Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: MollyMoe    27/07/2013    0 recensioni
Rebecca è una ragazza inglese trapiantata in terra straniera, l'Italia le sta stretta e decide di trovare rifugio nella sua patria dalla sua amica Heather. Il ritorno nella propria nazione non le farà recuperare il rapporto con l'amica ma anche un nuovo legame con un nuovo ragazzo tanto bello quanto misterioso.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Heather è l'amica londinese di Victoria, si conoscono da quando sono piccole anche se Vic abita in Italia tutte le estati la va a trovare e durante l'inverno si scrivono mail e lettere, quest'anno Vic va a vivere da lei a Londra perchè a Settembre inizierà la scuola là.
Nei  discorsi diretti scriverò H per Heather e V per Victoria.


Non chiamarmi piccola che mi fai sciogliere


H-Senti, io devo andare in quella discoteca stasera e tu verrai con me! Non ti lascio la prima sera qui a Londra!-
V- Sono stanca stasera, il volo, ho disfatto le valigie; vado a dormire e poi ti prometto che domani ci divertiremo!-
H –Senti, trova la voglia di vestirti e truccarti, questa sera tu esci e andiamo a ballare, se non trovi la voglia vieni conciata così! Casa mia ordini miei!-
V- Signorsì, signora! E comunque casa nostra ordini tuoi!-

Qualche ora dopo nel locale londinese

V- Entreremo domani mattina con tutta questa fila!- mi lamentai
H- Non ti preoccupare, ci penso io!- esordi Heather e prendendomi per un braccio superammo tutte le persone in piedi ad aspettare di entrare. Mi senti gli occhi di tutte quelle persone puntati addosso, colpa del mini vestitino che verde smeraldo che Heather mi aveva fatto indossare ‘Sta benissimo con il tuo incarnato e risalta il colore dei tuoi occhi!’ con le sue motivazioni inutili mi aveva convinta.

Appena arrivate al capo della fila un ragazzetto chiamò Heath e con un’esagerata enfasi annunciò al bodyguard che eravamo su una lista ‘Siete al tavolo 14, buona serata ragazzi!’ ci aveva risposto il colosso sorridendo;  appena entrammo si alzarono dal serpente di gente che avevamo superato lamenti e insulti.

Una volta dentro la musica, decisamente troppo alta ,mi perforò i timpani e le luci psichedeliche mi accecarono. Heather mi scortò al tavolo, sembrava conoscere la discoteca quasi come fosse casa sua.

Il tavolino era in una zona appartata, dove la musica arrivava ovattata e distante. C’erano varie persone, a me sconosciute, a sedere sui divanetti lungo il perimetro del tavolo, Heath mi tranquillizzò che avrei potuto lasciare la borsa, che non era un problema, che nessuno avrebbe preso niente, così appena appoggiata le mie cose la mi amica mi trascinò in mezzo alla pista da ballo e dopo nemmeno due minuti un cafone cominciò a ballarmi attaccatissimo, cercai di dimenarmi, di sciogliere la sua presa ferrea dai miei fianchi ma lui non ci provò nemmeno a togliere le mani continuando a soffiare apprezzamenti al mio orecchio sinistro ‘Sei una bomba’ sussurrò più volte provocando in me ribrezzo fino a che improvvisamente un ragazzo si avvicinò e gli urlò contro –Lasciala stare!-  e io pensai che era anche ora che arrivasse la sicurezza –E tu saresti?- rispose ad alta voce il cafone –Il suo, ehm, accompagnatore- disse il ragazzo –Scusa amico, non sapevo fosse fidanzata!- fece il cafone andandosene e così feci anche io quando il mio ‘salvatore’ mi strinse il polso fino a farmi male e mi avvicinò a se dicendomi nell’orecchio –almeno un grazie me lo merito!-  così mi avvicinai per ringraziarlo ma il tempo si fermò, non esistevano più suoni, persone, non esisteva più ne un mondo ne tanto meno un universo quando il mio sguardo incrociò il suo; mi avvicinai lentamente al suo orecchio e con quel poco coraggio che avevo sibilai ‘Grazie’per poi tornare ai divanetti dove trovai Heather ridere con un ragazzo, l’alcool che stava circolando nelle loro vene era tanto a vedere come ridevano quei due,  mi sedetti per guardare l’ora dal cellulare 2:24 mi girai e rimisi il cellulare nella borsa quando notai che il ragazzo dagli occhi meravigliosi, colui che mi aveva appena salvata, era in piedi di fianco me –Ma sei il mio angelo custode e mi devi seguire ovunque?- gli chiesi sarcastica –No, sono in questo tavolo anche io e aspetto le nostre ordinazioni così ce ne andiamo fuori e parliamo, sai com’è … non ti ho mica difesa per nulla!- mi sussurrò quasi fosse un segreto da non rivelare a nessuno –Non voglio niente da te!- risposi con una punta di acidità in troppo, forse, -Non ti chiedevo quello, non sono così squallido, voglio solo sapere chi ho sottratto da quello che sarebbe potuto diventare uno stupro- mi spiegò esagerando mentre un cameriere posò due bicchieri con un liquido arancione all’interno e due cannucce nere in ciascun bicchiere. –Allora, andiamo fuori a parlare?- -Si!- non so cosa mi fece accettare ma accettare ma ringraziai quel qualcosa perché al mio annuire gli si accese un sorriso magnifico in viso. Mi alzai e lo seguì fuori dove ci sedemmo su un muretto, circondati da gente che vomitava anche l’anima da quanto era ubriaca e da buttafuori, stanchi del loro lavoro, che si fumavano una sigaretta. Dopo qualche istante di imbarazzante silenzio mi chiese –Come ti chiami, piccola?- -Victoria, e non chiamarmi piccola!- ‘che mi fai sciogliere in un brodo di giuggioleaggiunsi mentalmente –Pardon! Io sono Zayn- annunciò sorseggiando il drink arancione e cercando qualcosa nelle tasche. - Se cerchi una sigaretta prendi queste che se me le becca la mia coinquilina mi uccide!- dissi estraendo dalla mia clutch un pacchetto da venti a metà e un accendino –Grazie Vicky!- rispose lui, forse un po’ sbalordito, mentre io stavo assaggiando quel drink decisamente troppo alcolico per i miei gusti e quando feci per riappoggiare il bicchiere sul muretto mi accorsi che la sua mano era appoggiata sulla mia coscia sinistra, il suo braccio faceva da cornice alla mia schiena e le nostre ginocchia si toccavano; lui con aria un po’ di strafottenza mi stava fissando, eravamo così vicini, notai le sue labbra schiudersi un po’ e le mie lo imitarono diminuendo sempre di più la distanza fra le nostre teste fino a che i nostri nasi non si sfiorarono, fu tutto a rallentatore, un bacio dato con calma, senza che il tempo corra dietro a nessuno, tanto che quando ci staccammo mi sembrava passata un’eternità. Sentì una voce chiamarmi dalla porta da dove eravamo usciti, era Heather che disse -È ora di andare Cenerentola! Ci aspetta un taxi per riportarci ai nostri lettucci a casa!-. Scesi dal muretto ma Zayn mi fermò –Voglio solamente rivederti- disse così gli scrissi il numero sul pacchetto di sigarette che gli avevo regalato –Ciao piccola!- mi salutò da lontano, quando oramai stavo chiudendo la porta alle spalle e mi stavo dirigendo verso Heather per tornare a casa.

 

Questo è quanto, spero vi sia piaciuto, se avete qualcosa da dire a riguardo (recensioni) io sono contentissima, grazie per il tempo perso o usato a leggere :)

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: MollyMoe