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Jake continuò a seguirla, rallentando sempre di più.
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Era una giornata leggermente soleggiata, ma questo non rappresentava un problema per la mezza vampira.
A scuola Renesmee era brava, ma a volte peccava di distrazione. Se c'era una cosa che odiava, era la tipica battuta dei prof:
''Smettila di pensare ai ragazzi e alle amiche!''.
Ma cosa ne sapevano loro di quelli che erano i suoi pensieri? Non poteva certo svelare loro il suo segreto! Lei non era una ragazza normale, aveva problemi ben diversi. Da piccola aveva imparato a essere subito autonoma, perchè i suoi famigliari erano sempre a caccia. Doveva stare attenta a far sì che non le uscisse mai sangue dal naso alla presenza di suo zio. Si chiedeva spesso come sarebbe stata la sua vita da immortale. Guardava Lisa e Odette e sapeva che la loro vita era un soffio d'aria rispetto alla sua. Avrebbero vissuto al massimo centodieci anni...se fossero state fortunate. Un'amica di sua madre, Angela, morì a causa di un incidente stradale a ventiquattro anni, e suo marito Eric un anno dopo di tumore. Gli esseri umani erano spesso saccenti e arroganti, senza sapere di essere delicati come bicchieri di vetro.
Durante l'ora della ricreazione, Odette annunciò in tono trionfale:
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Lisa ed io ci bloccammo. Lei sputò il succo di frutta che stava ingoiando sul vassoio, io per poco non mi strozzai con il panino.
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''E dove lo trova un altro che la vizia così?'' pensai. Josh era il rampollo di una famiglia di stilisti. Le aveva regalato vestiti, viaggi e altre cose senza la ''v''. L'ideale per una come Odette, che non usciva da casa se non indossava vestiti da almeno duecento euro e non rinunciava ad almeno una vacanza all'anno in Europa. Renesmee la conosceva da sempre. I suoi genitori erano due semplici operai, e lei era stata una bambina timida e insicura. Poi un giorno crebbe improvvisamente sino a raggiungere un metro e ottanta. Era stata per lei la svolta che le aveva permesso di entrare nel mondo della moda e cambiare la sua vita. Forse fin troppo. Renesmee aveva paura che avesse bruciato le tappe.
Quale ragazza non ha mai sognato di fare la modella? Anche Renesmee aveva avuto quella fissa, poi le era passata verso i dieci anni. E per fortuna, perchè il suo metro e settanta non lo avrebbe mai permesso. Dagli undici ai quattordici anni voleva diventare dottoressa, come suo nonno, ma poi aveva capito che la matematica non era il suo forte. Poi aveva deciso: sarebbe andata al conservatorio, il pianoforte era la sua vita.
Le ore di lettere passarono veloci. All'uscita Jacob era in piedi davanti al cancello. Era bellissimo, con indosso dei jeans strappati attillati e una maglietta stretta marrone. Tutte le ragazze della scuola guardavano lui.
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Renesmee lasciò la bici nel parcheggio e si sistemò dietro a Jacob.
La moto la condusse sino a una montagna, dove salì sopra. Si fermò di fronte a uno chalet dall'aspetto rustico. Su un'insegna rossa c'era scritto:’ il mago della pizza''.
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L'ingesso era caratteristico, con tanti dipinti raffiguranti Venezia,Roma,Napoli e Firenze.
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La ragazza arrossì.
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I due ragazzi mangiarono la pizza. Renesmee adorava quel cibo. Era un peccato che i suoi genitori non potessero mangiarla.
Dopo il pranzo i due si sedettero sotto un abete e incominciarono a baciarsi. Renesmee si mise in mezzo alle sue gambe, e Jacob incominciò ad accarezzarle la pancia.
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Era da tanto tempo che ci pensava. Lei e Lisa erano le uniche in classe ancora vergini. Lisa ripeteva sempre di voler aspettare l'uomo della sua vita. Beh, Jake era l'uomo della sua vita.
<
Passarono l'intero pomeriggio a perlustrare la montagna. Jacob si trasformava in lupo e la portava su di sé a cavalcioni.
Arrivò la sera, e Jake la accompagnò a casa.
<
Da qualche tempo tutta la famiglia si era affezionata a quel telefilm, che raccontava le vicende di una ragazza umana contesa tra due vampiri. Era incredibile quanto la fantasia umana si avvicinasse inconsapevolmente alla realtà, in modo così ridicolo a volte.
Bella e Edward ridacchiavano, con Jake e Renesmee al loro fianco.
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Jacob strinse la mano di Renesmee, e i due si guardarono negli occhi. Renesmee sapeva cosa stava pensando.
Edward si voltò di scatto verso Jacob. I suoi occhi dorati lampeggiarono.
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Bella afferrò Edward per le spalle:
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Jacob uscì. Quando la porta fu chiusa, Renesmee scoppiò in lacrime:
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Renesmee uscì sbattendo la porta e rimase a piangere in giardino. A un certo punto una mano le toccò le spalle. Renesmee si voltò: era Nahuel.
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La ragazza le raccontò tutto. Lui la abbracciò forte, annusandole i capelli. Prima che potesse rendersene conto, le sue labbra premevano contro le proprie.
Renesmee tentò di divincolarsi, ma lui la teneva stretta. Riuscì alla fine a mordergli la lingua.
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Nahuel la fissò nei grandi occhi color cioccolato a latte:
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Si alzò e se ne andò lasciando Renesmee nella più totale confusione.
Renesmee prese la bicicletta e partì per andare a scuola. A un certo punto una moto si affiancò a lei. Era Jake.
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Jake continuò a seguirla, rallentando sempre di più.
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Era una giornata leggermente soleggiata, ma questo non rappresentava un problema per la mezza vampira.
A scuola Renesmee era brava, ma a volte peccava di distrazione. Se c'era una cosa che odiava, era la tipica battuta dei prof:
''Smettila di pensare ai ragazzi e alle amiche!''.
Ma cosa ne sapevano loro di quelli che erano i suoi pensieri? Non poteva certo svelare loro il suo segreto! Lei non era una ragazza normale, aveva problemi ben diversi. Da piccola aveva imparato a essere subito autonoma, perchè i suoi famigliari erano sempre a caccia. Doveva stare attenta a far sì che non le uscisse mai sangue dal naso alla presenza di suo zio. Si chiedeva spesso come sarebbe stata la sua vita da immortale. Guardava Lisa e Odette e sapeva che la loro vita era un soffio d'aria rispetto alla sua. Avrebbero vissuto al massimo centodieci anni...se fossero state fortunate. Un'amica di sua madre, Angela, morì a causa di un incidente stradale a ventiquattro anni, e suo marito Eric un anno dopo di tumore. Gli esseri umani erano spesso saccenti e arroganti, senza sapere di essere delicati come bicchieri di vetro.
Durante l'ora della ricreazione, Odette annunciò in tono trionfale:
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Lisa ed io ci bloccammo. Lei sputò il succo di frutta che stava ingoiando sul vassoio, io per poco non mi strozzai con il panino.
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''E dove lo trova un altro che la vizia così?'' pensai. Josh era il rampollo di una famiglia di stilisti. Le aveva regalato vestiti, viaggi e altre cose senza la ''v''. L'ideale per una come Odette, che non usciva da casa se non indossava vestiti da almeno duecento euro e non rinunciava ad almeno una vacanza all'anno in Europa. Renesmee la conosceva da sempre. I suoi genitori erano due semplici operai, e lei era stata una bambina timida e insicura. Poi un giorno crebbe improvvisamente sino a raggiungere un metro e ottanta. Era stata per lei la svolta che le aveva permesso di entrare nel mondo della moda e cambiare la sua vita. Forse fin troppo. Renesmee aveva paura che avesse bruciato le tappe.
Quale ragazza non ha mai sognato di fare la modella? Anche Renesmee aveva avuto quella fissa, poi le era passata verso i dieci anni. E per fortuna, perchè il suo metro e settanta non lo avrebbe mai permesso. Dagli undici ai quattordici anni voleva diventare dottoressa, come suo nonno, ma poi aveva capito che la matematica non era il suo forte. Poi aveva deciso: sarebbe andata al conservatorio, il pianoforte era la sua vita.
Le ore di lettere passarono veloci. All'uscita Jacob era in piedi davanti al cancello. Era bellissimo, con indosso dei jeans strappati attillati e una maglietta stretta marrone. Tutte le ragazze della scuola guardavano lui.
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Renesmee lasciò la bici nel parcheggio e si sistemò dietro a Jacob.
La moto la condusse sino a una montagna, dove salì sopra. Si fermò di fronte a uno chalet dall'aspetto rustico. Su un'insegna rossa c'era scritto:’ il mago della pizza''.
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L'ingesso era caratteristico, con tanti dipinti raffiguranti Venezia,Roma,Napoli e Firenze.
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La ragazza arrossì.
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I due ragazzi mangiarono la pizza. Renesmee adorava quel cibo. Era un peccato che i suoi genitori non potessero mangiarla.
Dopo il pranzo i due si sedettero sotto un abete e incominciarono a baciarsi. Renesmee si mise in mezzo alle sue gambe, e Jacob incominciò ad accarezzarle la pancia.
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Era da tanto tempo che ci pensava. Lei e Lisa erano le uniche in classe ancora vergini. Lisa ripeteva sempre di voler aspettare l'uomo della sua vita. Beh, Jake era l'uomo della sua vita.
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Passarono l'intero pomeriggio a perlustrare la montagna. Jacob si trasformava in lupo e la portava su di sé a cavalcioni.
Arrivò la sera, e Jake la accompagnò a casa.
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Da qualche tempo tutta la famiglia si era affezionata a quel telefilm, che raccontava le vicende di una ragazza umana contesa tra due vampiri. Era incredibile quanto la fantasia umana si avvicinasse inconsapevolmente alla realtà, in modo così ridicolo a volte.
Bella e Edward ridacchiavano, con Jake e Renesmee al loro fianco.
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Jacob strinse la mano di Renesmee, e i due si guardarono negli occhi. Renesmee sapeva cosa stava pensando.
Edward si voltò di scatto verso Jacob. I suoi occhi dorati lampeggiarono.
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Bella afferrò Edward per le spalle:
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Jacob uscì. Quando la porta fu chiusa, Renesmee scoppiò in lacrime:
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Renesmee uscì sbattendo la porta e rimase a piangere in giardino. A un certo punto una mano le toccò le spalle. Renesmee si voltò: era Nahuel.
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La ragazza le raccontò tutto. Lui la abbracciò forte, annusandole i capelli. Prima che potesse rendersene conto, le sue labbra premevano contro le proprie.
Renesmee tentò di divincolarsi, ma lui la teneva stretta. Riuscì alla fine a mordergli la lingua.
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Nahuel la fissò nei grandi occhi color cioccolato a latte:
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Si alzò e se ne andò lasciando Renesmee nella più totale confusione.
Renesmee prese la bicicletta e partì per andare a scuola. A un certo punto una moto si affiancò a lei. Era Jake.
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Jake continuò a seguirla, rallentando sempre di più.
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Era una giornata leggermente soleggiata, ma questo non rappresentava un problema per la mezza vampira.
A scuola Renesmee era brava, ma a volte peccava di distrazione. Se c'era una cosa che odiava, era la tipica battuta dei prof:
''Smettila di pensare ai ragazzi e alle amiche!''.
Ma cosa ne sapevano loro di quelli che erano i suoi pensieri? Non poteva certo svelare loro il suo segreto! Lei non era una ragazza normale, aveva problemi ben diversi. Da piccola aveva imparato a essere subito autonoma, perchè i suoi famigliari erano sempre a caccia. Doveva stare attenta a far sì che non le uscisse mai sangue dal naso alla presenza di suo zio. Si chiedeva spesso come sarebbe stata la sua vita da immortale. Guardava Lisa e Odette e sapeva che la loro vita era un soffio d'aria rispetto alla sua. Avrebbero vissuto al massimo centodieci anni...se fossero state fortunate. Un'amica di sua madre, Angela, morì a causa di un incidente stradale a ventiquattro anni, e suo marito Eric un anno dopo di tumore. Gli esseri umani erano spesso saccenti e arroganti, senza sapere di essere delicati come bicchieri di vetro.
Durante l'ora della ricreazione, Odette annunciò in tono trionfale:
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Lisa ed io ci bloccammo. Lei sputò il succo di frutta che stava ingoiando sul vassoio, io per poco non mi strozzai con il panino.
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''E dove lo trova un altro che la vizia così?'' pensai. Josh era il rampollo di una famiglia di stilisti. Le aveva regalato vestiti, viaggi e altre cose senza la ''v''. L'ideale per una come Odette, che non usciva da casa se non indossava vestiti da almeno duecento euro e non rinunciava ad almeno una vacanza all'anno in Europa. Renesmee la conosceva da sempre. I suoi genitori erano due semplici operai, e lei era stata una bambina timida e insicura. Poi un giorno crebbe improvvisamente sino a raggiungere un metro e ottanta. Era stata per lei la svolta che le aveva permesso di entrare nel mondo della moda e cambiare la sua vita. Forse fin troppo. Renesmee aveva paura che avesse bruciato le tappe.
Quale ragazza non ha mai sognato di fare la modella? Anche Renesmee aveva avuto quella fissa, poi le era passata verso i dieci anni. E per fortuna, perchè il suo metro e settanta non lo avrebbe mai permesso. Dagli undici ai quattordici anni voleva diventare dottoressa, come suo nonno, ma poi aveva capito che la matematica non era il suo forte. Poi aveva deciso: sarebbe andata al conservatorio, il pianoforte era la sua vita.
Le ore di lettere passarono veloci. All'uscita Jacob era in piedi davanti al cancello. Era bellissimo, con indosso dei jeans strappati attillati e una maglietta stretta marrone. Tutte le ragazze della scuola guardavano lui.
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Renesmee lasciò la bici nel parcheggio e si sistemò dietro a Jacob.
La moto la condusse sino a una montagna, dove salì sopra. Si fermò di fronte a uno chalet dall'aspetto rustico. Su un'insegna rossa c'era scritto:’ il mago della pizza''.
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L'ingesso era caratteristico, con tanti dipinti raffiguranti Venezia,Roma,Napoli e Firenze.
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La ragazza arrossì.
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I due ragazzi mangiarono la pizza. Renesmee adorava quel cibo. Era un peccato che i suoi genitori non potessero mangiarla.
Dopo il pranzo i due si sedettero sotto un abete e incominciarono a baciarsi. Renesmee si mise in mezzo alle sue gambe, e Jacob incominciò ad accarezzarle la pancia.
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Era da tanto tempo che ci pensava. Lei e Lisa erano le uniche in classe ancora vergini. Lisa ripeteva sempre di voler aspettare l'uomo della sua vita. Beh, Jake era l'uomo della sua vita.
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Passarono l'intero pomeriggio a perlustrare la montagna. Jacob si trasformava in lupo e la portava su di sé a cavalcioni.
Arrivò la sera, e Jake la accompagnò a casa.
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Da qualche tempo tutta la famiglia si era affezionata a quel telefilm, che raccontava le vicende di una ragazza umana contesa tra due vampiri. Era incredibile quanto la fantasia umana si avvicinasse inconsapevolmente alla realtà, in modo così ridicolo a volte.
Bella e Edward ridacchiavano, con Jake e Renesmee al loro fianco.
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Jacob strinse la mano di Renesmee, e i due si guardarono negli occhi. Renesmee sapeva cosa stava pensando.
Edward si voltò di scatto verso Jacob. I suoi occhi dorati lampeggiarono.
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Bella afferrò Edward per le spalle:
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Renesmee uscì sbattendo la porta e rimase a piangere in giardino. A un certo punto una mano le toccò le spalle. Renesmee si voltò: era Nahuel.
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La ragazza le raccontò tutto. Lui la abbracciò forte, annusandole i capelli. Prima che potesse rendersene conto, le sue labbra premevano contro le proprie.
Renesmee tentò di divincolarsi, ma lui la teneva stretta. Riuscì alla fine a mordergli la lingua.
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Nahuel la fissò nei grandi occhi color cioccolato a latte:
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Si alzò e se ne andò lasciando Renesmee nella più totale confusione.
Renesmee prese la bicicletta e partì per andare a scuola. A un certo punto una moto si affiancò a lei. Era Jake.
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Jake continuò a seguirla, rallentando sempre di più.
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Era una giornata leggermente soleggiata, ma questo non rappresentava un problema per la mezza vampira.
A scuola Renesmee era brava, ma a volte peccava di distrazione. Se c'era una cosa che odiava, era la tipica battuta dei prof:
''Smettila di pensare ai ragazzi e alle amiche!''.
Ma cosa ne sapevano loro di quelli che erano i suoi pensieri? Non poteva certo svelare loro il suo segreto! Lei non era una ragazza normale, aveva problemi ben diversi. Da piccola aveva imparato a essere subito autonoma, perchè i suoi famigliari erano sempre a caccia. Doveva stare attenta a far sì che non le uscisse mai sangue dal naso alla presenza di suo zio. Si chiedeva spesso come sarebbe stata la sua vita da immortale. Guardava Lisa e Odette e sapeva che la loro vita era un soffio d'aria rispetto alla sua. Avrebbero vissuto al massimo centodieci anni...se fossero state fortunate. Un'amica di sua madre, Angela, morì a causa di un incidente stradale a ventiquattro anni, e suo marito Eric un anno dopo di tumore. Gli esseri umani erano spesso saccenti e arroganti, senza sapere di essere delicati come bicchieri di vetro.
Durante l'ora della ricreazione, Odette annunciò in tono trionfale:
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Lisa ed io ci bloccammo. Lei sputò il succo di frutta che stava ingoiando sul vassoio, io per poco non mi strozzai con il panino.
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''E dove lo trova un altro che la vizia così?'' pensai. Josh era il rampollo di una famiglia di stilisti. Le aveva regalato vestiti, viaggi e altre cose senza la ''v''. L'ideale per una come Odette, che non usciva da casa se non indossava vestiti da almeno duecento euro e non rinunciava ad almeno una vacanza all'anno in Europa. Renesmee la conosceva da sempre. I suoi genitori erano due semplici operai, e lei era stata una bambina timida e insicura. Poi un giorno crebbe improvvisamente sino a raggiungere un metro e ottanta. Era stata per lei la svolta che le aveva permesso di entrare nel mondo della moda e cambiare la sua vita. Forse fin troppo. Renesmee aveva paura che avesse bruciato le tappe.
Quale ragazza non ha mai sognato di fare la modella? Anche Renesmee aveva avuto quella fissa, poi le era passata verso i dieci anni. E per fortuna, perchè il suo metro e settanta non lo avrebbe mai permesso. Dagli undici ai quattordici anni voleva diventare dottoressa, come suo nonno, ma poi aveva capito che la matematica non era il suo forte. Poi aveva deciso: sarebbe andata al conservatorio, il pianoforte era la sua vita.
Le ore di lettere passarono veloci. All'uscita Jacob era in piedi davanti al cancello. Era bellissimo, con indosso dei jeans strappati attillati e una maglietta stretta marrone. Tutte le ragazze della scuola guardavano lui.
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Renesmee lasciò la bici nel parcheggio e si sistemò dietro a Jacob.
La moto la condusse sino a una montagna, dove salì sopra. Si fermò di fronte a uno chalet dall'aspetto rustico. Su un'insegna rossa c'era scritto:’ il mago della pizza''.
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L'ingesso era caratteristico, con tanti dipinti raffiguranti Venezia,Roma,Napoli e Firenze.
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La ragazza arrossì.
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I due ragazzi mangiarono la pizza. Renesmee adorava quel cibo. Era un peccato che i suoi genitori non potessero mangiarla.
Dopo il pranzo i due si sedettero sotto un abete e incominciarono a baciarsi. Renesmee si mise in mezzo alle sue gambe, e Jacob incominciò ad accarezzarle la pancia.
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Era da tanto tempo che ci pensava. Lei e Lisa erano le uniche in classe ancora vergini. Lisa ripeteva sempre di voler aspettare l'uomo della sua vita. Beh, Jake era l'uomo della sua vita.
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Passarono l'intero pomeriggio a perlustrare la montagna. Jacob si trasformava in lupo e la portava su di sé a cavalcioni.
Arrivò la sera, e Jake la accompagnò a casa.
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Da qualche tempo tutta la famiglia si era affezionata a quel telefilm, che raccontava le vicende di una ragazza umana contesa tra due vampiri. Era incredibile quanto la fantasia umana si avvicinasse inconsapevolmente alla realtà, in modo così ridicolo a volte.
Bella e Edward ridacchiavano, con Jake e Renesmee al loro fianco.
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Jacob strinse la mano di Renesmee, e i due si guardarono negli occhi. Renesmee sapeva cosa stava pensando.
Edward si voltò di scatto verso Jacob. I suoi occhi dorati lampeggiarono.
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Jacob uscì. Quando la porta fu chiusa, Renesmee scoppiò in lacrime:
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Renesmee uscì sbattendo la porta e rimase a piangere in giardino. A un certo punto una mano le toccò le spalle. Renesmee si voltò: era Nahuel.
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La ragazza le raccontò tutto. Lui la abbracciò forte, annusandole i capelli. Prima che potesse rendersene conto, le sue labbra premevano contro le proprie.
Renesmee tentò di divincolarsi, ma lui la teneva stretta. Riuscì alla fine a mordergli la lingua.
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Nahuel la fissò nei grandi occhi color cioccolato a latte:
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Si alzò e se ne andò lasciando Renesmee nella più totale confusione.
Renesmee prese la bicicletta e partì per andare a scuola. A un certo punto una moto si affiancò a lei. Era Jake.
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Jake continuò a seguirla, rallentando sempre di più.
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Era una giornata leggermente soleggiata, ma questo non rappresentava un problema per la mezza vampira.
A scuola Renesmee era brava, ma a volte peccava di distrazione. Se c'era una cosa che odiava, era la tipica battuta dei prof:
''Smettila di pensare ai ragazzi e alle amiche!''.
Ma cosa ne sapevano loro di quelli che erano i suoi pensieri? Non poteva certo svelare loro il suo segreto! Lei non era una ragazza normale, aveva problemi ben diversi. Da piccola aveva imparato a essere subito autonoma, perchè i suoi famigliari erano sempre a caccia. Doveva stare attenta a far sì che non le uscisse mai sangue dal naso alla presenza di suo zio. Si chiedeva spesso come sarebbe stata la sua vita da immortale. Guardava Lisa e Odette e sapeva che la loro vita era un soffio d'aria rispetto alla sua. Avrebbero vissuto al massimo centodieci anni...se fossero state fortunate. Un'amica di sua madre, Angela, morì a causa di un incidente stradale a ventiquattro anni, e suo marito Eric un anno dopo di tumore. Gli esseri umani erano spesso saccenti e arroganti, senza sapere di essere delicati come bicchieri di vetro.
Durante l'ora della ricreazione, Odette annunciò in tono trionfale:
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Lisa ed io ci bloccammo. Lei sputò il succo di frutta che stava ingoiando sul vassoio, io per poco non mi strozzai con il panino.
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''E dove lo trova un altro che la vizia così?'' pensai. Josh era il rampollo di una famiglia di stilisti. Le aveva regalato vestiti, viaggi e altre cose senza la ''v''. L'ideale per una come Odette, che non usciva da casa se non indossava vestiti da almeno duecento euro e non rinunciava ad almeno una vacanza all'anno in Europa. Renesmee la conosceva da sempre. I suoi genitori erano due semplici operai, e lei era stata una bambina timida e insicura. Poi un giorno crebbe improvvisamente sino a raggiungere un metro e ottanta. Era stata per lei la svolta che le aveva permesso di entrare nel mondo della moda e cambiare la sua vita. Forse fin troppo. Renesmee aveva paura che avesse bruciato le tappe.
Quale ragazza non ha mai sognato di fare la modella? Anche Renesmee aveva avuto quella fissa, poi le era passata verso i dieci anni. E per fortuna, perchè il suo metro e settanta non lo avrebbe mai permesso. Dagli undici ai quattordici anni voleva diventare dottoressa, come suo nonno, ma poi aveva capito che la matematica non era il suo forte. Poi aveva deciso: sarebbe andata al conservatorio, il pianoforte era la sua vita.
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Renesmee lasciò la bici nel parcheggio e si sistemò dietro a Jacob.
La moto la condusse sino a una montagna, dove salì sopra. Si fermò di fronte a uno chalet dall'aspetto rustico. Su un'insegna rossa c'era scritto:’ il mago della pizza''.
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L'ingesso era caratteristico, con tanti dipinti raffiguranti Venezia,Roma,Napoli e Firenze.
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Dopo il pranzo i due si sedettero sotto un abete e incominciarono a baciarsi. Renesmee si mise in mezzo alle sue gambe, e Jacob incominciò ad accarezzarle la pancia.
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Era da tanto tempo che ci pensava. Lei e Lisa erano le uniche in classe ancora vergini. Lisa ripeteva sempre di voler aspettare l'uomo della sua vita. Beh, Jake era l'uomo della sua vita.
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Arrivò la sera, e Jake la accompagnò a casa.
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Da qualche tempo tutta la famiglia si era affezionata a quel telefilm, che raccontava le vicende di una ragazza umana contesa tra due vampiri. Era incredibile quanto la fantasia umana si avvicinasse inconsapevolmente alla realtà, in modo così ridicolo a volte.
Bella e Edward ridacchiavano, con Jake e Renesmee al loro fianco.
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Jacob strinse la mano di Renesmee, e i due si guardarono negli occhi. Renesmee sapeva cosa stava pensando.
Edward si voltò di scatto verso Jacob. I suoi occhi dorati lampeggiarono.
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Bella afferrò Edward per le spalle:
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Jacob uscì. Quando la porta fu chiusa, Renesmee scoppiò in lacrime:
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La ragazza le raccontò tutto. Lui la abbracciò forte, annusandole i capelli. Prima che potesse rendersene conto, le sue labbra premevano contro le proprie.
Renesmee tentò di divincolarsi, ma lui la teneva stretta. Riuscì alla fine a mordergli la lingua.
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Renesmee prese la bicicletta e partì per andare a scuola. A un certo punto una moto si affiancò a lei. Era Jake.
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A scuola Renesmee era brava, ma a volte peccava di distrazione. Se c'era una cosa che odiava, era la tipica battuta dei prof:
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Ma cosa ne sapevano loro di quelli che erano i suoi pensieri? Non poteva certo svelare loro il suo segreto! Lei non era una ragazza normale, aveva problemi ben diversi. Da piccola aveva imparato a essere subito autonoma, perchè i suoi famigliari erano sempre a caccia. Doveva stare attenta a far sì che non le uscisse mai sangue dal naso alla presenza di suo zio. Si chiedeva spesso come sarebbe stata la sua vita da immortale. Guardava Lisa e Odette e sapeva che la loro vita era un soffio d'aria rispetto alla sua. Avrebbero vissuto al massimo centodieci anni...se fossero state fortunate. Un'amica di sua madre, Angela, morì a causa di un incidente stradale a ventiquattro anni, e suo marito Eric un anno dopo di tumore. Gli esseri umani erano spesso saccenti e arroganti, senza sapere di essere delicati come bicchieri di vetro.
Durante l'ora della ricreazione, Odette annunciò in tono trionfale:
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Lisa ed io ci bloccammo. Lei sputò il succo di frutta che stava ingoiando sul vassoio, io per poco non mi strozzai con il panino.
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Quale ragazza non ha mai sognato di fare la modella? Anche Renesmee aveva avuto quella fissa, poi le era passata verso i dieci anni. E per fortuna, perchè il suo metro e settanta non lo avrebbe mai permesso. Dagli undici ai quattordici anni voleva diventare dottoressa, come suo nonno, ma poi aveva capito che la matematica non era il suo forte. Poi aveva deciso: sarebbe andata al conservatorio, il pianoforte era la sua vita.
Le ore di lettere passarono veloci. All'uscita Jacob era in piedi davanti al cancello. Era bellissimo, con indosso dei jeans strappati attillati e una maglietta stretta marrone. Tutte le ragazze della scuola guardavano lui.
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Renesmee lasciò la bici nel parcheggio e si sistemò dietro a Jacob.
La moto la condusse sino a una montagna, dove salì sopra. Si fermò di fronte a uno chalet dall'aspetto rustico. Su un'insegna rossa c'era scritto:’ il mago della pizza''.
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Da qualche tempo tutta la famiglia si era affezionata a quel telefilm, che raccontava le vicende di una ragazza umana contesa tra due vampiri. Era incredibile quanto la fantasia umana si avvicinasse inconsapevolmente alla realtà, in modo così ridicolo a volte.
Bella e Edward ridacchiavano, con Jake e Renesmee al loro fianco.
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Jacob strinse la mano di Renesmee, e i due si guardarono negli occhi. Renesmee sapeva cosa stava pensando.
Edward si voltò di scatto verso Jacob. I suoi occhi dorati lampeggiarono.
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Bella afferrò Edward per le spalle:
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Jacob uscì. Quando la porta fu chiusa, Renesmee scoppiò in lacrime:
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Renesmee uscì sbattendo la porta e rimase a piangere in giardino. A un certo punto una mano le toccò le spalle. Renesmee si voltò: era Nahuel.
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La ragazza le raccontò tutto. Lui la abbracciò forte, annusandole i capelli. Prima che potesse rendersene conto, le sue labbra premevano contro le proprie.
Renesmee tentò di divincolarsi, ma lui la teneva stretta. Riuscì alla fine a mordergli la lingua.
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Nahuel la fissò nei grandi occhi color cioccolato a latte:
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Si alzò e se ne andò lasciando Renesmee nella più totale confusione.