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Autore: Eleo_Schrei94    28/07/2013    1 recensioni
Michelle Muller è una giovane ragazza che abita in Germania durante il periodo della seconda guerra mondiale. In un periodo di difficoltà economiche e la possibilità di essere uccisa da un momento all'altro, Michelle incontra un ragazzo con il quale condivide delle esperienze che li faranno avvicinare sempre di più, fino a quando...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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3 aprile 1944 è buio non vedo, sento delle voci che mi chiamano ma non le vedo, sento delle persone vicino a me ma non le vedo sento il rumore assordante degli aerei che passano sopra di me e gettano delle bombe sento persone che urlano, gente che piange, gente che corre poi il silenzio.

Mi chiamo Michelle Müller vengo da Hamburg e ho 17 anni mi trovo nell’ospedale di Hamburg sulla mia cartella clinica c'è scritto “trauma cranico dovuto a bomba aerea, 1 costola rotta e una gamba gessata!” questo è quello che rimane di me. Sono cresciuta con i miei genitori a Halle un piccolo paesino della Germania ho due sorelle una di 20 anni e una di 25 Anja e Teresa i miei genitori sono morti durante la perquisizione della nostra casa. Ah scusate ho dimenticato la cosa più importante sono ebrea. I miei genitori ci hanno salvato da quella perquisizione sono morti per noia ma purtroppo io e le mie sorelle siamo state catturate subito dopo. Ora mi trovo in questo ospedale dopo l’orrore che ho vissuto nonostante la guerra non sia ancora finita io sono qui. Voglio raccontarvi la mia storia.

1 settembre 1943 ore 21.00 io e i miei genitori e le mie sorelle stavamo cenando tipica cena famigliare, stavo raccontando a mia mamma di un ragazzo che avevo conosciuto a scuola e che mi piaceva tanto e volevo avere dei consigli da lei per conquistarlo quando senti qualcuno sbattere la porta fortissimo ci girammo tutti di scatto verso la porta mia padre capì cosa stava succedendo. Mio padre obbligò mia madre e noi di scappare dalla finestra aprì la porta un tedesco lo spostò con la forza e cominciò a perquisire la casa intanto io, mia mamma e le mie sorelle stavamo scappando da quell’inferno quando senti uno sparo mi fermai e girai la testa verso la mia casa. Vidi i tedeschi uscire ma di mio padre neanche l’ombra. Mia madre mi urlava di correre ma non potevo lasciar morire in quel modo mio padre, corsi verso casa mia Sali le scale e vidi la porta aperta e delle gambe, le gambe di mio padre steso li a terra privo di vita con un filo di voce l’ultima che gli era rimasta mi disse SCAPPA E NON TORNARE! MICHELLE la mia vita si spense, senti dei passi salire le scale temetti il peggio poi vidi mia madre e le mie sorelle presi i soldi e andammo via appena uscite dal palazzo dove abitavamo, quando mia madre aprì la porta un tedesco le sparò con un mitra ho visto mia madre morire sotto i miei occhi una cosa orribile le mie sorelle ed io rimanemmo in silenzio nello scuro della notte dentro il palazzo sentimmo i tedeschi parlare e dire di bruciare la casa cercammo di pensare a cosa fare ma io non riuscivo a pensare a niente, io e le mie sorelle cominciammo a correre più forte del vento ma fummo fermate da un carro armato che ci obbligò a salire, un tedesco di disse “ dove andate signorine? È tardi per correre salite forza!” senza obbiettare salimmo su quel carro armato la cosa più stupida che avessimo mai fatto! Durante il tragitto si fermarono varie volte e catturare altre persone io chiesi “ perché lo fate? Dove ci state portando?” e la sua risposta “ tu zitta!” mi rimisi a posto strinsi Anja e Teresa quella sera ci promettemmo di rimanere sempre uniti qualsiasi cosa sarebbe successa. Quella notte l’unica luce che vidi fu quella della luna solo quando aprivano la porta del carro armato, le donne davanti a noi piangevano urlavano le morti dei loro mariti e peggio ancora dei figli, io in tutto quel trambusto non riuscivo a capire perché ci facessero questo e mentre pensavo il carro armato si fermò di colpo ci fecero scendere spingendoci, loro ridevano io ero spaventata a morte, ci misero tutte in fila e ci guardarono. Un uomo con un camice bianco ci analizzava i denti e gli occhi poi la statura alcune venivano ricaricate sui carri armati altre su un treno la via della vita era astratta. Toccò a me il dottore mi sorrise e mi fece cenno di andare sul treno Anja venne con me Teresa andò sul carro armato non volevo separarmi da lei era mia sorella, un tedesco ci disse “ non fare storie tu Sali lei la rivedi! RAUS!” io e Anja salimmo su quel treno tutte donne in piedi, tutte strette mi mancava l’aria entrarono anche degli uomini età tra i 50 e 60 anni poi il treno partì, io feci il viaggio in silenzio tra le braccia di mia sorella Anja la luce che intravedevo dalle mini vetrate del treno mi rassicurava pregavo il mio dio di salvarci da quell’inferno. Guardavo la luna e speravo in un miracolo poi mia sorella mi strinse a se più forte e mi disse.

Anja: Michelle io sono incinta

  
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