Fanfic su artisti musicali > Selena Gomez
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Autore: paginesbiadite    01/08/2013    3 recensioni
"era una lotta tra cuore e cervello. uno mi diceva di amarlo, l'altro mi diceva che era troppo pericoloso".
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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aprì gli occhi, il cinguettio degli uccelli mi risuonava nelle orecchie.
"dove siamo?" chiesi a justin, seduto vicino a me, anche lui con gli occhi semiaperti, evidentemente si era svegliato poco prima di me.
"a casa di scooter" sbadigliò, si alzò dalla sedia e scostò le tende dalla finestra fancendo entrare molta luce.
"mmmh" mi lamentai coprendomi la faccia con la coperta,  troppa luce si era schiantata sulla mia faccia.
"andiamo, devi alzarti non fare i capricci" justin si sedette vicino a me e mi picchiettò la schiena con le mani.
"si si mi alzo" contro la mia volontà scostai la coperta e mi misi in piedi, indossavo ancora gli abiti della scorsa notte.
"ci sono dei vestiti dentro quell'armadio" disse justin indicandolo.
lo aprì "ma sono da uomo!" esclamai.
lui rise "non dovrebbero starti male", mi voltai innervosita, mi fece l'occhiolino.
"devo cambiarmi" incrociai le braccia.
"va bene"
si appoggiò al muro dietro il letto.
"esci da questa stanza" dissi con un tono autoritario.

lui alzò le mani "ai tuoi ordini tesoro" mentre uscì dalla porta sorrise.

scesi le scale, la casa di scooter era enorme, era impossibile pensare che solo una persona potesse vivere lì.
sentì delle voci provenire dal salone.

"adesso cosa facciamo?" disse justin con tono preoccupato.
"dobbiamo togliere di mezzo quei bastardi" esclamò scooter.
mi avvicinai.
"hei guarda chi c'è" scooter mi sorrise.
"te l'avevo detto che ti sarebbero stati bene" disse justin guardandomi.
"stai zitto" gli dissi sedendomi vicino a scooter.

certo, perchè secondo lui io con una felpa lunga quanto il mio corpo e  con dei pantaloni nei quali centrerebbero due persone, stavo bene. 
certo, come no.


"allora? cosa dobbiamo fare?" chiesi ansiosa.
"tu niente, io e scooter andremo a risolvere questa faccenda" la sua espressione era diventata seria.

"che cosa? NO!" gridai a justin.
"è vero sel, è meglio così, tu rimarrai qui finchè non avremmo sistemato le cose, questa casa è fuori da ogni loro radar, non ti troveranno mai" esclamò scooter guardando justin.
"ma non voglio, non voglio che andiate lì a farvi uccidere, e se poi non tornate? io come faccio?" stavo sull'orlo di piangere mi alzai di scattò e mi precipitai da justin, anche lui si alzò, stavamo a un centimentro di distanza "non voglio che ti succeda niente, non puoi farmi questo, non puoi andartene ad uccidere quelli, sono tantissimi e voi siete solo due, pensi veramente di riuscirci?" gli gridai tutto in faccia con gli occhi pieni di lacrime. 
"si! è l'unica soluzione, tu non devi essere coinvolta, non lo capisci? non posso rischiare che ti facciano del male selena!" anche lui gridò.
"e io non posso rischiare di perderti" urlai spingendolo per passare, corsi via.
justin si risedette sul divano passandosi le mani sul viso.

erano passate le dieci, ero sdraiata sul letto e non avevo fame, la testa mi esplodeva,le lacrime mi bruciavano il viso.
"non posso perderlo" dissi tra me e me.

i miei pensieri si bloccarono....qualcuno stava bussando alla porta.
"ti ho portato la cena tesoro" disse justin entrando con un vassoio pieno di cibo.
"non ho fame" mi voltai.
justin sospirò posando il vassoio su un tavolino e si sedette ai piedi del letto.
mi misi seduta anche io,lo guardai.

"non renderlo più difficile selena" mi chiese.
non risposi, abbassai gli occhi.
mi prese una mano e si avvicinò.

"non puoi farlo.. non voglio perderti" mi scese una lacrima.
"non mi perderai" passò la mano sulla mia guancia.
Si avvicinò sempre di più, stavo per scansarmi quando mi afferrò per un braccio, mi baciò e gli misi le mani intorno al collo.

passammo il resto della serata a baciarci come due veri innamorati.
a farci carezze e ad asciugarci le lacrime, per poi ritrovarci abbracciati sul letto.


il giorno dopo non sentì più gli uccelli cantare, sentì solo il rumore della pioggia.
aprì gli occhi e non vidi nessuno vicino a me, ma solo un biglietto.


lo aprì "tesoro non arrabbiarti, torneremo presto. justin"






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