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Autore: TheComet13    28/07/2013    2 recensioni
Vivien ha quattro anni quando capisce per la prima volta il significato della parola mamma. Ne ha diciassette quando incontra per la prima volta la donna che l'ha messa al mondo. E ne ha trentacinque quando capisce per la prima volta come ci si sente ad avere una mamma.
[Ennesima side di "You are my shining star". Si è classificata terza al contest "Cuore di mamma"]
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Storms & Saints'
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III - FEVER
 
Nei suoi trentacinque anni di vita, Vivien non era mai stata così tanto male (se si escludeva quella volta che era rimasta in coma quattro giorni dopo aver cercato di suicidarsi, ma lì non aveva sofferto...e in più non aveva assolutamente ricordi di quei giorni, quindi non contava).

Quella notte si era svegliata scossa da violenti brividi di freddo nonostante il riscaldamento fosse al massimo, e aveva passato ore seduta sul pavimento del bagno, vomitando anche l'anima. Ci voleva una bella sfortuna per ammalarsi proprio durante le vacanze di Natale, durante l'unica settimana in più di sei mesi che era a Londra, e non solo: anche sua nonna aveva la febbre in quei giorni, e suo padre era a girare delle scene in location, quindi Vivien era completamente sola.

Quella mattina, quando aveva chiamato sua nonna, aveva minimizzato le sue condizioni per non farla preoccupare, ma la realtà era che il termometro ora segnava 40.2, inoltre il suo stomaco non si era calmato abbastanza a lungo per permetterle di alzarsi dal pavimento del bagno e tornare a letto, e Vivien era abbastanza certa che stava iniziando ad avere delle allucinazioni.

Cos'altro poteva essere, se non un'allucinazione, quella donna che era entrata in casa e l'aveva praticamente raccolta da terra e portata a letto, e ora le stava passando una pezza bagnata sulla fronte, nel tentativo di farle scendere la febbre?

Vivien cercò di parlare, ma dopo aver passato buona parte della notte e un'intera mattinata a rimettere, la sua gola bruciava terribilmente se cercava di emettere un suono.

"Shhh, Viv, va tutto bene. Ci sono io a prendermi cura di te ora, e vedrai che starai meglio in pochissimo tempo." disse la donna, accarezzando i capelli rossi di Vivien madidi di sudore e completamente arruffati.

Nonostante stesse malissimo, Vivien sentì qualcosa dentro di sè, come una sensazione di gioia e di benessere che non aveva mai provato prima in vita sua. Quando da piccola si era ammalata, sua nonna si era presa cura di lei, e Vivien le sarebbe stata eternamente grata per quello, ma ora era diverso. La nonna era la nonna, mentre l'atteggiamento di quella donna, il modo di comportarsi, il tono della sua voce, era quello che Vivien avrebbe definito materno.

"Mamma?" mormorò Vivien con le lacrime agli occhi. Non importava che fosse un'allucinazione; Vivien voleva godersi il più possibile la sensazione di avere una mamma.

"Sì, tesoro. Va tutto bene, cerca di dormire ora." rispose la donna, cambiando la pezza che era diventata bollente nel giro di pochi minuti, vista l'altissima temperatura della febbre di Vivien.

"Rimani?" chiese Vivien, lottando contro il sonno. Non voleva addormentarsi, per paura che l'allucinazione fosse scomparsa al suo risveglio.

La donna sorrise e annuì. "Non vado da nessuna parte, Vivien. Sarò sempre qui per te."

Rassicurata da quelle parole, Vivien chiuse gli occhi, e finalmente si addormentò.

Dormì per sedici ore di seguito, e al suo risveglio le immagini della mattina prima erano sfuocate e confuse nella sua mente, ma Vivien si ricordava di quello che aveva provato quando aveva chiamato quella donna, quell'allucinazione, "mamma" e lei aveva risposto.

Quando cercò di muoversi, Vivien si rese conto che c'era qualcuno che dormiva con la testa appoggiata sul bordo del letto, una mano stretta nella sua e l'altra ancora appoggiata sulla pezza ormai asciutta sulla fronte della rossa.

Non era stata un'allucinazione: Addison, la moglie di suo padre, era venuta per prendersi cura di lei, ed era rimasta a vegliare su di lei per tutto il giorno, finchè non era crollata, esausta.

Addison aveva solo quattordici anni più di Vivien, e quest'ultima non l'aveva mai considerata una matrigna, ma un'amica, soprattutto considerato che Addison e suo padre si erano sposati che lei aveva già ventidue anni e non viveva più in casa con loro. Eppure, quel giorno, Addison si era presa cura di Vivien come se fosse stata sua figlia.

Insomma, nonostante l'avesse fatta stare malissimo, quell'influenza aveva portato qualcosa di estremamente positivo: per la prima volta in vita sua, Vivien aveva chiamato qualcuno "mamma", e, per la prima volta, aveva sentito che quella parola aveva un reale significato.
  
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