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Autore: lollipop 2013    28/07/2013    6 recensioni
Siamo Aztechi, discendenti della stirpe dei Maya.
Dimenticate tutto ciò che avete letto e sentito sulla nostra stirpe, questa è un'altra storia.
Le nostre famiglie erano diverse. Celate dietro anni di segreti, in continua fuga da una realtà che non è ancora pronta ad accettare la diversità
P-S= Ringrazio come sempre foreverwithyou per la fantastica copertina. Thanks cugy ♥
Genere: Fantasy, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2.

 
 
" Delle ragazze ammirano le vetrine degli stilisti più prestigiosi. Turisti Giapponesi scattano foto a tutto… I bambini rincorrono il loro pallone nei vicoli di Roma, indossando le maglie dei calciatori più famosi.
Quando… la terra inizia a tremare sotto ai nostri piedi...
La gente urla e si agita.
Nei vicoletti di Roma: donne, uomini e bambini stentano a restare retti ed in piedi. Sbandano urtando da un muro ad un altro...
Pezzi di intonaco cadono dai balconi che affacciano sulla capitale italiana. Voragini si aprono nelle strade, inghiottendo tutto e tutti...  
"

 

 
<< Oh no... ancora. >> Si agita nel letto Kali, una nuova premonizione catapulta lei e i suoi due amici in una nuova avventura, alla scoperta delle sue origini e del modo per fermare queste catastrofi. Chak e Nacon continuano a spulciare libri e reperti antichi.
<< Cavolo... non c' è niente in queste pagine... >> È furioso Nacon, lancia via i libri che da giorni ormai gli attanagliano la mente... Kali entra nella loro stanza, ha l'aria terrorizzata ed il respiro affannato.
 << Devo parlarvi... >> Chak la guarda, ha già capito tutto...
<< ... Mi dispiace >> Kali guarda Nacon... è rammaricata per lui, sà che è forte ma sà anche quanto è spaventato da questa situazione. Respira Kali e racconta il suo sogno ai ragazzi.
<< Che facciamo ora? >> chiede Kali, quasi ingenuamente...
<< Partiamo per l'Italia. >> Chak è deciso ad andare fino in fondo, vuole trovare risposte e forse l'Italia può dargliene.
Brasile-Italia, il viaggio è lungo e silenzioso per i tre aztechi. Approdati a Roma cercano un rifugio, un riparo dove poter pensare e meditare su ciò che sta per accadere…
<< Io vado a fare un giro… >> Nacon lancia la sua borsa sul letto, con fare stanco e fa per uscire…
<< Non credo sia una buona idea Nacon… >> Chak lo blocca afferrandogli il braccio…
<< Non ho voglia di restare qui con voi due… >> divincolatosi dalla morsa di Chak, Nacon abbandona l’alloggio…
Chak fa per seguirlo…
<< Lascialo andare, sa badare a se stesso… >> Kali conosce bene Nacon, le loro madri erano sorelle, sono cresciuti insieme… nessuno conosce Nacon meglio di lei…
<< Ha bisogno di tempo per adattarsi a tutto questo… Non sapere cosa stia succedendo lo innervosisce. Lo sai, Nacon è un maniaco del controllo… >>
<< Si, lo so… ma saperlo lì fuori, da solo mi preoccupa… >> Chak è il maggiore, quello che per primo ha visto e toccato la cultura maya. I suoi genitori, come quelli degli altri… sono morti d’avanti  ai suoi occhi. E’ dovuto crescere in fretta Chak, per occuparsi ed insegnare agli altri aztechi la cultura della loro specie.
La notte trascorre in fretta, niente incubi per Kali… proprio come l’ultima volta in Brasile.
Il risveglio però non è tranquillo come la notte appena trascorsa…
Chak continua a guardare il cielo dalla finestra della sua stanza… borbotta fra se e se:
<< Qualcosa non va… >>
Anche Kali ha degli strani presentimenti…
<< Ciao Chak… dov’è Nacon… >> Kali entra in camera dei ragazzi, ha intenzione di parlare un po’ con Nacon, prima che accada il peggio…
<< Credevo fosse da te… >> i due si guardano sconcertati…
Si vestono di corsa per catapultarsi fuori, per strada… Una catastrofe naturale sta per colpirli, rendendoli inquieti… inoltre non sapere dove sia finito Nacon li agita ulteriormente.
<< Dovremmo dividerci e cercarlo… >>
<< Scordatelo Kali, tu resti con me… qualcosa di oscuro sta per arrivare e  non so dove sia finito Nacon… non posso e non voglio che ti allontani da me. >> le parole dure e lo sguardo dolce di Chak convincono Kali… proseguiranno la ricerca insieme.
Giri su giri, su e giù per i vicoli di Roma…
<< Quanti turisti… >> Chak guarda uno per uno i volti delle persone che gli passano accanto, in cerca di vedere quello di Nacon.
<< … Già, troppa! >> Kali è spaventata… il suo sogno si realizzerà anche stavolta, ne è sicura. Ci sono troppe persone a Roma, come faranno a proteggerle tutte, a metterle in salvo…
Continuano a camminare Chak e Kali, urlano il nome di Nacon…
<< Continua a non rispondere al cellulare… >> gli squilli del telefono distraggono Chak.
Ciò che stavano aspettando… sta per arrivare.
Kali si guarda intorno spaventata, il suo sguardo si posa su delle ragazze che chiacchierano, fissando una vetrina del famoso stilista Valentino, nel centro di piazza di Spagna…
Una palla rotola sotto ai suoi piedi, a rincorrerla i bambini con indosso le maglie dei calciatori…
<< … Cos’è?!? >> qualcosa cade sui capelli nero pece di Kali. Si passa una mano fra i capelli, raccogliendo ciò che vi è caduto sopra…
<< Ma è… intonaco… >> alza lo sguardo Kali, pezzi di intonaco cadono dai rustici balconcini romani…
<< Oh no, sta per accadere… >> neanche il tempo di mormorare le poche parole che riesce a proferire, che la terra inizia a tremare…
La gente urla e scappa, rifugiandosi nei portoni dei palazzi, nei negozi… tutti accalcati vicino ai pilastri, alle colonne portanti…
<< Kali… >> Chak corre verso Kali, urlando. La trascina via, appena in tempo. Il balcone sotto cui Kali aveva trovato riparo dal forte e caldo sole, crolla… frantumandosi.
Correndo i due arrivano in uno dei vicoletti che conduce al Vaticano…
<< Mio Dio Chak, guarda… c’è un uomo a terra. >> il percorso dei ragazzi viene interrotto da una figura inerme, distesa sulla strada.
Si avvicinano a lui con cautela…
<< Oh cavolo, è Nacon… >> Chak riconosce quella figura e vi corre in contro, venendo seguito da una preoccupata Kali.
<< E’ ferito alla testa, deve essere stato colpito da questo mattone… >> Chak prende tra le mani un mattoncino, caduto da uno dei tanti palazzi che crollano sotto ai loro occhi.
I due cercano di far rinvenire Nacon, senza riuscirci… la sua testa è ferita e continua a perdere sangue…
<< Lasciate fare a me… >> una ragazza esile e dai lunghi capelli castani si avvicina a loro…
Tira fuori dalla sua borsa diversi barattoli, su ognuno vi sono delle etichette:
-        Cumino.
-       Agrimonia.
-       Ricino.
-       Ruta.
-       Equiseto.
Proprio quest’ultimo barattolo viene scelto: Equiseto…
<< Mi serve dell’acqua… >> Chak tira fuori dal suo zaino una bottiglina con dell’acqua e gliela porge… La sconosciuta fa per prenderla ma Kali strappa la bottiglia dalle mani di Chak…
<< Prima dicci chi sei… >> la terra non cessa di tremare e Nacon continua a perdere sangue… ma Kali è diffidente verso gli sconosciuti, lo è sempre stata…
Nella sua vita ha dovuto affrontare innumerevoli problemi e momenti tristi, dovuti in gran parte alla fiducia, che la sua famiglia riponeva, facilmente, in degli sconosciuti.
<< Mi chiamo Ixchel, sono cresciuta in Italia, ma sono originaria del Messico… >> al nome Ixchel, il volto di Chak si illumina…
<< Ixchel, come la Dea della medicina… >> la ragazza lo guarda, facendogli un cenno di intesa…
Kali sembra l’unica a non aver capito ma fiduciosa dell’istinto di Chak, porge la bottiglia contenente l’acqua a Ixchel, lasciandole così la libertà di curare Nacon.
Ixchel accende un fuoco con dei fiammiferi e dei rami di albero, raccolti per strada.
Vi poggia sopra una ciotola con dell’acqua, aspetta che essa bolli, per poi versarci dentro un po’ del contenuto del barattolo…
<< L’equiseto è una pianta curativa, è molto usata in Messico, per diversi scopi… Aiuta la diuresi, combatte l’osteoporosi e nel nostro caso, cicatrizza le ferite e ferma le emorragie. >> una volta tolto dal fuoco il composto, Ixchel ne spalma una gran quantità sulla nuca di Nacon.
L’effetto è immediato, come se fosse una magia. Il sangue cessa di fuoriuscire e la ferita sembra già richiudersi.
La scossa sismica sembra affievolirsi, ancora qualche leggera scossa di assestamento ma nulla di più preoccupante.
I giovani maya raggiungono il loro rifugio, portando con loro anche Ixchel… la giovane ha un po’ di cose da spiegare loro.
Chak poggia Nacon sul letto, la ferita è quasi completamente rimarginata ma Nacon non ha ancora ripreso i sensi.
Chak raggiunge poi le due ragazze…
<< Allora… parliamo… >> Ixchel osserva i due giovani che le siedono di fronte… Chak attende, è molto interessato, vuole sapere chi sia questa ragazza. Kali invece ha lo sguardo inquisitorio. Ixchel ha salvato la vita di suo cugino ma ancora non riesce a fidarsi di lei.
Ixchel fa un gran respiro, china il capo ed inizia a parlare…
<< Come vi ho detto mi chiamo Ixchel, sono messicana, una azteca originale. Sono una discendente della stirpe Maya… come voi… >> Kali e Chak si guardano perplessi… Come fa questa ragazza a sapere di loro?!?
<< Mi sono trasferita in Italia con la mia famiglia molti anni fa, ero solo una bambina. Non ho mai saputo chi fossi o cosa fossi… non so perché i miei genitori me l’abbiano nascosto, forse per proteggermi… >>
<< Proteggerti da cosa? >> anche Kali ora, sembra essere interessata al suo racconto…
<< Da questo… >> Ixchel tira fuori dalla sua borsa un libro… è della stessa collezione di quelli che hanno in dotazione i ragazzi. Sono i cimeli della stirpe Maya.
<< L’ho trovato tra le cose dei miei genitori, dopo la loro morte, purtroppo non ho potuto chiedere a loro cose fosse.
L’ho letto e riletto negli anni, studiando ogni singola pagina… ogni singola parola. Mancano dei pezzi per completare il puzzle ma ero sicura che voi mi avreste portato i pezzi mancanti… >>
Kali e Chak continuano ad essere confusi… Pezzi del puzzle?!?
<< I vostri libri completano il mio, come il mio completa il vostro. Ogni famiglia aveva un libro, una storia da tramandare… mettendoli insieme, unendo le varie storie… potremo avere un quadro completo, un intera enciclopedia della stirpe Maya. >>
Sorride Ixchel, il suo sorriso infonde sicurezza… ma qualcosa ancora turba Kali…
<< Non capisco, come facevi a sapere che saremmo arrivati, hai avuto una visione, una premonizione? >>
Ixchel sorride, il suo è un sorriso quasi divertito, forse dovuto alle parole di Kali…
<< Visioni, premonizione?!? Sei tu Kali, la discendente della Dea del tempo… non io. Io sono brava solo a curare persone, con le mie erbe e i mie intrugli… >> poggia il suo enorme libro sul tavolo Ixchel, lo sfoglia per poi soffermarsi su delle pagine…
<< Ecco, queste pagine preannunciavano la vostra venuta. Non sapevo che aspetto aveste avuto, non sapevo neanche come trovarvi… ma sapevo che un giorno, non molto lontano sareste arrivati e che aveste avuto bisogno del mio aiuto… >> si guadano intensamente i tre giovani, non riuscendo però a proferire altre parole… posano poi i loro sguardi sul libro che poggiato sul tavolo, ammirano quelle pagine polverose, ingiallite dal tempo…
<< Ora siamo in quatto, cos’ altro dobbiamo aspettarci… >> Nacon è in piedi sullo stipite della porta, guarda i suoi compagni e la nuova arrivata… ha ascoltato tutto, la sua mente è un continuo di domande… Cosa accadrà? Dove andremo? Cosa faremo?
Domande a cui solo il tempo potrà dare una risposta, o forse… bisogna solo attendere che cali la notte e che Morfeo doni altri dei suoi “scherzi” alla povera dormiente Kali.


Ixchel.


Il premuroso Chak.


Eccoci arrivati al 2° capitolo di Maya - Le 5 apocalissi.
Chiedo scusa per la lunga attesa, ma come vi ho già spiegato il lavoro mi occupa molto tempo.
Spero comunque che leggiate questo capitolo e che mi facciate sapere cossa ne pensate...
se vi è piaciuto oppure no.
Insomma aspetto qualche vostro "segnale".
Intanto vi rinnovo l'appuntamento alla prossima settimana con un nuovo capitolo. 
Grazie per la vostra pasienza. Un abbraccio.


 

Kiss-Kiss. lollipop 2013

   
 
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