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Autore: xnathansvoice    02/08/2013    4 recensioni
30 modi per far sorridere una ragazza? Alexis, il tuo futuro principe azzurro sta arrivando.
1. Dille che è bellissima, non che è hot o che sta bene. Posso provarci, piccola mia.
2. Tienile la mano appena puoi. Farò anche questo, tesoro mio.
Se questi 30 punti la aiuteranno, riuscirò a realizzarli tutti.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Prima di tutto, come sempre dedico questa ff alla mia migliore amica, Alessia (@alessia_mrshoran) .
Amicona miaaa, spero ti piaccia! Smettila di essere insicura di te stessa, leggi questa ff e cambia. Cambia il tuo essere insicura, perché non hai nulla di cui vergognarti. Sei perfetta! Buona lettura.

 
30 MODI PER FAR SORRIDERE UNA RAGAZZA.

(02)




**



La mattinata seguente non andò nel migliore dei modi: Lou era uscito, forse con Harry , Liam era da Danielle e di Zayn nessuna traccia. Ero rimasto solo per l’ennesima volta, sottolineiamo , in casa. Accesi il cellulare, speranzoso in un messaggio o una chiamata persa di Alexis, ma nulla. Evidentemente, non gli servivo come credevo. Presi la lista, accorgendomi che era un nuovo giorno, e quindi un nuovo punto doveva essere eliminato.

“ 30 modi per far sorridere una ragazza

1. Dille che è bellissima, non che è hot o che sta bene.
2. Tienile la mano appena puoi.
[…] ”

 
Lessi il secondo punto e mi preparai psicologicamente a quello che avrei dovuto fare: tenerle la mano il più possibile. Non sarebbe una cosa strana, infondo siamo migliori amici! Ma non farà uno strano effetto dentro me? Beh, tanto vale provarci.
Questa volta, come le altre , decisi di farmi sentire io: “Buongiorno Alexis, dormito bene?” chiesi mentre poggiai il telefono tra l’incavo del mio collo e l’orecchio, cosi da potermi preparare un caffè tranquillamente. “Giorno a te Horan. Dormito bene, dai!” – “Passo da casa o è un problema?” – “In verità si…” disse in imbarazzo. “Alexis, che succede?” domandai ridendo. Quando era imbarazzata la capivo subito. “Jhon, ieri notte. È venuto da me ed era stato appena picchiato. Ho sentito qualcuno, anzi qualcosa , battere contro la finestra di camera mia, e trovai Jhon sanguinante che lanciava sassi, per farmi svegliare. L’ho invitato dentro casa mia e nulla, l’ho medicato. Ora sta in cucina, spero non mi senta.” – “E perché mai non potrei venire?” – “Mi ha fatto una scenata di gelosia. È geloso di te, anche.” – “Per quanto rimane da te?” domandai esasperato. Possibile che doveva rovinare tutti i miei piani? “Non vuole andare via, penso per sempre.” Risi. “E tua madre? Alexis ti rendi conto del casino che stai combinando? Non arrivava oggi pomeriggio tua madre?!” domandai, ovviamente speranzoso in un ‘si’ ; e cosi fu! “Si… appunto per ciò, devo farlo andare via subito! Devo riordinare casa!” – “Tu mandalo via, io vengo ad aiutarti nelle pulizie.” –“ Grazie di cuore, davvero.” Attaccai e mi andai a preparare. Aspettati che il caffè fosse pronto, e lo bevvi tutto in un sorso, nonostante fosse davvero bollente. Per poco non mi scottai, ma mi dovevo ancora fare la doccia e pensai di essere già in mega ritardo.
 
“Alexis, apri , sono Niall!” bussai più volte prima che mi aprisse. “Mamma arriverà tra un’ora, prendi straccio e pulisci Nialler!” Niall, ricordati che sei qui solo per lei e per effettuare il secondo punto. “Certo, però calmati.”
Di certo non era il pomeriggio che avrei voluto passare: feci le pulizie per un’ora piena, fino al ritorno della signora Devine. “Finalmente liberi dalla tortura delle pulizie!” dissi esasperato, buttandomi sul letto della mia amica, la quale mi guardava stanca. “E di mia madre, aggiungerei.” Scoppiammo a ridere insieme, e lentamente si avvicinò. La lista! Non ci avevo pensato. Nel momento in cui tentai di avvicinare la mia mano alla sua, riattaccò a parlare. “Sai … dovresti uscire da qui.” – “Perché mai?” – “Ho un appuntamento, devo lavarmi e vestirmi.” – “Appuntamento? Con chi e a che ora?” Alexis rise per la mia espressione assunta. “È alle otto.” – “Ma sono le cinque, ti prepari già da ora?” – “Avevo pensato di si , ma se tu hai un programma migliore…” sembrò rifletterci un attimo, e poi sorrise. “Prima dimmi con chi è l’appuntamento, dopo andiamo alla nostra famosa e fedele gelateria.” Fece una smorfia come le bambine piccole, e si lamentò: “No, bugiardo! Dopo non mi ci porterai.” Decisi di darla vinta a lei, questa volta. “Okay baby , andiamo al chiosco.” Le presi la mano, ma lei si allontanò subito. “Odio essere chiamata ‘baby’, mi sento … strana”. – “Se ti da fastidio, chiedo scusa. Ora andiamo Alexis, va meglio ora?” Le presi, come prima , la mano e potei giurare su me stesso di averla sentita sussultare, ma allo stesso tempo, ricambiare la stretta.
 
“Chi è lui?” senza toglierle la mano, chiesi. “Lui chi?” fece finta di non capire. Era ovvio che voleva evitare questo argomento. “Alexis…” la rimproverai, sembravo un papà. “Jhon.” Quel nome. Quel terribile e odioso nome. La mano non la lasciai, ma rimasi come sempre… stupido, deluso, triste… “Perché proprio lui? Ci sono sette milioni di miliardi di persone, e tu vai con lui?” – “Non è colpa mia se mi ha invitato a cena.” – “Invece è colpa tua perché hai accettato!” urlai, tolsi la mia mano dalla sua e me ne andai. Possibile che dovevo sempre prendermela? Fottuto amore. Perderò la mia migliore amica, ovviamente tutto questo sarà reso possibile grazie a lui, Jhon.
 
Erano passate tre ore, quindi erano le … 20.00. L’appuntamento, quel terribile uomo con quella adorabile ragazza. Accesi il cellulare, dopo averlo spento in seguito alla mia ‘sfuriata’ . Vi trovai 10 messaggi e 21 chiamate perse da parte di Alexis. Mentre leggevo il primo messaggio, mi cadde da terra la lista e la lasciai lì, fregandomene di tutto ciò che avesse a che fare con lei. Improvvisamente, suonò il campanello. Raccolsi la lista e nascosi il telefono. Dovevano essere di sicuro i ragazzi ma… non appena aprì la porta, mi trovai Alexis. “Horan” disse fredda come non mai. Io non cambiai il tono, per nulla , e: “Devine” – “Passata la rabbia?” Ero un codardo. “Scusa…” sussurrai. Lei in sua risposta mi abbracciò, e la domanda che mi apparve spontanea fu: “Ehi, sono le 20 e qualche minuto, non avevi l’appuntamento?!” Vidi il suo viso impallidirsi, e gli occhi divennero lucidi. “Ecco, Niall…” la fermai prima che potesse parlare. “Che ti ha fatto?” domandai arrabbiato, sconvolto ed esausto. Jhon.
 
 

Spazio autrice


HO CREATO IL BANNER, AMATEMI! Ahahah ok no lol
Ho continuaaato, come promesso! È già il secondo giorno, e secondo voi… che cosa avrà combinato Alexis? Oppure, che cosa le avranno combinato?:)
Devo dire la verità, mi sto già affezionando a questa ff :’) Pensavo di continuare le altre ff del mio primo account , @curlysexy , perché mi dispiace averle ‘sospese’. Ma bho, datemi pareri <3
Inoltre, ho in corso un’altra ff ( non sui 1d ) ma non sta avendo tanto successo,non so che fare çç
Ok basta, spero vi piaccia c:
Vorrei ringraziare tutte quelle persone che hanno inserito la storia tra le preferite/ricordate/seguite , chi mi ha recensito e chi mi ha inviato ‘commenti brevi per la storia’. Grazie, davvero! A domani <3

Un bacio, debs.

  
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