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Autore: past_zonk    05/08/2013    3 recensioni
Quando Seung Ri uscì dalla stanza, Top rise fra sé, una risata bassa e divertita, una risata giocosa “Mi stai sfidando, Ri? Mh, chissà chi vincerà questo gioco”.
Quando a Top piaceva una cosa, se la prendeva, certo, ma questa volta il gioco si prospettava più divertente del solito.
Genere: Erotico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Seungri, T.O.P., Taeyang, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Image and video hosting by TinyPic...Ehy! Eccomi qui, finalmente, col nuovo capitolo! :3
Sono stata a mare, ed è lì che ho scritto l'inizio del capitolo, spero vi piaccia. Domani risponderò a tutte le vostre recensioni - mi rendete tanto felice! Grazie, grazie, grazie infinite a tutti quelli che leggono questa fic! Vi sarango! *cuore!!111!!*
La fine del capitolo l'ho scritta un po' in modalità isterica, lo ammetto, e ne è uscita una roba molto grottesca :c spero non vi annoi!
Questo è un capitolo di transito u___u" dal prossimo ci saranno bei colpi di scena, ehehehehe if-you-know-what-i-mean-coffcoff!
Intanto vi lascio al capitolo!
Ciao! <3
Evey.



















Bad boy.





Certe volte la vita ti mette davanti a delle scelte. Ti chiede, con aria sommessa, se accettare la strada più facile, oppure percorrere senza scarpe quella stradina fatta di sassolini alla cui fine c’è un grosso premio lucente; ti chiedi se le ferite e i tagli ai piedi ne valgano la pena, e alla fine, senza neanche constatare quanto dolore ti provocherà, la imbocchi lo stesso.

Ma è tipico degli umani, lo sai, l’hai letto in quasi tutti i romanzi che t’è capitato di avere sotto naso, e davvero non dovresti stupirtene. Solo che quando le cose ci capitano di persona, ci sembrano sempre nuove, impossibili. Te le aspettavi, inconsciamente,  ma rimani comunque basito.

Ora, per esempio, non riesci ad aprire gli occhi. Sai di essere su un letto, e senti in sottofondo una televisione, un telegiornale che blatera parole che non colleghi, e delle coperte che ti coprono. Ad occhi chiusi elenchi tutte queste sensazioni, prima di cercare di aprirli.

Ed è quando li apri, che ti ritorna alla mente tutto quanto è successo. E allora vedi solo uno sprazzo di carta di parati, per poi richiuderli ferocemente.

Non sai se vuoi riaprirli in un futuro prossimo.

Riaprirli significherebbe rivedere il suo volto perfetto, e pensare a quanto tutto fosse logico, perché, dai, non è forse altrettanto perfetto il volto di Jiyong? E non sono altrettanto perfetti entrambi, affiancati, che sia nella luce artificiale di un servizio fotografico oppure nella luce del mattino, su un balcone, mentre si baciano?

Non ti ci vedi proprio, nella loro aura di perfezione, ammettilo.

“Seungri? Sei sveglio?” una voce calda ti tira a forza nel mondo reale, ma non apri ancora gli occhi, no.

Taeyang.  E questa è camera sua, pensi, e devi essere svenuto, proprio come una femminuccia.  Perché Taeyang sta facendo tutto questo per te?  Vorresti prendertela anche con lui, perché al momento ce l’hai col mondo intero, però non ci riesci: in qualche modo ti senti sollevato, della sua presenza qui con te.

E’ un pensiero positivo, sapere che qualcuno ci tiene.

Non rispondi, però, alla sua domanda, non vuoi ancora aprire gli occhi.

“Sai...sono le tre del pomeriggio. Hai perso conoscenza stamane, ed hai dormito per tutta la mattinata. Mi domandavo se volessi mangiare qualcosa” - sembri mia madre, pensi, acido.

Rimani ad occhi chiusi. Senti una leggera pressione sul letto e sai che è lui ad essersi seduto al tuo fianco, accavallando le gambe (lo puoi dire dal fruscio che si sente).

Youngbae sospira vistosamente.

“Mi dispiace” poi dice, abbassando il tono della voce “forse non dovevo immischiarmi”

Stupido.

“E’ che...” sospira di nuovo, questa volta di irritazione “sapevo sarebbe finita così. Giuro, lo sapevo”

Cosa intendi?

“Sai, forse non sono la persona che dovrebbe parlartene, però voglio farlo”

E’ quasi come se Taeyang rispondesse alla tua domanda mentale. Come se ti leggesse nella mente. Quasi apri gli occhi, poi ti fermi.

Si schiarisce la voce “Anni fa, Seunghyun e Jiyong stavano insieme. Non era una cosa che volevano far sapere, neanche fra noi del gruppo, quindi la tennero nascosta. E’ naturale che tu non lo sappia, cioè, non sentirti tradito da loro...Voglio dire, cacchio!” sbuffa “Non sono bravo a parole.”

Sospira ancora.

“Quello che voglio dire, è che so di loro perché Jiyong è il mio migliore amico, e me n’ha parlato”

Cosa è successo tra loro?

“Avevano una relazione, e da come ne parlava Jì, andava tutto a gonfie vele. Fino ad una sera...” la voce di Taeyang si abbassa ancora di più “Pioveva, io ero nel mio appartamento,  guardando la tv, quando suona il campanello. Jiyong.”
Come stava?

“Seungri” il modo in cui ti chiama ti fa rabbrividire. E’ come un basso monito, e ti ricorda il Taeyang di questa mattina, quando è corso furioso verso camera di Top.

“Era terrorizzato. Tremava come una foglia, era bagnato fradicio, e perdeva sangue da una mano. Mi spaventai tantissimo, e prima ancora di chiedergli cosa fosse successo, passai a medicargli la mano. Ancora oggi non so precisamente cosa sia successo quella sera, perché fu come se Jiyong mi stesse suggerendo di non chiedere, semplicemente”

“E fu quello che feci. Non chiesi nulla, gli offrii solo un posto caldo in cui dormire, e una spalla amica su cui piangere, quella notte”

Strizzi gli occhi, sentendo tutta la pesantezza del buio dietro le tue palpebre. Quasi riesci a vederla, la scena: Fuori piove, Seunghyun alza la voce, Jiyong trema, risponde, gli occhi furiosi, poi dà un pugno allo specchio e comincia a sanguinare. Quasi senti le loro voci, ed è insopportabile.

“Seungri. Ti starai chiedendo perché ti stia raccontando tutto questo...”
In realtà no, non te lo sei minimamente chiesto. Ti chiedi solo perché debba fare così male.

“Non voglio che tu soffra così. Forse è vero, non so cosa sia esattamente successo quella notte, ma credimi, non ne usciresti intero da una storia con lui. Anche se probabilmente ora è persino troppo tardi per avvisarti, troppo tardi, davvero...”

Sospira, poi la sua voce si impregna di tristezza “Sono così stupido...”

E’ allora che apri gli occhi.

Osservi la carta di parati in silenzio. Hai voglia di tornare a dormire, ma non ti farebbe alcun bene.

Taeyang  è perso nei suoi pensieri, le sopracciglia aggrottate.

“T-tae” provi a chiamarlo, schiarendoti la voce. Lui si stupisce e si gira velocemente verso di te.

“Oh! Oh, sì, ti serve qualcosa? Hai fame?” sembra davvero tua madre, pensi.

“Non sei stupido, sei un buon amico” balbetti, a voce bassa.

Youngbae sorride, portando gli occhi a due mezzelune. Poi annuisce, e s’alza dal letto, dirigendosi verso la porta.

“Io vado a mangiare qualcosa”

Non ti sprona ad andare con lui; non ti costringe, ti lascia semplicemente stare, e in questo momento lo adori per questo. E’ uno che sa rispettare le persone, Youngbae.

“V-vengo con te”

Non sai dove trovi il coraggio di dirlo, ma dopotutto ti rifiuti di rimanere in camera per tutto il giorno, ti rifiuti di lasciarti andare.

Così, per quanto male possa fare, ti alzi in piedi e fai un gran respiro.

Poi ti guardi allo specchio, e con una leggera fitta ti accorgi di avere ancora il suo pigiama addosso.

“Youngbae, potresti prestarmi dei vestiti?”

“Certo” sorride, lui, indicando l’armadio.

Provi a ricambiarlo con un sorriso, il migliore che puoi arrangiare nelle tue condizioni, così ferito e rotto quanto sei; sembra funzionare.

“Non devi sforzarti”
“Youngbae...grazie” … “Davvero”




Choi Seunghyun non è una persona paziente.

Potete sforzarvi di leggere tante cose nei suoi silenzi che sembrano tanto calmi; l’unica cosa che esiste è il caos. Dentro di lui tutte le cose affondano con una rapidità spaventosa, si sciolgono nella sua anima nera. Tutti i buoni propositi di una vita si fossilizzano.

Il bello è che tutto quello che vedete, dall’esterno, è il leggero tremolio della mano. Al massimo un sopracciglio irrequieto.

Le sue labbra serrate, l’espressione vuota.

Solo questo.

E un incendio dentro.

Così se ne stava, seduto al tavolo, con il suo kimchi intatto davanti. Jiyong fumava una sigaretta e ciccava nel bicchiere pieno d’acqua, totalmente perso nel suoi pensieri.

Seunghyun voleva affogarlo. Fargli del male.

Perché Jiyong cambiava sempre le carte in gioco, gli sconvolgeva i piani; quando tutto ciò che desiderava era silenzio e pace, lui arrivava a iniziava a lanciare i suoi dadi. Ogni numero era una tortura diversa a suo scapito. O forse a scapito di entrambi.

Ci sono diversi tipi di autolesionisti. Jiyong era il più sottile di tutti.

Salpava con i pensieri in un altro mondo, Seunghyun lo sapeva, e poi quando ritornava con i piedi per terra non si ritrovava più. Fra le sue costole sempre troppo in vista, lui non si riconosceva.

Ma ora non gliene fregava un cazzo di Jiyong. E neanche di Seungri.

L’unica cosa che importa è cosa hai dentro, e come tenerlo nascosto e sepolto. Come uccidere questa rabbia che da sempre ti incenerisce le viscere.

Jiyong inspira un’ultima boccata della sua sigaretta, poi ticchetta con le dita sul tavolo. Alle sue spalle spuntano, in ordine, Youngbae e un Seungri, che sembra l’ombra di se stesso.

Seunghyun lo guarda per una frazione di secondo, poi torna al suo kimchi immacolato.

Questa volta il suo nervosismo si lascia scappare anche un leggero movimento del piede contro la gamba del tavolo, come dettaglio rivelatore.

Youngbae bisbiglia qualcosa al più piccolo e Top cerca di origliare - “Che vuoi mangiare?” / “Frutta”.

Poi entrambi si siedono al tavolo, silenziosi. Youngbae sospira forte, e Jiyong spegne la sigaretta sul piatto di porcellana.

Seungri ingoia un pezzo di mela, e quasi si sente il rumore del cibo raschiare contro la sua gola e non scendere. La sua espressione è una delle cose più ‘in bilico’ che Seunghyun abbia mai visto.

Come se stesse per alzarsi e dargli un pugno.

Ah, come gli piacerebbe che Seungri lo facesse.

“Io-” ed ecco la sorpresa! Il piccolo Lee Seunghyun prova a dire qualcosa, sguardo fisso sulla forchetta e la frutta. Con voce piatta inizia a parlare.

E proprio in quest’istante, come se la situazione non fosse abbastanza grottesca, il campanello bussa.

E’ Jiyong che - con un’altra sigaretta nuova fra le belle dita - va ad aprire, strafottente della sua mise poco sobria - pantalone di ecopelle e basta.

Questo silenzio, che sicuramente per tutti gli altri è pregno di un imbarazzo pesante, sembra non toccarlo affatto. E’ sulla sua stella, e non intende scendere. Top pensa che forse tornerebbe, se si bruciasse con la cicca puzzolente che culla fra le dita senza mai ciccare.

La porta si apre, e da essa spunta un allegro Daesung che, nel silenzio totale, esordisce con un giapponesissimo e entusiastico “Tadaima!” - di certo non una scelta sobria di introduzione.

Jiyong lascia la porta aperta e torna in silenzio verso il tavolo.

Youngbae osserva la scena con un boccone di cereali a mezz’aria, e Seungri è come bloccato. Probabilmente non dirà quello che voleva dire.

Seunghyun, dal canto suo, cerca ancora di montare quella bestia dentro sé che potrebbe da un momento all’altro rompere un piatto contro il muro.

“Ragazzi! Eccomi a casa! E guardate cos’ho qui con me!”

Daesung corre felice e gaio verso il tavolo, con una scatola bianca fra le mani. La poggia più o meno vicino a Top, e poi fa per aprirla.

Una magnifica torta alla panna ricoperta di fragole ne fuoriesce.

“ECCO QUA!” Daesung inizia a ridere in maniera quasi compulsiva, mostrando i canini sporgenti.
Peccato che nessuno lo stia seguendo.

Jiyong lo ignora totalmente, continuando a recitare la parte della ciminiera. Seungri si morde un labbro con sguardo terrorizzato, e Taeyang sospira a iosa.

Quando Daesung se ne accorge, è troppo tardi. Uno alla volta si sono tutti alzati dai propri posti, lasciandolo lì solo con la torta, e senza una spiegazione.

Tutti tranne Choi Seunghyun.

Lui immerge un dito nella panna fresca, e lo lecca. Poi guarda la faccia basita e confusa di Daesung, ridacchia amaro, e s’allontana, prendendo le chiavi dell’auto e uscendo per chissà dove.

“Ma che cazz-”

Daesung si guarda intorno. Si taglia una fetta di torta, e la mangia nella più completa confusione.





 

To be continued...



 



 

   
 
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