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Autore: ViaggioAstrale    27/07/2013    1 recensioni
L sapeva che sarebbe morto. La sua ultima mossa, quella più agile fu di far credere di non aver scelto un successore. E invece lo aveva fatto...
Dal primo capitolo:
"Ma non aveva mai pensato di vedere quel Mello della Wammy's con mezza faccia deturpata, irriconoscibile e in pessime condizioni, con addosso quell'odore di carne bruciata...quell'odore terribile.
-Yumi non lo stiamo aiutando lo dobbiamo portare fino alla macchina e poi in ospedale, SUBITO-
-Va bene- Cercò di calmarsi Yumi e aiutò Matt a sollevare il corpo e portarlo...anzi diciamo trascinarlo..fino alla macchina."
Genere: Azione, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Matt, Mello, Near, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Non-con, Spoiler!, Violenza
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Pioveva. Ci dovevamo vedere alla base di Near per andare tutti al Yellow Box. Avevamo deciso di andarci molte ore prima dell'orario dell'incontro per poter fronteggiare eventuali imprevisti.
-Near, ci siamo tutti- annunciò Mello, che appena eravamo entrati nell'edificio si dimostrava particolarmente turbato.
-Va bene, scendiamo nelle apposite auto- disse quello con la sua naturale apatia. Ci avviammo tutti.
Near stava per salire in una delle auto nere quando intervenne Matt.
-Aspettate, forse ho dimenticato la DS e la PSP- e si mise a frugare nella borsa.
-Non mi pare questo il momento- si fermò Near.
Una strana sensazione mi pervase il corpo, chiamatelo sesto senso, o settimo o quello che vi pare, ma in quel momento fui sicura, sarebbe stato meglio tardare...
-Near, spostati-
-Cosa?-
-Allontanati dall'auto- gli ordinai e lui eseguì obbediente, iniziando a tormentarsi i capelli. 
-Parti pure- dissi a uno degli autisti, che non eseguì il mio ordine ma si voltò verso Near.
-Fa come ti ha detto- rafforzò le mie parole quello.
L'autista partì e pochi secondi dopo saltò in aria tutta la macchina, e le altre a seguire.
-Mi pare che abbiamo qualche problemino- sghignazzai.
-Quel bastardo di Kira non avrebbe avuto nemmeno il coraggio di affrontarci, è uscito allo scoperto, ormai è così evidente che Light Yagami non è altri che Kira- spiegò Near.
-Ma la figuraccia ce la facciamo noi se non ci presentiamo oggi- osservò Mello -non avremo scusanti, e lui lo sa- aggiunse.
-I tuoi ragionamenti sono giusti Mello, ma non credo che centreremo tutti in Taxi, a quel punto ci dovremo separare e potrebbe essere un pericolo per tutti- specificò Near.
-A meno che...- cominciai a dire.
-A meno che?- chiese Matt voltandosi verso di me.
-..a meno che non prendiamo la metro- suggerii io.
-Giusto- mi appoggiò il biondo.
-No- tuonò la voce di Near. Non avevo mai sentito un "no" così determinato da lui.
-Suvvia, non è la fine del mondo, anzi forse riusciremo a dare meno nell'occhio se prendiamo mezzi pubblici, a parte che diamo nell'occhio sempre e comunque.- dissi guardandoli tutti. Ineffetti non eravamo i tipi che passavano inosservati. Il più normale era Matt, Mello invece aveva una grossa cicatrice che gli occupava metà corpo, vestiva sempre di nero con roba aderente di pelle. Near era probabilmente affetto da albinismo totale, era bianco di capelli, di carnagione e di vestiario e sembrava perennemente in piagiama. E poi, poi c'ero io, nel frattempo mi ero tinta i capelli di rosa che avevo raccolto in una coda di cavallo alta sulla mia testa. Copiavo insistentemente lo stile di Mello ma lo avevo modificato a mio piacimento. Avevo pantaloncini di pelle corti e una T-shirt di pelle scollata, con gli immancabili guanti di pelle, ovviamente tutto nero per poi completare con delle scarpe da montagna. Eeeee poi c'erano tutti gli agenti rimasti dell'SPK...
-E va bene- concluse Near stringendosi fortemente una ciocca tra le dita.
-Ok, torno subito, vado a pisciare- dissi con finezza voltandomi per tornare nel palazzo.
-Che si fa, la lasciamo qui?- chiese Mello ghignando.
-Se lo facessimo, le nostre probabilità di sopravvivenza si ridurrebbero notevolmente- precisò Near. 
_________________
 
Stavamo aspettando il treno nella metro quando all'improvviso sentimmo una persona gridare.
-C'è una bomba, una bomba!-
Kira aveva pensato proprio a tutto e ci aveva proprio fregati, non so se avesse piazzato una bomba a tutte le stazioni o solo a quella, ma se l'aveva messa proprio a quella, una bomba al timer, in quell'orario così prematuro per l'incontro, Kira era un grandissimo genio. La gente cominciò a correre all'impazzata spingendoci, nella folla non si riuscivano più a vedere gli agenti. Near cadde sui binari e Mello sbattè con lo stomaco sullo spigolo prima dei binari, ma anziché rialzarsi prontamente tese le braccia verso Near, che stava cercando di riprendersi dalla caduta.
-Matt aiutali! Io vado a fermare il treno!- ordinai al rosso che per un attimo mi trattenne per un braccio, quando mi girai e lo guardai con occhi supplicanti, incrociando i suoi pieni di preoccupazione, vidi chiaramente che mi lasciò andare con quella paura che provi quando lasci andare tuo figlio in guerra, considerando l’eventualità che non torni più ma sperando nella sua bravura come fonte di salvezza. Io afferrai un estintore e mi preparai a fare irruzione nel treno mentre Matt già si piegava per aiutare Mello a tirare su Near.
-Vai Mello, scappate finchè siete in tempo- disse l’albino con il suo solito timbro di voce, nonostante la sua situazione era calmissimo, anzi, pareva non volesse neanche alzarsi in piedi. Stava seduto lì, sui binari, nella sua solita posizione, dando le spalle a Mello e si torturava una ciocca di capelli. Probabilmente aveva già calcolato che se la velocità del treno non cessava non avrebbero più avuto il tempo di tirarlo su, lo dovevano abbandonare.
-Near sta zitto! Piuttosto reggiti a me più forte che puoi! Ti tireremo fuori di lì, hai capito?!- gridò Mello mentre si sforzava di allungare le sue braccia verso di lui, tentando di non essere calpestato dalla gente che correva impazzita. Matt lo teneva per le gambe per evitare che finisse sotto il treno.
-Non te ne vai?- chiese l’albino leggermente stupito.
-Ma no, deficiente!-
-Ma se lo faresti..Mello, tu diventeresti...il numero uno!-
-E che gusto c’è vincere senza sfida!? Razza di idiota infantile!!-
A quelle parole gli occhioni grigi di Near si inumidirono anche se la sua espressione era sempre la solita. Probabilmente non aveva mai pensato che qualcuno lo potesse salvare non per dovere ma perchè aveva scelto di farlo. Passò la manica della camicia sugli occhi e si alzò in piedi cercando di mantenersi stabile sui binari che tremolavano per il treno che stava arrivando, si voltò e tese le braccia verso Mello, lasciandosi tirare su.
Nel frattempo io stavo irrompendo nel treno. Avevo sfondato una porta vicino alla cabina della guida con l'estintore.
-Spostatevi!- urlai alla gente che intimorita dalla mia intrusione improvvisa si faceva da parte. Localizzai la cabina di guida e sfondai anche quella porta con l’estintore.
-Hey! Ma cosa sta facendo!! Lo sa che è severamente proibito accedere alla cabina di guida!- mi minacciò il conduttore.
-Senta, faccia pochè storie e si levi dai piedi!- mi arrabbiai estraendo la pistola che portavo sempre con me e mi affrettai a tirare il freno…in realtà non sapevo di preciso quale fosse così me lo feci indicare, non sarei mai riuscita a fermare in tempo il grosso macchinario prima che li mettesse sotto ma almeno stavo guadagnando tempo. Evitai la tragedia per un pelo. Near venne tirato su e poco dopo il grosso treno si fermò.
-Adesso tutti fuori! C’è una bomba qui!!- gridai, consapevole del fatto che stavo firmando la mia condanna a morte, se non sarei riuscita a intrufolarmi nella folla impazzita che stava uscendo…chissà quanto mancava all’esplosione.
Tentai di scappare ma mi spinsero ripetutamente addosso ai muri e così mi accasciai in un angolo, stanca morta, guardando la gente che correva via. Finalmente erano rimasti in pochi, era il mio turno, mi alzai in piedi quando però sentii qualcosa che si sbilanciava sotto ai miei piedi, come una potente scossa di terremoto, e un attimo dopo stavo volando in aria. Il rumore che sentii mi fece capire cosa stava succedendo. La potente struttura del treno mi protesse dall’esplosione ma non ero ancora in salvo. Puntai il vetro del treno con la pistola e sparai un colpo che lo fece frantumare, così sarei potuta uscire senza rimanerci bloccata. Mi accartocciai a forma di palla e aspettai pazientemente l’impatto con il suolo, sperando di non fracassarmi le ossa. Avevo ragione, anche il vagone mi cadde sopra ma continuò a rotolare lasciandomi al posto della finestra rotta…ero in salvo? Mi alzai in piedi per vedere ma era tutto ricoperto da una fittissima polvere, causata dall’esplosione e per questo mi accorsi solo dai rumori che dietro di me dal fumo stava sbucando un altro vagone, più grande del precedente. Era il momento di sparare al vetro ma il tempo era troppo poco, sarei stata schiacciata appena prima di estrarre l’arma, quindi decisi veloce. Presi il coltello affilato e lo puntai sopra di me. Le opzioni erano due, o non avrebbe funzionato e sarei rimasta schiacciata male, ma proprio MALE, sotto il vetro, oppure il coltello lo avrebbe rotto almeno parzialmente e ne sarei uscita con qualche taglio…taglio…TAGLIONE…
Restai in piedi con il respiro affannato serrando gli occhi per non vedere il mio destino che si avvicinava dall’alto. Tutto questo si concluse nell’arco di pochi secondi e poi siccome avevo gli occhi serrati non posso descrivere esattamente che successe. Il piano aveva funzionato e non ero schiacciata ma mi stava precipitando addosso una pioggia pungente e dolorosa di pezzi del massiccio vetro del treno. Alcuni mi si conficcarono in carne presumo, ma non so, il dolore mi accecava anche se provavo ad aprire gli occhi, che poi con uno neanche ci vedevo più perché si colmò di un liquido rosso. Ero nel panico. Lesioni gravi..
Il vagone si mosse ancora una volta, lasciandomi di nuovo allo scoperto, a quel punto caddi a terra e dovunque tentavo di rifugiarmi dal panico vedevo solo il sangue. Era un orrore. Allora tentai di alzarmi per scappare da quel luogo così da incubo ma appena mi mossi sentii un dolore lacerante al braccio sinistro, non che non sentissi gli altri dolori, ma questo era più forte di tutti e mi voltai a guardare cos’era e con il mio occhio sinistro riuscii a vedere dei pezzi del veicolo conficcati nel braccio..tentai di gridare, ma non riuscivo, riuscivo a stento a respirare. Era la cosa più terrificante che avessi mai visto, dopo il corpo bruciato di Mello. Mi dimenai ma il dolore si fece più forte e tutto intorno a me molto nero…
  
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