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Autore: Bellas    30/07/2013    2 recensioni
Se un desiderio potesse diventare realtà,
allora desidero andare in un luogo veramente lontano, così lontano da non poter essere raggiunta da nessuno.
Questo era ciò che aveva sussurrato Kat Parker il giorno del suo ventesimo compleanno, con la voce spezzata e gli occhi fissi in un punto lontano, laddove una luna piena ricca di promesse illuminava come un faro acceso il cielo stellato.
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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# 2

The little black cat

 

Un nuovo giorno è alle porte, sento un pallido sole accarezzare dolcemente il mio corpo.
Non so che ore siano, ma presumo di essere terribilmente in ritardo per il corso di Mr Clark, un insegnate di diritto costituzionale, dalla corporatura massiccia che esige il massimo da ogni suo studente, ovviamente tutti, eccetto me.
Sì, proprio così, dopo una serie di esami disastrosi, il mio insegnante ha semplicemente buttato la spugna, senza risparmiarmi in alcun modo delle sue battutine sprezzanti, che hanno lo scopo ben preciso di farmi sentire un'inetta davanti ai miei compagni di corso.
Con il morale a terra, -dovuto al pensiero di un'altra noiosissima lezione- stiracchio svogliatamente le mie povere membra intorpidite dal sonno e di malavoglia cerco di alzarmi dal mio bel cantuccio.
Ma qualcosa è diverso, lo sento.
Da quando in qua il mio letto è così grande?
Perchè ho la sensazione di avere il mio intero corpo appoggiato solo sul cuscino?
Cosa diavolo mi sta succedendo questa mattina?” penso con il cuore in gola.
La paura mi assale in un attimo, vorrei aprire i miei occhi, ma sono dannatamente spaventata da quello che potrei trovare. Però... Non ho nessuna scelta. Coraggiosamente sollevo le palpebre, ciò che mi appare davanti è un'accozzaglia di oggetti indistinti, i colori mi sembrano del tutto sbiaditi, privi della loro vivacità, al contrario man mano che sposto lo sguardo a uno-due metri di distanza, mi accorgo di avere una vista acutissima. È sorprendente come nulla possa sfuggire ai miei incredibili occhi, riesco persino a contare ogni granello di polvere che si depone sullo scaffale!
Affascinata e stordita allo stesso tempo, rimango per dieci minuti buoni ad osservare la mia stanza, che mai come adesso mi appare così infinitamente grande e disordinata.
Logicamente anche la super vista doveva per forza implicare nel pacchetto qualcosa di sgradevole, no?
E' la prima che regola che imparano anche i bambini, nulla viene dato, senza ottenere qualcosa in cambiamo.
Infatti ora che poso gli occhi sul mio copriletto bianco, vedo un ammasso di peli neri che ricoprono le mie zampe!
Oh mio Dio! Non posso crederci! Non può accadere sul serio a me!”
In preda al panico mi alzo sulle mie zampette malferme, tutto intorno a me ondeggia pericolosamente, ma non è la terra a tremare, sono io che non riesco a mantenere l'equilibrio. D'istinto, non so come, muovo la coda... E in un attimo smetto di tremare.
Tasto la mia precaria stabilità muovendo furtivamente qualche passo, dopo un inizio burrascoso, ho cominciato a prendere la mano, o meglio la zampa... Ed ero riesco perfettamente a camminare come un qualsiasi felino.
Con un balzo che ha dello straordinario, mi ritrovo per terra, raggiungo lo specchio attaccato all'anta del mio armadio e resto lì impalata a fissare il mio riflesso.
Mi sembra impossibile. Eppure quella lì, sono proprio io.
Sono Kat Parker e non so come sono diventata un piccolo gatto nero.
Non ho neppure il tempo di metabolizzare l'accaduto, che sento il tintinnio di una chiave contro la serratura della porta, con orrore rivolgo lo sguardo verso l'ingresso e come una sciocca mi ricordo che Hanna non è ancora rientrata dalla festa di apertura per le matricole di quest'anno, quella che io ho deliberatamente scelto di evitare per trascorrerla in beata solitudine. Adesso se potessi tornare indietro nel tempo, accetterei senza riflettere la proposta della mia coinquilina, perchè forse ora non mi troverei in queste condizioni.

Click

Un suono sinistro mi avverte che è scattata la serratura.
Ho il cuore che batte a mille e mi sembra di non avere più aria nei polmoni. Muovo freneticamente la testa a destra e sinistra in cerca di una via di fuga, quando finalmente un idea mi balena in mente.
La finestra.
Con un agilità impressionante mi ritrovo davanti alle grandi vetrate, col musetto scosto le tende color giallo canarino e con una zampa armata tanto di artigli affilati spingo lateralmente gli infissi, -che per fortuna scordo sempre di chiudere completamente- per poi muovermi sinuosamente e oltrepassare il confine che mi divide dal mondo esterno.

Tonf

Sento la porta della mia stanza chiudersi, ma questo ormai non costituisce più un problema...
Grazie alla mia vista acuta la distanza che mi divide dal piano terra non mi spaventa affatto e con naturalezza mi butto giù arrivando a toccare elegantemente il terreno del campus, come se non avessi fatto altro per tutta la vita.
A distrarmi dalla fuga, è la voce ansiosa di Hanna che mi chiama dal piano superiore.
« Kat... Kat, sei qui? »
Vorrei risponderle, dirle che sono qui e di non preoccuparsi, ma tutto ciò che mi esce dalla bocca è un miscuglio di suoni indistinti, simili a miagolii strozzati.
Rassegnata inizio ad allontanarmi, infondo quella non è mai stata casa mia.

 

Cammino e cammino ancora, alla ricerca di una piccola villetta che in teoria dovrebbe distare di qualche chilometro dal mio collage, tuttavia sono passate un sacco di ore da quando ho lasciato il mio ex dormitorio e il mio stomaco continua a brontolare reclamando cibo, che ora come ora non c'è, perchè semplicemente mi trovo in una landa desolata e sono infreddolita dal tempo mite delle campagne londinesi.
Dove diavolo è quella villetta?”
Mi sono persa come una sciocca... e di tornare indietro non se ne parla proprio, non ora che ho la possibilità di essere libera.
Arranco di nuovo speranzosa di raggiungere l'unica persona al mondo che mi abbia sempre spronata a seguire i miei sogni... La mia adorata nonna.
Strada facendo incomincio a perdere le speranze, il cielo si oscura pericolosamente e per il momento non c'è niente che mi possa portare a credere che nelle vicinanze ci sia una casa. La stanchezza come un veleno indolenzisce le mie misere zampe, fino a percorrere passo dopo passo tutto il mio corpo.
Forse fare una sosta non è un'idea così male” penso un attimo prima di cogliere due fari accecanti avvicinarsi ad alta velocità proprio nella mia direzione. Spaventata a morte provo a muovermi, ma il mio corpo non si muove, non risponde ai miei comandi.
Chiudo gli occhi incapace di assistere alla mia inevitabile fine.

 

 

Zayn Malik

 

 

Nell' istante in cui accendo il motore l'auto parte in direzione di casa mia, durante tutto il tragitto avrò spostato almeno un centinaio di volte lo sguardo verso la scocciatura, che continua a dormire indisturbata, tutta accoccolata tra le coltri del mio giubbotto. Intenerito da quella scena, penso che un po' di compagnia è proprio quello che mi ci vuole.
Qualche minuto dopo sulla radio parte finalmente una canzone decente che canticchio silenziosamente, almeno fin quando non arrivo davanti al mio appartamento.
Scendo cautamente dalla mia vettura, guardandomi intorno alla ricerca dei soliti paparazzi che si appostano nei dintorni, ma ringraziando il cielo, non c'è anima viva, sollevato prendo il gattino tra le braccia e premo il bottone dell'ascensore per arrivare al nono piano, casa mia. Non appena le porte si aprono mi fiondo dentro la mia dimora desideroso di poter chiudere gli occhi e lasciarmi gli strascichi della giornata alle spalle. Scrocchio il collo, massaggiando ripetutamente la nuca sperando invano di alleviare il tremendo mal di testa che continua a martellarmi il cranio.
Troppe birre.
« Miaoo... »
Sussulto a quel debole rumore.
Guardo in basso e il micetto si è svegliato, rivelandomi due tonde gemme smeraldine.
« Hey... ti sei finalmente svegliato. » sussurro toccando per la prima volta il musetto del felino, che per tutta risposta mi morde violentemente l'indice. Urlo di dolore mollando ciò che ho in mano e di conseguenza il dolce micetto finisce a terra ricoperto dalla mia giacca di pelle. Digrigno i denti e guardo arrabbiato la bestiaccia che ha cominciato a miagolare a più non posso, per la botta improvvisa sul liscio parquet; poi sbuca -con qualche difficoltà- da sotto la giaccia e si guarda attorno cercando di capire dove si trova. Nonostante il mio dito abbia iniziato a sanguinare non posso fare a meno di pensare che il gatto sia adorabile a modo tutto suo naturalmente. Mi ficco il dito in bocca, per ripulirlo per bene dalle macchie rosse e poi mi inginocchio davanti al micio in questione e lo guardo attentamente. Oltre a due magnifici occhi, possiede un pelo morbidissimo, delle orecchie a punta che sembrano altrettanto soffici e uno sguardo magnetico, che mi appare dannatamente famigliare. Alzo di nuovo la mano e lentamente accarezzo quel manto nero.
Sì... É decisamente morbidissimo...”
Incuriosito mi faccio coraggio e tocco ancora quel pelo, sentendo sotto le mie dita le dolci fusa del gatto. Incoraggiato da quel suono vado avanti con le carezza, fino a raggiungere le tanto agogniate orecchie. Al mio tocco, l'irascibile gatto randagio si scioglie come il burro, lasciandosi letteralmente andare; in un colpo solo tutte le sue zampine arpionano il mio polso come se non volessero lasciarmi andare e le sue fusa si fanno sempre più forti. Divertito dalla situazione continuo ancora con la mia dose di coccole, fin quando l'orologio a pendolo non segna le due di notte.
« Su, forza è arrivata l'ora della nanna! » esclamo acchiappando in un soffio il micetto, prima che scappasse da qualche parte. Lo porto in camera mia e lo sistemo al centro del grande letto matrimoniale; una volta svolta l'operazione mi dirigo in bagno e prendo il necessario per curare la zampa di...
Già... Mi serve un nome...” aggrotto le sopracciglia pensieroso.
Non ho mai spiccato per l'originalità, per cui come nome optato per Kitty. Torno in fretta nella mia stanza munito del kit di proto-soccorso e mi siedo sul letto rivolgendo di tanto in tanto la mia attenzione sul gattino, che a sua volta mi fissa circospetto.
Ignorando deliberatamente la posa rigida e sull'attenti di Kitty, mi avvicino cautamente verso di lei e munito di un batuffolo di cotone afferro il micio cercando di non fargli troppo male, in modo da disinfettare con mani abili la ferita sulla zampa anteriore. Durante l'operazione Kitty mi ha soffiato diverse volte e ha segnato i miei polsi con numerosi graffi. Eppure a dispetto del dolore, termino il mio lavoro legando per bene una garza sterile sulla sua zampetta.
« Era così difficile rimanere buona per un minuto, mhn? » dico guardando attentamente Kitty e suoi immensi occhi verdi.
Accarezzo ancora una volta la sua minuscola testolina e poi senza tante cerimonie mi alzo per levarmi le scarpe, i calzini, il maglione e infine i miei jeans. Quando l'unico indumento che mi resta addosso è un paio di boxer, sospiro di sollievo e mi butto sul letto, non prima di aver scostato le coperte.
Sono così stanco che potrei crollare dal sonno da un momento all'altro. Con un unico sforzo spengo la luce dell'abat jour e sbuffo un « Buona notte, Kitty », per poi chiudere gli occhi e lasciarmi cullare dall'oblio.



 

Bellas' SPACE


 Scusate per il ritardo! Avrei dovuto aggiornare la scorsa settimana, ma come dire, un impegno tira l'altro e non ci sono riuscita.
Eccomi qui con questo secondo capitolo, la prima parte del racconto è dal punto di vista di Kat e riassume ciò che è successo nel prologo, mentre il secondo pezzo, quello che riguarda i pensieri di Zayn è il proseguimento vero e proprio della fanfiction.
Verso la fine della storia, Zayn dice di non avere molta inventiva, quando si tratta di scegliere un nome, e alla fine opta per Kitty. Che in inglese significa:Gattino, o micetto inconsapevole che è anche il soprannome della nostra protagonista, Kat.
Ho voluto creare una sorta di giochi di parole, facendo un riferimento sempre al mondo felino ;P
Come ho già menzionato nel capitolo precedente ci sarà ancora un terzo e ultimo capitolo, poi questa long-shot si concluderà.
Spero davvero di ricevere, almeno questa volta un commento da parte di qualcuno, per capire, se la fanfiction è stata interessante o piacevole da leggere >,<
Che dire... Buona lettura.
un Bacione Bellas

Se vi piace come scrivo, sto attulmente lavorando ad un'altra fanfction, sempre dedicata ai One Direction:

  
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