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Autore: audreyevans    04/08/2013    2 recensioni
Lei una ragazza di 17, quasi 18 anni. Madre di due gemelli.
Lui? Beh lui è 1/5 della band inglese più amata degli ultimi anni … Louis tomlinson.
Se solo potessi vedere ciò che vedo io capiresti perché dico che TI AMO.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'last first kiss '
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- WHY? -




 

Capita spesso che vecchi scheletri del passati tornino a farci visita, nonostante non siano stati invitati. Ci piombano addosso senza preavviso facendoci cadere in confusione. Tutti noi siamo ossessionati dal passato e da tutto ciò che ci siamo lasciati alle spalle. Ne siamo ossessionati a tal punto che molto spesso abbiamo persino paura a guardarci indietro.
Matteo il passato di Audrey era tornato in superficie causando non pochi problemi; minacciava di raccontare tutto alla stampa ma soprattutto minacciata di raccontare tutto ad Harry. Audrey per evitare tutto ciò l’aveva lasciato, così senza dargli troppe spiegazioni. Era tornata in Italia la sera stessa.
 
<< Audrey? Non eri a Londra con Harry? >> esclamò Sara appena aprì la porta, la mora l’abbracciò scoppiando a piangere << l’ho lasciato >> le disse singhiozzando.
 

 
Londra
Non era mai stato un tipo affettuoso con le ragazze, o meglio lo era giusto il tempo di rimorchiarle e passarci la notte, ma nessuna di loro si era mai lamentata. Non si era mai lasciato coinvolgere veramente in una storia d’amore, mai fino ad ora. Audrey per lui era diversa, ci teneva veramente a lei, si era lasciato coinvolgere in qualcosa di nuovo, era uscito allo scoperto diventando vulnerabile. Ora ne pagava le conseguenze. Il bello delle avventure di una notte era proprio quello di non lasciarsi mai coinvolgere evitando così le complicazioni e i tanto temuti sentimenti.
<< Harry non puoi stare così, devi cercare di reagire >> gli ripetevano i ragazzi, ma lui niente non riusciva ad accettare il fatto che lei fosse sparita. Non voleva crederci. Sparita senza dirgli il perché del suo gesto, senza una minima spiegazione. Cosa aveva sbagliato?
 
<< esco >> urlo il riccio sbattendo la porta alle sue spalle, i ragazzi non riuscirono a fermarlo, lo videro volatilizzarsi in un solo istante.
 
Era una notte fresca, il vento gli accarezzava i ricci ribelli che continuavano a coprirgli la visuale. Harry camminava per le strade londinesi senza una vera e propria meta, era uscito per non sentire più i consigli degli amici, capiva che lo facevano per lui ma non li sopportava più. Aveva bisogno di riorganizzare le idee, e per poterlo fare aveva bisogno di pace e silenzio. L’insegna luminosa di un pub attirò la sua attenzione, lo raggiunse ed entrò. “qui di sicuro non rischio di essere riconosciuto” pensò non appena mise piede nel locale, la cui età media era di 40/50 se non di più. Il riccio si sedette al bancone e ordinò bere. Dopo la seconda birra Harry iniziava già a sentire la testa più leggera: libera da ogni pensiero. << me ne prepari un’altra per favore >> chiese al barista porgendogli il boccale ormai vuoto << ragazzo non credi di aver bevuto abbastanza? >> gli domandò << non si preoccupi, so quello che faccio, me ne dia un’altra >> insistette lui.  Birra dopo birra Harry si ritrovò in uno stato a dir poco pietoso, la testa rimaneva in piedi solo perché sorretta dalla mano. Si sentiva un cretino ma allo stesso tempo stava bene perché il dolore si era alleviato. Voleva sapere il motivo della decisione di Audrey ma aveva paura che conoscendolo sarebbe stato peggio così se ne stava lì, seduto con il telefono in mano scrivendo e cancellando, cancellando e scrivendo senza mai inviare il messaggio << stiamo chiudendo >> lo avvisò il barista, con quel briciolo di lucidità che gli era rimasta mando un messaggio ad ognuno dei ragazzi sperando che almeno uno di loro lo leggesse, non sarebbe mai riuscito a tornare a casa da solo.
 

 
<< Harry?! >>  - << non so se si chiami Harry ma credo sia al bancone il ragazzo che stai cercando >> gli rispose il cameriere mentre ripuliva il pub << grazie >> rispose mentre raggiungeva l’amico incosciente. << Harry … Harry sono Liam – il riccio tirò su la testa, si raddrizzò e cercò di alzarsi fallendo – reggiti a me, fuori c’è un taxi che ci aspetta >> gli spiegò sorreggendolo.
Venti minuti dopo i due arrivarono a casa dove gli altri li attendevano impazienti << Louis? >> domandò emanando un odore di birra poco gradevole il ragazzo non appena entrarono in casa << sono qui, ora cerchiamo di farti passare la sbronza >> disse il maggiore mente aiutava Liam a portarlo in camera.
<< non mi sento molto bene >> annunciò il giovane << ci credo con tutto quello che hai bevuto – gli rispose Liam – cerca di dormire domani mattina starai meglio >>  concluse << voi tornate pure a dormire, rimango io con lui in caso avesse bisogno >> lo rassicurò Louis << sicuro?! >> domandarono i tre in coro, annuì sorridendo.
Aveva visto più volte l’amico in condizioni a dir poco onorevoli, ma mai l’aveva visto ridotto così. Ciò che lo faceva innervosire però non era il vederlo completamente sbronzo ma quanto la causa che lo aveva portato a ridursi così. Li faceva rabbia. Non poteva rimanere con le mani in mano, doveva fare qualcosa per aiutare Harry.

“ho bisogno di vederti, sei in Italia?”
- Louis
 
“Lou cosa succede? Si sono a Milano ma fra due gironi torno a Londra”
- Audrey
 
“ok allora appena arrivi mandami un messaggio”
- Louis

 
Lei era l’unica che poteva aiutarlo. Doveva parlare con lei, per poter aiutare Harry. Era lei ad avere tutte le risposte.
 
Italia
<< muoviti Erika e Martina sono giù che ci aspettano >> Sara non era mai puntuale, se ne stava lì impalata davanti all’armadio per scegliere cosa indossare << non so cosa mettere >> puntualizzò lei come del resto aveva fatto nell’ultima mezz’ora << metti il vestito quello blu e andiamo – le rispose Audrey – mi hai assillato tre giorni per questa serata e ora non possiamo arrivare in ritardo >> concluse la mora lanciandole il vestito e richiudendo l’armadio dell’amica.
Sara era riuscita a convincere l’amica a seguirla alla festa per l’inaugurazione di una discoteca “non possiamo perdercela” le aveva ripetuto fino allo sfinimento per 72h di fila.

<< ora metti via quel telefono e vieni a ballare >> la rimproverò Sara togliendole il cellulare dalle mani << volevo dare la buona notte ai gemelli >> le spiegò << ora che l’hai fatto non hai più scuse, vieni e ballare >> disse trascinandola in pista. Le quattro si scatenarono, ballando sui tormentoni dell’estate. Ballavano, ridevano e bevevano una serata perfetta, una serata come ai vecchi tempi.
<< balli con me?? >> nonostante la musica ad alto volume Audrey riconobbe subito la voce << cosa ci fai qui? >> domandò fredda, non le rispose la tirò a se provando in cerca delle sue labbra ma, tutto ciò che ottenne fu una manata diritta in faccia << devi lasciarmi in pace >> gli urlò << non ti lascerò mai in pace, noi due ci apparteniamo >> rispose lui stringendole il  polso trascinandola con se fuori dal locale.
<< Matteo! Lasciami! >> urlava inutilmente << non voglio farti del male, non potrei mai >> le disse lasciando la presa << strano, tu non fai altro che farmi male … mi stai rovinando la vita >> sbottò la giovane << così mi offendi, tutto ciò che ho fatto, l’ho fatto per te, per noi … hai lasciato l’inglese? >> le domandò << non sono affari tuoi, non starei con te comunque. Harry o non Harry io con te ho chiuso >> concluse rientrando in discoteca per cercare le amiche.
Siccome la festa era rovinata, Sara e Audrey decisero di prendere un taxi e tornare a casa avrebbero dormito qualche ora prima di prendere il volo per Londra.
 

“il volo è atterrato ora … posso sapere perché dobbiamo parlare?”
- Audrey
 
“sono a casa tua fra un’ora”
- Louis

Sapeva benissimo di cosa voleva parlare Louis. Cosa gli avrebbe detto, non sarebbe riuscita a mentire ancora ma non poteva neanche confessargli tutto, soprattutto dopo l’incontro con Matteo in discoteca.
<< dovrebbe arrivare Louis fra poco >> l’avverti Audrey mentre Sara svuotava la valigia << Louis? Spiegami rifiuti chiamate e ignori i messaggi di Harry ma incontri Louis? Non ti capisco >> esclamò la bionda con un tono da rimprovero << sai perché lo faccio quindi evita di farmi la predica >> le rispose Audrey << so e capisco che hai le tue buone ragioni, ma non puoi negare che stai sbagliando … e non negare lo sai anche tu che stai sbagliando, ti basterebbe dire la verità >> l’ammonì nuovamente << non è così semplice come la fai sembrare >> urlò Audrey andandosene.
Era tipico di lei abbandonare una conversazione non appena si sentiva messa con le spalle al muro.
Si sedette fuori sul pianerottolo ad aspettare Louis.
<< che ci fai qui? >> le domandò non appena uscì dall’ascensore << niente di importante, ti fa niente se parliamo qui, non mi va di entrare in casa >> gli spiegò facendogli spazio sul gradino dove era seduta << hai litigato con Sara? >> la giovane annuì spiegando che non era niente di importante << sai perché sono qui, quindi non giriamoci tanto intorno >> esordì lui dopo una pausa << vuoi sapere perché ho lasciato Harry – Louis annuì – non potevo continuare, non avrei retto la pressione dei giornalisti >> mentì lei sperando di sembrare convincente << non ci credo! Trovarsi sulle pagine di un giornale può spaventare ma non causa la reazione che hai avuto tu, dimmi la verità >>  - << non posso >> - << perché? >> le domandò lui confuso << perché tu ne parleresti con Harry e lui non deve sapere niente, credimi è meglio se non sa niente, finireste tutti nei casini per colpa mia >> spiegò lei << mi stai spaventando >> confessò lui << fidati di me … lui come sta? >> gli  domandò << Harry? beh se tralasciamo il fatto che pochi giorni fa si è completamente ubriacato possiamo dire che sta … sta da schifo, non capisce cos’ha sbagliato … si fidava di te >> concluse.
Sentire quelle parole le fece capire quanto il riccio tenesse a lei, quanto le sue bugie lo facevano soffrire. Le facevano capire quanto stesse sbagliando << vuoi la verità? >> - << sono qui per questo >> rispose lui “la verità è che io ho due bambini, quando avevo 16 anni sono rimasta incita. Quando avevo deciso di raccontare tutto ad Harry era troppo tardi perché Matteo, il padre dei gemelli, mi ha ricattato dicendo che avrebbe fatto scoppiare uno scandalo. Non me la sono sentita di rovinarvi incastrandovi in uno scandalo inutile. Ti prego di ad Harry che mi dispiace ma è meglio per tutti se mi dimentica ...” << Audrey? >> << di ad Harry che mi dispiace, ciao Lou >> sapeva che non poteva raccontare tutto così come se niente fosse, non poteva, per il bene di tutti la storia dei gemelli e di Matteo doveva rimanere segreta.
 
Senza aver ottenuto Louis tornò a casa, deciso sempre più ad andare fino in fondo. Avrebbe scoperto la verità a qualunque costo.
I giorni di luglio passavano veloci. Louis continuava d insistere con Audrey, l’andava a trovare sempre più spesso, passavano pomeriggi interi a confidarsi l’un l’altro, lui le raccontava della sua storia con Eleanor cercando di non lasciarsi scappare il dettaglio “fidanzamento sotto contratto” e lei le raccontava della sua vita evitando e omettendo il particolare “sono una giovane mamma”. Il loro era diventato un appuntamento fisso.
Con l’arrivo di agosto anche il giovane Harry sembrava aver superato la fase “Pain of love” ripiombando nella fase “love for one night”.
Le cose era tornate più o meno alla normalità o quanto meno erano più tranquille.
 

 
<< ci spieghi dove vai tutti i pomeriggi? >> domandò Zayn al maggiore che si preparava per uscire << già Lou, ogni giorno sparisci per ore >> continuò Liam staccando gli occhi dalla televisione << per non parlare dell’espressione che hai quando torni, sembri un pesce lesso con gli occhi a cuoricino >> gli fece notare  Niall, che scoppiò a ridere << Lou non puoi mentire con noi e poi lo sai che sono geloso … allora chi è lei? >> gli domandò Harry abbracciandolo << piantatela, non c’è nessuna lei – cercò di spiegare – e poi io non stavo uscendo >> concluse << beh allora dato che ci siamo tutti che ne dite di un torneo a FIFA? >> propose Harry rimanendo ancorato all’amico.
 

“non posso venire. Ci vediamo domani. Saluta Sara”
- Louis

“tranquillo a domani!!”
- Audrey
 

<< …  fossimo in te Harry terrei d’occhio la tua giovane fidanzatina! – questa era l’ultima notizia vi lascio con il video dei one direction, a domani  >> Zayn, Liam, Niall e Louis si voltarono verso il riccio rimasto immobile davanti al televisore << è a Londra? >> disse senza muovere un capello << non puoi saperlo, possono essere vecchi immagini >> spiegò Zayn facendo partire il videogioco << tutto bene? >> chiesero in coro << tranquilli, non mi interessa più niente di lei >> li rassicurò Harry prendendo in mano il joystick.
 
Non era vero niente, la notizia lo aveva sconvolto. Vedere le foto di Audrey in televisione lo aveva lasciato senza parole. Era tornata a Londra senza dirgli niente, senza farsi sentire. Giocò l’intera partita come un automa:  braccia e mani erano completamente scollegate dalla testa.
 

 
<< tua zia aveva proprio ragione? Ma dove hai la testa?  …  c-c-ciao … >> Sara per una volta rimase senza parole << Sara giusto? >> domando salutandola, lei annuì ancora incredula << Audrey non c’è … >> - << posso aspettarla dentro, devo parlarle >> domandò << certo Harry entra pure >> passato lo stupore Sara riuscì a collegare il cervello alla bocca.
Rimasero in silenzio << sai non so fra quanto torna, sicuro di non voler tornare un’altra volta? >> gli spiegò Sara << aspetterò … >>. Era davvero imbarazzante, non potevano di certo rimanere zitti a fissarsi come due ebeti << da quanto vi conoscete tu e Audrey? >> domandò Harry cercando di intavolare un discorso, Sara che ritrovò subito voce iniziò a raccontare. Racconto di come si era conosciute quando erano piccole di come aveva subito legato passando fra le diverse avventure affrontate in tutti questi anni fino ad arrivare a Matteo << quello è stato l’unico periodo in cui ci siamo un po’ allontanate >> concluse facendo una pausa << mi sembrava un legame importante quello tra te e Audrey, come ha fatto un ragazzo a separarvi? >> domandò curioso << è stato il suo primo amore, una storia importante, sono stati insieme parecchio tempo  fino a che lei non … >> si rese conto che stava parlando troppo << lei cosa? >> domandò << finche non si sono lasciati >> concluse veloce.
Harry capì che stava omettendo dei particolari << è per lui che mi ha lasciato? >> domandò preoccupato << la verità? - stava rischiando di rovinare tutto, doveva rimediare prima che Audrey tornasse, non poteva tradire la sua migliore amica – la verità è che non si sentiva pronta per una storia importante, soprattutto per una storia importante davanti a tutto il mondo. Vedersi sbattuta in prima pagina le ha fatto capire a cosa andava incontro … ha preferito chiudere la storia prima che diventasse una cosa troppo seria … ha sofferto molto credimi >> - << solo questo? >> domandò << solo questo, non voleva dirti niente per non farti sentire in colpa, ma io penso che tu debba sapere il motivo >> - << grazie Sara, ora è tutto chiaro >> la ringraziò il riccio abbracciandola.
Grazie alla bugia di Sara Harry si era finalmente messo l’anima in pace. Dopo qualche minuto Audrey rientrò a casa, per poco non le venne un infarto quando si ritrovò davanti il riccio.
<< Harry!! >> - << in carne e d’ossa >> sorrise abbracciandola, la ragazza rimase di sasso, non si sarebbe mai aspettata una reazione del genere << cosa significa? >> gli domandò stranita dall’intera situazione << ci eravamo promessi di rimanere amici se la relazione non fosse durata, io mantengo sempre le promesse >> le spiegò tranquillo << non sei arrabbiato con me? >> - << prima si, te ne sei andata senza darmi una spiegazione ma Sara mi ha spiegato tutto >> confessò << Sara ti ha spiegato tutto ?! >> disse Audrey posando i suoi occhi sull’amica che le faceva segno di stare tranquilla.
Harry e Audrey si abbracciarono. Un abbraccio che racchiudeva mille significati “scusa per il male che ti ho fatto” – “mi sei mancato/a” – “ti voglio bene” – “non lasciarmi mai più” perché un abbraccio può trasmettere più di quanto si pensi.
 
Quando rientrò a casa raccontò ai ragazzi il pomeriggio passato con Sara e Audrey, di come aveva scoperto la verità e di come lui e Audrey avessero recuperato la loro amicizia.
Tutti ascoltavano entusiasti e felici che tutto si fosse sistemato. Tutti tranne lui.
Louis era contento che Harry avesse ritrovato la serenità ma sentiva una strana sensazione alla bocca dello stomaco. Sorrideva mentre ascoltava il racconto del riccio ma dentro si sentiva morire, non ne capiva il motivo. O forse, semplicemente aveva paura ad ammettere che sapeva perfettamente cosa gli stava succedendo. 




... .???. ...
vorrei fare una premessa: questa storia la sto scrivendo di getto. scrivo e appena finisco posto il capitolo (capita spesso che non rileggo ciò chescrivo, quindi mi scuso per i possibili errori).
detto ciò passiamo al capitolo (numero 13!!! wow quando ho iniziato a scrivere non avrei mai pensato di dilungarmi così tanto invece mi sto appassionando anche io alla storia xD)
ringrazio tutte quelle che leggono e soprattutto coloro che lasciano il loro commento GRAZIE GRAZIE GRAZIE :) 
cosa ne pensate? avreste agito anche voi come Audrey? cosa nasconde Louis? ed Harry, si sarà veramente messo l'anima in pace? 

un bacio a tutte :) <3<3


vi lascio i link dei miei siti se volete seguirmi ricambio <3

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