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Autore: Yuna Shinoda    07/02/2008    5 recensioni
Questa mini-storia di Carnevale si svolgerà in due capitoli.
Bella ricorda il modo in cui la madre la vestiva da bambina a Carnevale, e il padre ostenta le suddette fotografie che mostrano i Carnevali di Bella, a Edward.
Spero gradirete, è un puro sclero carnevalesco! XD abbiate pietà XD
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dall'esterno casa Cullen non sembrava così malefica.
Forse sarà solo apparenza... Edward aprì la porta e sentì qualcosa che leggermente i bagnò i capelli, i vestiti e tutto il resto.
- Alice!- urlai, irritata dallo scherzo appena subito - vieni subito qui! -
- Ehm... - fu subito davanti a me - scusami, pensavo fossero Emmett e Jasper... -
La guardai con una faccia... - Non ti credo, lo sapevi che noi saremmo arrivati prima -
- E va bene... Dai, a Carnevale ogni scherzo vale! -
- Argh! Se ti prendo! - Inutile. Era più veloce di me.
Iniziai a rincorrerla ma quella, furba, salì le scale. Con un tonfo dei migliori caddi circa a metà della scala, atterrando di faccia.
- Uffa! Perchè sono umana? - ripetevo, battendo i pugni sui gradini più vicini a me.
Edward mi fu subito vicino, mi aiutò a rialzarmi.
- Per favore, compatiscila - disse sogghignando - è la prima volta che puo' scherzare con qualcuno privo di buoni riflessi -
- Lo vedi che mi prendi in giro? - misi il muso
Si limitò a sorridere e a continuare a ridere.
- Dai, andiamo - Alice riapparve in cima alle scale
- Perchè? -
- Come perchè? Ci dobbiamo preparare! -
- Per cosa? -
- Ma come per cosa? Edward non te l'ha detto? -
Guardai Edward un po' storto - Cosa avrebbe dovuto dirmi? -
- La festa è in maschera -
- Questo non puoi farmelo -
- Ricordati che hai promesso - mi ricordò
- Va bene, ma questa è l'ultima volta che mi piego alle tue torture -
Mi rialzai da terra e Alice mi portò nella sua stanza.
Non fu difficile notare cio' che c'era sul grosso letto che padroneggiava la stanza: un costume nero e rosso sangue era adagiato sul materasso.
Era formato da un corpetto stile ottocentesco nero con i nastrini rossi e una gonna molto corta formata da veli neri e rossi... Molto bello, ma terrificante.
- Quello dovrebbe essere il mio vestito? - chiesi.
- No, quello sarà il mio. Io e Jasper ci vestiremo da mago e strega -
- Ah. Molto bello comunque -
- So che vorresti sapere da cosa ti farò travestire - disse sogghignando - ma è una sorpresa! -
- Uffa -
- Adesso vieni qui - mi condusse nel bagno delle torture...
Dopo tre ore di estenuanti preparativi, alla fine fui pronta. O meglio, per quanto riguarda la parte estetica.
Mi guardai allo specchio. Non ero davvero male, su... Alice mi aveva stirato i capelli e me li aveva arriciati alle punte stranamente, lasciandomeli sciolti.
Il trucco era poco e molto semplice, si era limitata a mettermi un po' di mascara e un rossetto rosso scuro.
- Cos'è questo? - dissi indicandomi le labbra
- non lo vedi? E' un rossetto... -
- Questo lo so. Ma non pensi che mi stia male questo colore? Io non ne ho mai messo un po'... -
- Ma che dici! Ti sta benissimo. Sembri ancora più appetitosa! -
- Alice! -
- Scherzavo! - mi prese per un braccio- Dai, adesso ti faccio vedere il tuo vestito -
Chi sa cosa sarà mai... Aiuto...
- Ecco qui - aprì l'armadio ed estrasse un piccolo indumento nero...
- Ehm... cosa sarebbe? -
- Non si vede? -
- No -
- Uff... - aprì meglio quella cosa che aveva tirato dal suo armadio... Era una gonna nera di jeans. Più corta del ginocchio. Di male in peggio.
- Ed io dovrei mettermi quella cosa? -
- Si -
- Ma non hai visto quant'è corta? -
- Mettila e basta - disse acida - e metti anche questo! Senza fare storie -
- Ma Alice - dissi io. - Bella -
- E va bene -
Che diamine, non solo mi aspettavo di indossare chi sa quale vestito spaventoso e eccentrico, alla fine devo indossare una semplice gonna cortissima e un top scolattissimo... Ma che razza di travestimento sarebbe?
Alla fine lo indossai e mi guardai allo specchio. La piccola e corta gonna nera mi fasciava strettamente le gambe come una catena. Il corpetto - per fortuna non troppo corto - nero e rosso mi lasciava coperte le spalle e mi faceva una scollatura non indifferente...
Cavoli, mi vergogno già da adesso di farmi vedere da Edward!
Alice apparve all'istante al mio fianco.
- Sei bellissima, lo vedi che ti donano questi colori? - disse, aggiustandomi una spallina del corpetto - e indossa anche questi - mi diede un paio d'orecchini lunghi, pendenti.
- E le scarpe? -
- Ah, le scarpe... Tieni queste -
- Queste? -
- Cos'hanno di sbagliato? -
- Hanno un tacco di dieci cm come minimo! -
- Bella, ma come sei strana -
- Non sono strana, vorrei solo non cadere almeno per questa sera -
- Aspetta... - si fermò all'istante, in preda ad una visione - dai, forse solo una volta. Ma ci sarà Edward a sorregerti -
- Okay... -
- Andiamo adesso. I ragazzi ci aspettano -
Uscì dalla stanza un po' impacciata come al solito. Alice mi aiutava a camminare, non sapevo ancora camminare bene su quei trampoli...
Poi arrivammo alla scala che conduceva al piano di sotto.
Alice mi aiutò a scendere tutti i gradini della scala, e finalmente arrivai in salotto: le luci erano tutte accese e luminose, ma degli altri Cullen nemmeno l'ombra.
Poi sentì un respiro freddo su di me... Subito capì chi era.
- Ciao - mi disse, alitandomi sul collo
Mi girai debolmente, i suoi occhi fissi nei miei... Avrei voluto annegare in quel mare dorato...
- Ciao - risposi.
- Ti và qualcosa da bere? - chiese
- Certo - Eravamo soli. Edward mi prese qualcosa di rosso scuro.
- Cos'è? - domandai
- Sangue fresco -
Feci una faccia... Non vedendomi rispondere dopo alcuni secondi riprese - Scherzavo, dai -
Sospirai.
Presa dal suo belissimo volto mi dimenticai di vedere com'era vestito: aveva un completo gessato nero, nella tasca superiore della giacca aveva una rosa rossa e dietro un fazzoletto di velluto bianco... La camicia era bianca e sopra di essa indossava una cravatta nera.
Sembrava quasi uno sposo...
- Ehm... Ho dimenticato di chiedere ad Alice da cosa mi sono vestita - chiesi, un po' timida
Sogghignò.
- Era difficile da capire -
- Tu lo sai? -
- Certo -
- Me lo diresti per favore? -
- Bhè... Le ho chiesto di trovarti degli abiti adatti, ma non pensavo trovasse della roba così volgare -
- Vuoi dire che non ti piaccio? Non hai ancora risposto alla mia domanda -
- M a certo che no, Bella... Tu per me sei sempre bellissima - disse, prendendomi il mento e avvicinandomi a se - forse per te questi sono troppo esagerati, però -
Arrossì. In effetti, quegli abiti non erano proprio per me... Ma che razza di travestimento avevo?
- Allora, di cosa mi hai fatto travestire? -
- Volevo un costume che fosse più vero che finto... E ho scelto quello della bella e timida ragazza indifesa in balia dell'uomo cattivo -
- Tu saresti l'uomo cattivo? -
Annuì.
- Nah! -
- Non lo vedi? Io sono vestito da vampiro gentleman. Quello che di notte cammina e cerca le sue prede... -
Si avvicinò talmente tanto da baciarmi il collo e provocarmi il solletico.
- A me sembri olo un gentleman... Se non fosse per il piccolo particolare dei denti -
Ridemmo insieme, stretti in un abbraccio.
- Grazie - mi disse, dopo un lungo tempo di pausa
- Perchè? -
- Per stare assieme a me, adesso. -
- Ti amo - e lo baciai sulle labbra, stringendoi ancora di più a lui.
Semmai, non tutti i miei Carnevali erano stati così male!


Ed eccoci alla fine di questa mini-storia. Non ne sono molto soddisfatta, ma volevo in ogni caso postarla.
Grazie a chi mi ha recensito ^_^
  
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