saperne di più io sulla morte di mia figlia...-
-questo non è vero... correggimi se sbaglio...quando il Signore Oscuro..- mio zio spalancò gli occhi
-tu non hai il diritto di chiamarlo così!- alzai gli occhi al cielo
-non puoi correggermi se non mi fai parlare un po'... dicevo... quando Voldemort ha deciso di punire la zia uccidendo Saphire... tu non lo hai accettato, non avresti mai  potuto superare la morte di tua figlia, così tu in un qualche modo l'hai presa e l'hai salvata...-mio zio scosse la testa
-tu stai delirando, come avrei potuto mentire al Signore Oscuro?- alzai gli occhi al cielo
-zio non fare il finto modesto, sappiamo tutti che di tutta la sua cricca tu e Severus eravate i più grandi Legilimens , e quindi eravate i più bravi a schermare la vostra mente, eravate gli unici a essere in grado di mentire al Signore Oscuro, ed entrambi lo avete fatto ...ora dimmi... dove diavolo è Saphire...- mio zio scosse la testa, le lacrime agli occhi
-è morta Draco...è morta, ora vattene!andatevene! sai che posso chiamarli senza bisogno della bacchetta..- misi su la mia faccia di ghiaccio migliore
- no fidati, non puoi... zio... allora... come ti è sembrata la mia storia...-lui guardò altrove
-inverosimile...- Guardai Blaise e lui fece un cenno d'assenso, pochi secondi e mio zio si contorceva in silenzio sul pavimento, le labbra strettissime in una smorfia di dolore, ad un mio cenno il mio amico interruppe il flusso
-zio tua moglie ha scagliato una maledizione sulla mia ragazza, e la chiave per guarirla è tua figlia... pensi che me ne andrò tanto facilmente? pensi davvero che me ne andrò senza aver saputo qualcosa?- ad un altro cenno la maledizione ricominciò; andammo avanti per minuti e minuti, fummo anche costretti a mandare un messaggio agli altri, per dire che andava tutto bene dentro, ma di stare con gli occhi ancora più aperti fuori, fu con sgomento che accettai di fare ciò che avevo sempre sperato di non esser costretto a fare da quando avevo pensato di parlare con mio zio; infondo Hermione stava soffrendo così tanto per colpa del mio....affetto, ora toccava a me soffrire
-facciamolo Blaise... io devo entrare...- guardammo entrambi mio zio, non riusciva neanche più ad alzarsi da terra, continuava a mordersi le labbra per non urlare e per non parlare, e ormai il pavimento era coperto di sangue; deglutii e gli puntai anche la mia bacchetta contro
-legilimens- fui sommerso da un'ondata di dolore che mi fece crollare in ginocchio, ora era solo una lotta mentale con uno dei due Mangiamorte dalla mente più potente della storia, ma infondo il mio insegnante era stato Severus; ero nella mente di mio zio e sentivo il suo dolore, ma io non ero vincolato da nessun incantesimo e dovevo solo riuscire a viaggiare nella sua mente, ma il dolore, il dolore Salazar! mi faceva appannare tutto, immobilizzava la mia forza mentale, forza, forza, lei era forte, ed era la mia forza...dovevo concentrarmi, dovevo combattere per lei, sopraffare tutto quel dolore e trovare Saphire, trovare Saphire in quel mare di fuoco in cui era immersa la mente di mio zio; combattei per separare la mia mente dalla sua, e solo quando io, Draco Malfoy, riuscii a riconoscere la mia identità in quel dolore atroce, riuscii a far scorrere davanti ai miei occhi i ricordi di mio zio, e il dolore si interruppe immediatamente, davanti ai miei occhi comparve la cameretta di mia cugina, così diversa da quella che avevamo visto noi, appigliarmi a ciò che IO avevo visto mi aiutava a mantenere il distacco fra le nostre menti, perchè il dolore che continuava a provare mio zio era così forte che continuava a bussare alla mia concentrazione; così paragonavo tutto ciò che vedevo a quello che avevo visto nella realtà, gli unicorni che volavano sulla carta da parati erano bianchi e rosa pallidi e pochi secondi dopo erano anneriti e dalle ali bruciate, i libri di favole erano ben riposti sugli scaffali antichi e subito dopo carbonizzati o strappati sul pavimento, il paragone era utile ma faceva venire il voltastomaco.
Vidi mio zio addentrarsi nella cameretta, prendere la bambina tra le bracia e smaterializzarsi, era notte, era aperta campagna, sulla cima di una collina stava un vecchio casolare ben ristrutturato, avevo visto qualcosa del genere da qualche parte, ma non riuscivo a ricordare dove, il dolore mi stava di nuovo risucchiando, Hermione! Salazar dovevo farcela! dovevo farcela per lei! sforzo la mente, la testa comincia a dolermi e sta volta era un dolore reale, un dolore mio, dovevo muovermi, assolutamente, altra concentrazione, altro dolore, mio, suo, non lo so più, Hermione, molte immagini si affollano nella mia mente, sono troppo confuse, immagini della mia vita si mischiano a quelle della sua, Hermione! di nuovo vedo la campagna, lo vedo correre lungo un vialetto accompagnato da cipressi, un cimitero? no, non è un cimitero, ma dove Salazar?? un lume è acceso sopra una porta,uno zerbino, mio zio piange e bussa, una coppia apre, la donna prende tra le braccia la bimba addormentata, l uomo posa una mano sulla spalla di mio zio e un dolore profondissimo mi si posa sul petto, il dolore di una separazione, una separazione, non mi separerò da Hermione! vado avanti, scorro velocemente le scene, mio zio si trova in una piazza, grandissima, dove diavolo è? un palazzo con una torretta fa da sfondo, una loggia piena di statue, bellissime, il mondo babbano? so che posto è, lo so.... ma la mia mente è così annebbiata, vedo mio zio raggiungere un barbone e puntargli la bacchetta contro, che fa? presto addormentata per terra non c'è più quell'uomo vecchio e povero ma la piccola Saphire, mio zio la prende, e poco dopo è di nuovo a casa, scorro veloce, vedo Voldemort convocare tutti i Mangiamorte, mia zia è al centro del cerchio, fredda come il marmo, so che ha vomitato e pianto tutta la notte, so che ha cercato di farsi del male, lo so perchè mio zio non riesce più ad opporre resistenza alla mia invasione mentale, ormai è invaso dal dolore fisico, non lo combatte più, ormai in quella mente siamo solo più io e le fiamme della Cruciatus
-Crucio- la maledizione comincia, Saphire quella mattina viene svegliata così e io mi ritrovai ad annaspare su un pavimento coperto di sangue, nelle orecchie ancora quelle grida disperate di bambina, pochi respiri e svuoto il mio stomaco accanto a me.

-scusa amico, ho dovuto smettere e tirarti fuori... non possiamo proseguire, o di tuo zio rimarrà solo... bè..una mente distrutta come i Paciock... e io non sono Bellatrix...- annuii e afferrai la mano nera che mi porgeva, mi tirai su e barcollai verso l'uscita appoggiato al mio amico, ero distrutto e mio zio lo era più di me, perciò non ho la minima idea di come feci a sentirlo
-è tutto ciò di bello che mi rimane... proteggila...- guardai gli occhi di mio zio, mi guardavano ma non mi vedevano
-lo farò...-



Quando tornammo al Campo le ragazze erano tutte sveglie e tese, appena ci videro ci saltarono addosso, martellandoci di frasi e rimproveri, ma non potevo che sentirmi di troppo, Astoria mi lanciava sguardi preoccupati, era corsa da me, come il protocollo comandava, ma non aveva occhi che per Neville, Pansy mi stringeva forte, ma subito dopo già si allungava verso Pel di Carota, Luna era già in braccio a Blaise e persino Daphne era corsa incontro alle battute del suo Gemello, La Weasley stringeva l'altro Gemello a se preoccupata, mi venne da sorridere, mi sentivo così vicino a lei che quasi mi spaventava la cosa, entrambi amavamo una persona a cui non potevamo rimanere accanto, me la vidi venire incontro
-Come stai...- nessun abbraccio, nulla di ... troppo, ma sentivamo, entrambi, che fra noi c'era qualcosa che ci accomunava, primo fra tutti ovviamente l'amore per Hermione, la sua immagine mi scoppiò nel cervello, settimane e settimane di freddo controllo purosangue per tenerla lontana dalla mia testa andarono in fumo, sbriciolate in mille pezzi mentre il suo grido di dolore, proveniente dalla sua tenda, congelava tutti noi; emisi un verso strozzato e disperato e corsi via, ma allontanarmi fisicamente non sembrava bastare, era come un fiume in piena, come se tutto quello che avevo trattenuto in quei giorni si accumulasse nel mio cervello, nel mio cuore, oserebbero dire alcuni... cuore, cervello.... non lo so, a dire la verità mi sentivo completamente pieno di lei, amarla .... mi faceva sentire pieno.... ma accidenti se era sbagliato! lei soffriva e io con lei, mi nascosi nel bosco e mi raggomitolai sotto ad un albero cercando di respirare molto profondamente, di calmarmi.... di cancellarla dalla mia testa, mi focalizzai sul dolore della Cruciatus che avevo provato neanche mezz'ora prima, ma dentro di me sapevo che quel dolore non era così forte, dato che lo avevo provato per lei, per salvarla.
Un altro grido mi raggiunse, ancora più forte ed io... scoppiai in lacrime...le nascosi, le odia, ma accidenti se quelle erano vere e proprie lacrime.
Sentii dei rumori dietro di me e scattai in piedi, tutti i sensi ormai allenati e sempre all'erta, ma pochi secondi dopo mi rilassai, tra gli alberi del bosco rispuntò Astoria, di nuovo, asciugai velocemente le lacrime ma ovviamente le aveva viste, mi sorrise dolcemente; sospirai.... era splendida, anche in quel semplice abitino babbano, sembrava una ninfa così bionda, gli occhi così verdi, si avvicinò e si sedette accanto alle mie gambe, anche io mi risedetti.
Mi sentii nuovamente uno stupido... come le altro volte in cui, a causa del nostro contratto, era stata lei a venirmi a cercare e , con una saggezza inaspettata per la sua età, mi aveva fatto ragionare tutte le volte
-dobbiamo chiuderlo sto contratto Astoria, non devi sempre essere tu a venire a farmi la paternale...lo so che non ti interessa... vedo benissimo quello che hai con Neville e ti giuro, non sai quanto ti invidio... perchè non l'abbiamo già chiusa questa pagliacciata?- lei sorrise
-perchè quando ti ho visto il giorno della fuga non sapevo come comportarmi... e quindi ho seguito il protocollo... tu hai fatto lo stesso e...- sospirò brevemente - e siamo ancora fidanzati, ufficialmente...- sembrò riscuotersi un attimo e si aprì in un grande sorriso
-ma ora non siamo più sotto l'influenza dei nostri genitori, e per quanto tu sia un bel ragazzo non intendo sposarti... quindi...- mi allungò una mano - quindi fine del contratto!- la afferrai al volo sorridendo, entrambi sapevamo benissimo che non era certo così che si scioglieva un contratto matrimoniale e che quando fossimo usciti dalla clandestinità avremmo dovuto cercare i vari registri di famiglia e spezzare l'incantesimo.... guardai le nostre mani, ancora intrecciate
-spezzeremo l'incantesimo Draco, tranquillo....- rimasi bloccato nei suoi grandi occhi verdi e seppi che non stava parlando solo del contratto matrimoniale
- ce la faremo... ma ora devi tornare al campo e devi calmarti...riprendi il controllo e vediamo cosa possiamo fare con quello che hai scoperto.....- annuii e mi alzai porgendole una mano; pochi minuti dopo eravamo nella tenda principale, mancava solo Pansy, che ci raggiunse più tardi
Esposi ciò che avevamo scoperto concedendo i miei ricordi a tutti, o almeno i meno dolorosi.
-Allora è deciso, si parte per l'Italia!- alle parole di Blaise fu come se la mente mi si riaccendesse, come se di scatto riebbi tutta la mia lucidità
-ma certo! Firenze! ecco che città era! facciamo le valige ragazzi! si parte!- esclamai con un sorriso saltando quasi in piedi, dovevo trovare quella benedetta ragazza e... non lo sapevo effettivamente cosa dovevo fare... ma avrei studiato bene i diari durante il viaggio; fu in quel momento che Pansy ci aveva raggiunti, la mia rinnovata lucidità aveva giovato ad Hermione e Pan ci aveva raggiunti, fu in quel momento che la mia migliore amica mi soterrò all'inferno
-Dovremo separarci... Hermione non sopravviverà ad una smaterializzazione... e a tutta questa situazione... dobbiamo portarla lontana... - da me ... non concluse la frase, ma lo capimmo tutti, lo capii io, mi guardai intorno perso, erano tutti tristi e preoccupati, ma perchè Salazar nessuno era sorpreso?? Sentii la rabbia invadermi, Come avevano potuto nascondermi una situazione del genere? Avevano passato gli ultimi giorni a tenermi fisicamente e mentalmente lontano da lei, non ricevevo nessuna notizia sulla sua salute e se le chiedevo mi guardavano male e mi facevano desistere perchè il mio interesse la debilitava sempre di più, ma come potevano uscire ora così? e dire che la mia strega non sarebbe sopravvissuta ad una maledettissima smaterializzazione? lei che certamente era riuscita ad imparare al primo tentativo? lei che era sempre fortissima e potentissima, ora una semplice smaterializzazione l'avrebbe... ucisa...- boccheggiai con gli occhi appannati e nelle orecchi un nuovo grido di dolore in lontananza; l'ultima cosa che vidi fu di nuovo la bacchetta del mio migliore amico puntata contro di me
-di nuovo! fanculo coglioooon..-




Chiedo umilmente perdono, so che vi avevo detto che sarei riuscita a pubblicare una vita fa, e non voglio mentirvi dicendo che non ho avuto tempo, semplicemente sono stata affetta dalla fastidiosa influenza della "sindrome della pagina bianca"  che è orribilmente fastidiosa e so che molti di voi potranno capire! spero di essermi fatta perdonare, che vi piaccia il capitolo e sopratutto di essere definitivamente guarita! in modo da scartavetrarvi le palle con ancora un bel po di capitoli!
Pronti per un bel viaggetto sulle colline Toscane?
fatemi sapere!
Piuma e Pergmena!
  
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