Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Lux___    24/07/2013    16 recensioni
Non mi sono mai piaciuti i ragazzi.
Non fraintendetemi, non sono dell'altra sponda, solo che ho sempre pensato che il genere maschile fosse ancora troppo sottosvillupato perchè io uscissi con uno di loro, perchè si sa...i ragazzi di questi tempi vogliono solo una cosa, e non è il tuo AMORE!
Dopo pochi anni dalla morte di mia madre, mia sorella aveva deciso di andarsene, stanca delle regole di un padre troppo apprensivo.
Io? Io non mi sono mai opposta a tutto ciò che mi veniva imposto perchè in parte ero d'accordo, è quando però incontri l'amore vero, quello sì che ti mette nei casini proprio come è successo a me.
***
“Io non ho paura di niente” dissi quasi incerta.
“Sì che hai paura….” Mi disse con quella voce roca così fastidiosa, ma dannatamente sexy.
Rabbrividii al suo tocco caldo sopra lo zigomo e si avvicinò al mio collo, poi verso l’orecchio “..ad esempio ora tu hai una paura fottuta che io possa baciarti”.
sentì un brivido salirmi per tutta la schiena.
“…hai paura perché sai che non ti opporresti al bacio” si staccò dal mio orecchio con quel sorriso storto.
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 8
 
Lo sapevo che quello che avevo appena fatto era la cazzata più grossa che avrei potuto combinare;
accettare quell’invito per quel tipo di festa era come sfidare me stessa e strappare il foglio immaginario con scritto tutte le regole che mi ero posta da sola.
Dovevo ammettere che, però, avevo avuto la grande soddisfazione di vedere le facce stupite di tutti i presenti del tavolo, soprattutto quelle di Cece (si legge #SISI# e non #CECE#, per chi non lo sapesse) e di..Harry.
Mi aveva sfidato e io ero stata troppo orgogliosa per farlo ‘vincere’.
Ero uscita dalla mensa, diretta verso l’uscita della scuola, nonostante mancassero cinque minuti da spendere ancora a pranzo.
Il mio passo deciso su frenato, però, da una fredda mano che mi tenne per il polso.
Ero sicura che appena mi sarei rigirata avrei trovato una massa di capelli ricci e due smeraldi di occhi a guardarmi, ma con una strana delusione trovai i due occhioni nocciola e i capelli tremendamente lisci di una ragazza.
 
“Mi spieghi che ti salta in mente?” mi chiese ancora notevolmente confusa.
 
“Noi due non eravamo arrabbiate Francesca” sottolineai il suo nome completo, con la consapevolezza che a lei dava fastidio.
 
La vidi infatti trasalire nel sentire il suo nome detto così, da me.
Non disse niente, semplicemente lasciò andare il mio polso, slegandolo dalla sua stretta ferrea, e prima che lo potessi fare io, se ne andò.
Restai a fissarla da lontano fino a quando non svoltò l’angolo per poi riprendere i miei passi.
Non capivo la sua reazione; la Cece di una volta sarebbe stata sorpresa, sì, ma anche molto eccitata nel trovarmi ad accettare un invito per una festa, cosa che cercava di rifilarmi lei da anni.
Ero troppo impegnata a divagare tra i miei pensieri che mi scontrai con qualcuno, così bruscamente che per poco non caddi a terra.
Girai la testa di lato e trovai una chioma rossa.
 
“Billington stai attenta a dove cazzo metti i piedi”
 
troia” dissi a denti stretti quando finalmente la superai.
Sfortunatamente non mi aveva sentito;
lo so che può sembrare strano ma mi era sempre piaciuto litigare con Olivia, fin da piccola. Forse perché avevo una forza sovraumana, pur essendo una ragazza, e quindi mi ero sempre assicurata la vittoria negli scontri corpo a corpo.
Pensare che anche quella sera sarei stata obbligata a rivederla, rivedere la sua lingua passare all’interno della bocca di Styles e viceversa.
Beh almeno avrebbero potuto prendere una stanza, lontano dai miei occhi, e se non lo avessero fatto, giuravo solennemente, che ce li avrei portati io.
Passai davanti casa mia e con tutta la felicità, intravidi la piccola auto di Rosita, ovvero la governante, fuori da casa mia.
Zompettai fino al vialetto cercando di fare uno di quei salti che si fanno nei film quando qualcuno è felice, con un pessimo risultato.
Mi ritrovai spiattellata a terra, con la faccia tra l’erba del giardino.
Mi rialzai di scatto, ripulendomi i pantaloni e guardando in giro se qualcuno avesse assistito alla scena e con grande sollievo notai che l’intera via era deserta.
Ripresi a camminare verso l’ingresso, quando sentii pochi secondi dopo una risatina alle mie spalle.
Mi girai lentamente e trovai un ragazzo spuntato dal cancelletto di casa mia con lo zaino caricato in spalla.
 
“Ah ciao Liam..” lo salutai sapendo perfettamente di essere arrossita “Come hai fatto ad arrivare così presto a casa se sono partita tipo un quarto d’ora prima di te?” cercai di cambiare di discorso.
Il ragazzo non smise di ridere.
Il suo sorriso era così puro e..contagioso che rimasi incantata e non mi accorsi che ancora non mi aveva risposto.
 
“Mi ha accompagnato la zia di Zayn, che ci è venuta prendere…se avessi aspettato avrebbe potuto dare uno strappo anche a te”
 
“Zayn?! Quindi lui….”
 
“No tranquilla, non ha visto niente, se ne è andato giusto in tempo” disse per poi riattaccare a ridere.
 
Lo guardai con fare annoiato e dopo interminabili minuti si avvicinò.
Indietreggiai istintivamente.
 
“Non mordo mica eh” rise lui.
 
Annuii per fargli capire che era una cosa ovvia per me.
Annuì anche lui e poi mi porse una busta.
 
“Sono i vestiti che hai lasciato stamattina da me” rispose prima che glielo potessi chiedere.
 
In assenza di qualsiasi risposta, mi sorrise e se ne andò senza proferire parola.
 
“Liam!” lo richiamai.
Il ragazzo si girò, arrivato dall’altro lato della strada e mi fece un cenno con la testa.
 
“No niente..lascia perdere”
 
“Okay, a stasera!”
 
“Sì…..a stasera” sussurrai.
 
                                                                          ***
 
Rosita mi salutò schioccandomi un rumoroso bacio sulla guancia.
Uscii di fretta e furia, pur sapendo di essere notevolmente in anticipo.
Entrando in palestra salutai il custode Gordon e mi fiondai nello spogliatoio, convinta che la mia borsa fosse rimasta a terra, accanto alla doccia, ovvero dove l’avevo lasciata l’ultima volta che Harry mi aveva dato quel famoso pugno, facendomi collassare.
Della borsa, però, non c’era l’ombra.
Non ebbi il tempo di fare retro-front per andare a chiedere a Gordon che due mani si posarono sui i miei fianchi.
Istintivamente mi girai, buttando giù il povero biondo al quale avevo dato accidentalmente una gomitata dritta nello stomaco.
 
“Niall!” strillai stupita, convinta che quelle mani appartenessero a un altro ragazzo.
 
Il biondino gemette ancora a terra e afferrò la mia mano per tirarsi su.
 
“Wow…forzuta la ragazza” disse riferendosi a con quanta facilità ero riuscita a riportarlo in piedi e con gesto teatrale mi tocco il bicipite.
 
Risi di gusto fino a quando notai cosa stesse tenendo tra le mani.
 
“La mia borsa!” esclamai prendendogliela con fare possessivo.
 
“Sì” si mise una mano dietro la testa, quasi si vergognasse “..quando Harry ti ha portata via” ricordò con amarezza “l’avete..insomma…lasciata qui e ..”
 
Non gli diedi il tempo di finire che mi catapultai tra le sue braccia per un momento e gli lasciai un morbido bacio sulla guancia che, come tutto il resto del viso, diventò dello stesso colore di un pomodoro.
Ci sorridemmo entrambi e calò un silenzio quasi imbarazzante.
 
“Interrompo?”
 
La voce di Mrs. Twain ci riportò sull’attenti e contemporaneamente scuotemmo la testa in segno negativo.
Lei sorrise beffarda e poi ci fece cenno con la testa di seguirla.
Non me lo feci ripetere ancora una volta e di corsa lasciai la stanza, lasciando il povero Niall ancora immobilizzato.
Mi ricordai di lui e mi girai per salutarlo, ma era troppo occupato a saltellare per la stanza tenendosi con la mano la guancia da me baciata.
Restai a guardarlo, intenerita, per altri secondi, fino a quando la voce della Twain mi riportò sul pianeta terra.
Entrai e trovai la stanza come sempre: la sbarra di lato, lo specchio che ricopriva l’intera parete e lo stereo, ma mancava qualcosa, o meglio, qualcuno.
 
“Le ragazze devono ancora arrivare?” chiesi storcendo il naso e allungandomi un braccio dietro la testa.
 
“No”
 
La risposta della donna mi fece rimanere spiazzata, ma prima che io le potessi proferire parola:
 
“Oggi saremo io e te…almeno per adesso”
 
Il fatto che facessimo lezione da sole non mi aveva sorpresa più di tanto, dato che da un certo punto me lo aspettavo, ma l’ultima frase mi aveva un attimo preoccupato.
Voltai lo sguardo vicino alla porta, dove, appoggiato allo stipite, c’era Niall.
Pensavo, speravo, che intendesse che Niall doveva fare lezione con noi, ma capii , dalla sua faccia stupita quanto la mia, che non lui non sapeva niente di quella storia.
 
“Ora” mi risvegliò di nuovo la voce della donna “rifammi vedere il duetto per il saggio”
 
Annuii e presi il cd dalla borsa. Non mi ero nemmeno resa conto che per ballare quel pezzo mi serviva anche un ragazzo, ma la Twain chiamò Niall prima che ci potessi pensare io.
Lui sorpreso, probabilmente perché era convinto che la professoressa non si fosse accorta della sua presenza, si avvicinò cautamente e si tolse la felpa.
Prima di premere il tasto play ci guardammo, ancora un po’ scossi.
Mi fece un cenno con la testa in segno che era pronto, così misi play e incominciammo a ballare sotto le note di 'Dancing' di Elisa, una cantante italiana.
A metà la Twain stoppò la musica.
Ero consapevole di aver sbagliato parecchie cose e che addirittura avevo saltato il pezzo in cui Niall mi doveva prendere.
 
“Ecco! È proprio questo il problema” rise sarcasticamente la Twain.
 
“Sì lo so, ho saltato il pezzo in cui dovevo fare la presa e non ho teso bene le gambe quando…”
 
“No no no, non è questo” mi interruppe lei.
 
Guardai Niall che era confuso quanto me in quel momento.
 
“Cara, dolce e piccola Katniss “ si avvicinò accarezzandomi la testa “il problema è come ti muovi”
 
Corrugai la fronte “Non capisco Mrs. Twain”
 
“Katniss…in poche parole…….sei un legno quando balli
 
Se il suo intento era quello di essere il più chiara e concisa, ci era riuscita alla grande.
 
“Quando balli sei così ossessionata a pensare di fare tutto bene che ti muovi come un burattino e guarda caso questo accade solo quando balli con qualcuno” disse indicando con la testa Niall che era accanto a me.
 
“Lei mi sta dicendo non mi muovo bene…” intervenni io.
 
“sì, quando sei con i ragazzi” finì lei la mia frase.
 
Sperai vivamente che il rossore del mio viso non si desse a vedere.
 
“Non sei decisa nei movimenti e non sei sensuale, cosa che questo duetto richiede”
 
“Mrs. Allora forse è meglio che affida il balletto a qualcun altro, magari Daphne, lei sì che si muove bene in queste circostanze”
 
Mi accorsi solo dopo del mio tono saccente, ma fortunatamente la Twain non lo percepì.
 
“No” si limitò a dire lei con tono fermo e deciso.
 
“Sai benissimo che io non mi arrendo facilmente davanti ai problemi e poi secondo te perché ho deciso di affidare a te l’unico duetto tra una donna e un ragazzo?”
 
Non risposi sapendo che quella era una domanda retorica, abbassai semplicemente la testa incominciando a fissare le ballerine rosa, ormai sciupate.
 
“Niall scusa potresti andare a prendere uno straccio che prima mi è cascato un po’ di tè freddo in quell’angolo?”
 
Il biondo annuì e di conseguenza si allontanò.
 
La donna si assicurò che il ragazzo se ne fosse andato per prendermi entrambe le mani e guardarmi dritta con i suoi scuri occhi.
 
“Katniss il problema è che sei troppo insicura di te stessa”
 
Inghiottii rumorosamente; quei discorsi mi mettevano veramente paura.
 
“Per caso c’entra tuo padre? È per lui che ti senti così a disagio con i ragazzi?”
 
Sbarrai gli occhi; sapevo che la Twain era a conoscenza delle dure regole di mio padre e del fatto che mi proibisse qualsiasi cosa, soprattutto se c’erano i ragazzi di mezzo, ma non avrei mai pensato che avrebbe mai tirato fuori il discorso.
Scossi la testa.
A quel punto lei mi diede una spinta scherzosa sulla spalla e lasciò le mie mani.
 
“Eh allora qual è il problema?”
 
Come potevo spiegare una cosa che non ero riuscita ancora a spiegare a me stessa?
Non mi sentivo a mio agio con il mio corpo ancora e avevo paura, sì, dopo quello che mi era successo.
Forse era quella la causa di questo mio comportamento di fronte ai ragazzi, ma lei non poteva sapere.
Nessuno era a conoscenza di ciò che mi era successo a parte Cece e Louis, neanche papà, specialmente papà!
Non seppi come risponderle, ma non ce ne fu bisogno, dato che un ragazzo in quel momento era entrato, e non era Niall.
 
“Mi scusi per il ritardo”
 
“Non importa Kyle, riscaldati, comunque è lei”
 
Spalancai gli occhi; perciò avevano già parlato di me? Ma chi era quel tizio?
 
“Lui è Kyle, frequenta la Hits High School ed è un ottimo ballerino”
 
“Quindi..?” le chiesi per arrivare al sodo.
 
“Ti aiutera con quei tuoi problemini” mi rispose enfatizzando sull’ultima parola.
 
Arrossii imbarazzata.
Il ragazzo mi tese la mano  e non potei non fare caso al suo sorriso smagliante e al suo viso perfetto.
Afferrai la mano insicura e ci presentammo.
Mrs. Twain uscì dalla stanza dicendo che ci dovevamo scaldare.
Entrambi annuimmo e iniziammo lo scaldamento singolarmente, ognuno per i fatti suoi.
Mi tolsi le ballerine e allargai le gambe cadendo a terra in spaccata frontale, con la faccia rivolta verso lo specchio.
Tirai la schiena di lato, facendo toccare tutto il palmo delle mani sopra i piedi, tesi a martello ma nonostante fossi concentrata sull’esercizio non potei fare a meno di guardare la figura muscolosa del ragazzo che mi dava le spalle.
Si stava allungando le braccia;
Tolta la felpa, indossava una canotta larga rossa ed incominciai a pensare che quel abbigliamento fosse un po’ inadatto per una lezione di danza classica ma di colpo mi feci ipnotizzare dal suo corpo tonico e non mi accorsi che nel frattempo lui si era girato e nel vedermi, così, imbambolata, gli provocai una risata.
Fortunatamente a rompere quel momento imbarazzante ci fu l’entrata della Twain con dei cd in mano, che porse a Kyle.
 
“Beh…allora buon lavoro” detto questo se ne andò a passo spedito verso l’uscita, lasciandomi spiazzata e a bocca aperta.
Cioè volevo ben capire: io avrei dovuto far lezione con lui?
Io e lui?
Lui e io?
Da soli?!
 
“Allora” mi distrasse dai miei pensieri “intanto puoi anche alzarti da quella posizione” rise.
 
Mi sollevai immediatamente, rimanendo però distaccata da lui e dalle sue risate.
Mi stava per caso prendendo in giro?
 
“In questa prima lezione..”
 
Prima lezione? Perché ce ne sarebbero state altre?!
 
“..parleremo solo della teoria, la pratica la svolgeremo più in là”
 
Il pensiero che non dovevo ballare con lui per ora mi rallegrava, e molto.
 
“Intanto passiamo alle regole: uno…” prese una pausa per vedere se lo stavo seguendo e poi rincominciò a parlare “devi assolutamente cambiare abbigliamento…” disse squadrandomi dalla testa ai piedi.
 
Ioo?! Io ero quella che doveva cambiare abbigliamento?
Ero sicura che da lì a poco gli avrei dato fuoco.
 
“Sai…per l’hip-hop fuson con la gonnella e le ballerine non vanno molto bene” disse sarcasticamente.
 
“Io devo cambiare abbigliamento?! Ma se sei tu che…aspetta…Hip Hop?!”
 
“Sì” disse con ovvietà “Non te l’aveva detto Mrs. Twain ?”
 
Dalla mia bocca non uscirono parole, ma semplicemente dei grugniti.
 
“Okay..evidentemente no” disse ridendo lui dopo aver visto la mia reazione.
 
“Io dovrei fare Hip Hop?!”
 
“Sì, ti aiuterà ad essere più decisa e sexy nei movimenti” ammiccò.
 
Arrossii al pensiero che lui sapesse quale fossero i miei problemini sulla danza e poi scoppiai in una risata isterica.
 
“Okay” continuai a ridere disperatamente “questo è uno scherzo, dov’è la telecamera?”
 
Poi guardai la faccia seria di Kyle e il mio sorriso sparì “ti prego dimmi che c’è una telecamera da qualche parte, che tra poco qualcuno salterà fuori da quella porta urlando che ci sono cascata e che poi rideremmo tutti in compagnia” chiesi quasi supplicando.
 
“In effetti sarebbe stato più divertente, ma non è così”
 
“Allora in questo caso, posso anche andarmene” dissi prendendo le ballerine da terra “tranquillo, l’avviso io la Twain, addio Kyle”
 
Avevo quasi raggiunto l’uscita quando la sua voce da lontano mi richiamò.
 
“Ah brava! Perciò ti arrendi ancor prima di incominciare?”
 
Alzai le spalle ma rallentai il passo.
 
“Codarda” mi disse poi con un finto filo di disprezzo.
 
Di colpo mi fermai.
Socchiusi gli occhi; mi aiutava a ragionare meglio.
Non potevo mollare, avrei deluso Mrs. Twain e sarei sembrata una vigliacca!
Poi non volevo di certo perdere l’occasione di ballare un assolo e un duetto, magari al duetto avrei anche potuto rinunciare dato che non veniva poi così bene e avrei dovuto ballarlo con un soggetto maschile, corpo a corpo, ma sicuramente la Twain mi aveva affidato le due cose perché si fidava di me e volendomi, inoltre, mettere apposta di fronte ad uno ostacolo da superare.
Mi aveva posto una sfida e non avendone mai persa una fui costretta a girarmi, ritornando sui miei passi fino a quando non raggiunsi la posizione di prima, di fronte al ragazzo.
 
“Le altre regole quali sarebbero?” chiesi sbuffando.
 
Lui di conseguenza sorrise, capendo che ci avevo ripensato, e poi mi fece segno con la mano di dargli la scarpette che ancora tenevo.
Gliele porsi a fatica.
 
“Queste non ti serviranno per un pò” disse senza smettere di sorridere.
 
                                                                   ***
 
Salutai Kyle e mi andai a cambiare nello spogliatoio.
Mi aveva detto che avremmo fatto lezione quasi tutti i giorni a parte nel weekend e che riguardo alla danza classica, avrei dovuto per prima cosa, finire le lezioni di hip hop per riprendere.
Magari esercitati a casa’ mi aveva suggerito.
Avevo annuito come un ebete, pur sapendo che non sarebbe stato possibile dal momento che in casa ci abitava anche mio padre.
Avrei potuto approfittare della sua assenza, ma l’ultima volta che l’avevo fatto era appena tornato e ci mancava poco che mi scoprisse.
L’unica mia paura era quella che Louis avesse potuto chiamarlo per raccontargli ciò che era successo tra noi due e perché.
Uscii fuori, incominciando ad avviarmi a piedi, fino a quando venni richiamata da un tizio appoggiato ad una macchina grigia.
 
“Niall!”
 
Il biondo mi sorrise “Scusa se prima non sono più rientrato ma la Twain mi ha detto di non farlo, che è successo?”
 
Sorrisi pensando che era rimasto lì ad aspettarmi, fino alla fine della lezione.
 
“Vuoi un passaggio?”
 
“Ehm…non devo andare a casa..”
 
“Okay, è uguale, dove ti porto?” disse aprendomi lo sportello dell’auto.
 
Salii senza proferirgli parola; sarei dovuta andare dalla psicologa e il fatto che facessi terapia mi rendeva un po’ in imbarazzo.
Gli dissi l’indirizzo dello studio, senza spiegargli dove stessi andando.
 
“Hip-hop?! Sul serio?” rise guardando la strada.
 
“Sì…dice che mi aiuterà ad essere più sicura di me con i ragazzi quando ballo” dissi sbuffando.
 
Mi accorsi solo dopo che ero riuscita a parlare con Niall del mio problema senza pensarci, forse mi era uscito naturale confidarmi con lui.
 
“Ecco, siamo arrivati” lo feci fermare una ventina di metri prima.
 
Lo ringraziai e scesi.
 
“Hei Katniss” mi fermò “mi dai il tuo numero?”
 
Annuii sorridendo e gli segnai sul telefono il mio cellulare.
 
                                                                                         
                                                                                        ***
 
 HARRY’S POV
 
Erano ore che la Dottoressa Rosemann stava prendendo appunti.
Mi faceva un sacco di domande, molte di più rispetto all’ultima volta.
Era sempre un impiccio andare dalla terapista, sì preferivo chiamarla così invece che psicologa, almeno rendeva la cosa più accettabile diciamo.
Stavano passando più di cinque minuti di silenzio, l’unico rumore era quello della sua stilografica che scriveva sulla sua solita cartellina celeste.
Avevo dovuto saltare anche l’allenamento di football pre-partita per venire qui, dato che aveva all’ultimo secondo spostato la seduta a oggi e naturalmente mia madre mi aveva trascinato qui con la forza, come si fa con un bambino piccolo.
 
“Harry” mi richiamò la donna nella poltrona, di fronte a me.
 
“mmh” dissi svogliato.
 
“Ho chiesto: hai avuto più quegli incubi di cui mi parlavi?”
 
I brividi mi massacrarono la schiena; solo il pensiero di tutte le volte che mi ero svegliavo bagnato di sudore e con il fiatone mi faceva paralizzare.
 
“Non hanno mai smesso di tormentarmi” dissi io serio.
 
La donna annuì e riprese a scrivere, ma stavolta sorprendentemente finì subito e mi disse che per quella volta avevamo finito.
 
“Ah Harry” mi fermò proprio quando avevo appena toccato la maniglia della porta.
 
“Potresti dire alla ragazza dopo di te che può entrare, Grazie”
 
Mi girai e solo dopo alzai gli occhi al cielo sbuffando impercettibilmente.
 
Uscendo notai la figura di una ragazza in piedi che mi dava le spalle.
 
‘Bel culo’ pensai sorridendo maliziosamente.
 
“Scusa la dottoressa ha detto che puoi entr….KATNISS?!” non riuscii a finire la frase dato che intanto lei si era girata e l’avevo riconosciuta in tutta la sua bellezza.
 
Notai che aveva ripreso a vestirsi un po’ più ‘comoda’ rispetto a stamattina.
 
“Che ci fai qui?!” chiesi io, dato che lei era ancora sotto shock.
 
“Potrei chiederti la stessa cosa Styles” mi rispose lei.
 
La voce della Rosemann la richiamò e mi superò dandomi una forte spallata.
Che ci faceva Katniss Billington dalla psicologa?
Sicuramente se una persona con un carattere come quello di Katniss andava dalla psicologa non lo fa per passare il tempo, ma ci doveva essere sicuramente un motivo specifico.
Lei non me lo avrebbe di certo detto, perciò passai a casa, sicuro di trovare la persona che mi avrebbe potuto aiutare…
 
“No Harry, non te lo dirò” mi rispose Louis fermo.
 
“Ti prego, voglio scoprire cosa le è successo” supplicai nel divano di fronte a lui.
 
“Chiedilo a lei”
 
“Sai che non me lo direbbe! È già tanto che mi parla!”
 
Lo vidi riflettere per qualche minuto e per un attimo pensai che l’avessi convinto.
 
“Allora…..ti ho convinto?” gli chiesi speranzoso.
 
“mmh….solo se rispondi a questa mia domanda”
 
“Pff…fai pure” risposi convinto di avere già ‘la vittoria’ in tasca.
 
“Io ti dirò cosa le è successo se tu mi dici perché sei così ossessionato da lei e dal sapere tutto su di lei”
 
Come facevo a rispondere a una cosa che non sapevo neanche io?
Lui, dato il mio silenzio, rise beffardo.
Era sicuro che non avreisaputo o voluto rispondergli, anche perché se gli avessi detto che da un certo punto di vista lei mi interessava, che ero ossessionato da lei dopo che mi aveva baciato, che c’era qualcosa in lei che mi faceva impazzire o addirittura della scommessa, sapevo che non avrebbe esitato a fucilarmi.
 
“Perché sono curioso..” trovai una scusa.
 
Louis rise e non seppi il vero motivo.
 
“Bene ora mi devi rispondere tu” dissi come un bambino esaltato.
 
“No” ritornò serio.
 
“Come no?! Ma tu avevi detto ch-che…”
 
“Harry, se qualcuno te lo deve raccontare sarà lei a farlo” mi rimproverò ma poi aggiunse “se lei avesse fatto la stessa cosa, venendo qui e chiedendomi di te e di perché sei in terapia, eh?”
 
Abbassai lo sguardo capendo ciò che voleva dire.
 
“Ti avrebbe fatto piacere se io gli avrei spifferato tutto?” mi chiese salendo le scale.
 
Non ricevette nessuna risposta da me e subito dopo aver riflettuto lo raggiunsi di sopra per cambiarmi per la festa, dove anche lei ci sarebbe stata.
 
                                                                           ***                                       
 
KATNISS’ POV

Mi ero appena piastrata i boccoli e avevo messo solo un filo di lip gloss rosa confetto e un velo di mascara, tanto per fare volume intorno agli occhi blu.
Erano le 19 e 52 e tra esattamente 8 minuti mr. Malik sarebbe passato a prendermi sotto casa.
Ero rimasta in intimo in cerca di qualcosa da mettere addosso e sapevo che, di certo, dentro camera mia non avrei trovato niente sotto la extra large,  così decisi di aprire la porta della vecchia cabina armadio di mia sorella.
Ricordo ancora quando sfoggiava con il suo corpo mozzafiato quei vestiti che metteva di nascosto il sabato sera, prima di uscire di nascosto dalla finestra di camera mia.
Aprii l’anta e mi si parò davanti una sfilza di abiti in perfetto stato;
In particolare mi attraeva un vestito color corallo, rivestito di pizzo semi-trasparente sulle spalle dello stesso colore, fermato in vita da un nastro nero e con una gonna che arrivava poco più su delle ginocchia.
Fortunatamente il vestito mi andava abbastanza bene.
Nel frattempo mi ero seduta nel divano del soggiorno ad aspettare Zayn e di colpo incominciai a pensare a ciò che era successo quel giorno: Perché Harry andava dalla psicologa? Il capitano di football che andava in terapia….c’era qualcosa sotto!
Di norma sarei andata a torturare Louis per farmelo dire- perché sapevo che lui..sapeva insomma- però naturalmente non potevo farlo, dal momento che non ci guardavamo neanche più in faccia.
Poi però pensai che quelli non erano fatti miei e che i problemi di Styles non mi dovevano assolutamente interessare, dato che io lo odia…vo, sì, lo odiavo!
Mi accorsi solo dopo che qualcuno aveva già suonato il campanello così, andando verso la porta d’ingresso, mi diedi un’ultima controllatina allo specchio dell’entrata e notai che i capelli che poco prima erano lisci come una tavola si stavano maledettamente arricciando.
Sbuffai e mi affrettai ad andare ad aprire alla porta e ,come pensavo, fuori ad aspettarmi mi ritrovai Malik, girato di spalle.
Appena chiusi la porta di casa lui ne sentì il rumore perciò si girò e notai che stava fumando, ma appena il suo sguardo cadde su di me, o meglio sul vestito, gettò il mozzicone tra l’erba del giardino e con un mezzo sorrisetto mi tese la mano per aiutarmi a scendere quei pochi gradini che ci distanziavano.
 
“Non dici niente?” sorrisi, divertita dalla sua espressione che ancora era la stessa da due minuti interi.
 
“Solo……wow” disse enfatizzando e con mia grande sorpresa si avvicinò pericolosamente al mio viso, stavo quasi per allontanarmi ma lui lo afferrò con le mani e mi bacio teneramente la guancia.
Fece tutto molto lentamente, con l’intento di farmi sciogliere e in parte ci riuscì.
 
Finalmente portò i suoi occhi nocciola sui miei ed entrambi sorridemmo, poi lui mi afferrò delicatamente per un braccio, portandomi nella stessa macchina dove la sera prima ero salita e subito mise in moto.
Da quando eravamo partiti nessuno aveva detto una solo parola, perciò decisi di rompere il ghiaccio accendendo la radio, ma appena sentii la voce stridula della Swift, mi tappai le orecchie con le mani, che tolsi solo quando mi accorsi che la radio era stata subito spenta.
 
“Ti prego non farlo mai più! Ho già tanto mia sorella a casa che l’ascolta, non ne posso più di questa biondina depressa” disse lui.
 
Sorrisi pensando che avevamo qualcosa in comune, ma poi mi accorsi che l’auto si era fermata e che già Zayn mi stava aprendo lo sportello per farmi scendere.
Realizzai che quella non era di certo la via per la casa del ragazzo che dava la festa.
 
“Ma dove mi stai por…”
 
“Non fare domande e vieni” disse prendendomi la mano e trascinandomi verso non so dove.
 
I piedi mi stavano facendo un male cane, nonostante portassi delle ballerine, e stavo per chiedere se potevamo fermarci per una pausa, ma quando Zayn si stoppò, capii che eravamo arrivati alla meta che voleva raggiungere.
 
“Zayn, mi spieghi che cavolo stai facendo?” gli chiesi quando saltò su uno scoglio vicino la baita sulla spiaggia.
 
Lui di rimando si mise a ridere e mi diede la mano per farmi salire, ma io la rifiutai e incrociai le braccia girandomi e allontanandomi.
Sentii i suoi passi dietro di me e prima che potessi scappare mi aveva già caricata in spalla.
Tutti i calci e i pugni furono inutili e in batter d’occhio mi ritrovai con lui sopra lo scoglio di prima.
 
“Ma dico sei impazzito? Ancora mi devi spieg..”
 
Lui mi tappò la bocca, diventando più serio.
 
“Dico, vuoi stare zitta un attimo e guardare avanti a te?” disse in tono scocciato.
 
Girai la testa avanti e rimasi incantata dallo spettacolo che mi si parò davanti.
Il sole stava tramontando; non che fosse una cosa che non avessi mai visto, ma…lì, con la spiaggia e il mare, era tutta un’altra cosa.
 
Zayn, divertito dalla mia espressione ancora sbalordita, scoppiò a ridere.
Restammo seduti a guardare verso il mare, fino a quando anche l’ultima briciola di luce se ne fu andata e il sole scomparve, affondando tra le onde lontane, all’orizzonte.
Con un gesto Zayn mi fece scendere e una domanda mi tormentava dentro, così tanto che non ce la feci a resistere.
 
“Perché mi hai portata qui?”
 
Notai di averlo preso alla sprovvista, di sicuro non si aspettava una domanda del genere.
 
“Perché ci venivo spesso con…”
 
“….le tue ragazze” alzai gli occhi al cielo, ricordandomi che quello era Zayn puttanone Malik.
 
“…mia sorella maggiore” rise, facendomi arrossire all’istante.
 
“è una cosa speciale, come te, è per questo che ti ci ho voluto portare”
 
Le sue parole sembravano così sincere che mi fecero venire i brividi.
 
“Ci hai portato altre ragazze?”
 
COME-CAVOLO-MI-ERA-VENUTO-IN-MENTE?!
Ero curiosa di sapere se ero la prima ragazza che ci avesse portato o se era di certo una delle sue tecniche per flirtare.
Non era solo curiosità; era la gelosia che mi tormentava.
Mi accorsi subito dopo che eravamo arrivati alla macchina.
Lui si girò e scosse la testa sorridendo e quando mi ridiede le spalle io lo imitai, sfoggiando uno dei miei sorrisi più soddisfatti.
 
“Andiamo alla festa?!!” mi chiese lui tutto eccitato.
 
“Sì…..ho solo paura di questi giochi che si dovranno fare” gli dissi con tutta sincerità.
 
“Tranquilla” sorrise “di regola sono obbligatori, ma basta semplicemente che ne fai uno, magari anche il più stupido, come ‘obbligo o verità’”
 
Annuii con un falso sorriso, perché nonostante mi avesse rassicurato lui, ancora avevo timore che qualcosa potesse andare storto.
 
                                                                  ***
 
 HARRY’S POV

Avevo già fatto tre o quattro giochi, e avevo quasi sempre perso perciò ero anche un po’ brillo, dato che la penitenza era a base di alcol e spogliarelli, che ovviamente erano riservati alle ragazze.
Ancora né Zayn né Katniss si erano fatti vivi e questo mi fece ribollire il sangue, perché magari avevano qualcos’altro di meglio da fare..
Non seppi se era effetto di quelle birre, ma avevo la tensione che mi invadeva l’intero corpo, avrei voluto essere in palestra per scaricarla su qualche tiro o qualche pugno sul sacco, ma non potevo ovviamente .
Da lontano intravidi la mia ragazza ballare con una bottiglia di birra in mano e allora mi venne voglia di sfogare la mia frustrazione in altri modi..
Mi avvicinai a passi decisi verso di lei e senza stare a sentire se lei fosse consenziente o no, la portai in una delle tante camere da letto di quella casa.
La incominciai a baciare ,all’inizio senza ricevere risposta, ma poi quando sentii la sua lingua entrare nella mia bocca mi incominciai a togliere la maglia e lei fece lo stesso.
Indietreggiammo e finimmo sopra il letto, lei sopra di me, ma prima che potessi invertire le posizioni la porta si aprii.
Mi girai, pronto a insultare chi avesse potuto disturbarmi e interrompere, ma poi le parole mi si incollarono alla lingua riconoscendo la ragazza che era ferma sulla porta.
Era come pietrificata e non la biasimavo, doveva essere una cosa abbastanza imbarazzante.
Zayn apparve dietro le sue spalle e sorrise beffardo. Digrignai i denti, infastidito, ma prima che qualcuno potesse dire qualcosa il moro la prese per la mano e la trascinò fuori.
Quel gesto mi fece imbestialire e non mi accorsi di aver scaraventato la pover Olivia fuori dal letto e quel poco alcol che mi circolava nel sangue non mi fece preoccupare affatto di lei.
Mi rimisi  frettolosamente la camicia, lasciando i primi bottoni slacciati e uscii fuori da quella stanza.
Ora che sapevo che loro due erano in circolo per la casa non avevo più voglia di fare niente con nessuno, dovevo tenerli d’occhio e poi mi era venuta un idea, così raggiunsi Jason che stava bevendo seduto nelle scale.
 
“Hei amico” lo salutai dandogli una pacca sulla spalla e mi sedetti accanto a lui.
 
“…mi dovresti fare un favore….” Continuai con una faccia al quanto sadica.

 
 KATNISS’ POV
 
Zayn ancora rideva per la scena alla quale avevamo dovuto assistere.
 
“L’abbiamo interrotti in un punto clou eh”
 
“Già” risposi dura.
 
“Quella non era di certo la stanza per i cappotti” continuò.
Annuii con la mente altrove e evidentemente Zayn lo notò.
 
“Katniss c’è qualcosa che non va?” mi girò nella sua direzione, così che potesse guardarmi negli occhi.
 
Rimasi ipnotizzata dai suoi, a pochi centimetri dai miei, i nostri nasi quasi si toccavano e sentii la sue mani stringermi le spalle.
 
“No no assolutamente” scossi la testa più volte.
 
Ero solo ancora un po’ stordita dalla scena che mi si era presentata davanti; pensare che se avessimo fatto tardi anche solo di cinque minuti…potevamo anche trovare di peggio.
Lei era avvinghiata a lui e lui a lei; me ne sarei dovuta fare una ragione ormai da un po’, ma allora perché ogni volta mi sentivo bruciare dentro dalla gelosia?
Scossi la testa per riprendere lucidità e mi ritrovai ancora più vicina a Zayn che mi sorrideva;
Per la prima volta lo vidi sorridere dolcemente e intenerito, senza quel solito sguardo malizioso.
Quel giorno realizzai che ero stata veramente una stupida a pensare che Zayn fosse quel tipo di ragazzo senza cuore.
‘mai giudicare un libro dalla copertina’
Mi aveva portato a vedere il tramonto su una spiaggia, la notte prima mi era venuto a cercare tra le stradine di Londra, mi aveva portato lui da Liam a dormire e ora stava afferrando la mia mano e mi stavo sciogliendo sotto i suoi occhi.
Non so perché lo feci ma cancellai le distanze tra noi e incollai le mie labbra alle sue in un dolce bacio privo di passione.
Lo sentii paralizzato all’inizio, magari anche sorpreso da quel mio gesto, ma subito dopo fu lui a dare il ritmo alle mie e sue labbra, che si modellavano perfettamente.
Quando sentii la sua lingua tra i miei denti mi staccai, pensando che fosse troppo.
Perché dovevo essere sempre io a baciare i ragazzi?
 
Questa volta però era diverso: davanti a me c’era un dolce ragazzo di nome Zayn e non uno sfrontato come Styles.
 
“Adoro quando arrossisci” spezzò il silenzio lui.
 
Mi toccai le guance imbarazzata “Oddio sono arrossita? Veramente?” chiesi stupita.
 
“No, ma ora sì” rise beffardo.
 
Gli diedi un giocoso schiaffo sulla guancia ed uscimmo mano nella mano da quello stanzino.
Mi guidò fino ad un divano dove c’erano Liam e Louis che chiacchieravano.
Appena ci videro ci salutarono, o meglio Liam mi salutò, poi la loro attenzione si sposto sulle nostre mani incrociate ed entrambi ne rimasero abbastanza stupiti, ma non chiesero nulla.
Zayn si sedette e prima che mi potessi mettere vicino a lui mi prese i fianchi e mi fece appoggiare sopra le sue gambe.
Il gesto mi stupii al primo impatto ma poi ,non nascondo, che lo apprezzai molto; era la prima volta che un ragazzo mi prendeva in braccio da seduta, lo avevo semplicemente visto nei film e avevo sempre pensato che fosse un gesto troppo sdolcinato e …scomodo, ma era tutt’altro che questo.
 
“Rilassati” mi sussurrò spostandomi i capelli da un lato.
 
Capii che si stava riferendo alla mia posizione tesa, dovuta alla mia paura di dargli fastidio e fargli troppo peso sulle gambe.
Dato che non avevo intenzione di muovermi, mise le mani sopra la mia pancia e mi tirò indietro fino a che la mia schiena non ci attaccò perfettamente al suo petto e che i miei piedi si alzassero dal pavimento, così da lasciare che l’intero peso del mio corpo fosse supportato dalle sue gambe.
Misi le mani sopra le sue, incrociate ancora sopra la mia pancia e incominciai a sentirmi bene veramente dopo un sacco di tempo che non lo ero stata, che non ero stata a mio agio con me stessa e il mio corpo.
Zayn con quel semplice gesto mi aveva fatto del bene, ma molto presto quel sorriso che avevo stampato in faccia si mutò in un espressione seria.
Una massa di ricci si fece spazio tra la folla e ci raggiunse;
appena vide dove mi ero messa a sedere rimase spiazzato, poi riprese ad avvicinarsi e si mise seduto accanto a me e Zayn, dove mi stavo mettendo io prima che il moro mi afferrasse.
Intanto gli altri invitati si stavano organizzando per ‘obbligo o verità’ e stavano uscendo fuori per disporsi in cerchio.
Zayn mi fece alzare e fece segno di seguirlo, così incominciai ad incamminarmi dietro di lui , fino a quando non sentii una mano afferrarmi una coscia; mi girai e vidi il sorrisetto malizioso di Harry.
 
“Non mi toccare” gli tirai un calcio sullo stinco che lo fece evidentemente trasalire, poi però non si arrese e mentre Zayn si era già avviato da un pezzo, convinto che io gli stessi dietro, il riccio ancora seduto sul divano, mi pestò dolorosamente i piedi così che potessi cadere bruscamente all’indietro, tra le sue braccia.
Un suo braccio mi teneva il busto superiore mentre le gambe erano distese per metà sulle sue cosce e il resto a penzoloni nel bracciolo del divano.
Il suo viso era quasi appiccicato al mio; potevo sentire il suo respiro caldo entrare a contatto con la pelle della faccia e i suoi occhi passare dai miei alle mie labbra. 
 
“Lasciami” dissi a denti stretti.
 
Scosse la testa sorridendo e stringendomi ancora di più a sé.
 
“Ti sei fatta carina per me stasera, piccola?” mi sussurrò con quella voce maledettamente roca che mi attraversò le vene, togliendomi letteralmente il fiato.
 
Incominciò a mordermi il lobo sinistro e intanto mi accarezzava la schiena, provocandomi la pelle d’oca.
 
“Lasciami andare dal mio ragazzo
 
Lo sapevo che mi avrebbe lasciata subito dopo e infatti così fece, e anche con poca grazia direi.
Corsi verso l’uscita, per paura che ci potesse ripensare e venirmi a prendere con la forza, e mi scontrai con qualcuno, cadendo dolorosamente a terra.
 
“Katniss!” mi rialzò la moretta.
 
Mi risistemai il vestito e notai Harry superarci ed uscire in giardino con i pugni tesi lungo i fianchi.
Era arrabbiato.
 
“Kat ti volevo chiedere scusa se me la sono presa così tanto per l’altra sera solo che…”la voce della ragazza mi fece distogliere lo sguardo da Harry e solo allora riconobbi Cece.
 
La abbracciai prima che potesse finire.
 
“Non sai quanto mi sei mancata” le sussurrai ad occhi chiusi.
 
La sentii sorridere sulla mia spalla nuda e poi mi staccai dall’abbraccio per guardarla, aveva addirittura gli occhi lucidi.
 
“Scusa tu!” feci una pausa “Anzi..no! Tu ancora mi devi raccontare di te e Liam, cara”
 
“Ah sì? Senti chi parla!” mi bloccò subito lei.
 
Non ci credo. Harry glielo aveva detto, e se lo aveva detto a lei allora….lo aveva detto a tutti..e anche a ZAYN.
E tu e Malik? Sai il mio ragazzo mi dice tutto, e guarda caso è uno dei migliori amici di Zayn!”
 
Sospirai per il sollievo, le sorrisi e la trasportai in giardino dove, da lontano notai la faccia preoccupata di un ragazzo con la cresta nera.
Mi avvicinai a lui e mi sedetti nell’erba, cercando di non sporcare la gonna.
 
“Mi spieghi dove sei stata?” mi rimproverò il moro seduto accanto a me.
 
“mmmh…mi sono….fermata un attimo a parlare con Cece..abbiamo fatto pace!” cercai di essere il più convincente possibile.
 
Lo vidi sorridere e questo mi tolse un peso dallo stomaco, ma poi lo vidi avvicinarsi troppo al mio viso e per un attimo mi stavo lasciando andare alle sue labbra, fino a quando però non trovai lo sguardo assassino di Styles dietro Zayn.
 
“Zayn…non ora” lo ammonii.
 
Rimase un po’ deluso ma sorrise ugualmente ,poi la voce del ragazzo in mezzo al cerchio ci distrasse.
 
“Potete fare silenzio? Elizabeth sta scontando il suo obbligo”
 
Mi ricordai solo dopo che stavamo partecipando a ‘obbligo o veirità’; incominciai quasi a tremare al pensiero che potessi  essere chiamata davanti a tutte quelle persone e Zayn, non so come, lo notò.
 
“Stai tranquilla piccola, non chiamano tutti” disse accarezzandomi i capelli “ti pare che tra tutte queste persone vengono a fare una domanda proprio a te?”
 
Annuii e lui mi baciò teneramente il naso, ma proprio quando mi girai trovai tutti gli occhi puntati su di me.
 
“Katniss Jason ha scelto te”
 
Jason? Jason McNee? Il capitano della squadra di Hockey?
Scelto me?
Zayn mi strinse la mano, quasi per darmi coraggio, infatti mi lasciai scappare una battutina per sdramatizzare la situazione
 
scelto te….Scusate ma non sono un pokemon” dissi sfrontata provocando delle risate generali.
 
“sìsì certo, Billington la domanda è…. chi ti faresti della squadra di Football?”
 
Ecco, eccola la domanda sul sesso. Che monotonia.
Notai che per formulare la domanda non ci aveva messo neanche un secondo, quindi realizzai che l’aveva già preparata per me e la cosa mi sembrò al quanto strana dal momento che pensavo che neanche sapesse il mio nome e cognome o addirittura chi fossi.
Zayn mi sussurrò che potevo dire il suo nome, tanto per scampare l’obbligo, ma prima che le mie labbra potessero corrugarsi alla lettere ‘z’ Jason mi frenò.
 
“Ovviamente a parte mister Malik, dato che ci hai già fatto amicizia ” mi disse maliziosamente.
 
Sentii delle risatine e la più rumorosa fu quella di Harry che se la godeva alla grande nel vedermi in difficoltà per una cosa del genere, poi magari si aspettava che avrei scelto lui.
Idiota.
 
“Magari potrei dire Liam tanto per scamparla, tanto lui capisce che lo faccio solo per risp…” sussurrai a Zayn che invece si irrigidì.
 
“No! Scegli l’obbligo. Non voglio che rispondi alla domanda”
 
Sembrava molto serio e determinato.
Solo allora capii quanto potesse essere possessivo e geloso  Zayn Malik.
 
“Non ci si può consultare per rispondere” la voce di Harry ci fermò per qualche secondo e vidi Zayn mandargli frecciatine poco simpatiche.
 
“Ma se poi mi costringono a fare cose che…” continuai io ignorando le Parole del riccio.
 
“Tranquilla, al massimo ti costringeranno a bere un po’ di birra” mi accarezzò la schiena per tranquillizzarmi.
 
“Obbligo” dissi ad alta voce.
 
Si levò un trambusto tra la folla di gente.
 
“Bene, ne avevo guarda caso già pronto uno…” sorrise maliziosamente guardando qualcuno che non riuscii a visualizzare  e poi me.







Look at me!
S C U S A T E! 
Mi dispiace veramnete un sacco di essere stata così assente per tanto, solo che dopo la vacanza ho dovuto riscrivere mille volte il capitolo perchè non mi piaceva come veniva!
Però come potete vedere l'ho fatto abbastanza lungo per farmi perdonare su!

Allora in questo capitolo possiamo vedere che c'è una nuova coppia, o meglio due: Liam e Cece, e Zayn e Katniss.
Harry è moolto geloso, così come lo è Katniss e finalmente un pò lo ammette a sè stessa.
La parte che fa sorridere, almeno per me, è quella della psicologa, dove entrambi si chiedono la stessa cosa "MA CHE CAVOLO CI FA QUI?!" Aahhah
Come avete notato ho anche cambiato il font...se non vi piace ditemelo!
RECENSITE E METTETE TRA LE SEGUITE/PREFERITE/RICORDATE



Ora vi metto finalmente le foto dei vari personaggi:



 Katniss (Barbara Palvin)



Francesca, Cece (Emma Watson)

PS: vi ho messo all'inizio come si legge perchè alcune ragazze mi hanno detto che era un nome strano perchè pensavano si leggesse cece, come il legume -.- AHHAHA




Olivia, Olly (Emma Stone)




Derek, il padre di Katniss, ovvero il medico sexy di Grey's Anatomy (Patrick Dempsey)

  
Leggi le 16 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Lux___