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Autore: Celebien    01/08/2013    0 recensioni
tra i banchi di un prestigioso istituto si susseguono le avventure di un gruppo di studenti, raccontate attraverso gli occhi e le orecchie di una studentessa del primo anno che mischierà la sua vita con la loro tra pettegolezzi e voci di corridoio.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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Appena siamo riusciti ad uscire dalla sala sono andata alla ricerca della segreteria e se non fosse stato per Josh che mi ha guidata, temo che non sarei stata capace di trovarla. E' una struttura talmente grande che sembra impossibile districarsi, ma Josh continua a ripetermi che è soltanto questione di tempo, presto mi abituerò alla vita all'interno del college.
Dopo aver salito due rampe di scale, ci troviamo in un ampio spiazzo da cui si dipartono due corridoi laterali che conducono ad alcune aule mentre dall'altra parte, difronte le scale, si erge una enorme porta di acciaio con su scritto "segreteria" appena sopra il cornicione. -bene, l'abbiamo trovata finalmente!- esclamo esultante. -Io ti aspetto qui fuori- esclama Josh sorridendo ma la cosa mi mette un po' in imbarazzo -non ti preoccupare, se hai altro da fare vai pure, non mi va di farti perdere un'intera giornata- mi fa un sorriso più ampio mostrando i denti ma china leggermente il capo per poi puntarmi nuovamente lo sguardo -non ti preoccupare, non è una perdita di tempo accogliere i nuovi studenti, mi fa piacere farti da guida.- si poggia con la schiena contro il muro, le mani dentro le tasche e una gamba piegata per portare il piede contro il pannello di legno della parete -dai entra, altrimenti si fa la fila infinita- mi dice poi accorgendosi che mi sono incantata... cioè non mi sono incantata, solo che... scuoto la testa, sorrido leggermente ed entro dentro la segreteria ripetendo a me stessa di stare calma.
Mi accoglie all'interno una signora sulla quarantina con i capelli biondo tinti leggermente abbombati sulle spalle, un paio di occhiali da lettura, che sfoggia un sorriso di cortesia e mi chiede subito il mio nome, -Connie Brown- rispondo io cercando di assumere un tono di voce deciso ma che non risulta del tutto tale, l'emozione di cominciare quest'avventura è talmente grande che mi sta sormontando, forse sarebbe il caso che mi dessi una calmata!
Tuttavia la segretaria sembra non aver fatto caso al mio stato d'animo, mi passa un foglio con un sacco di righe da compilare, -mettiti comoda in una delle sedie, quando hai terminato me lo riconsegni e io ti darò la chiave della camera e tutte le altre cose che ti serviranno come il nome della tua coinquilina.- Prendo in mano il foglio e mi dirigo verso una delle sedie blu attaccate alla parete posta accanto alla porta d'ingresso della segreteria.
Mi siedo e accavallo la gamba destra in modo da servirmene come tavolino improvvisato e comincio a leggere il modulo; credo che un test d'ingresso come quello che ho svolto per entrare in questo college abbia meno domande; c'è di tutto: quando e dove sono nata, e fin qui va tutto bene, quali scuole ho frequentato, se sono mai stata rimandata in qualche materia o direttamente bocciata, nome e cognome dei miei genitori con allegato il numero dei loro cercapersone, la professione di entrambi e se in famiglia ci sono altri figli con allegata l'età e il tipo di scuola che stanno frequentando.... Da pazzi! Ma le domande che mi hanno fatta rimanere a bocca aperta sono state: se sono allergica a qualche alimento, farmaco o agenti chimici e pollini... e poi, quali siano i miei gusti musicali preferiti, mi ha fatto seriamente pensare di aver sbagliato posto ed essere capitata ad un'audizione per qualche talent show o direttamente in una candid camera di quelle dove piazzano le telecamere nascoste, i produttori organizzano degli scherzi alla gente comune per vedere la loro reazione... la mia sarebbe davvero comica.
Tuttavia non ho voglia di chiedere spiegazioni anche perché la stanza ha cominciato ad affollarsi di ragazzi e la segretaria che mi ha accolto qualche minuto prima ha dovuto chiamare rinforzi e sembra che siano immerse in un lago di pesci carnivori in questo momento, per non parlare delle ragazzette che stanno attendendo che le sedie, in cui sono seduta anche io, si liberino e sembrano puntarle con avidità mentre chi è seduto con un'espressione che metterebbe ansia a chiunque; quindi decido di non farmi più domande, finisco di compilare il modulo e mi alzo dalla sedia, non faccio nemmeno in tempo che ci si sono catapultate due biondine che sembrano in vena di cercarsi briga l'un l'altra per ottenere il posto, sono sempre più convinta di essere capitata in un manicomio! Comunque torno al bancone di prima, in mezzo alla bolgia e mi sento chiamare da una delle segretarie che sta più in disparte, mi avvicino e leggo in alto la scritta: "consegne" il che mi fa sospirare di sollievo perché non reggerei all'idea di dover sopportare una tale fila come quella che si è formata dall'altra parte. -Ha compilato tutto il modulo?- esclama la signora prendendolo dalle mie mani e sistemandosi gli occhiali, -si almeno credo- rispondo io con un tono di voce sempre meno convinto; la donna comincia a sfogliarlo tutto, leggendo con attenzione ogni risposta che ho dato con aria seria, quindi lo poggia sulla scrivania e raggiunge un punto poco lontano dalla sua postazione, in cui si trovano i classici mobili di acciaio in cui sono custoditi numerosi schedari divisi per ordine alfabetico o altro. Apre il secondo cassetto e comincia a sfogliare tra le schede racchiuse fino a quando non trova quella che stava cercando; quindi mi raggiunge. -Allora, sei stata assegnata al padiglione "E", stanza numero venti e la tua compagna di stanza sarà-segue con gli occhi il foglio della scheda- Reny King, ovviamente anche lei è al primo anno, eccoti la chiave e non dimenticare questi fogli: ci sono tutte le indicazioni per trovare l'alloggio e le diverse aule e zone dell'istituto, è talmente grande che se non hai qualcuno che ti guidi o queste indicazioni, districarti sarà molto difficile. Bene, è tutto per qualsiasi problema rivolgiti pure alla nostra segreteria e buon inizio anno!-
Non mi ha dato il tempo né di ringraziarla, né di fare qualche domanda che ha fatto cenno con la mano ad un ragazzo appena dietro di me che si è fatto avanti costringendomi a dovermi spostare, quindi sempre più perplessa, cerco di dirigermi verso l'uscita della stanza dove trovo Josh ancora lì ad aspettarmi.
-Com'è andata? Dalla tua faccia si direbbe "bene ma non troppo"- esclama Josh ridendo sommessamente, mantenendosi con la schiena contro il  muro e le mani in tasca, io sorrido di rimando -Più o meno come hai detto tu adesso, è una bolgia lì dentro... poi quel modulo pieno di domande assurde... non vedevo l'ora di uscire!- senza rendermene conto ho parlato a raffica e a voce alta dall'esasperazione e questo non ha fatto che incrementare il divertimento di Josh che adesso ride quasi sguaiatamente, -capita a tutti il primo anno, non ti preoccupare! Allora in che padiglione sei stata spedita?- mi porto una mano sulla testa e mi do una calmata, poi rispondo -E! Sarò in camera con una certa Reny King- esclamo ma probabilmente non era la risposta che voleva sentire lui: sgrana gli occhi e rivolge lo sguardo altrove, poi china la testa e sorride con una mano a coprire gli occhi, -Oddio sei finita nel padiglione degli sfigati!- esclama con un tono di voce tra l divertito e il disperato, lo guardo con aria interrogativa -Scusami?- chiedo sempre meno convinta -ti hanno messo nel padiglione degli studiosi a livello dei secchioni, che non fanno altro che studiare e parlare come tanti intellettualoidi... se chiedi loro di, non so partecipare a qualche festa, ricevi un insulto se ti va bene... credimi se ti dico che peggio non ti poteva andare!- esclama  e mi sta venendo una gran voglia di ringraziarlo ironicamente per il supporto morale che mi sta dando, poi cambia espressione diventando per un momento pensierosa e mi rivolge nuovamente la parola: -davvero non sei mai stata rimandata a qualche materia? E non sei mai stata bocciata?- adesso è davvero sconvolto, cosa c'è di male ad andare bene a scuola? -Ehm.. si, cioè una volta sono stata rimandata in matematica ma siccome si trattava di una materia al secondo anno del liceo non mi sembrava importante, così ho messo direttamente no!-  scoppia di nuovo a ridere e la cosa comincia a darmi sui nervi, -insomma hai detto una balla, per guinta una balla sbagliata!- Perché adesso esistono le balle sbagliate e quelle giuste? Non ho il tempo di chiederglielo perché mi prende per un polso mentre con l'altra mano afferra il trolley, -andiamo a parlare in un altro posto e ti spiego meglio come funzionano le cose!-
Siamo usciti in giardino dal retro della struttura, poco distante c'è una pineta che raggiungiamo in fretta. E' molto ampia e la perenne ombra che gli alberi gettano sul terreno, la rendono un posto ideale dove ripararsi dal caldo del sole di inizio settembre. Come ogni pineta, il terreno è sormontato da un tappeto di aghi di pino secchi che scricchiolano ad ogni nostro passo, l'hanno attrezzata bene quasi come un campo estivo di scout con panchine e tavoli di legno ricavati interamente dai tronchi, ci sediamo su uno di essi e Josh non perde tempo ad iniziare il discorso: -Prima regola, non bisogna mai dire troppo la verità quando ti consegnano il modulo da compliare, anche se sei stata una studentessa modello, se non sei una secchiona o una di quelle che entrano a far parte dei club "perfettini" delle scuole, non è il tuo caso mi sembra di capire. Quindi abbiamo già sbagliato in larga scala! Ma un po' è colpa mia, pensavo che sapessi già queste cose-
-Non capisco quale sia il problema!- esclamo sempre meno convinta di quello che mi stia dicendo:
-Il problema, cara la mia Connie, è che in questo college selezionano e distinguono gli studenti in base alla media scolastica di tutto il periodo di studio prima di arrivare al college, in base ai gusti musicali e di altro genere, quindi abbiamo una specie di divisione in classi dove alle estremità ci sono gli ultra secchioni e dall'altra parte... beh quelli che frequentano il college per fare tutto tranne che studiare! Nelle "classi intermedie" c'è, in una sola parola, il paradiso!- gli occhi gli stanno brillando o è una mia impressione? -in quale classe sono finita io?- chiedo pur sapendo la risposta, -indovina un po'!- mi aspettavo una risposta del genere da parte sua. Guardo per un momento al trove con l'intenzione di ragionare a fondo, poi mi volto in fretta, troppo in fretta  e mi succede quando divento stizzita, ma non mi conviene agire così d'impulso davanti ad uno sconosciuto... beh ormai la cattiva figura l'ho fatta, quindi continuo sulla stessa rotta! -Senti, l'obiettivo principale per cui sono entrata al college è di studiare, non di dover buttare all'aria tutto per passare questi anni a divertirmi e fare pettegolezzo, okay? Quindi sono del parere che la sezione in cui mi hanno collocata sia quella perfetta per le mie aspettative!- sono convinta? Si, ne sono sicura? Si, cioè no... credo che questo dilemma interiore stia sbucando da tutti i pori del mio viso perché ha un'espressione molto poco convinta: Okay, forse non hai capito bene che tipo di ambiente sia quello in cui stai per andarti a cacciare ma ti propongo un accordo: Oggi fai il tuo primo giorno al padiglione E con i compagni perfettini, stasera invece verrai ad una festa organizzata nel mio padiglione, G così potrai confrontare i due ambienti!- L'idea è allettante, ma mi sorgono una serie di dubbi che non tardo ad esplicare: -Ma la direttrice ha detto che chi non fa parte di un padiglione non può essere ospitato né può partecipare alle feste, come faccio a venire?- fa un sorriso smagliante di chi ha la risposta pronta, -non ti devi preoccupare di questo perché, seconda lezione: non tutte le regole che ha elencato la nostra amata direttrice vengono rispettate, è una semplice routine!- sgrano gli occhi perché mi sembra una cosa totalmente assurda, -Ma se vi scoprono?- altra risata ed altro sguardo malandrino, -i controlli vengono fatti periodicamente, ma ormai abbiamo capito quando avvengono quindi siamo prevenuti, per i controlli speciali c'è bisogno di una vera e propria richiesta da parte di uno studente, ma qui nessuno ha intenzione di crearsi dei problemi con gli altri studenti, pensa che fine farebbe uno che fa interrompere una festa nel padiglione G perché ci sono degli imbucati del padiglione H... farebbe bene a scavarsi la fossa da solo, fidati. Comunque se non sei convinta, lascia fare a me. Allora, affare fatto?- mi tende la mano sempre con il solto sorrisetto. La guardo e rifletto su cosa sia meglio fare, i rischi che correrei e le conseguenze che ne deriverebbero, ma alla fine gli stringo la mano e... -affare fatto!- esclamo decisa. -Bene, allora. Adesso ti accompagno al tuo amato padiglione, senza entrare ovviamente. Quindi ci vedremo stasera ma , rammenta bene quello che ti sto dicendo: Non dire alla tua coinquilina né agli altri ragazzi del tuo padiglione che stasera ti imbucherai, okay? E' di vitale importanza!- questa volta lo sguardo è serio, niente più sorrisetto; mantendo il suo steso sguardo per quanto mi è possibile, quindi rispondo: -Okay, nessun problema!- quindi ci alziamo e ci dirigiamo verso il padiglione dove dovrò alloggiare; l'ansia mi sta mangiando viva, ho il cuore in gola, mannaggia a lui e a tutte le assurdità che mi ha detto riempendomi la testa di segatura!
Arriviamo alla struttura staccata dall'edificio dove si svolgono le lezioni, ma facente sempre parte dell'intero nucleo del college. E' una sorta di palazzina molto semplice di mattoni rosso bruciato, tante finestre e una porta bianca con una grossa E in ottone al centro; tre gradini danno l'accesso alla piccola veranda e la porta è una di quelle che si aprono senza la chiave -Okay, sei arrivata a destinazione. Questa sera alle 21 c'incontriamo nella pineta dove siamo stati poco fa!- esclama senza chiedermi nulla, annuisco con la testa, quindi lui fa per andarsene mentre io mi volto verso la porta chiusa, faccio un respiro profondo ed entro.
  
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