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Autore: Cara_Sconosciuta    12/02/2008    9 recensioni
Che succede se una prof un po' impicciona decide di rendere una classe più unita, piazzando le persone che più si odiano nella stessa tenda? Per ora rating arancione, ma quasi sicuramente dovrò cambiarlo per alcune scene che ho in mente...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kelsi Nielsen, Ryan Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Wow, nove recensioni

Wow, nove recensioni!!

Non sto a ringraziarvi uno per uno, perché ho poco tempo (tra poco devo andare a provare ma volevo pubblicare ugualmente il capitolo) ma sappiate che adoro i vostri commenti!

Ringrazio solo la mia sore per la bellissima storia che mi ha scritto! Sappi che la imparerò a memoria!!!!!

Temperance

 

5 – In which something is different

 

“Ciao Tay.” Salutò Chad, stranamente mogio, sedendo accanto a Taylor, il cui sguardo era perso oltre l’orizzonte frastagliato che sovrastava il lago Diamone. “Ti devo parlare.”

“Senti, ChadRibattè lei, gli occhi invisibili, dietro alle grandi lenti scure. “Te l’ho già detto, noi…”

“Tu non mi vuoi?”

“C…cosa?” Chiese la ragazza, spiazzata dall’inaspettata domanda di lui.

“Ti piace un altro? Non sono il tuo tipo? Ok, lo capisco, qualunque cosa sia, giuro che lo capisco, ma almeno dimmi di che si tratta, così mi metto il cuore in pace.”

Taylor si lasciò sfuggire un sorriso che, però, fu rapidamente cancellato dal suo volto.

Finalmente Chad aveva iniziato a mettere in dubbio il proprio fascino! Forse, dopotutto, era valsa la pena aspettare…

Non è che non sei il mio tipo…” Cominciò, soppesando attentamente le parole: non voleva che lui capisse quanto le piaceva… non ancora, almeno.

“Sei un buon amico, mi piace stare con te, ma con questa storia che vuoi diventare il mio ragazzo sei un po’ troppo pedante… e anche troppo sicuro. Insomma, chi ti ha detto che mi piaci così tanto?”

“Nessuno…” Rispose lui, confuso. “Nessuno. Non è quello che ti ho appena detto?”

“Lo hai fatto ora e mi ha fatto piacere ma non sei sempre così. Voglio dire, ieri, sul sentiero, mi hai abbracciata senza nemmeno chiedermi se mi faceva piacere o no!”

Taylor, io sono fatto così… non sono capace di cambiare.

E io non te lo sto chiedendo. Vorrei solo che fossi un po’ meno… soffocante, ecco.

Chad rimase in silenzio per qualche istante, riflettendo sulle parole della ragazza.

“Ci proverò.” Concluse. “Ma dimmi almeno una cosa.”

“Spara.”

“Ho qualche possibilità con te?”

“Dipende. Il Chad di ieri non ne ha neanche mezza. Il Chad con cui sto parlando ora, invece, ne ha più di quante immagini.

“Lo sapevo!” Esclamò lui, onde poi correggersi immediatamente. “Cioè, volevo dire… ne sono felice.”

Taylor sorrise, riportando lo sguardo sull’acqua placida del lago.

Tay?”

Mmm?” Rispose lei, senza guardarlo.

Se io ora facessi qualcosa del tipo abbracciarti… ti dispiacerebbe molto?”

Taylor si strinse nelle spalle, senza dare ulteriori risposte.

Dopo un paio di minuti, Chad posò timidamente la mano su quella di lei, appoggiata per terra, considerando già una piccola vittoria il fatto che lei non l’avesse ritratta.

 

 

 

“Quel posto era spettacolare! È valsa davvero la pena arrivarci, eh, Kels?” Esclamò Ryan, entrando nella tenda.

“Parla per te.” Replicò Kelsi, lasciandosi cadere pesantemente sul proprio sacco a pelo. “Ad un certo punto ho pensato che non sarei più stata in grado di respirare. Erano anni che l’asma non mi dava problemi… ho avuto paura…”

“Non sapevo che fossi malata.” Disse lui, sedendole accanto.

“Non mi piace che la gente lo sappia. Mi fa sentire debole.”

Anche con me, ora?”

“No…” Rispose lei, parlando più con se stessa che con lui. “Con te è diverso. Tu… non mi tratti in modo differente dal solito… non mi hai giudicata.”

“Non lo faccio mai. Di solito sono io quello che viene giudicato e nel novantanove virgola nove periodico per cento delle volte, l’idea che gli altri si fanno di me non è affatto positiva.”

Che pensano di te?”

“Dimmelo tu. Mi sembrava di non starti granché simpatico.

Kelsi si strinse nelle spalle.

“Non so… essenzialmente, è tua sorella quella che non reggo.

“Allora ti illumino io. Ryan Evans è, nell’ordine, il burattino di Sharpay, gay, a volte anche innamorato di Troy Bolton, uno senza spina dorsale che nella sua vita non concluderà mai niente e altri gentili appellativi sul genere.”

“Sul serio?”

Ryan annuì, in viso un sorriso gentile. Non sembrava addolorato da ciò che aveva appena raccontato alla sua compagna.

“Questo è solo l’inizio. Per un po’ fa male, ma poi inizia a scivolarti tutto addosso e, se si è veramente bravi, si può imparare anche a guardare queste prese in giro con sana autoironia.

E tu sei bravo?”

“Un po’. A volte mi dà ancora fastidio che la gente parli male di me, ma non spesso come prima.

Kelsi lo guardò per un po’, cercando di capire se fosse stato totalmente sincero con lei. Come poteva lasciare che tutte quelle cattiverie gli scivolassero addosso come acqua pura?

Lei non ne sarebbe mai stata capace…

Eppure era abituata a lottare, la sua vita non era mai stata facile… ma a lei del giudizio degli altri importava… ed era anche per questo che aveva paura ad ammettere persino a se stessa che quel ragazzo strano e dolcissimo, contro ogni aspettativa,  l’affascinava non poco

Decise che sostenere più a lungo un discorso del genere sarebbe stato troppo difficile, quindi la buttò sullo scherzo.

“Ma… davvero dicono che ti piace Troy?”

“Carina questa, eh? È la mia preferita.” Rispese lui con un sorriso un po’sbilenco, facendo ridere la ragazza. “E comunque,” Continuò, stortandosi il cappello sulla testa e muovendo la mano in modo decisamente femminile. “È chiaro, gioia, che mi piace Troy, Voglio dire, hai mai visto un ragazzo più figo?”

Kelsi scoppiò a ridere, trascinando anche Ryan con sé.

“Oddio, fai paura! Non farlo mai più, o mi convincerò anche io che sei gay.”

“Non lo sono, fidati.”

“Giusto, la ragazza misteriosa.”

Bingo.”

“Sai, credo di aver capito chi è.” Mormorò Kelsi con aria cospiratrice.

“S…sì?” Replicò lui, arrossendo.

“Già già…ma stai tranquillo, non lo dirò a nessuno. Continuò, facendogli l’occhiolino.

“Bene… meno male….”

“Sai, Ryan, non ti avrei mai immaginato così.

“Così come?” La incoraggiò lui, lieto del cambio d’argomento.

“Non so… sei… simpatico, credo.”

“Grazie mille, m’lady.” Rispose il ragazzo con un forzato accendo britannico.

“Sono felice, però. Un amico in più fa sempre como..” La frase di Kelsi fu interrotta da un vistoso sbadiglio. “Oh, scusami, ho un sonno tremendo…”

“Dormiamo, allora.”

I due ragazzi si infilarono nei sacchi a pelo e Kelsi si voltò verso la parete della tenda, dando le spalle a Ryan.

Lentamente, il ragazzo si avvicinò a lei e iniziò ad accarezzarle delicatamente la schiena.

Tanto aveva capito di piacergli, no? Lo aveva detto lei…

Ryan…che stai facendo?” Domandò lei, irrigidendosi.

“Si chiamano carezze, Kel… non posso definirmi un esperto in materia, visto che i miei non ne hanno mai distribuite in gran quantità, ma di solito fa piacere riceverne…”

“Sì, è…. È bello…” Dicendo quelle parole, Kelsi si rilassò leggermente, lasciando che le mani di lui continuassero a sfiorarla, a correre su e giù lungo la sua schiena. Nemmeno lei, dopotutto, aveva mai ricevuto molte carezze.

I suoi si erano separati quando lei aveva cinque anni e nessuno dei due aveva mai avuto molto tempo per curarsi della loro unica, piccola e timida figlia che sembrava avere il pianoforte come unico amico.

Sentire quelle mani grandi e delicate muoversi sul proprio corpo era rassicurante, la faceva sentire protetta, lontana da tutti i pericoli e le cattiverie del mondo.

Avrebbe voluto mantenere quel contatto per sempre e poco le importava che fosse Ryan Evans a darle queste sensazioni.

Nemmeno quelle poche volte che era stata vicino a Jason si era sentita così…

Pian piano si rilassò completamente e chiuse gli occhi.

Ryan….” Chiamò, già più nel mondo dei sogni che in quello della realtà. “Mi abbracci?”

“Certo….” Esitante, Ryan si avvicinò di più a lei, slacciando le cerniere laterali dei due sacchi a pelo e facendo scivolare le braccia intorno ai suoi fianchi.

Kelsi si rigirò nella sua stretta e appoggiò il viso al suo petto, lasciandosi cullare dal battito del suo cuore.

“Gabriella è veramente una stupida a preferire Troy a te…. Sussurrò, prima di addormentarsi.

“Gabriella?” Chiese Ryan a bassa voce, ma lei già non lo sentiva più.

 

Continua….

 

 

   
 
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