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Autore: nineteenyearslater    26/07/2013    0 recensioni
Ho deciso di scrivere una FF inerente al mondo di Harry Potter, ma di cui protagonista è la nuova generazione. Ho deciso di ispirarmi a un gioco di ruolo di cui faccio parte su facebook ("Diciannove Anni Dopo- GdR") e spero che i roler non se la prendano con me per aver "utilizzato" i loro pg. Sarà un fanfiction a più capitoli -spero- e beh, spero che vi piaccia.
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"Se c’era una cosa che tutta Hogwarts sapeva era che Richard era single e, strano a dirsi, assolutamente etero. Cosa non del tutto ovvia in un mondo magico che, per qualche strano motivo, sembrava aver rivelato una strana tendenza all’omosessualità"
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Altro personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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«I Nargilli. Per quale assurdo motivo ti ho dato retta? I Nargilli.»Axel era un tipo ripetitivo, molto ripetitivo e tremendamente insopportabile, soprattutto in quei momenti. Era un Serpeverde Purosangue proveniente da due delle famiglie più nobili di tutto il mondo magico.  Aveva i capelli scuri,  due grandi occhi azzurri e la pelle chiara. Un fisico magrolino, di statura quasi troppo bassa, e delle leggere lentiggini che si mostravano solo alla luce del sole. Era il perfetto mix tra Nott e Greengrass, se non fosse per il carattere a volte dolce e, per assurdo, assolutamente capriccioso. Era il migliore amico di uno dei due Scamander –Lorcan- che ancora cercava di convincerlo dell’esistenza dei Nargilli e un’altra dozzina di creature magiche, di cui lui non aveva mai sentito parlare.
“Ne hai uno tra i capelli, Ax.” “Oh, credo che uno ti sia appena entrato nell’orecchio”. All’inizio Axel ci credeva, disperandosi ogni qualvolta che uno di quei “mostriciattoli” sembrava essersi avvicinato a lui. Ultimamente, invece, aveva stretto amicizia con Alexandré, quel ragazzo del sesto anno che lo aveva incantato per la sua ingenuità, cosa che pure Axel, molte volte, non riusciva a nascondere. 
Chevalier, dal canto suo, era alto, moro e slanciato. Gli occhi variavano dal verde al marrone e in essi brillava sempre una leggera scintilla di entusiasmo, soprattutto per le cose nuove. Purosangue di origini francesi, il suo carattere era più o meno indescrivibile. Alle volte, persino lui stesso stentava a riconoscersi. Vivendo in un mondo tutto suo, era difficile riuscire a tenere il passo con i suoi continui cambi di emozione, persino per i suoi amici più stretti.
 
Quel sabato mattina, era stata programmata un gita a Hogsmeade a cui gli studenti dal terzo anno in su potevano prender parte. L’unico motivo per cui Axel aveva convinto i suoi genitori a firmargli l’autorizzazione era “Mielandia”. Lui amava i dolci, dalle Api Frizzole agli zuccotti, dalle Cioccorane alle Tutti i gusti+1. Quel negozio, situato proprio ai piedi del sentiero che proveniva dal castello, era per lui una specie di paradiso: ci passava le ore, soprattutto se in compagnia di qualche amico. Quel giorno, Alexandré si era offerto di fargli compagnia, ma, dopo nemmeno mezz’ora passata tra gli scaffali, lo aveva trascinato per un braccio portandolo fuori dal negozio.
«I Nargilli, Axel, li sento. Sono qui da qualche parte, ci stanno chiamando. Te lo dico io! L’ho detto pure a Greg, stamattina, ma lui ha sbadigliato e si è girato dall’altra parte.»
«Alex, i Nargilli non esistono. L’ho detto anche a Lor-»Non riuscì nemmeno a terminare la frase, che il Grifondoro si era già allontanato, girando l’angolo per imbucarsi in una via laterale. Sprofondando le mani nella felpa che stava indossando, il Serpeverde lo seguì accelerando il passo per raggiungerlo.
«E dove sarebbero questi…cosi?»
«Nella Stamberga Strillante.»
«Cosa? No, io non ci vengo lì.»
« Ma devi! Ti dico che sono lì! E io ho sempre ragione. E poi, perché non vuoi? Non hai paura, vero? Vero?»
«P-Paura? No, ovvio che no.»
Alexandré scoppiò a ridere, incapace di trattenersi di fronte all’espressione dell’amico. Sapeva quanto Axel fosse un fifone, ma sapeva anche di quanto il suo orgoglio fosse smisurato.
«E allora qual è il problema? Scorp ci verrebbe. Certo, mi lascerebbe lì dentro a morire, ma ci verrebbe. Non devo andare a chiedere a lui, vero? Mi tratta sempre male, non voglio essere trattato male anche oggi, no.»
«Cosa c’entra mio cugino, ora?»
«Oh, nulla. Andiamo, quindi?»
«Ti seguo.»
L’erede dei Malfoy era di certo il punto debole di Axel. Il cugino perfetto, quello che non si poteva far a meno di ammirare, quello che non lasciava posto agli altri per via del suo ego spropositato.

~

Strano a dirsi, ma quella mattina Albus Potter si era alzato presto. SiStraAdorava il sabato, amava le gite a Hogsmeade e odiava con tutto il cuore il forte russare di Adam , il suo vicino di letto. Si alzò, diretto al bagno e quando ci fece ritorno, notò sul proprio letto un vassoio colmo di ciambelle, frittelle e succo di zucca. Arricciò il naso, avvicinandosi, notando poi la presenza di un bigliettino:



“Stamberga Strillante, 11:30.
Ti aspetto, non mancare.”



Appoggiò il bigliettino sul letto, deciso ad abbuffarsi fino alla nausea di quelle delizie, prima che Scorpius o Leonard gliele rubassero.

~

Hogsmeade era sempre bella, in qualsiasi stagione. Anche se, sotto la neve faceva tutto un altro effetto. Controllò l’orologio che portava al polso, erano quasi le 11:20, avrebbe potuto avvicinarsi alla Stamberga, così da non arrivare in ritardo, come invece era suo solito.
Salutò Scorpius, Leonard e Adam, intenti a fissare una vetrina di articoli per il Quidditch e si incamminò. Lungo la strada incontrò Rose, intenta a discutere nuovamente con Richard per via della sua nuova fidanzata. Albus ne era certo: sua cugina era innamorata di Collins, ma perché mai dirglielo? Le cose sarebbero state fin troppo facili.
Scosse il capo, superando il gruppetto di Grifoni; fu certo di aver intravisto un occhiolino da parte di Valant, ma non ci fece caso.

Giunto alla Stamberga, aprì la porta con un po’ di timore, suo padre gli aveva raccontato storie inquietanti a proposito di quel posto e non era certo fosse il luogo giusto in cui avere un incontro “intimo". Sentiva le travi in legno scricchiolare ad ogni suo passo e gli scuri, ormai frantumati, sbattevano contro le finestre facendo trasalire il ragazzo ogni volta.
«Pensavo non saresti più arrivato.»
«Diciamo che ho avuto degli…imprevisti.»Un paio di braccia forti lo avevano stretto da dietro, prima di obbligarlo, dolcemente, ad unire le proprie labbra alle sue. I suoi capelli biondi erano così morbidi che ogni volta Albus non poteva fare a meno di infilarci le mani.
«Mi sei mancato.»
«Mi sei mancato anche tu, occhi verdi.»

~

«Perché i Nargilli non si sono ancora fatti vivi?»
«Axel, loro non si fanno vivi, dobbiamo trovarli noi.»
«E come sappiamo che sono qui?»
«Non li senti? Questo rumore in sottofondo… »
«Oh sì, forse sento qualcosa…Ma ehi, io non credo in queste cose!»Il minore tra i due non poté fare a meno che imbronciarsi, incrociando le braccia al petto. «Tu e Lorcan dovreste andare d’accordo, Alex.»
«Mh, sembra un tipo simpatico, in effetti. Ha anche un bel culetto!»
«Questo posto non mi piace.>> Deviò il moretto, dopo aver alzato lo sguardo sul soffitto, colmo di ragnatele e piccoli insetti. Non che li odiasse, aveva paure ben peggiori, ma avrebbe preferito trovarsi altrove, in quel momento.
«Ehi, Axie, vieni qui.»
«Cosa vuoi? Li hai trovati? Possiamo andarcene ora?»
«Credo di aver trovato qualcos’altro… Qualcosa di più figo! Sì, figo. Credo. Immagino. Suppongo.» Axel si avvicinò al Grifone, assottigliando lo sguardo, confuso da quelle parole. Ciò che si ritrovò davanti, non lo stupì più di tanto, anzi, gli fece affiorare un sorriso sottile sulle labbra.


«Quello non è Al-»


«Albus, sì. Con Dorian. L’ho sempre detto io.»
 
 
Buonasera, grazie per aver letto il primo capitolo e spero che questo sia di vosto gradimento.
Vorrei solo ringraziare la mia beta, che corregge i miei capitoli senza fare storie, anzi è troppo gentile con me. Grazie <3
  
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