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Autore: severus93    26/07/2013    0 recensioni
Harry vuole mettere la parola fine alla guerra, ma ci sono ancora tre cose che sente di dover fare per riuscire a chiudere questa storia. La storia riprende dall'uscita dei tre protagonisti dallo studio del preside dopo la fine della guerra.
"Gioia e dolore questi erano i due sentimenti che ogni persona stava provando a Hogwarts in quel momento. Gioia per la fine della guerra,per la sconfitta del male e ovviamente per la morte definitiva di Lord Voldemort. Ma tanto grande era la felicità di quel momento tanto era il dolore per le sofferenze patite negli ultimi due anni e per la scomparsa sei propri cari."
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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LETTERA CHE NON ARRIVA

 

Undici anni erano passati dalla fine della Guerra magica, undici anni da quando un giovane diciassettenne di nome Harry Potter aveva sconfitto Lord Voldemort il più potente mago Oscuro di tutta la storia della magia.

Dopo la battaglia il nuovo ministro della magia, Kingsley Shacklebolt, aveva concentrato tutti gli sforzi del ministero per catturare e imprigionare ad Azkaban,la prigione dei maghi, i restanti Mangiamorte cioè i seguaci di Voldemort.

Sebbene quasi tutti i Mangiamorte erano stati catturati e si trovavano ad Azkaban o erano agli arresti domiciliari sempre controllati dal Ministero alcuni di loro dopo la morte del loro padrone erano riusciti a fuggire e non avevano più dato segno della loro presenza.
Non solo il mondo magico era cambiato ma anche alcuni dettagli nella vita di Harry,Ron, Hermione e Ginny avevano avuto dei piacevoli cambiamenti. Harry si ricordava ancora come si era presentato a Hogwarts  verso Natale dell’ultimo anno d’istruzione di Ginny con il piccolo Teddy in braccio e in una Sala Grande, lo stesso luogo dove aveva ucciso Voldemort, aveva chiesto a Ginny di sposarlo. Ginny aveva accettato immediatamente e nell’estate di quello stesso anno avevano celebrato le nozze a Hogwarts.

Ron e Hermione invece  avevano aspettato un po’ per sposarsi anche se come i loro amici andarono a vivere insieme praticamente subito ma si sposarono  solo quattro anni dopo.

Entrambe le coppie andarono a vivere a Godric's Hollow trovarono tre villette, simili e molto vicine alla vecchia casa distrutta dei genitori di Harry. In una delle due ville adiacenti a quella di Harry vivevano Ron e Hermione, quella dei Potter era al centro e guardava esattamente sulla vecchia casa di Harry, mentre nella villa accanto abitavano Teddy Lupin, figlioccio dei Potter, e sua nonna Andromeda che stava crescendo il piccolo con l’aiuto sia dei coniugi Potter sia dei coniugi Weasley

Ora undici anni dopo la guerra le loro famiglie si erano già allargate, infatti i Weasley avevano due bambini, Rose di tre  anni e il piccolo Hugo di appena un anno, mentre i Potter oltre al loro figlioccio di undici anni avevano tre splendidi bambini, James Sirius di quattro anni, Albus  Severus di tre e Lily Luna di un anno come il cuginetto Hugo.

Tutti e quattro avevano un lavoro stabile che portava a casa lo stipendio per la famiglia, Ginny che dopo la prima gravidanza aveva lasciato il suo ruolo di Cacciatrice aveva un posto sicuro come cronista sportiva per la Gazzetta del Profeta, Hermione era un membro importante del Ministero e lavorava nel dipartimento per l’Applicazione della Legge magica, Ron aiutava suo fratello George al negozio di scherzi mentre Harry era riuscito ad entrare nel Dipartimento degli Auror  sotto il controllo di Paul Cortez,anziano mago promosso dopo la battaglia di Hogwarts.

Era  il venti  Aprile e Harry Potter si trovava fuori dalla porta dell’ufficio del Ministro, infatti solo il giorno prima mentre era  seduto alla sua scrivania, nell’ufficio degli Auror, un promemoria si era posato sulla relazione su cui stava lavorando e sopra c’era scritto


                         Harry doma alle 14.30 ti aspetto nel mio ufficio c’è una questione che vorrei discutere con te.

                                                                                                                  K.Shacklebolt


 
Harry non capiva il motivo della sua convocazione da parte del Ministro in fondo non gli sembrava di aver fatto niente di male. E poi quel giorno aveva altro da fare, oggi era il compleanno di Teddy e lui non voleva perderlo per nessuna cosa al mondo.
Teddy era il figlio di uno dei più cari amici di suo padre, Remus Lupin, che aveva perso la vita nella battaglia di Hogwarts insieme a sua moglie Ninfadora Tonks, quindi il piccolo non aveva mai conosciuto i suoi genitori, ma Harry gli raccontava di loro tutte le volte che voleva. Quindi non poteva minimamente perdersi la festa di compleanno del suo figlioccio anche perché oggi avrebbe compiuto undici anni che è un’età importantissima per un mago. Infatti a undici anni si riceve la lettera di Hogwarts che ti permette l’ammissione alla scuola e il piccolo Teddy, Harry lo sapeva bene, non vedeva l’ora di andare in quell’edificio così magico e anche così triste per la sua storia.

Harry guardò l’orologio, mancavano solo pochi minuti all’incontro con il Ministro e proprio non riusciva a immaginarsi cosa voleva Kingsley da lui.
All’improvviso la porta si aprì e ne uscì Percy Weasley, che era diventato segretario personale del Ministro, che disse “ Prego signor Potter si può accomodare” Harry stava scoppiando a ridere, i modi pomposi e ufficiali di Percy gli facevano sempre quest’effetto sin dal suo primissimo anno a Hogwarts.
“Percy sono io Harry, sono il marito di tua sorella hai presente? Il papà dei tuoi nipoti che fanno Potter di cognome? Ci siamo visti domenica a casa dei tuoi genitori si può sapere perché fai finta di non sapere chi sono?” chiese Harry con una risata molto simile a quelle che faceva Sirius molti anni prima. “Harry al lavoro non posso comportarmi in modo differente solo perché sei uno di famiglia, quindi prego signor Potter entri pure il Ministro l’attende.”
“Ok come vuoi Percy, ma dopo quando verrai alla festa di Teddy niente torta per te” e dicendo questo Harry entrò nell’ufficio del ministro con un sorriso divertito stampato in faccia.

Harry era stato molte volte in quell’ufficio a parlare con Kingsley, era una stanza molto grande. Al centro della stanza c’era una grossa scrivania nera quasi sempre piena di scartoffie che il ministro doveva controllare. Dietro la scrivania era seduto Il Primo ministro che guardava Harry con un grande sorriso  seduto su una lussuosa poltrona di pelle di drago.

Scrivania e Sedia erano le uniche due cose che stonavano con la stanza e soprattutto con il Primo Ministro infatti Harry conosceva molto bene Kingsley era una persona semplice a cui non importava niente dello sfarzo, ma la sua posizione per molti che lavoravano al ministero richiedeva almeno un po’ di decoro. La stanza invece rispecchiava molto bene la personalità del primo Ministro mostrando anche che la passione per il suo vecchio lavoro non era scomparsa.

Qua e la sulle pareti spuntavano manifesti dei nuovi ricercati e c’erano anche quelli di quei pochi Mangiamorte che si erano dati alla macchia.  Dietro alla scrivania c’era un camino molto antico, che Harry sapeva benissimo serviva quando Il Ministro della magia doveva andare a trovare quello Babbano per problemi che potevano coinvolgere anche il mondo non magico, e sopra il camino c’era un ritratto che in quel momento era vuoto, ma Harry sapeva che il proprietario del quadro probabilmente era a fare visita o al suo quadro gemello nel mondo Babbano o a quello nell’ufficio di Hogwarts. Infatti il proprietario  del dipinto era un vecchio mago di nome Everard che durante la sua epoca aveva ricoperto sia il ruolo di preside che di Primo ministro e faceva da tramite tra le due istituzioni.

“Siediti pure Harry accomodati e scusa se ti ho fatto venire qui nel tuo giorno libero” la voce del ministro era sempre profonda e metteva sicurezza in chi l’ascoltava, probabilmente era anche per quello che la comunità magica continuava a chiedere Kingsley come ministro.
“Tranquillo Kingsley nessun problema. Comunque se non ti dispiace vorrei finire in fretta questa riunione, sai oggi è il compleanno di Teddy e gli ho promesso di passare il pomeriggio con lui, e prima che me dimentichi Ginny mi ha detto di invitarti questa sera a cena da noi ci saranno un po’ di componenti dell’Ordine per festeggiare il suo compleanno”.

“Ok verrò molto volentieri questa sera. Allora visto che il piccolo Lupin ti aspetta andrò subito al dunque.”disse Kingsley con fare molto sbrigativo “Allora per farla breve ti dico che Cortez ha deciso di andare in pensione e sia io che lui abbiamo pensato di affidare il dipartimento degli Auror a te che ne dici?”.
Harry era incredulo gli sembrava impossibile che Kingsley gli stesse chiedendo di diventare il capo del dipartimento. “Scusa cosa hai detto?”chiese harry.
Kingsley rise e disse “ hai capito bene Harry tu a capo degli Auror. E poi diciamocela tutta Harry tutto il mondo ti vorrebbe in quella posizione , tu sei il mago che ha sconfitto Voldemort  e negli ultimi anni praticamente hai riempito le celle di Azkaban”.

“Lo sai che ho sempre avuto amici e compagni pronti a darmi una mano, tu stesso mi hai aiutato molto, comunque veramente non so cosa rispondere” Harry era ancora sorpreso.  “semplice rispondi semplicemente si e dal mese prossimo il dipartimento sarà tutto tuo” il sorriso di Kingsley era incoraggiante e riflettendo un attimo sulla proposta Harry disse “ok ci sto. Accetto il lavoro”
“Perfetto Harry da domani ti metterai d’accordo con Cortez per come dirigere il dipartimento hai la mia piena fiducia.”
“Ginny sarà felicissima grazie mille Kingsley. Se questo è tutto e tu sei d’accordo adesso vorrei andare da Teddy gli ho regalato una scopa e gli ho promesso che avremo fatto un giro insieme, anche se ovviamente Andromeda mi ha detto che sono incosciente.” Disse Harry sorridendo. “allora ci vediamo questa sera Harry a che ora?” “alle sette e mezza a casa nostra a dopo Kingsley”  e Harry corse ricolmo di gioia non vedeva l’ora di essere a casa a festeggiare il suo figlioccio e ovviamente non vedeva l’ora di dare la bella notizia a Ginny.
 
                                                                                                                                               …
 
Teddy Lupin era un bambino come qualunque altro ragazzino di undici anni, era abbastanza alto per la sua età ed era decisamente snello, ma la cosa più bizzarra di quel bambino erano i suoi capelli,che in quel momento erano di un verde acqua. Infatti lui era un metamorformagus e quindi poteva trasformare ogni parte del suo corpo a piacimento anche se non riusciva ancora a trasformarsi bene.

In quel momento del primo pomeriggio era disteso sul letto di casa sua e non vedeva l’ora che il  suo padrino tornasse. La mattina appena sveglio aveva trovato ai piedi del suo letto una meravigliosa scopa nuova di zecca, regalo di Harry, e non vedeva l’ora di provarla. Infatti Harry gli aveva promesso che appena fosse tornato dal ministero lo avrebbe portato con lui a fare un giro.

Ted era salito un attimo in camera sua per riposare un attimo, visto che ogni anno aveva l’abitudine di svegliarsi prima dell’alba il giorno del suo compleanno.
L’unico altro regalo che aveva ricevuto era un libro illustrato delle fiabe di Beda il Bardo, che lui amava molto, da parte di sua nonna, ma non si faceva nessun problema anche perché sapeva che per la sera Ginny e Andromeda stavano preparando una cena per festeggiare i suoi undici anni.
Teddy continuava a muoversi nel letto perché sebbene fosse molto stanco non riusciva a contenere l’emozione, infatti non vedeva l’ora dell’arrivo della lettera della scuola, perché quando un mago o una strega compiono gli undici anni il giorno del loro compleanno ricevevano la lettera che li ammetteva alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.

Dopo un po’ decise di alzarsi e camminare avanti e indietro nella camera per scaricare un po’ la tensione  e alla fine si fermò davanti alla finestra che dava sul cortile di casa sua e guardò fuori.
Il cortile era curato alla perfezione, come il resto della casa, se c’era una cosa che sua nonna non sopportava era il disordine.
All’improvviso dal nulla nel cortile apparve una persona che guardò subito verso la sua finestra e lo salutava. Vedendo la figura di suo padrino appena arrivato Ted dimenticò anche la sua agitazione e prese la scopa che  gli era stata regalata e si precipitò immediatamente fuori dalla sua camera per andare in giardino.

“Teddy Remus Lupin si può sapere dove stai andando così di fretta e per giunta con quella scopa?” Andromeda era in salotto  a sistemare la libreria che occupava una parete della sala e guardava il nipote con aria divertita. “nonna è arrivato Harry e  mi porta a fare un giro con la nuova scopa”
“E dove sarebbe Harry io non lo vedo, non azzardarti di fare un giro su quella trappola volante da solo sono stata chiara?” la voce di Andromeda non permetteva nessuna replica. “ non preoccuparti Andromeda andrò io con il ragazzo” Harry  stava osservando la scena dalla finestra della sala aperta  ed era decisamente divertito.
“Visto nonna te l’avevo detto che era in giardino” disse Teddy tra le risate. “Oh va bene. Harry a volte sei peggio dei bambini.” Anche Andromeda si era messa a ridere insieme a loro tre, doveva molto a Harry e Ginny erano stati una vera famiglia per il suo adorato nipotino.” Comunque”disse tornando seria “ questa sera vorrei che mio nipote festeggiasse il suo compleanno con tutte le ossa al loro posto e intatte, quindi vedi di non farlo cadere ok Harry?” “Tranquilla Andromeda non ci succederà niente” o almeno lo sperava perché in effetti lui e il suo figlioccio si divertivano a cacciarsi nei guai, come quella volta che andarono a  trovare Hagrid nel parco di Hogwarts e insieme avevano cavalcato un ippogrifo, probabilmente se Andromeda l’avesse scoperto si sarebbe trasformata in una specie di Bellatrix e lui si sarebbe fatto molto male.
“Su Teddy andiamo” “arrivo Harry”. Harry e il piccolo Ted volarono per un’ora buona fino a raggiungere una radura dove avrebbero potuto riposarsi un attimo.

“ehi Teddy ho notato che durante il volo eri un po’ distratto. Non ti piace la scopa?” Ted si affrettò subito a rispondere al padrino “ no, no Harry mi piace moltissimo è un regalo fantastico” “ allora cosa ti turba?” Harry sembrava preoccupato in fondo Lui era come un figlio e lo sapeva bene.
“ Sono nervoso perché oggi dovrebbe arrivare la lettera di Hogwarts”
“Teddy non dovresti essere nervoso per questo, anzi visto che praticamente ne parli dal tuo ottavo compleanno mi aspettato ti trovarti felice per questo?” Harry era alquanto perplesso sentiva che il figlioccio gli stava nascondendo il vero motivo del suo nervosismo e della sua paura, ma non lo avrebbe costretto a parlare avrebbe aspetto che fosse lui a dirglielo.
“Harry e se a Hogwarts deludo qualcuno per la casa dove finirò? E se una volta là scopro di non essere all’altezza dei miei genitori?”
Harry si aspettava quelle domande e prendendo sotto braccio Ted gli disse
” ascoltami bene Teddy, io ti ho visto crescere e sono sicuro che sei all’altezza sia di Remus che di Ninfadora, loro sarebbero sicuramente fieri di te lo so per certo. E un’altra cosa di cui sono sicuro non gli importerebbe niente della casa dove sarai smistato, tra parentesi anche a noi non importa la casa dove finirai, quindi non preoccuparti di queste cose Teddy tu sei un Lupin e discendi da un  malandrino quindi puoi star certo che ti troverai bene a Hogwarts.”
Teddy sorrise alla parole di incoraggiamento del suo padrino che aveva ragione, lui era il figlio di Remus Lupin e Ninfadora Tonks due degli eroi del mondo magico e non temeva niente.

“Grazie Harry” “Di niente Teddy lo sai che ti voglio bene” e dicendo ciò si strinsero in un abbraccio che faceva capire tutto il legame tra i due.
Molte volte in quegli abbracci Ted ci sentiva Tutto l’affetto dei suoi genitori “ Harry mi racconteresti ancora la storia di Mamma e Papà?” “Certo Ted”
Ted passò due ore abbondanti ad ascoltare la storia che ormai sapeva a memoria, ma che non si ascoltava mai di ascoltare.
“Grazie Harry”. “Di niente Teddy comunque ora ci tocca tornare a casa e sappi che le sentiremo su parecchio sia da Ginny che da tua nonna” la voce di Harry era terrorizzata al solo pensiero. “perché? In fondo in cinque minuti siamo a casa” “ si è vero ma la tua festa inizia tra dieci minuti e sia io che te ci dobbiamo ancora lavare e preparare.” Ora anche Ted  era terrorizzato, una doppia ramanzina Ginny Andromeda non l’avrebbe augurata a nessuno. “Dobbiamo proprio tornare a casa? Non è che possiamo sparire per circa …. diciamo dieci anni?” Harry si mise a ridere
“ No Ted mi sa che sarebbe più sicuro sparire per tutta la vita” e ridendo insieme tornarono a casa per la festa di compleanno.
 
Appena entrati in casa in effetti furono accolti dalle urla delle due donne, ma fortunatamente l’arrivo dei primi ospiti fu l’occasione per i due ragazzi di svignarsela e prepararsi per la cena.
Quando scesero in salotto ormai la casa era piena di ospiti che parlavano felicemente tra loro ridendo e scherzando.
Alla vista di Teddy tutti si voltarono e levarono i loro bicchieri urlando “ BUON COMPLEANNO TEDDY”.
La maggior parte degli invitati era formata da adulti tutti amici di Harry e tutti conoscevano i suoi genitori.
Appena furono tutti presenti Ginny invitò tutti a sedersi e cominciarono la cena. Teddy a cui non piaceva ascoltare i discorsi dei grandi si andò a sedere accanto a Victorie Weasley, figlia di Bill e fleur, che aveva due anni meno di lui.

Victorie era L’unica Weasley senza i capelli rossi infatti guardandola sembrava di osservare la madre in miniatura con i suoi capelli biondi lunghi e la sua bellezza mozzafiato nonostante la giovane età. I due bambini passarono tutta la cena parlando di Hogwarts e delle possibili avventure che avrebbero affrontato, anche se la ragazza avrebbe dovuto aspettare ancora due anni prima di poterci andare.
All’improvviso Harry si alzò dalla sedia  e nella sala da pranzo dei Potter calò subito il silenzio “ prima di tutto, grazie a tutti voi per essere venuti a festeggiare il compleanno di Teddy, quindi per favore facciamo tutti gli auguri al piccolo Lupin” e tutti alzarono i calici e fecero i loro auguri.
“Poi altre due notizie veramente piacevoli. La prima riguarda la promozione che oggi mi è stata data da Kingsley come capo del dipartimento degli Auror” alla notizia Ginny abbracciò subito il marito e lo baciò con tanto amore mentre le persone presenti si congratulavano. “ La seconda notizia invece riguarda Neville” “ gli è successo qualcosa?” chiede Hermione piena di ansia. “ sta bene vero?” anche chiese Molly anche lei molto agitata “Non preoccupatevi sta benissimo è solo che ieri mi ha mandato un gufo con scritto che la Professoressa Sprite ha deciso di andare in pensione e che l’anno prossimo sarà ufficialmente il professore di Erbologia di Hogwarts.” Queste parole furono accolte da un silenzio assoluto rotto dalla risata di Ron che diceva “ Neville professore? È meraviglioso sono contento per lui brindiamo al Professor Neville Paciock ahahah” e tutti brindarono al nuovo professore.
La cena riprese con tutti gli invitati che commentavano le nuove notizie e alcuni invece passavano il tempo a chiedere a Teddy se era agitato per Hogwarts.

Con il passare dei minuti Teddy si sentiva sempre più agitato il giorno presto sarebbe finito e la lettera della scuola non era ancora arrivata. Possibile che lui non fosse un mago? No impossibile infondo riusciva a trasformarsi quella era sicuramente magia, ma allora perché non era ancora arrivata quella lettera?
Mentre stava pensando  a questo e Ginny stava portando un tavola un’enorme a forma del castello di Hogwarts fuori dalla porta si udì un forte crac  e qualcuno bussare alla porta. Tutti si guardarono incuriositi, tutte le persone che dovevano essere presente alla festa c’erano e né Harry né Ginny stavano aspettando qualcuno.
Harry prese la bacchetta e disse “Chi è?” “Son Neville”la voce dell’amico sollevò l’aria tesa che si era formata nella stanza “Kreacher vai ad aprire la porta”
Kreacher era l’elfo domestico del padrino di Sirius che dopo la battaglia di Hogwarts aveva servito la famiglia Potter senza mai lamentarsi.
“Subito Padron Harry” e andò trotterellando ad aprire la porta. Neville ormai non era più un pasticcione, dopo l’ultimo anno a Hogwarts come studente era diventato un mago abile e molto stimato. Stava mettendo a punto, studiando le piante che lui stesso curava, una medicina contro i danni cerebrali che avrebbe potuto far tornare in salute i suoi genitori.

“Neville cosa ci fai qui? È successo qualcosa ad Hogwarts” chiese Kingsley “No tranquillo ministro tutto bene in realtà sono qui su ordine di Vitious , sapete non essendoci la preside per l’impegno del Tremaghi in Francia è il vice-preside che da gli ordini.” Neville sembrava molto orgoglioso del compito affidatogli “ Harry, Andromeda Ministro se non vi dispiace vorrei parlarvi un momento in privato. Giuro che te li riposto subito Teddy e comunque buon compleanno.” “Grazie Neville” rispose Teddy combattendo il desiderio di chiedere a Neville del perché la sua lettera non era ancora arrivata.
Harry era sorpreso dalla richiesta di Neville e anche gli altri invitati avevano uno sguardo curioso.
“Ok veniamo.” Tutti e tre si alzarono e Harry fu sorpreso nel vedere che Andromeda sembrava spaventata non ne capiva il motivo.
“Harry la torta”
“ La mangiamo dopo Ginny in fondo Neville ha detto che è una cosa veloce così si ferma anche lui a mangiarla. Scusate tutti vi chiedo un attimo di pazienza.”

Harry li portò nella stanza accanto a quella dei bambini che lui usava come suo ufficio per il lavoro a casa.
Approfittando del momento di confusione e curiosità dei presenti Teddy prese per mano Victorie e la trascinò su per le scale fino alla porta dell’ufficio di Harry e insieme si misero ad ascoltare.
Appena fuori dalla porta le voci all’interno erano ben udibili.
 “come mai tutta questa segretezza Neville?” chiese Kingsley, “Vedi ministro è che è successa una cosa strana?” rispose il professore di Hogwarts.
“Spiegaci Neville sono veramente curioso” la voce di Harry era calma , ma faceva intuire che voleva sapere la verità il prima possibile.
“Harry, Andromeda oggi abbiamo spedito la lettere di Hogwarts a Teddy, ma a quanto pare non è mai arrivata”
Teddy si lasciò sfuggire un gemito, ma fortunatamente la porta chiusa non aveva fatto sentire nulla agli uomini all’interno della stanza.
“Come sarebbe a dire che non è mai arrivata? Sicuro di averla mandato all’indirizzo esatto?” la voce del primo ministro era incredula.
“Kingsley sai benissimo che non sbagliamo mai a inviare le lettere.” “Andromeda per caso mentre io non c’ero è arrivata la lettera di Hogwarts?” la voce di Harry era rimasta calma, ma nel suo tono c’era qualcosa di strano.
“Io non so niente” rispose Andromeda in tono brusco “ e se volete scusarmi vorrei andare a continuare la festa di compleanno di mio nipote se non vi dispiace”.

“ Andromeda non sarò un abile legilimens come lo era Silente, ma un po’ ci so fare ed è chiaro che ci stai nascondendo qualcosa” disse Harry sempre rimanendo calmo.
“Ok volete la verità?” sbottò Andromeda “ La verità è che non voglio perdere mio nipote. Ogni volta che lo vedo mi sembra di vedere Remus e Tonks, e loro due non erano di certo degli angioletti a scuola. Quante volte hanno rischiato l’osso del collo in quella scuola, non voglio che mio nipote si faccia male, è l’unica persona che mi sia rimasta.” Le parole di Andromeda erano soffocate dai singhiozzi del pianto
“Andromeda posso capire quello che provi, ma Hogwarts è una tappa fondamentale per ogni mago. I Pericoli sono tanti è vero, ma non possiamo tenere Teddy chiuso in questa casa per sempre, lui diventerà un grande mago come i suoi genitori.” Disse Harry. “ è vero Andromeda, Harry ha ragione e scommetto che tu ricordi benissimo i tuoi anni a Hogwarts. Dora mi aveva detto che è stato la che hai incontrato Ted, quindi sono pronto a scommettere che quel posto è speciale anche per te.” La voce di Kingsley sapeva essere veramente convincente pensò teddy da dietro la porta.
“E poi devi tenere in considerazione che noi insegnanti siamo pronti a tutto per il bene degli studenti, ti devi fidare di noi Andromeda.”
“Lo so Neville, è solo che quello è il posto dove sono morti Dora e Remus” “Teddy vuole andare in quella scuola da sempre e tu lo sai molto bene Andromeda. Lui è fiero dei suoi genitori e per lui sarà una bella sensazione vivere in quella scuola.” La voce di Harry era rassicurante quanto quella del primo Ministro.

“Come faccio a dire a Teddy che la lettera la avevo presa io per non dargliela per questa mia paura?mi odierà” “Non essere sciocca” disse Kingsley “Lui è tuo nipote e ti vuole bene” “E poi” aggiunse Neville “ non sei obbligata a dirgli che la avevi te, puoi semplicemente dirgli che te la ho consegnata io adesso”
Harry disse” Oppure possiamo semplicemente fare entrare Teddy e Victorie che ci stanno ascoltando da quando siamo qui?” e la porta si aprì spalancata da Harry.

 “Che ne dite di entrare?” disse Harry con un grande sorriso i due bambini entrarono.
Teddy era entrato parecchie volte in quella stanza era piena di attrezzi che Harry usava come Auror. Alle spalle della scrivania c’erano due quadri che lui aveva sempre visto vuoti, anche se Harry gli aveva detto che erano di grande valore personale. Una parete era occupata completamente da una libreria, mentre sull’altra era posizionata una teca che conteneva i frammenti di una coppa,i resti di un medaglione, ciò che restava di un diadema,un anello a cui mancava la pietra e un diario completamente distrutto. Teddy sapeva solo che quelle strane cose avevano aiutato Harry contro Voldemort, anche se non conosceva la vera storia perché il padrino non voleva raccontargliela.
Accanto alla scrivania c’era un tavolino con sopra molti oggetti d’argento molto misteriosi e un bacile che conteneva una strana sostanza argentea. Questi oggetti erano stati donati a Harry dal dipinto di Silente.

L’unica persona seduta nella stanza era sua nonna, i tre uomini invece erano in piedi e guardavano la situazione.
“Hai sentito tutto Teddy” chiese la nonna con gli occhi ancora lucidi.
“Si e comunque non ti odio, come potrei odiarti, tu mi hai cresciuto e mi vuoi bene, però nonna ti prego lasciami andare a Hogwarts è la che mamma e papà sono diventati quelli che sono e io voglio diventare come loro.” Anche i suoi occhi cominciavano a riempirsi di lacrime e vedendo ciò andromeda si alzò subito dalla poltrona e abbracciò il nipote.

“Certo che andrai a Hogwarts e diventerai forte e bravo come i tuoi genitori,. Sarebbe orgogliosi di te come lo sono io” e dicendo quello lo baciò sulla fronte e lo strinse ancora più forte.
Sciolto l’abbraccio Andromeda tirò fuori dal vestito una lettera con l’indirizzo scritto in verde e lo stemma di Hogwarts come sigillo.
“Devi promettermi però che non ti caccerai nei guai come facevano i tuoi genitori e anche come ha fatto il tuo padrino ok?”
“Te lo prometto nonna”. ”Bene direi che possiamo tornare giù a festeggiare, non vedo l’ora di mangiare la torta che ha preparato Ginny” e dicendo ciò tutti scesero  e continuarono i festeggiamenti. Quando tutti se ne andarono Teddy corse in camera sua con la lettera di Hogwarts, adesso avrebbe iniziato la sua avventura come mago nella scuola che aveva fatto crescere i suoi genitori.

  
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